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Autore: _iamross    26/03/2020    0 recensioni
I limiti sono dei punti fondamentali da non dover superare. Il controllo, difatti, è forse la caratteristica che più rispecchia Arabella Nelson; ama dominare e avere sempre il coltello dalla parte del manico. Arruolarsi nell'accademia militare è stata infatti la scelta più azzeccata per quell'anima da combattente che da sempre ha influito sul suo presunto futuro. Ma la sua facciata da falsa combattiva nasconde milioni di retroscena. Un passato difficile, una vita dura, molti segreti e un appiglio: la sua carriera. Ma cosa accadrebbe se qualcuno in particolare riuscisse ad abbattere quel muro di freddezza costruito negli anni?
•••
«Forse sei abituata ad avere il mondo ai tuoi piedi.».
« O forse sei tu che credi di essere superiore agli altri, tanto da non rispondere ad una semplice domanda.».
Genere: Azione, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Arabella's POV.

Un anno prima.

Allaccio con cura i lacci degli anfibi neri e li stringo, affinché non rechino alcun fastidio durante l'addestramento che dovrò affrontare a breve. Erano ancora le primi luci dell'alba quando il sottotenente venne a svegliarci, intimandoci di abbandonare i nostri accampamenti ma nel mio caso non è servito il suo richiamo. Sono abbastanza responsabile e parecchio controllata, non ho bisogno che qualcuno mi dica cosa fare. Tuttavia, il mio essere responsabile e precisa in tutto quello che faccio non è visto di buon occhio dagli altri. Gli accampamenti sono divisi per ruoli ed io, essendo un soldato, mi ritrovo insieme ad altre donne del mio stesso livello. Non sono il tipo che si lascia andare alle chiacchiere, preferisco non distrarmi e perseguire i miei obiettivi, per questo motivo non riesco a legare molto con i miei simili, eccetto Lily. Lei è l'unica che tollero, probabilmente perché la conosco da una vita e, fortunatamente, non è il tipo che si lascia intimidire o che comunque si abbandona alle frivolezze, proprio come me. Lily, è la persona che più di tutte mi conosce; anche per questo, appunto, non se la prende molto per i miei atteggiamenti strani e parecchie volte insopportabili. Lei capisce me ed io capisco lei. Siamo molto simili caratterialmente e questo mi va bene.

Indosso la divisa militare, non proprio l'apice della femminilità, e lego i miei lunghi capelli rossi in una coda alta. Apro il rubinetto dell'acqua e attendo che si regolarizzi la temperatura, dopo di che immergo il viso eliminando tutti i residui della notte passata quasi in bianco.

Asciugo il mio volto con un asciugamano bianco e mi specchio osservando tutti i minimi particolari del mio viso: gli occhi scuri adornati da ciglia lunghe; le labbra rosse e accentuate dagli zigomi alti e delineati; il naso abbastanza piccolo e all'insù e la pelle chiara puntellata da lentiggini, soprattutto sulle guance. Un viso che molti associano ad una bambola di porcellana, che potrebbe essere scalfita solo con una carezza, ma che in realtà riesce a tenere su una maschera di indifferenza e freddezza.

Molti mi definiscono debole per il mio fisico in apparenza minuto, in verità molto tonico, ma bastano pochi minuti per cambiare la loro opinione.

Scrollo le spalle lanciando un ultima occhiata al mio riflesso, quindi esco dal piccolo bagno raggiungendo Lily.

La trovo già seduta sulla brandina mentre finisce di allacciarsi gli anfibi, così la raggiungo fermandomi proprio di fronte alla sua figura.

Alza lo sguardo scrutandomi attentamente, con i suoi occhi ben affilati, ma non dice nulla; è consapevole della mia suscettibilità mattutina, di fatti si limita ad un cenno del capo. « Arabella»

« Le altre dove sono?» chiedo guardandomi attorno, notando solo Lexi che sistema velocemente la cintura in vita.

«Ci aspettano fuori.» asserisce, sollevando di nuovo lo sguardo.

Annuisco. «Perfetto»

Si alza dalla brandina molleggiante e sospirando profondamente punta i suoi occhi nocciola nei miei.

« So che ne abbiamo già parlato... ma, sei sicura della tua scelta?»

La fisso in silenzio, attendendo qualche minuto per risponderle. Sono a conoscenza della sua preoccupazione per me ma ormai la decisione l'ho presa, indipendentemente dal suo esito: devo uscire dall'oblio che mi ha cambiato la vita.

«Sono sicura, domani partiremo per la missione in Siria»

   
 
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