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Autore: mido_ri    26/03/2020    0 recensioni
Maekawa Yuki, un investigatore anti-ghoul di secondo grado, si trova a dover fronteggiare un essere spaventoso.
Desideroso di aiuto, cerca l'appoggio dei suoi superiori, ma nessuno crede alla sua scoperta.
"Indietreggiai; ero già a conoscenza di ciò che sarebbe accaduto di lì a poco, ed era troppo tardi per scappare.
Ero prossimo alla morte, eppure non potei pensare a nient'altro che al fatto di volerne sapere di più su quella cosa, di più, di più...
[...]
Fu in quel momento che dovetti ricredermi sul mio ultimo pensiero. Il mio addome si contrasse, trattenni il fiato, un orecchio cominciò a fischiare.
Qualcosa di estremamente rapido e affilato mi sfiorò il lato sinistro del viso e si fermò a mezz'aria. Percepivo un lieve ronzio e un forte calore sulla guancia."
Genere: Introspettivo, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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8.

Non capii molto di quello che successe dopo l'arrivo di Hiromi. Quando mi sbatterono in una cella, compresi che probabilmente ero stato arrestato. Ma con quale accusa mi chiudevano lì dentro? Per essere stato scoperto a parlare con un ghoul? Non potevano ipotizzare che fossi dalla sua parte, dal momento che avevo tentato di avvertire i miei colleghi. Semplicemente nessuno mi aveva creduto. 
Mi avevano messo in una cella separata da Shiro. Immaginai che avessero intenzione di rinchiuderlo subito a Cochlea. Quel pensiero mi destabilizzava. Avevo paura dei ghoul, ma quella prigione era ben più terrificante perfino per degli esseri spaventosi come loro.

Qualche minuto dopo, la porta si aprì di nuovo. Davanti a me c'era Kuroyama. Il mio sguardo si illuminò nella speranza che fosse venuto a tirarmi fuori di lì, ma subito dopo mi resi conto che aveva i polsi bloccati dietro la schiena e due guardie lo spinsero dentro.

- K-Kuroyama!

L'uomo non disse nulla e si limitò sedersi accanto a me. Appoggiò la testa contro il muro e sospirò. Sembrava esausto. Non sapevo fino a che grado Kuroyama fosse abituato a mostrare le sue emozioni, ma ero sicuro che in quel momento stava molto male. In fondo aveva appena ritrovato suo fratello e gli era stato portato via di nuovo. 
Piegò la testa di lato fin quando le punte dei suoi capelli sfiorarono la mia spalla, poi sussurrò.

- Mi dispiace, Yuki. Ho sbagliato a coinvolgerti in questa storia.

- Cosa?

Saltai su con fare sorpreso.

- Ma sono stato io a coinvolgere lei...

- Sì, però avrei dovuto capire che c'era qualcosa che non andava. È da un po' che Hiromi cerca di mettermi i bastoni fra le ruote. Non avrei dovuto lasciarti andare da Yashiro.

- A proposito... come ha fatto il superiore Hiromi a scoprire tutto?

- Una cimice... addosso a te. Ha seguito tutti i tuoi spostamenti e ha ascoltato la conversazione fra te e Yashiro.

In quel momento ricordai di quando l'investigatore Hiromi mi aveva condotto fuori dall'ufficio e mi aveva spinto contro il muro. Allora quell'azione era voluta per quel motivo: mi aveva messo le mani addosso per poter posizionare la cimice senza che me ne accorgessi. 
Ma qualcos'altro catturò la mia attenzione subito dopo quella riflessione.

- Kuroyama... lei...

- Tranquillo, Yuki, lo sapevo già.

Quindi Kuroyama sapeva di essere un ghoul. Doveva essere stata dura tenerlo nascosto ai suoi colleghi, ma evidentemente, come aveva detto Shiro, il livello di cellule RC nel suo sangue doveva essere così basso che Kuroyama non veniva rilevato come ghoul.

- Probabilmente mi rinchiuderanno a Cochlea senza neanche un processo, stanno soltanto aspettando l'ordine dall'alto.

- Ma...

- Tu non devi preoccuparti, non hai colpe in tutto questo. Ti libereranno oggi stesso.

Non volevo crederci. Non potevo crederci. Kuroyama a Cochlea? Non ora che avevo iniziato a vedere in lui l'unico amico lì dentro. E Shiro? Lui non aveva fatto nulla di male, non era colpa sua se era nato così. Avrei scommesso che non aveva mai fatto del male a nessuno, che aveva vissuto per fatti suoi, in attesa che suo fratello lo trovasse. La domanda che gli avevo rivolto poco prima che ci portassero via non aveva ancora ricevuto una risposta, e forse sarebbe rimasta in sospeso per sempre. Ma ero sicuro che si trattava di un no.

- Non c'è nulla che io possa fare?

Le lacrime cominciarono a scivolare sulle mie guance calde e arrossate per la commozione.

- Dio, sono così inutile... Da quando sono arrivato qui, sono mai stato utile a qualcuno?

Kuroyama alzò il capo dalla mia spalla e si spostò per potermi guardare negli occhi. Mosse istintivamente il braccio, forse nel vano tentativo di accarezzarmi o di asciugarmi le lacrime, ma aveva i polsi ammanettati.

- Yuki... non è così. La prima cosa che ho pensato quando ti ho visto era che fossi un codardo. E l'ho pensato fino a poco tempo fa. Ma conoscendoti ho compreso che codardo è proprio quello che non sei. Insomma... quanti altri avrebbero avuto il coraggio di ritornare in quel posto più volte? E soprattutto... sei una persona così buona. Hai ascoltato e parlato con Yashiro pur sapendo che è un ghoul. Hai accettato la mia compagnia anche dopo tutti questi anni passati a trattarti come una persona insignificante. Mi dispiace, penso di essere uno dei principali motivi per cui non ti piace stare qui.

Tirai su con il naso mentre le lacrime continuavano a sgorgarmi dagli occhi. Non sapevo neanche per quale motivo in particolare stessi piangendo.

- Sai, Yuki, quando ti ho rivolto quella domanda la sera in cui sei venuto da me per parlarmi di Yashiro... in realtà non mi aspettavo una risposta, ma avrei voluto darti un consiglio. Per quanto avessi una considerazione molto bassa di te, ho compreso fin da subito il tuo disagio. Io non penso che tu sia inutile e non l'ho mai pensato, sono dell'idea che ogni persona a suo modo possa dare un importante contributo agli altri. Guarda me: grazie a te ho ritrovato mio fratello. Certo... non è finita bene, ma è così che funziona nel nostro mondo.

Kuroyama prese una pausa e inspirò.

- Scusami, sto divagando. È che ci sono così tante cose che mi sono reso conto di volerti insegnare ora che stiamo per allontanarci... ma forse le sai già. Non è il caso di dar luogo a un discorso moralistico su cosa è giusto e cosa è sbagliato in un mondo in cui umani e ghoul convivono. Non so neanche quale sia il mio posto in tutto questo. Dubito del mio ruolo nella società da quando ho scoperto che ogni giorno prendevo degli inibitori per nascondere la mia natura di ghoul... pur essendo un investigatore anti-ghoul. Ma quello che sto cercando di dirti è che tu non sei inutile, Yuki, sei semplicemente nel posto sbagliato.

Il posto sbagliato. Il CCG non era un posto per me. Ma cos'altro avrei potuto fare?

- Sei ancora in tempo per decidere di fare altro, ma non ti biasimerò se deciderai di rimanere qui. In fondo è dura per tutti ricominciare da capo.

Mi schiarii la voce, sperando di non lasciarmi travolgere dai singhiozzi dovuti al pianto.

- Io... io voglio rimanere qui. Voglio venire a trovare lei e Yashiro ogni giorno... e...

La voce mi si spezzò e cominciai a piangere di nuovo. Ero terrorizzato.

- Yuki, non ho bisogno che tu mi venga a trovare per sapere che ti preoccupi per me. Vorrei soltanto sapere che sei felice... da qualche parte.

In quel momento sentimmo uno scatto metallico e la porta si aprì. Spuntò una delle due guardie che avevano portato lì me e Kuroyama.

- Maekawa Yuki, sei rilasciato.

Per quanto fosse assurdo anche solo pensarlo, avrei voluto rimanere lì un altro po' e salutare Kuroyama a dovere, ma lui scosse la testa con aria contrariata. Sembrava stranamente tranquillo.

- Va', io starò bene.

- No... no, aspetti!

Mi rivolsi alla guardia nel disperato tentativo di vedermi accordato il permesso di restare con Kuroyama, ma l'uomo mi afferrò per le spalle e mi condusse all'esterno. Io cominciai a urlare.

- Kuroyama! Io... per me non sei un mostro! Te lo prometto... sarò feli-

La porta si chiuse davanti a me. Ma andava bene così, Kuroyama aveva sorriso. 



Epilogo

Pochi giorni dopo mi giunse notizia di cosa era accaduto dopo l'arresto di Kuroyama e Shiro. 
Kuroyama aveva diritto a un processo, perciò doveva procurarsi un avvocato, ma al CCG erano tutti certi che lo avrebbero imprigionato comunque. Lo stesso Kuroyama ne era consapevole. In fondo era un ghoul, seppur innocuo e, cosa più grave, aveva mentito alle autorità riguardo alla sua vera natura. Per quanto riguarda Shiro, invece, era stato rinchiuso in una cella di massima sicurezza, poiché era un ghoul molto potente e pericoloso, anche se non aveva mai fatto del male a persona alcuna, tanto che al CCG nessuno aveva mai ricevuto notizia di lui fin quando Hiromi non lo aveva catturato. Era stato classificato come un ghoul di livello S~ e gli era stato riconosciuto il nome di Blade, dalla forma affilata del suo kagune.

Quanto a me, appena ebbi compreso che a Kuroyama e Shiro non sarebbe stato fatto del male, presentai la mia lettera di dimissioni. Non era passato molto tempo dall'ultima volta che avevo parlato con Kuroyama e comprendevo che gettare all'aria anni di studio per diventare un investigatore anti-ghoul non era una questione da valutare con leggerezza. Ma avevo deciso di provarci. Non sapevo ancora con esattezza cosa avrei fatto in futuro, ma avevo delle idee in testa: c'era bisogno che qualcuno modificasse quel mondo e, proprio perché io lo volevo così tanto, non potevo permettermi il lusso di scaricare quel peso su qualcun altro. Sarei stato io a contribuire a tutto ciò. Avrei cominciato a studiare legge e avrei aspirato a diventare una persona influente. Avrei imparato ad alzare la voce, a farmi ascoltare, a persuadere, a far valere le mie idee nonostante il mio carattere debole.  Ma, soprattutto, avrei imparato a proteggere chiunque ne avesse bisogno, salvaguardandone la libertà, umano o ghoul che fosse. E magari, un giorno, avrei riaperto la causa di Kuroyama e Shiro, e li avrei tirati fuori di lì. 


  
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