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Autore: ballerina 89    19/03/2020    2 recensioni
Quando tua figlia ti somiglia più di quanto tu possa immaginare.
In questa piccola oneshot parleremo dell’incoronazione della piccola Hope Jones.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Hope Jones, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano passati ben sette anni dall’ultimo sortilegio spezzato, sette anni di pace e tranquillità per gli abitanti di Storybrooke ma anche sette anni di ricevimenti a palazzo, balli e incoronazioni. Eh si... da quando Regina aveva unificato i regni con accesso diretto a Storybrooke i Charming avevano deciso di trasferiti definitivamente nel loro vecchio castello e ogni scusa era buona per festeggiare e banchettare insieme ad amici e parenti. L’ultimo ballo era stato celebrato poco più di una settimana prima, in onore del compleanno del piccolo, ormai non più piccolo, Neal. 
Tutti avevano presenziato alla cerimonia vestendo in abiti rigorosamente regali, tutti... nessuno escluso, anche il povero Killian era stato costretto ad abituarsi a questa nuova routine ma a differenza di quanto si possa immaginare conoscendo il suo carattere non sembrava poi così dispiaciuto della cosa. No,affatto... l’idea di non poter indossare la sua solita “divisa”da pirata in quanto marito di una principessa non gli garbava poi tanto ma è riuscito ad ottenere il permesso per indossare l’alfa uniforme della marina reale e questo per lui era un compromesso abbastanza accettabile. Non solo però... presenziare a queste cerimonie gli permetteva di poter gustare a pieno gli outfit che sfoggiava la sua adorata consorte e questo di sicuro era la cosa che più di tutte lo ripaga di tutte le sofferenze. 
Emma non si è mai sentita una principessa, mai, neanche da bambina, lo ha sempre detto e continua a ribadirlo tuttora ogni volta che vi è occasione, ma la classe che sfoggia quando indossa un abito da cerimonia contraddice tutto ciò di cui è fermamente convinta e questo Killian glielo ripete in continuazione facendole continuamente alzare gli occhi per aria. Passerebbe ore ad ammirarla, a stringerla durante le danze e a fare insieme a lei lunghe passeggiate nei giardini reali al chiaro di luna ma  il punto debole di Killian Jones da qualche anno a questa parte non è più solo la sua adorata moglie ma anche la sua perfetta figlioletta. 
Hope Jones, questo è il nome che hanno scelto per lei, è una monella di soli sette anni che ha dentro di se un temperamento da adulta tanto da fare concorrenza a quello della sua mamma. Le somiglia in tutto e per tutto bisogna dirlo, fisicamente e caratterialmente, esclusa per la particolarità dei suoi occhi che sono l’unica cosa che la ricollega al suo papà. Di questo Killian ne particolarmente contento, ha sempre desiderato che sua figlia somigliasse alla sua donna ed è davvero felice che il suo desiderio sia diventato realtà. Purtroppo come la sua mamma però anche la loro piccolina ha un difetto di fabbricazione: anche lei quando ha qualcosa che la turba  innalza miri su miri per proteggersi, ma come fa con  Emma anche con Hope lui riesce a farsi spazio in essi e abbatterli. 
La difenderebbe a costo della vita, si farebbe tagliare anche l’altra mano se solo significasse non vederla soffrire mai ma sa, Emma glielo ricorda spesso, che prima o poi questo accadrà: per una finta amicizia, la fine di una storia d’amore, la perdita di qualcuno per lei importante.... Non accetta di buon grado questa cosa, non gli piace neanche il fatto che possa avere eventuali fidanzati in futuro, ma pensava di aver ancora qualche anno per prepararsi all’idea di vederla soffrire per qualcosa che non sia un semplice ginocchio sbucciato o un giocattolo rotto. Non si aspettava di certo che proprio ora che è ancora una bambina il suo cuore avrebbe affrontato un piccolo ma importante ostacolo. 
Era da poco rientrata da scuola, aveva come di consueto lanciato il suo zainetto in maniera disordinata sul divano del salotto ed era corsa in cucina a salutare  sua mamma e per mangiare ciò che di buono le aveva cucinato. Era mercoledì e il mercoledì per pranzo a casa Jones c’era il formaggio grigliato che lei tanto amava. Hope avrebbe mangiato formaggio alla griglia a tutte le ore del giorno e della notte se fosse stato possibile, non amava mangiare verdure, legumi e tutto ciò che avesse un colore verdastro o marrone. Ogni scusa era buona per allontanarsi da tavola e averla vinta ma Emma, nonostante amasse anche lei il formaggio filante , sapeva che non era una buona abitudine alimentare da dare a sua figlia, portando in casa si era stabilità la regola che solamente il mercoledì a pranzo e la domenica sera a cena avrebbero consumando quella pietanza. Naturalmente la piccola Hope ne mangiava in quantità anche durante la settimana, quando andava a far visita a zia Regina o ai nonni, ma questo era ancora un piccolo segreto agli occhi di Emma.  Nulla avrebbe fatto perdere l'appetito a quella bambina davanti al suo piatto preferito, nulla tranne la notizia che ricevette quel venerdì. Sulla tavola apparecchiata Emma le aveva fatto trovare oltre al piatto anche una piccola letterina. 
<< È per me? >> chiese avendo notato il suo nome scritto a chiare lettere. Emma aveva annuito e sorriso allo stesso tempo. La faccia della sua piccola Hope fu memorabile. Non sapeva se essere entusiasta o emozionata, non capitava di certo tutti i giorni che i bambini della sua età ricevessero lettere e questo la faceva sentire per alcuni aspetti già grande. << posso aprirla? >> 
<< mangia prima, potrebbe raffreddarsi>> le aveva risposto sua madre proprio mentre anche Killian fece ingresso in cucina. 
<< per favore mammina!!!!! Sono curiosa>> aveva unito le manine a mo di preghiera << papy convinci anche tu la mamma a farmi aprire la mia letterina, ti prego!!!>>  i due si lanciarono uno sguardo complice, sapevano già cosa ci fosse all’interno della lettera ma credevano entrambi che l’emozione di leggerne il contenuto avrebbe portato la piccola ad essere su di giri e di conseguenza a non mangiare nulla. Concordavano entrambi sul fargliela leggere in un secondo momento ma gli occhioni di quella piccola peste avevano una certa influenza su di loro e per una volta pertanto furono d’accordo entrambi che saltare un pasto non le avrebbe causato alcun tipo di danno. 
<< Accordato! Puoi leggere la tua lettera ma poi subito a tavola a mangiare signorina, intesi?>> ,e aveva ribadito sua madre.
<< si sì sì sì sì! Grazie, grazie, grazieeeeee>> corse ad abbracciarli entrambi dopodiché prese la sua lettera e ne lesse il contenuto. Ci mise un po’ nel farlo, non era ancora un’esperta lettrice e poi il modo di scrivere in quella lettera era decisamente complicato per far sì che una bambina di sette anni appena ne capisse il contenuto. Lesse ancora e ancora, anche ad alta voce, ma non riusciva a comprenderne a pieno il significato. 
<< mamma che significa quello che c’è scritto?>> non le piaceva chiedere aiuto, anche a scuola era sempre molto restia nel farlo se non capiva qualcosa. Era solita a provare e riprovare fin quando non riusciva, anche in questo era molto simile a sua madre, ma in quella circostanza non poté fare a meno che chiedere aiuto. 
<< i nonni hanno organizzato una cerimonia di incoronazione in tuo onore tesoro mio! >>  le spiegò << vogliono conferirti in modo ufficiale  il titolo che è tuo dalla nascita, quello della principessa >> 
<< ma io non lo sono già?>> chiese curiosa e confusa al stesso tempo. << nonnino mi dice sempre che sono la sua principessina>> 
<< certo che lo sei già  ma manca la cerimonia per attestarlo ufficialmente e i nonni hanno pensato bene di regalarti una festa solo tua per farlo. Sei contenta? >>. Erano anni che i Charming volevano organizzare questa cerimonia, avevano iniziato a tartassare Emma già da quando il primo sortilegio si spezzò. Vivendo in un mondo senza regni o comunque senza questo genere di tendenze Emma aveva sempre espresso il suo dissenso per questa cosa e di conseguenza sia Henry che lei stessa si erano salvati, ma con la riunione dei regni non solo i charming hanno provveduto a risolvere la cosa incoronando sia Emma che suo figlio ma adesso anche la piccola principessina a quanto pare riceverà tale onore.
<< Posso invitare chi voglio alla mia festa??>> 
<< Credo che il nonno abbia già invitato tutta la cittadina, comunque si: potrà venire chiunque tu voglia>>
<< Allora sono felicissima mamma!!!! >> iniziò a saltare per tutta la cucina più felice che mai e come calcolato sia da Emma che da Killian non ci fu verso di farle mangiare neanche il suo adorato formaggio grigliato. Passò parte del  pomeriggio così, in preda all’euforia più totale, parlò con i suoi amichetti, con suo zio Neal e con suo  fratello, sembrava letteralmente impazzita ma poi improvvisamente si spense. Entrambi i due genitori pensarono si fosse leggermente stancata ma mai sarebbero arrivati a pensare, così dal nulla, che dietro il suo silenzio si nascondesse li primo tassello di muro.
 I primi sospetti che qualcosa la turbasse arrivarono un paio di giorni dopo quando la sua maestra fermò Killian all’uscita della scuola dicendogli che la bambina era stata per tutto il giorno assente e non aveva voluto giocare, durante la ricreazione, con nessuno dei suoi compagni di classe. Aveva chiesto alla bambina più volte se si sentisse bene o se qualcosa la turbasse ma a quanto pare non ha mai ottenuto risposta, solo un piccolo pianterello ma anche quello sarà durato si è no quaranta secondi. Killian provò per tutto il tragitto verso casa a farla parlare chiedendole come fosse andata la giornata ma la piccoletta non aveva ceduto. Si era limitata a rispondere “bene” e aveva chiuso li l’argomento.  A differenza di suo marito Emma cercò di non pressarla, non credeva di certo che ci fosse un problema da risolvere, pensava avesse semplicemente avuto una cattiva giornata e di conseguenza preferì non infastidirla ulteriormente. Giocò per tutto il giorno in silenzio rispondendo alle domande dei genitori solo se interpellata poi la sera, dopo averla messa a letto, ci fu una svolta. 
Killian si era alzato per andare in cucina a prendere un bicchiere d’acqua  ma sul tragitto del ritorno proprio in direzione della porta di sua figlia aveva sentito dei singhiozzi. Entró cercando di fare il meno rumore possibile ma quando si rese conto che effettivamente la sua piccola principessa stava piangendo accese la sua piccola abat jour situata sul comodino e si sedette sul letto accanto a lei. 
<< Hope amore di papà!>> esclamò accarezzandole i lunghi capelli biondi << che succede?>> non rispose subito, per riuscire ad otterrete mezza risposta ci vollero venti minuti buoni di coccole. Non che a Killian dispiacesse coccolarla, anzi... ma non gli è mai piaciuto vederla piangere. Solo quando i suoi sussulti si calmarono un pochino tentò un nuovo approccio.
<< n..niente>> disse la piccola mentre tentava invano di asciugare le lacrime.
<< non mi sembra un niente convincente cucciolina. Puoi dire tutto a papà lo sai si? Hai preso per caso un brutto voto a scuola? Guarda che non mi arrabbio e neanche la mamma si arrabbierà >> Emma e Killian tengono molto all’istruzione della loro bambina e vogliono che studi e porti buoni voti. Pensò che forse Hope avesse paura di un rimprovero per un cattivo voto, ma quando lei scosse la testa convinta scartò subito quella possibilità. Ottenne la stessa risposta anche quando le chiese se avesse litigato con qualcuno e di conseguenza l’unico capo che gli rimase da esplorare fu quello della salute. Le chiese se le facesse male qualcosa, se avesse il mal di pancia o cose simili. Pensò ad una possibile febbre ma testando la sua fronte scartò anche l’ennesima ipotesi. Stava per perdere le speranze e questo lo distruggeva dentro: sapeva benissimo che non fosse un problema irrisolvibile, in fondo aveva solo sette anni, ma se non fosse riuscito ad aiutarla in quel momento come avrebbe fatto a farlo quando sarebbe diventata grande? Fortunatamente non ebbe molto tempo per perdersi in quei pensieri  che sua moglie lo raggiunge in stanza con tre belle cioccolate calde fumanti con tanto di cannella e marshmellows sopra. Hope ne andava pazza e Emma aveva pensato bene di corromperla prendendola per la gola. 
<< Non ti ho sentito tornare a letto e così ho immaginato che....>> lasciò cadere in sospeso la frase ma Killian capì capito benissimo cosa volesse dire << Hope amore ne vuoi un po’? >> le chiede gentilmente sedendosi anche lei con loro. La bambina annuì prontamente  e senza aspettare che sua mamma gliene passasse una tazza si sporse per guardare a loro intero e prende quella che secondo lei fosse la più piena. In questo non era per nulla cambiata.
Non dissero nulla, restano tutti e tre in silenzio a sorseggiare la loro bevanda poi quando le tazze erano ormai vuote Killian prese la scusa di portarle giù per metterle nella lavastoviglie per lasciare mamma e figlia da sole. Come fatto il pomeriggio anche in quell’occasione Emma non fece nulla e si rivelò ad essere la cosa migliore perché fu proprio la piccolina a iniziare un dialogo con lei. 
<< Mamma ma se io ho la febbre si farà ugualmente la mia festa?>> chiese con sguardo titubante.
<< Se stai male no, non ti goderesti nulla, ma sta tranquilla che la nonna e il nonno in caso rimanderanno l’evento per quanto starai meglio >>  le spiegò per poi porle un’altra domanda 
 << perché me lo chiedi amore? Ti senti poco bene per caso? >>  se le aveva fatto quella domanda era inevitabile che la risposta a quest’ultima fosse positiva ho? Purtroppo sbagliava, la risposta non fu affatto quella che Emma si era aspettata e questo la insospettì parecchio.
<< io sto bene... ma se poi sto male?>>  Mmmh... non aveva senso quello che diceva. 
<< Non pensare a questo ora, perché dovresti stare male?! Perché  invece non mi dici quale è il vero problema tesoro? Se me ne parli posso aiutarti a superarlo.>> 
<< Tu... tu sei una principessa come me giusto?>>  anche quella domanda era molto strana ma di sicuro era in qualche modo collegata a quella precedente. Non ci volle molto prima che Emma si convinse che il vero problema di sua figlia, per quanto strano potesse essere vista la sua euforia iniziare, fosse la festa. Annuì alla sua domanda ma prima ancora che potesse formularne lei stessa una, la piccola riprese parola << E ti piace per davvero esserlo? 
<< Hope sai che girarci attorno non servirà a nulla vero? C’è qualche problema con la festa per caso? Non vuoi più farla?  Basta dirlo amore.>> i suoi occhi si illuminarono a quella possibilità. 
<< Davvero posso non farla? Allora non la facciamo>> rispose decisa.
<< Posso annullarla se è questo che vuoi ma non prima di avermi spiegato il vero motivo.>>  ormai era curiosa e voleva andare fino a fino a quella faccenda.
<< Le principesse devono sempre comportarsi bene, non possono indossare i pantaloni, devono mettere sempre i vestitini ampi, non possono correre, gridare e devono sempre essere serie alle feste. Devono imparare a camminare tenendo libri sulla testa e non possono neanche andare a scuola, devono studiare al castello.>> Emma non sapeva se scoppiare a ridere o rimanere seria ma optò per la seconda opzione in quanto sua figlia stava soffrendo davvero per quella piccola questione.
<< Chi ti ha detto una sciocchezza simile Hope?>> le domandò. 
<< Henry al telefono l’altro giorno...>> rispose con onestà.
<< tuo fratello ti ha detto tutto questo?>> era surreale come cosa, molto probabilmente Henry le aveva fatto qualche battutine e lei l’aveva recepita male. 
<< Qualcosina si, me l’ha detta lui e poi ho visto anche un film sulle principesse in tv... io non voglio  essere una principessa mamma! Voglio continuare a fare la monella e a giocare con i miei amici. Mi piacciono tanto i vestitini ma voglio anche continuare a fare la lotta nelle pozzanghere quando piove con Robert e Lucas. Se divento principessa non porto fare più niente di tutto questo e io non voglio.>>
<< Hope tesoro ma....>>
<< Ti prego mamma chiama i nonni e digli che non voglio la festa. Ti pregooooo >> ed ecco che il pianto prese nuovamente il sopravvento.
<< ma piccolina mia non fare cosi.... non c’è bisogno di piangere.>> provò a dire anche se inutilmente. << Ascoltami ok? Per quanto mi piacerebbe che tu ogni tanto fossi un po’ meno scalmanata ti adoro così come sei e non permetterei mai a nessuno, i tuoi nonni compresi, di cambiarti. Non credo tu abbia capito bene le parole di tuo fratello e  di sicuro hai frainteso il film. Le principesse sono delle persone comunissime tesoro, c’è chi è più tranquilla chi meno ma nessuna di loro ha dovuto cambiare il proprio carattere per esserlo. Forse tantissimi anni fa si ma adesso proprio no. Essere principessa vuol dire semplicemente avere un titolo in più ma non ti cambia di certo la vita. Guarda me ad esempio: sono una principessa no? Eppure continuo a lavorare alla stazione dello sceriffo ad orari improponibili... indosso un paio di jeans una giacca di pelle e porto con me spada e pistola. Sono esattamente l’opposto di quello che hai descritto tu ma come ben sai sono anche io una principessa. >> 
<< Quindi il nonno e la nonna non si arrabbieranno se io farò in futuro, quando sarò principessa, una marachella al palazzo o al parco? Non diranno nulla se un giorno voglio mettere la tuta e non il vestitino? >> 
<< i tuoi nonni non ti vorrebbero per nulla al mondo diversa da come sei tesoro mio. Vogliono solo condividere con te una parte di loro. Shhh... non dirlo a tuo padre ma tuo nonno sarebbe capace anche di insegnarti ad usare la spada se solo glielo chiedessi. >> di tutto ciò che aveva detto fino a quel momento quell’ultima frase fu quella che più la colpì.
<< Davvero posso chiederglielo??? >>  si incartò con le sue stesse mani.
<< si mah... non farlo adesso ok? Pensa prima al fatto se vuoi o meno questa festa, da lì ne riparleremo. >> - le diede un sonoro bacio sulla guancia, le rimboccò le coperte e provò a raggiungere suo marito in camera da letto. Tentativo fallito. 
<< Ti piace essere una principessa mamma? >>chiese ancora bloccandola sullo stipite della porta. 
<< A differenza tua che ne vai pazza io non amo molto i vestiti e le feste ma si, mi piace essere una principessa. >> 
<< Allora voglio anche io esserlo mammina!!! >> sorrise sincera. 
<< Ne sono più che felice amore mio ma ora dormi... Buonanotte. >> riuscì ad arrivare a metà corridoio poi due piedini scalzi la raggiunsero di corsa 
<< Una cosa importante mamma!!!! Quando possiamo scegliere il vestitino che indosserò? Potrò averne uno come quello di cenerentola? >> - stava già sognando con gli occhi aperti.
<< Hope è tardi, devi dormire, ne riparliamo domani ok? >>
<< ti prego mammina rispondimi... >> ah... quegli occhioni blu.
<< Potrai scegliere il vestito che vorrai e potremmo andare anche domani dopo la scuola se non avrai compiti da fare. >>
<< E la coroncina? Avrò anche la mia coroncina? >> 
<< Hope se non sarai a letto entro cinque secondi altro che festa in tuo onore... non ti manderò neanche alla festa di compleanno di lucas. >> sgranò gli occhi impaurita.
<< messaggio ricevuto mammina! Buonanotte. >> due secondi ci mise a tornare in stanza e Emma non poté non sorridere questa volta, il problema era stato arginato con successo adesso bisognava solamente cercare di placare nuovamente  la sua emozione. 
Nei giorni a venire la portarono alla ricerca del vestito perfetto ma nulla sembrò convincere Emma. Per quanto non amasse le feste in grande stile si stava  parlando pur sempre di sua figlia e in quel caso solo il meglio per lei. La bambina neanche sembrava particolarmente colpita dai vestitini proposti, ne voleva uno “indimenticabile” come continuava a ripetere ad ogni commessa che entravano ma ad eccezione del fatto che lo volesse rosa per il resto non riusciva a spiegarsi a pieno. Emma ebbe l’idea geniale di farglielo disegnare con la magia è una volta preso atto di ciò che desiderava  si rese conto che non lo avrebbe mai trovato in città. Occorreva una sarta, una esperta in questo genere di cose, gli avrebbero chiesto un occhio della testa per la realizzazione di quel capo ma se il risultato finale sarebbe stato il sorriso di sua figlia non vi era cifra che tenesse. Chiesero aiuto ad una amica di Granny, colei che in passato aveva cucito abiti per l’intera nobiltà della foresta incantata e nel giro di tre giorni ecco che il vestito di Hope non fu più solo un piccolo schizzo nero su bianco: era reale e le stava incredibilmente bene. Lo portarono a casa senza bisogno di alcuna modifica ma in macchina concordarono in gran segreto di nasconderlo con la magia: entrambe volevano che fosse una sorpresa per Killian il quale provò in tutti modi a far cantare sua figlia senza nessun risultato. Rimase all’oscuro di tutto fino a quel giorno ma l’emozione nei suoi occhi non appena la vide in quel vestito lo ripagò di tutta l’attesa è ripagò Emma per aver tenuto per giorni quel segreto. 
Aveva gli occhi lucidi mentre la vedeva scendere i gradini della loro casa e Emma non poté farsi sfuggire l’occasione di prenderlo in giro. << se piangi adesso che siamo ancora a casa cosa farai quando la vedrai percorrere la grande navata reale? >>
<< Non sto piangendo! >> provò a difendersi
<< le foto che ti ho scattato dimostrano il contrario però! >> stava per afferrarla e farle il solletico fino a quando non avrebbe cancellato le prove schiaccianti ma non poté farlo che la piccola di casa con una richiesta lo paralizzò sul posto.
<< papino io ho un po’ di ansia ad andare da sola... mi accompagneresti tu fino al palchetto dove saranno i nonni? Per favore... >> Killian sbiancò tanta era l’emozione: sua figlia gli aveva appena chiesto di accompagnarla per la navata.
<< È una splendida idea Hope! Così papà farà le prove ufficiali per quando dovrà accompagnarti all’altare. >> anche questa volta Emma era intervenuta con una battuta ma era necessario sdrammatizzare un po’: Killian stava rischiando seriamente l’infarto. 
Naturalmente accettò la proposta della sua bambina e una volta giunti a destinazione Emma lì salutò ed entrò nel grande salone raggiungendo il restante della sua famiglia. Non avrebbe conferito lei l’incarico a sua figlia ma in quando figlia dei sovrani doveva comunque presenziare accanto a loro. Sembravano minuti interminabili quelli che la separavano dall’inizio della cerimonia ma ben presto le porte del grande salone si aprirono facendo entrare in tutto il suo splendore la piccola principessina Jones accompagnata dal quel principe pirata da strapazzo di suo padre. Erano meravigliosi l’uno accanto all’altra e questa volta fu Emma a commuoversi. Non è di certo una che piange lei, le uniche volte in cui l’ha fatto è stato quando morirono i suoi due grandi amori e durante la gravidanza di Hope a causa degli ormoni impazziti, ma questa non stava  soffrendo ne tantomeno era incinta... la verità è che non si  poteva restare impassibili  difronte a tanta bellezza. Finalmente la piccola Hope agitata e impaurita arrivò davanti i suoi nonni, fece loro un inchino e attese che uno dei due prendesse la parola. Fu Snow la prima a parlare... 
<< Vuoi tu Hope Jones accettare il ruolo di principessina della foresta incantata che questa corte intende offrirti? >> 
<< Si... >> rispose timidamente ricevendo in seguito un occhiolino di incoraggiamento da parte di nonno David. 
<< E ti impegnerai ad essere ora e per sempre un esempio da seguire per il tuo regno? >> 
<< Si >>
<< Molto bene! >> aggiunse lui rassicurandola ancora una volta. Se non fosse stato per quegli occhioni azzurri e per quei centimetri di differenza l’avrebbe potuta scambiare benissimo per sua figlia. Anche quest’ultima era terrorizzata ne suo gran giorno. 
<< Hope Jones, davanti tutti i presenti in questa sala è con grande onore che ti dichiaro.... >> si interruppe bruscamente in quanto la bambina strinse gli occhi in due fessure minuscole come se avesse avuto improvvisamente paura di qualcosa. Nessuno riuscì a capire cosa stesse realmente succedendo ma la stessa Snow che tanto non vedeva l’ora di incoronarla fu costretta a fermarsi per assicurarsi che tutto fosse ok. << amore tutto bene? >>  le chiese << qualcosa non va??? >>
<< Non... non verrà nessun mostro adesso? >> - domandò impaurita.
<< cosa????un mostro???? >>
<< perché dovrebbe arrivare un mostro tesoro? >> fu David a continuar inginocchiandosi all’altezza di sua nipote.
<< perché nella nostra famiglia ad ogni evento felice c’è sempre un mostro che ci interrompe per volerci fare del male >> tutti si intenerirono a quelle parole e entrambi i genitori ma anche i suoi nonni accorsero da lei per stringerla in un grande abbraccio. 
<< nessuno rovinerà la tua festa piccolina, parola di zia Regina. >> fino a quel momento era rimasta in silenzio, voleva gustarsi a pieno quell’emozione, amava anche lei Hope, ma non riuscì a restare in silenzio davanti la preoccupazione di quella piccola << sterminerò chiunque dovesse entrare da quella porta con cattive intenzioni >> le sorrise << Continuiamo adesso ok?? >> la bambina annuì e tutti tornarono alle proprie postazioni per ascoltare  l’annuncio ufficiale.
<< Hope Jones davanti tutti i presenti in questa sala è con grande onore che ti dichiaro.... >> le mise una piccola tiara sulla testa << principessa di della foresta incantata e di Storybrooke. >> un grande applauso si alzò per tutta la sala ed uno per uno ogni membro della famiglia e non andarono a congratularsi con la piccolina.
<< Mi raccomando Hope, ora sei una principessa  sorridi e non fare pernacchie a nessuno. >> le disse nonna Snow guardandola negli occhi. 
<< perché no?? >> 
<< perché non è così che si comporta una vera principessina. Devi dare l’esempio ai tuoi coetanei. Avanti... fammi vedere di che cosa sei capace. >> 
Quelle parole compirono la piccolina come una coltellata in pieno petto, come era possibile che sua madre le avesse detto una cosa mentre sua nonna tutt’altra? Che sua madre le avesse mentito? Non lo aveva mai fatto... era confusa, non sapeva cosa fare e come qualche settimana  prima eccola rifugiarsi nei suoi silenzi. 
Fu impeccabile nei suoi comportamenti ma non fece altro che salutare e fare inchini. Non giocò con nessuno dei suoi amici di scuola ne tantomeno con i suoi inseparabili amici del cuore. I suoi nonni credevano stesse semplicemente divertendosi a comportarsi come una brava reale di altri tempi ma chi la conosceva bene, come sua madre e suo padre, sapevano che dietro quell’armatura si nascondeva un cuore ferito.  
L’avevano vista parlare con sua nonna subito prima di quel repentino cambiamento così Emma, dopo averla osservata ancora e ancora, andò dai suoi genitori per chiedere loro delucidazioni.
<< ma guarda che meraviglia.... >> disse David indicando la bambina più  orgoglioso che mai.
<< si sta divertendo tantissimo. Guarda come è entrata nella parte. >> continuo Snow con le lacrime agli occhi. 
<< Non credo stia giocando e non credo si stia divertendo... >> disse più convinta che mai
<< mah... Emma guardala... >>
<<  l’ho vista e confermo la mia affermazione precedente. >> si volta per un momento a guardare sua madre.  << mi dici cosa le hai detto poco fa??! >>
<< io??? Niente perché???? Non penserai che.. >> 
<< Si sta comportando come tanto aveva temuto di dover fare. >> replicò per poi raccontare loro tutto ciò che accadde quella sera. << le ho detto che poteva rimanere benissimo se stessa ma quella lì non è mia figlia... è più un vostro clone. >> non era arrabbiata con loro, non ne sapevamo nulla in effetti ma sapeva che sua madre le avesse detto qualcosa che la piccola aveva ancora una volta male interpretato. << sicura che non le hai detto nulla??? >>
<< No, solo che non era carino fare pernacchie alla persone, che le principesse di solito non lo fanno... ma non intendevo dirle che doveva comportarsi come un soldatino... io..oh cielo... >> si mise una mano sulla fronte << credo di aver combinato un macello. Scusami Emma non pensavo che.. >>
<< tranquilla mamma non potevi saperlo. ci penserò io! >> fece per raggiungere la sua bambina ma David la fermò.
<< Emma aspetta!!! Fai parlare me! Chi meglio di un principe anziano può fare capire a quella piccoletta che le principesse noiose non ci piacciono? >> David ci sapeva davvero fare con le persone e con i bambini era ancora più bravo. Emma lo sapeva bene e lasciò che fosse lui a risolvere la situazione.
<< D’accordo ca pure ma se ti chiedesse di insegnarle a tirare di spada tu.... tu temporeggia! >> si rese conto troppo tardi di quello che aveva detto ma provò ugualmente a fare  la vaga. 
<< perché dovrebbe... >>
<< fa come ti dico. >> si raccomandò di tenerla informata e di chiamarla in caso di bisogno dopodiché lei tornò da suo marito mentre lui corse nella mischia a recuperare la sua amata nipotina. 
<< Ci conosciamo signorina? Non mi sembra di averla mai vista da queste parti! >> disse scherzoso per rompere il ghiaccio. 
< Sono io nonno!!!! Hope!!! >> rispose freddamente.
<< Hope??? La mia piccola  adorata Hope???? La bambina più caciarona che conosca????mmmh No, non sei lei, mi stai prendendo in giro. >>
<< sono io nonno!!! >> gli sembrò alterata...  quell’approccio giocoso a quanto non stava dando i risultati sperati.
<< la mia nipotina a quest’ora sarebbe corsa a giocare con i suoi amichetti, avrebbe insegnato a tutti i balli moderni e avrebbe fatto un gran baccano con le sue risatine gioiose. Se sei la mia Hope perché non ti comporti come tale??? >> 
<< perché sono una principessa adesso e non posso fare più niente di quello che facevo prima.>>
<< ah si?!?! E e chi lo dice questo???? >> chiese ora che erano entrati in confidenza.
<< La nonna...>> Emma aveva visto giusto... Snow aveva involontariamente combinato un disastro.
 Prese la piccolina per mano e senza dirle dove fossero diretti la condusse in un posto meno affollato per poterle parlare in assoluta tranquillità.
<< Ascoltami attentamente: se prometto di non riferire nulla alla nonna mi dici che cosa ti ha detto esattamente??? >> annuì.
<< che le principesse devono essere un esempio e non devono assolutamente fare le pernacchie.>> gli venne da ridere ma prontamene Hope con il suo semplice sguardo lo riportò sulla retta via. 
<< Fare pernacchie non è esattamente alla base della buona educazione in generale tesoro, nonna molto probabilmente voleva solo evitare che tu ripetessi lo stesso errore che hai commesso a scuola un paio di mesi fa. >> eh già. La sua maestra qualche tempo prima le aveva messo un voto leggermente più basso del solito e lei non accettando di buon grado la cosa le ha fatto una pernacchia in pieno volto rispondendole anche male.  << Solo per questo te lo ha detto non per altro. >> le spiegò
<< Quindi è  vero quello che dice la mia mamma? È  vero quindi che non devo cambiare anche se adesso sono una principessa? >>
<< certo che no amore mio! Devi essere te stessa, sempre!!!! >>
<< e voi due, tu e la nonna, non ci rimarrete male????>>
<< Ci rimarremo davvero molto male se tu smettessi di comportarsi come al tuo solito. Non mi piace la Hope musona.>> la bambina finalmente sollevata dalle parole di suo nonno lo abbracciò con quanta forza avesse in corpo e gli regalò un grandissimo sorriso. << brava, così ti voglio! Ora torna di la e fa vedere a tutti di che cosa è capace la principessina Hope intesi??>>
<< si nonnino!!!!>> gli diede un bacino sulla guancia dopodiché corse a velocità della luce per tornare in sala e recuperare il tempo perduto. 
<< ah nonno aspetta!!! Devo chiederti una cosa! >> disse tornando suo suoi passi << Mi insegni ad usare la Spada? Mamma mi ha detto che se te lo avessi chiesto tu  saresti stato contento!!!>> ora era tutto più chiaro perché sua fila gli avesse detto ciò pochi minuti prima, era stata lei ad insinuare nella testa della bambina un’idea simile. << allora nonnino????? Ti pregooooooo>>
<< E va bene ma quando sarai grande e per favore non dirlo a tua madre... o a tuo padre>> deglutì al solo pensiero. 
Una volta risollevati gli animi tornarono in sala e finalmente la piccola Hope dimostrò tutta la sua energia al polpo riunito. Rimise a pari tutto il tempo perso a fare inchini e saluti cordiali e insieme ai suoi amici divorò gran parte del buffet. 
La festa proseguiva a gonfie vele e finalmente arrivò anche il tempo della torna. Venne servita a bordo piscina, una piscina che i Charming avevano fatto costruire per il figlio e per i nipoti e dopo le consuete  foto  di rito e aver mangiato due fette giganti di torna la principessina tornò da suo nonno che nel mentre era impegnato a chiacchierare con sua moglie, Emma e Killian e gli fece un’ulteriore domanda…
<< Nonno ma veramente  posso fare tutto quello che voglio>>. Doveva forse tremare per quella domanda?
<< se non significa farti male o dire parolacce si! >> neanche a finire la frase che con un tuffo a “bomba” come lo chiama lei si buttò in piscina rovinando completamente vestitino e acconciatura. Aveva dato la tiara a sua madre subito dopo le foto fortunatamente altrimenti nonna Snow sarebbe morta sul colpo. 
Tutti risero alla sua performance e i suoi amichetti, incuranti del divieto dei genitori, la raggiungerò all’istante. 
<< Non c’è che dire pirata! Quella è tua figlia!!!! >> sentenziò David ridendo divertito. 
<< e ne vado orgoglioso principino!!>> sottolineò alzando il sopracciglio. 
<< Non è solo sua figlia caro!>> si intromise Snow << è anche la reincarnazione della nostra. Ammettilo se avessimo tenuto Emma con noi e avessimo avuto la possibilità di crescerla pensi che non si sarebbe comportata allo stesso modo? >> rise
<< già!!!! Speriamo solo che lei sia meno testarda e capocciona di sua madre ma visto che mi ha già chiesto di insegnarle a duellare con la spada non so se... >> si rese conto troppo tardi di quello che aveva appena detto
<< C... cosaaaa???>> esclamò Killian più sconvolto che mai << Mia figlia ti ha chiesto cosa!??? E tu che le hai detto???? >> mmmh... non sembrava proprio essergli piaciuta la cosa. 
<< Già papà!!! che cosa le hai detto???? Ma sopratutto che cosa le hai detto per farla arrivare a chiederti questa cosa??>> 
<< Emma co... cosa di...>> sua figlia prontamente gli fece l’occhiolino facendogli terminare la frase in sospeso. Non poteva crederci sua figlia con una faccia come pochi lo aveva praticamente incastrato facendo ricadere su di lui una possibile colpa è rendersi “innocente davanti gli occhi del suo uomo. Non c’è che dire...  sono due gocce d’acqua mamma e figlia, in tutto e per tutto ma doveva immaginarselo dopotutto... come dice il detto: la mela non cade mai lontana dall’albero. 


FINE ✅ 


Note dell’autore: salve a tutti, dopo un bel periodo di pausa sono tornata a scrivere dei miei adorati capitan Swan. Mi è mancato scrivere di loro sapete? Già... così ho preso la palla al balzo per creare questa piccolissima shot. Ieri mattina a tempo perso, visto questi giorni di quarantena, mi sono messa a sfogliare le immagini di Emma è Killian e sfoglia di qua, sfoglia di la ho trovato l’ispirazione per creare una piccola immagine ( la copertina di questo capitolo). Ad essere onesti fino a questa mattina ero un po’ titubante se scriverla subito o aspettare di concludere almeno una delle mie storie ma poi mi sono messa a scrivere e.... beh l’ho portata a termine. Per la prima volta da un annetto a questa parte non ho mandato spoiler a nessuno, tantomeno alle mie ormai inseparabili amiche di penna (e non solo) SweetPaperella e sweetnight87... mi odierete per questo lo so ma va bene così 😜😜😜 avrei voluto pubblicare sabato o domenica, nel weekend insomma ma poi ho scoperto che oggi è il compleanno proprio di sweetnight87 e ho voluto farle questo piccolo regalo di compleanno per farmi perdonare di non averle fatto gli auguri prima di questo pomeriggio. ❤️
Fatta questa piccola premessa spero che la storia sia di vostro gradimento è che vi aiuti a rendere meno pesante tutta questa situazione che si sta venendo a creare. Un bacio, a prestissimo.
  
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