Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure
Ricorda la storia  |      
Autore: kisachan    24/03/2020    3 recensioni
*Estratto dal testo*
Ad un tratto sentii accarezzarmi il capo con dolcezza. Yamato si era alzato dal suo posto e dopo avermi accarezzata, mi abbracciò forte
-Stupida!Mi hai fatto prendere uno spavento! PENSAVO VOLESSI LASCIARMI!-
Vi ho incuriosito? Correte a leggerla allora !
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Yamato Ishida/Matt | Coppie: Mimi/Matt
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Era seduto di fronte a me con lo sguardo fisso sulle mie labbra, aspettando che io dicessi qualcosa. Ero spaventata, insicura e tutto intorno a me pareva stringersi sempre più facendomi mancare l’aria. Torturavo il tessuto del mio vestito rosa a fiorellini con le mani. Sudavo, avevo la gola secca e mi veniva da piangere. Lo sguardo del mio ragazzo non smetteva di trafiggermi. Ho sempre amato i suoi occhi limpidi e profondi, i quali  incutevano timore e tremavo al solo pensiero che lui potesse abbandonarmi. Come facevo a dirgli che aspettavo un bambino? Io e Yamato ci conoscevamo da un sacco di tempo, fin dall’elementari.
Non andavamo molto d’accordo, eppure durante le scuole superiori tra di noi, come un fulmine a ciel sereno, ci siamo innamorati. Litigavamo spesso, e a detta di Taichi, bisticciavamo felicemente come “Tom e Jerry”. Ed era vero, anche se bisticciavamo, lo facevamo in armonia, era divertente far arrabbiare Yamato, vederlo tutto rosso in viso, che perdeva la calma per ogni mia battuta; me lo faceva amare sempre più. Rimasi stupita quando mi confessò di provare qualcosa per me, anzi, credevo che per noi fosse impossibile stare insieme. Io non ero matura, non ero materna  e non ero neppure affidabile, una spalla su cui fare affidamento. Insomma non ero come Sora! Io sono infantile, lunatica e ingenua. Eppure Yamato aveva scelto me. 

Quando mi diceva imbarazzato ”sei carina”, quando mi prendeva per mano, quando mi dava dei pizzicotti sulle guance per ammonirmi, quando mi sfiorava i capelli con le dita, mentre mi diceva per la prima volta ”ti amo”con la voce bassa. Io adoravo tutto di lui.

Non pensavo che saremmo durati così tanto. Infatti litigavamo anche da fidanzati e quasi sempre per colpa mia . Come sempre il mio egocentrismo aveva la meglio sul nostro rapporto.

Ero gelosa di Sora che sapeva sempre come dosare le parole con Yamato, come confortarlo, come rincuorarlo. Eppure ancora una volta lui mi accettava per come ero.”Mimi, non ho bisogno di una madre. “Mi diceva sempre con voce ferma e dura. Ed era vero.

Per un periodo lui era attratto da Sora ed aveva cominciato anche ad uscire con lei, ma mi raccontò che sentiva che c’era qualcosa di sbagliato. In Sora forse, quasi inconsciamente, vedeva una madre  e non era questo che cercava in una donna. Me lo ripeteva in continuazione, affinché io non mi angosciassi .

Quando ero sul punto di crollare, lui c’era, stava con me  e non lasciava mai la mia mano. Molte volte stavamo per lasciarci, sempre a causa delle mie insicurezze e il mio egocentrismo. Avevo quasi inconsciamente creduto che lui in qualche modo era migliore di me e gli attribuivo colpe che lui non aveva. Non avevo mai pensato a come si sentisse lui.
Non avevo mai preso in considerazione i suoi sentimenti. Avevo già deciso io per lui quali erano i suoi pensieri. E mi sbagliavo ancora una volta.

”Quante volte ancora devo ripeterti che ti amo per come sei!?” Mi diceva sempre più affranto. Lui metteva sempre al primo posto noi , e io non riuscivo a capirlo. Quando stavo per perderlo decisi che era il momento di crescere e abbandonare le mie paure.

”Mimi, sii te stessa. Io ti amo perché tu mi hai insegnato che anche io posso essere me stesso, posso ridere e fare lo scemo, proprio perché ci sei tu al mio fianco.”

Quando mi disse con voce addolorata queste parole lo baciai con dolcezza e abbandonai le mie debolezze. E quella fu la prima volta che ci unimmo. Non era stata la mia prima volta. Anzi la prima volta vorrei scordarmela, non fu una bella esperienza e avevo paura della reazione di Yamato se l’avesse saputo. Nonostante ciò lui non mi criticò, né mi giudicò.
Mi sorrise tristemente quando scoppiai in lacrime quando glielo rivelai. “Hai sofferto vero?”Mi sussurrò all’orecchio e mi abbracciò.

Come faceva a saperlo? Magari si era accorto che mi irrigidivo quando si apriva il discorso, che tremavo quando mi baciava il collo o cercava un contatto più esplicito. 

“Mimi, semmai un giorno sarai mia, voglio che tu sappia che quel giorno abbiamo fatto l’amore e non sesso!”Mi confidò serio, ma dolcemente. E ci unimmo, e fu il momento più bello, più dolce e surreale del mondo. Mi sentivo così bene, così felice, bella e serena.
Lui mi accarezzava, mi sfiorava come se fossi qualcosa di prezioso. I suoi occhi mi fissavano come se fossi qualcosa di raro, come se fossi il suo tesoro.”ti amo, Mimi.“ mi sussurrava, affondando il viso tra i miei capelli.Quanto fu bello e magico quel momento. E adesso in questo preciso momento lui  era ancora seduto di fronte a me,chino in avanti nel cercare di scrutare qualche indizio nel mio sguardo

 –Io…- pronunciai flebilmente, lui si protasse ancora di più in avanti e io percepii il suo profumo inconfondibile.

-Mimi, che succede?- mi domandò accarezzandomi la spalla delicatamente.

Chinai il capo, facendo scoprire la nuca e facendo così intravedere il mio tatuaggio   FOR EVER TOGHETER , che feci quando mi disse per la prima volta di amarmi.  Lo stesso tatuaggio lo ha Yamato sul braccio sinistro.

Yamato mi fissava cercando nel mio sguardo una qualche risposta.

-Yamato, io… sono incinta!- Finalmente riuscii a pronunciare quella frase difficile, ma dopo aver parlato mi sentì il fiato morire in gola e la tensione salire ancora di più. Non riuscivo a guardare il viso di Yamato.
Il suo sguardo su di me, però, potevo sentirlo, quasi da potermi trapassare da parte a parte. Chiusi gli occhi e misi le mani sul viso. Stavo per piangere, volevo sparire.

Ad un tratto sentii accarezzarmi il capo con dolcezza.Yamato si era alzato dal suo posto e, dopo avermi accarezzata, mi abbracciò forte.

-Stupida! Mi hai fatto prendere uno spavento! Credevo volessi lasciarmi!-

Scoppiai in lacrime e lo strinsi forte a me. Mi sentii sollevata. Con quel suo modo di fare era riuscito come sempre a rasserenarmi l’anima.

Mi asciugò una lacrima con le dita e poggiò le labbra sulle mie. In meno di un secondo mi tirò le guance,pizzicandomele.

 -Scema! Sicuramente avrai pensato le cose più brutte in quella testolina, è così?- Non poteva essere più vero.Mi conosceva bene .

- Scusami, Yamato. Io... siamo ancora universitari, non abbiamo molti soldi. Da poco sei diventato un cantante professionista… non volevo rovinarti la vita!- Yamato sbuffò una risata nervosa.

-Mimi, lo abbiamo fatto in due, non hai fatto tutto da sola e dove si è vissuto in due si vive in tre o quattro. Diventeremo genitori prima del tempo, ma prima o poi doveva succedere, no?Non vuoi costruire una famiglia con me?- A Quelle parole mi lanciai su di lui e lo abbracciai forte.

- Yamato, ti amo! Ti amo da morire!- Yamato mi prese al volo imprecando e ammonendomi di stare attenta per il bambino.”Sarà un papà apprensivo”, pensai divertita.



 

Tempo dopo parlammo con i nostri genitori, mio padre all’inizio fece storie. Dopotutto sia io sia Yamato eravamo ancora molto giovani. Yamato aveva ventitre anni e io ventidue e andavamo ancora all’università.Capivo perfettamente la sua preoccupazione.

I nostri amici digiprescelti furono invece entusiasti della notizia. Erano ancora molto in ansia per la gravidanza, per ora le nausee non mi davano tregua e mi affliggevano, ma Yamato era sempre al mio fianco e mi sosteneva.

Non potevo credere che fino a qualche mese fa avevo il terrore che lui potesse odiarmi e invece eccolo qui accanto a me che canta canzoncine per il nostro bambino accoccolato accanto alla mia pancia, mentre mi accarezzAva dolcemente le mani.

- Se sarà una bambina, mi prometti che frequenterà una scuola femminile?- Sentendo  quella frase da padre geloso, i miei occhi si strinsero in due fessure e scoppiai a ridere e dopo un po’ anche lui fece lo stesso.

Mancavano ancora dei mesi alla nascita del nostro piccino, ma non vedevo l’ora di poter vedere Yamato stravedere per il nostro bambino.


FINE














ANGOLO DELLA PSEUDO AUTRICE
Rieccomi ragazzi nel fandom digimon con una nuova fanfiction Mimato.
Il Film è uscito da un pezzo, ma la snervante attesa mi sta uccidendo, e allora perchè non scirvere una fanfiction?
Spero vi piaccia e spero di essere più presente in questo fandom che vedo abbastanza abbandonato. 
A presto e no non mi sono dimenticata di "lontano dall'essere una persona amabile"prima o poi la riprenderò in mano, ho già in mente qualcosa.
Un kiss a presto kisachan

 

   

 
  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Digimon > Digimon Adventure / Vai alla pagina dell'autore: kisachan