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Autore: EsterElle    21/03/2020    2 recensioni
Raccolta di flash su momenti nascosti tra le pagine dei romanzi, su storie mai narrate, sconosciute, inventate.
Indice:
1. Il più prezioso al mondo - Alice/Frank Paciock
2. Cugini, nemici, amanti - James Sirius Potter/Rose Weasley/Scorpius Malfoy
3. L'ultimo lume - Lily Evans/Regulus Black
4. La cura - Dominique Weasley/Teddy Lupin
5. Costumi di scena - Fred Weasley/Hermione Granger
6. Confessioni - Asteria Greengrass, Draco Malfoy
7. Culla, stanotte, la mia malinconia - Petunia Evans
8. Di fervidi candori e salvezze illegittime - Helena Corvonero/Salazar Serpeverde
9. Tutte le mie promesse - Sirius Black/Alice Paciock
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Paciock, Lily Evans, Regulus Black, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Culla, stanotte, la mia malinconia

 
 
Io e Lily abbiamo sempre condiviso la stanza; i lettini erano vicini e allungando un braccio potevamo sfiorarci.
Quand’era una bambina, Lily aveva un problema alle tonsille, russava forte. Le mie notti sono state tormentate dai suoi rantoli per anni, fino a quando i nostri genitori non si convinsero a sottoporla ad un’operazione. Tuttavia, la prima notte dopo l’intervento pianse talmente forte che a un certo punto rimpiansi il suo frastornante russare; decisi d’intrufolarmi nel suo letto e la strinsi forte, asciugandole le lacrime.
Infine, smise di piangere e si addormentò.

 
 
***

 
 
Hai sentino, terribile bambino? Tua madre si addormentò, alla fine.
Quanto ancora vuoi essere cullato, quanto ancora tormenterai la quiete di Privet Drive? Guarda Duddley come dorme sereno, com’è dolce la sua espressione e beato il suo sonno!
Harry Potter, sei un estraneo per me. Il tuo viso, il tuo pianto sottile ma incessante, questi occhi grandi e chiari con cui mi guardi pieno di domande, di incubi e fantasmi, ogni cosa in te mi pare aliena.
Harry caro, che poi tanto caro non sei.
Cosa mi costringe qui in piedi alla finestra a stringere un figlio che figlio mio non è?

 
***
 
 
Nell’età in cui bambini sono soliti avere incubi, anch’io li ebbi. Spesse volte la notte mi svegliavo urlando, troppo impaurita per riprendere a dormire. Nostra madre non mancava di raggiungermi e rassicurarmi, fino a quando, una sera, la stanchezza non la vinse. Disperatamente sola, stavo per sprofondare in una paura ben peggiore di quella dei miei incubi – l’abbandono – quando Lily mi si avvicinò. Era davvero piccola, avrà avuto poco più di sei anni.
“Giochiamo” mi disse, salendo sul mio letto.
Quella notte non dormimmo, né russammo, né piangemmo. Fu talmente bello che quando la mattina dopo a scuola mi addormentai sul banco, non ebbi alcun rimpianto.

 
***
 
 
Non ho bisogno di tenerti tra le braccia per ricordarmi di lei; la conosco anche meglio di te, bambino benedetto. Non le somigli affatto, Harry Potter, lasciatelo dire.
Resterà per sempre giovane e bella, la cara Lily, sempre così speciale per te, che di lei non saprai altro se non quello che un’immagine muta potrà dirti. Non vedrai tutte quelle sfumature, tutto quell’odio e tutto quell’amore che sapeva generare intorno a se. Non sperimenterai sulla tua pelle i suoi sbalzi d’umore, quell’istante indefinito in cui la gioia dei suoi occhi mutava in pianto o in furia, senza preavviso. Non conoscerai la straziante, esasperante fedeltà che nutriva per coloro che amava.
Cosa ne sai, tu, dei ricordi che tormentano la notte, che invadono il tuo letto senza che nessuno venga a consolarti? Il pensiero che tutto ciò che lei era non esiste più.
Smettila, ti prego, smettila con questo pianto sconsolato, ti prego!
 
 


 
Ti manca, lo so.
So che vorresti le sue braccia, il suo profumo, la sua voce a cullarti nella notte.
Lo vorrei anch’io e non sai quanto.
 

 
 



 
 
 
 
Note
Ho scritto la storia in occasione del contest organizzato da Rosmary sul forum, "Citazioni in cerca d'autore (Oscar edition)", ispirandomi ad una sua citazione che riporto più avanti. Si tratta di una flash breve in cui ho cercato di mettere al centro Petunia nei due aspetti più conosciuti di lei: il suo legame infranto con la sorella e la sua mancanza di amore per Harry.
Uno degli obiettivi era evidenziare come lei non sia stata sempre tanto arida e crudele come appare nei ricordi di Harry, volevo mostrare la sua infanzia “normale”, in una famiglia come tante, con una sorella come tante. Inoltre, nella mia idea del personaggio, la bambina che Petunia è stata non sparisce sotto l’odiosa “zia Petunia”, ma resta lì, sommersa, pronta a tormentarla, a sviarla dal suo progetto di vita ormai così ben avviato. Io credo che lei non avrebbe voluto piangere la morte di Lily, ma che non abbia potuto farne a meno, perché la sorellina era stata estremamente importante per lei prima che le venisse portata via. In questo contesto ho scelto la citazione “C’erano giorni in cui a malapena s’alzava, erano quelli in cui la mancanza pulsava prepotente”: Petunia vuole restare coerente con Vernon, con la sua famiglia, coerente soprattutto a se stessa, alla battaglia che ha combattuto, alla netta rottura che ha creato tra sé e tutto ciò che Lily rappresenta,  e quindi non può fare altro che vivere il suo dolore di nascosto, di notte, camuffandolo anche a se stessa, costellandolo di pensieri duri destinati a Harry, un bambino di poco più di un anno che deve accudire alzandosi nella notte di malavoglia. Vive il dolore con la durezza tipica della Petunia adulta, ma non può controllare gli sprazzi di memoria e di affetto che appartengono invece alla bambina sommersa.
Per quel che riguarda il legame Petunia-Harry, ho voluto concentrarmi sul senso di estraneità che lei prova verso il bambino. La “sua” Lily è quella dell’infanzia, della stanzetta condivisa, dei giochi, di quando erano unite o ancora provavano a salvare il loro rapporto. Non trova un legame, dunque, tra Harry e la sorella dei suoi ricordi, che amava.
In conclusione, Petunia si ritaglia la notte per vivere il dolore della perdita, ma ciò che lei piange, io credo, è l’infanzia perduta e la fine di ogni possibilità di riconciliazione con Lily.
 
Bene, temo di aver detto troppo nelle note: spero di aver trasmesso abbastanza anche con la storia! Mi fermo qui, a presto!
 
P.S. Il titolo è ispirato ad un verso di Ungaretti: “Balaustra di brezza/ per cullare stasera/ la mia malinconia” – Stasera, in Allegria di naufragi.







 
  
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