Storie originali > Noir
Ricorda la storia  |       
Autore: Saeko_san    20/03/2020    7 recensioni
Un'ombra si risveglia alla Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari, a Venezia, qualche giorno dopo l'uccisione di un importante imprenditore della zona.
Un patto di collaborazione viene stretto tra l'ombra e una giovane ragazza, in cerca di vendetta.
| written between 2009 and 2010 |
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A Luigi e Claudia,
anche se lei è oltre il velo.
 
 
 
 
 
“These eyes are not here
There are no eyes here
In this valley of dying stars
In this hollow valley
This broken jaw of our lost kingdoms
In this last of meeting places
We grope together
And avoid speech
Gathered on this beach of the humid river
 
Sightless, unless
The eyes appear
As the perpetual star
Multifoliate rose
Of death’s twilight kingdom
The hope only
Of empty men”.
 
[Thomas Stearns Eliot, The Hollow Men, 1925]
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Prologo:
Una preghiera per una persona importante
 
20 dicembre 1576, Venezia, Campo dei Frari, sestiere di San Paolo.
 
Anni della peste.
Un uomo, sui quarant’anni, con il corpo completamente ricoperto dalle piaghe della malattia si avvicinò alla chiesa francescana, che tutti conoscevano come “I Frari”. Arrancava, piegato in due dal dolore che quel morbo maledetto gli procurava; non si sarebbe dovuto trovare lì, ma aveva un obiettivo da portare a termine, non se ne poteva andare prima di averlo raggiunto. Una leggera pioggia mista a neve scendeva gelida dal cielo grigio, come se volesse tirar via il fetore di morte, che invece rimaneva, impregnando tutto ciò che colpiva. L’uomo bussò con fatica al portone che dava sul canale. Nessuno sentì. Nessuno rispose. Nessuno aprì. Il pover’uomo bussò più e più volte, inutilmente.
 
-È inutile provare- disse una voce arrochita dal tempo.
 
L’uomo si girò nella sua direzione e vide un giovinetto, anche lui provato dalla malattia. Aveva due grandi occhi azzurri, i capelli riccioluti e neri come la notte e la vita che gli si spegneva in corpo giorno dopo giorno.
 
-Dovete entrare dentro a pregare?- chiese il ragazzo, con un minimo di deferenza.
-Sì, per favore-.
-Allora venite con me-.
 
Il ragazzo gli fece cenno di seguirlo e poi si voltò. Entrambi si trascinarono a fatica verso il campanile. Sotto, alla base della struttura, c’era una piccola porticina. Il ragazzo, con le poche forze che gli rimanevano, diede una botta alla porta. Quest’ultima si spalancò con un cigolio sinistro.
 
-Entrate a pregare, ma fate attenzione ai corpi-.
-Quali corpi?- chiese l’uomo, inorridito.
-Quelli dei preti. Sono tutti morti, uccisi dal morbo – uno di loro ha ignorato il provvedimento che ordina di stare nel Lazzaretto Vecchio e ha infettato tutta la chiesa, per cui è stato deciso che rimanessero qui; purtroppo due frati sono fuggiti, non so dove siano andati, per cui non c’è nessuno ad attendere le funzioni-.
 
Il ragazzo sospirò, mentre chiudeva la porta alle sue spalle e indicò l’interno buio dell’edificio sacro.
 
-Ho provato a spostarne alcuni ma mi sono ammalato. I fedeli non dovrebbero venire-.
-Ma tu chi sei?- chiese incuriosito il suo interlocutore.
-Un orfano che hanno trovato proprio qui davanti. Ma sarebbe una storia troppo lunga da raccontare e voi dovete pregare, vero?- disse, aggiungendo un sorriso sarcastico alla sua affermazione, mentre faceva cenno all’uomo di portarsi verso l’altare.
-Come ti chiami?-.
-Mario-.
-Grazie, Mario- disse l’uomo, riconoscente.
 
Sorrise, per quel poco che riusciva a sorridere, poi gli diede le spalle e si avviò verso la navata principale. La morte aveva fatto una strage incredibile lì dentro. I corpi di tutti i frati francescani erano ammassati contro le pareti. Sentì un flebile lamento venire dal coro. Qualcuno, sopravvissuto chissà come, cantava una nenia raccapricciante. L’uomo si andò a sedere su una delle panchine lignee dove di solito stavano i fedeli, ignorando tutto. Era ormai abituato a quelle scene, il Lazzaretto ne era pieno. Si unì alla nenia cantata da quella voce atona, senza più vita. Iniziò a pregare, a recitare tutte le formule messali che gli avevano insegnato, fin da quando era giovane. Infine mormorò tra sé e sé:
 
-Salvala, salva mia figlia. Prendi la mia vita e salva mia figlia dalla peste. Lei deve vivere. Ha solo cinque anni. Ha tutta la vita davanti. Salvala e dalle una famiglia in cui stare. Ti prego-.
 
Una lacrima solitaria scese lenta lungo la sua guancia. Fu l’unica. Non aveva più lacrime per piangere. Le aveva usate tutte quando sua moglie era stata portata via da quella incresciosa malattia. Poi si alzò, gettò uno sguardo veloce al buio che nascondeva i corpi e uscì, lasciando la voce a cantare da sola la sua nenia infinita. Mario non c’era, fuori. Sembrava sparito. I suoi due occhi azzurri spiccarono per un attimo nella sua mente, ricordandogli quelli di sua moglie. Toccò un braccialetto di perline bianche lavorate, che la sua amata gli aveva affidato in punto di morte.
Tienile” aveva detto “devi darle a nostra figlia, viva o morta che sia, quando questa peste sarà passata. Arriveranno a qualcuno prima o poi”. Quelle parole gli risuonavano nella testa, rimbombando qua e là nella sua scatola cranica. Anche per quello era andato a pregare: non voleva che le perle della sua amata moglie, tutto ciò che gli rimaneva di lei, finissero in mani sconosciute e capaci di perderle. Le avrebbe avute sua figlia, come era sempre stato da generazioni. Guardò il cielo. Aveva smesso di piovere, ma aveva iniziato a tirare un vento freddo.
Rabbrividì.
Dopo aver guardato a lungo la facciata dei Frari, si voltò e si incamminò verso il ponte che portava al Lazzaretto, prima che qualche guardia cittadina lo beccasse a zonzo quando non avrebbe dovuto.
Non si era accorto che un laccio che teneva insieme le perle si era rotto. Una piccola perlina lavorata finemente cadde, finendo in una delle fessure delle pietre che coprivano il Campo.
 













Note di Saeko:
E' la prima volta che pubblico in questa sezione; in generale è la prima volta che pubblico una storia originale di questo genere, quindi non sono nemmeno certa che la sezione sia quella adatta. La storia che mi appresto a pubblicare è stata scritta circa una decina di anni fa, io ero appena all'inizio del liceo ed ero appena tornata da un camposcuola fatto a Venezia; mi sono innamorata talmente tanto della Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari (chiamata anche semplicemente "I Frari") che ho deciso di ambientarci una storia.
Non so bene se il risultato sia soddisfacente, d'altronde è la prima volta che lascio nel web i miei racconti (sin'ora ho pubblicato spesso e volentieri solo fanfiction), ma ecco, spero che a qualcuno possa piacere.
Sono aperta a consigli e critiche, purché costruttive.
Vi ringrazio per essere giunti sin qui e, beh, ci vediamo al prossimo capitolo!

Saeko's out!
  
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Noir / Vai alla pagina dell'autore: Saeko_san