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Autore: Feder122    26/03/2020    2 recensioni
Dopo la sconfitta di Xehanort, tutti gli eroi della luce hanno ricominciato (o nel caso del nostro protagonista, hanno finalmente cominciato) a vivere una vita normale. Ma per godersi questa nuova vita, Roxas deve definitivamente chiudere i conti con il passato.
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isa, Lea, Riku, Roxas, Xion
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Roxas si aspettava che lo scontro non sarebbe stato semplice, ma non la superiorità di Riku si rivelò schiacciante. Cuore impavido colpiva più duramente di lontano ricordo e portafortuna messi insieme e la differenza di altezza rendeva qualsiasi affondo di Roxas facilmente parabile. In più, Roxas scoprì durante quella battaglia che la firaga oscura era più potente di quella normale e Riku era, in generale, un caster eccellente.
“Che cosa c'è? Ti aspettavi forse che io fossi rimasto allo stesso livello del nostro ultimo incontro?”
“No. Da allora tu hai vissuto molte avventure, affrontato molte battaglie, stretto molte amicizie. Tutte opportunità che io non ho potuto avere.” e Roxas puntò lontano ricordo contro Riku. “Per questo sono qui. Sto cercando di recuperare il tempo perduto. Manipolato dall'organizzazione, ho vissuto una vita che non sentivo come mia e quando avevo finalmente stretto dei legami genuini con dei cari amici, mi è stato portato via tutto. Ma soprattutto, per molto tempo ho pensato di meritare quella fine, perché la mia stessa esistenza era uno sbaglio, se non addirittura un danno. Adesso l'organizzazione non esiste più, ma gli heartless e i nessuno non spariranno mai. Le persone a cui tengo più di chiunque altro non saranno mai veramente al sicuro, nessuno di noi lo è. Ma la prossima volta, sarò in grado di proteggerle.”

Sentendo il monologo del suo avversario, Riku sorrise.

“Così questa battaglia non è una vendetta per il passato, bensì un allenamento per il futuro. Ma le parole da sole non basteranno a renderti un maestro del keyblade.”

“Già, mi serve la guida di qualcuno che abbia già questa qualifica e penso che tu sia la persona più indicata.”
“Perfetto, allora mostra al tuo nuovo maestro cosa sai fare.” Commentò Riku con un'espressione arrogante e provocatoria.
“Adesso vedi di non esagerare!” Controbatté Roxas, accennando a sua volta un sorriso.

 

 

Oramai in ginocchio, Roxas conficcò entrambi i suoi keblade nella sabbia per evitare di cadere a terra. Riku gli si avvicino e gli tese la mano per aiutarlo ad alzarsi.
“Direi che per oggi può bastare.”

“Già.” Rispose Roxas alzandosi in piedi.
“Ti senti meglio?”
“Un pochino.”
“Bene. Quando vorrai allenarti o semplicemente sfogare un po' di frustrazione, sentiti libero di venire qui.”
“Non dovresti esserne entusiasta.” Rispose Roxas puntandogli contro lontano ricordo. “Ci vediamo.”
“ Stavo per proporti di restare per pranzo.”
“Ho ancora molte faccende da sbrigare oggi, facciamo un'altra volta.” Rispose il biondo voltandosi e dirigendosi verso la sua gummiship. Appena Roxas fu partito, Naminé si avvicino a Riku e quest'ultimo le chiese: “Che cos'è questa, la giornata dello stalking?”
“Sai...” rispose lei ignorando la battuta del fidanzato e sorridendo “...penso che con il tempo tu e Roxas diventerete buoni amici.”
“Cosa te lo fa pensare?”
“Siete molto simili.”

 

 

 

Prima di tornare a Crepuscopoli, Roxas raggiunse il giardino radioso. Arrivato di fronte all'imponente abitazione di Ansem il saggio, il ragazzo incontrò due scienziati di sua conoscenza, intenti a discutere.
“Even, Ansem, proprio voi cercavo.”
“Oh, buon pomeriggio Roxas.” Rispose Even. “Hai per caso bisogno di qualcosa? Tu e Xion avete riscontrato dei problemi con i vostri nuovi corpi?”

“No, ma effettivamente sono qui per chiedervi un piacere.”
“Chiedi pure.” Disse Ansem.
“Voglio diventare un vostro apprendista.”
Even si mostrò leggermente stupefatto da quell'affermazione, mentre Ansem rimase impassibile.
“Suppongo che tu voglia controllare le nostre attività dopo tutti i mastodontici errori da noi commessi in passato.”
“Ti sbagli. Anche se una parte di me fa ancora fatica a fidarsi di voi, ho deciso di lasciare andare il passato. Però...temo che non riuscirò mai a dimenticare il mio fallimento e la morte dei miei amici. Voglio acquisire nuove capacità e conoscenze per evitare che una tragedia del genere si ripeta la prossima volta che dovremo difendere i mondi da una qualche minaccia.”
“Capisco.” Rispose Ansem. “Quando vuoi iniziare?”
“Se non sbaglio sono qui adesso.”
Ansem ed Even sorrisero.
“Va bene, come desideri.” Disse il primo.
“Non pensare che sarà facile.” Aggiunse il secondo.

 

 

Quando Roxas riuscì a tornare a casa, il sole stava oramai tramontando. Mentre si chiudeva la porta di casa alle spalle, Roxas pensò: “Sono distrutto...Even aveva ragione.”
Il ragazzo si diresse verso il bagno e notò che la porta era aperta ma la luce era accesa. Affacciandosi vide Xion che stava fissando il suo riflesso nello specchio.
“Xion...cosa stai facendo?”
“Oh...” la ragazza si voltò di scatto “...ciao, Roxas. Stavo solo...beh, ecco...stavo...”

“Se non vuoi parlarne non devi. Perdonami per averti disturbata.”

“No! No! Non devi assolutamente scusarti! Stavo solo...pensando di cambiare taglio di capelli.”
“Oh...come mai questa decisione?”

“Beh...oggi sono stata alle isole del destino e ho notato che Naminé si era fatta un nuovo taglio.”
Roxas pensò: “Ma tu pensa, non ci avevo fatto caso.”
“Ho pensato che...” continuò Xion con lo sguardo basso e un leggero rossore sul volto. “...che anche a me sarebbe piaciuto essere carina come lei, ma temo che i miei capelli corti non me lo permetteranno...” e Xion concluse la frase con una risata malinconica.
Roxas si avvicinò a Xion, le accarezzò delicatamente i capelli e disse: “Tu sei già carinissima così come sei.”
Un silenzio di tomba seguì l'affermazione di Roxas. Il volto di Xion oramai era ricoperto totalmente di rosso e l'espressione seria del suo amico sparì, lasciando posto ad una più imbarazzata. Il ragazzo si schiaffeggiò con la mano che aveva posato tra i capelli corvini della ragazza.
“R-Roxas! Ti sarai fatto malissimo...”
Scoprendosi il volto, Roxas disse: “Perdonami Xion, mi rendo conto di essere stato molto inopportuno.”
“N-no...affatto. Anzi mi ha fatto...piacere ricevere quel complimento da te...”
“Oh...ne sono felice. Comunque, quello che volevo dirti è che oggi ho imparato qualcosa, cioé che non bisognerebbe mai rattristarsi soltanto perché si pensa di essere inferiori a qualcuno. Voglio che tu sia consapevole delle tue qualità e...del tuo fascino.”

Xion, arrossendo nuovamente, sorrise e disse: “Grazie Roxas. Sei così dolce...”
“No. Grazie a te per essere la ragione che mi permette di andare avanti e migliorarmi ogni giorno.”
Lentamente, i due si avvicinarono, Roxas si piegò leggermente e le labbra dei due entrarono in contatto. Roxas e Xion avrebbero voluto prolungare quel bacio per tutto il resto della loro vita, ma si separarono quasi immediatamente quando sentirono una voce proveniente dal corridoio.
“Santo cielo che mal di stomaco, questa è l'ultima volta che metto tutto quel condimento su un solo hot dog!” E Lea si accorse della presenza dei suoi amici soltanto dopo essere entrato.
Roxas e Xion uscirono dalla stanza, incapaci di guardarsi negli occhi.
“Beh...” commentò Xion dopo qualche secondo di imbarazzato silenzio “...è stato un primo bacio molto particolare.”
“Già, sicuramente poteva andare meglio.” commentò Roxas abbattuto, per poi afferrare la mano di Xion nella sua. “Però...mi sono ripromesso che sarei rimasto al tuo fianco per proteggerti, quindi so che avremo tante altre occasioni.”
Xion a questo punto sorrise e abbracciò Roxas.
 

 

   
 
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