Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Els_chan    26/03/2020    2 recensioni
- Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace...- disse,velocemente e a bassa
voce, come se qualcuno potesse esserne rimasto così offeso da meritare le sue scuse, mentre
una lacrima abbandonava i condotti lacrimali e scorreva lungo la guancia.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Lame
 

- Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace...- disse, velocemente e a
bassa 
voce, come se qualcuno potesse esserne rimasto così offeso da meritare le sue scuse,
mentre 
una lacrima abbandonava i condotti lacrimali e scorreva lungo la guancia.
- Mi dispiace - pronunciò un'ultima volta guardando il soffitto per poi riabbassare la testa ed 
infilare una delle sue affusolate dita in bocca, fino a toccarne la gola.
Vomitò, quella sera, come le precedenti, liberandosi di quell'enorme peso.
Un altro "mi dispiace" prima di tirare lo sciacquone si liberò dalle sue labbra.
Forse, se n'era resa conto, quelle scuse erano tutte per se stessa, per il suo corpo e per la sua mente.
Era più forte di lei, eliminare il cibo che aveva ingurgitato poco prima per sentirsi più libera.
Non mangiava tanto, Teresa, si concedeva qualche spuntino sparso per la giornata.
Poi, la sera, vomitava parte della cena e sentiva i sensi di colpa attanagliarle lo stomaco ormai vuoto.
Si voltò verso lo specchio. Gli occhi lucidi per lo sforzo, la bava che colava dal lato del roseo labbro, il viso arrossato.
Un sorriso stanco le increspò la bocca.
Si sciacquò debolmente la faccia per poi osservarsi la pancia.
Piatta non era e non lo sarebbe mai stata.
Si levò quel poco che indossava, sganciò quindi il reggiseno e si sfilò gli slip prima di entrare in doccia.
Aprì il rubinetto e gelida acqua la colpì in pieno. Sollevò la faccia, Teresa, osservando il getto che
le bagnava quel corpo segnato dalla lama del suo dolore.
Recuperò il rasoio levando il cappuccio di sicurezza.
Guardò le lame, assente, occhi vitrei impiantati nelle orbite.
La mano che lo reggeva si avvicinò alla coscia.
Un solo movimento, veloce e faticoso.
Un solo taglio, profondo e doloroso.
Brucia, Teresa? Fa male, Teresa?
Lo sente, il sangue scorrere lungo la gamba, rosso e denso.
Quel primo segno, però, non è solo: altri gli fanno compagnia a volte doppi, tripli, quadrupli.
Sorride, Teresa, mentre lo fa.
Parla con se stessa, del più e del meno con una tale leggerezza da spaventarla.
"Autosalassi", li chiama, nascondendo la gravità della cosa "mi depuro dal dolore".
"Ogni tanto non fa male", si ripete sicura, Teresa.
Torna sotto il getto d'acqua.
Stringe i denti, brucia.
Brucia talmente tanto da mandarla in una momentanea apnea.
Vuole grattarsi, Teresa, ma sa che non cambierebbe nulla.
Esce mettendosi l'accappatoio.
Osserva i segni ancora freschi.
Non si pente, Teresa, si sente solo in colpa.
Si prepara per andare a dormire, per poi infilarsi sotto le coperte.
Si muove e, ad ogni movimento, pizzicori sparsi per tutta la pelle le arrivano al cervello.
Chiude gli occhi e si rilassa.
Pensa, Teresa, a come le cose potrebbero cambiare.
Si copre gli occhi e sorride tristemente prima di cadere tra le braccia di Morfeo.

 

Spazietto di Els_chan
Buonasera a tutti. Questa è la mia prima storia, infatti ho fatto un po' fatica a scegliere dove inserirla e che rating metterle.
Spero, comunque, di essere riuscita a trasmettere a chi legge ciò che ho provato io scrivendola.
L'ispirazione per questo racconto mi è venuta un giovedì, qualche ora prima di venir interrogata su Foscolo.
Il nome Teresa deriva, appunto, da una delle donne amate dal poeta.
Detto questo ringrazio chiunque ha letto, legge o leggerà la mia storia e alla prossima.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Els_chan