Attraverso
uno specchio rotto
Parola: nyctophilia
Rating: verde
#01. Nocturnal creatures
Una tazza di tè caldo stretta tra le
mani.
Yuuto è seduto sul davanzale della finestra, intento ad osservare il paesaggio esterno. È notte fonda, il buio ha inghiottito ogni angolo della città e, per quanto i lampioni provino a rischiarare quelle tenebre, la loro luce non è comunque mai sufficiente.
Di notte ogni cosa sembra migliore, almeno secondo Yuuto. Più lieve, in un certo senso. Il caos e i rumori del giorno non sono che un ricordo lontano, e mentre ogni cosa viene avvolta da un manto immacolato di silenzio, perfino i pensieri più angosciosi sembrano alleggerirsi.
Yuuto ha sempre amato la notte, perché in essa trova rifugio, una coperta calda pronta ad avvolgerti il corpo ogni volta che ne hai bisogno.
Il ragazzo si porta la tazza di tè alle labbra, proprio nel momento in cui avverte dei passi alle sue spalle. Non ha bisogno di domandarsi chi sia, dopotutto solo un’altra persona vive in quella casa assieme a lui, l’unica che Yuuto potrebbe mai desiderare di avere accanto.
Kageyama gli cinge la vita con un braccio, posando la testa sulla sua spalla. Ha il timore di aver invaso un momento privato e solo di Yuuto, tuttavia il ragazzo non lo allontana.
Così, restano insieme ad osservare le stelle, lacrime d’argento di luna.
Yuuto è seduto sul davanzale della finestra, intento ad osservare il paesaggio esterno. È notte fonda, il buio ha inghiottito ogni angolo della città e, per quanto i lampioni provino a rischiarare quelle tenebre, la loro luce non è comunque mai sufficiente.
Di notte ogni cosa sembra migliore, almeno secondo Yuuto. Più lieve, in un certo senso. Il caos e i rumori del giorno non sono che un ricordo lontano, e mentre ogni cosa viene avvolta da un manto immacolato di silenzio, perfino i pensieri più angosciosi sembrano alleggerirsi.
Yuuto ha sempre amato la notte, perché in essa trova rifugio, una coperta calda pronta ad avvolgerti il corpo ogni volta che ne hai bisogno.
Il ragazzo si porta la tazza di tè alle labbra, proprio nel momento in cui avverte dei passi alle sue spalle. Non ha bisogno di domandarsi chi sia, dopotutto solo un’altra persona vive in quella casa assieme a lui, l’unica che Yuuto potrebbe mai desiderare di avere accanto.
Kageyama gli cinge la vita con un braccio, posando la testa sulla sua spalla. Ha il timore di aver invaso un momento privato e solo di Yuuto, tuttavia il ragazzo non lo allontana.
Così, restano insieme ad osservare le stelle, lacrime d’argento di luna.
[215 parole]
▬ note
Nyctophilia:
l'amore per la notte e per le caratteristiche che a questa si
accompagnano, oscurità e silenzio. Il soggetto nictofilo
trova
conforto all'idea della notte e generalmente preferisce svolgere le
proprie attività durante le ore buie piuttosto che con la
luce
del giorno.
Sì, beh, se ve lo state chiedendo mi piacciono le sfide. E il fatto di dover restare rinchiusa in casa fino a data da destinarsi non aiuta. Fortunatamente, però, ho trovato sul forum di Efp la "Challenge delle parole intraducibili" di Soly Dea – e, a proposito, ne approfitto per ringraziarla tanto – e mi ci sono lanciata sopra. In svariate lingue ci sono delle parole, o delle espressioni, che non hanno un corrispettivo nelle altre; per esprimere quel concetto, di solito si utilizza una perifrasi, oppure la parola straniera stessa. In ogni caso, mi sono letteralmente innamorata della challenge, così ho iniziato a scrivere delle storie partendo dalle parole proposte, utilizzando il loro significato a mo' di prompt e, beh... il gioco è fatto. Ammetto che mi sto divertendo da morire, e in questi giorni la scrittura è un po' diventata per me un appiglio per non impazzire. Vedi cosa succede ad aver sottovalutato le challenge, ahah fino ad ora. errore madornale, non lo commetterò mai più.
Una raccolta di flash, chi l'avrebbe mai detto. In realtà è un esperimento che avevo già tentato un po' di tempo, ma era fallito miseramente... ops. Buone notizie: rispetto ad allora ho molte più storie pronte, evviva! Comunque all'inizio ero convinta che sarebbero state tutte os, quindi, uhm, mi sono sbagliata – come al solito. Scrivere prima su carta amplifica la mia percezione di parole scritte, mi sa.
Riguardo al titolo voglio dire una cosa: mi è venuto in mente pensando al fatto che, se fissiamo la nostra immagine riflessa in uno specchio rotto, la vediamo tutta frammentata. Però... nonostante tutto, quelli siamo comunque noi, no? Ecco, questo concetto è perfettamente applicabile a questa raccolta così come ai soliti noti due personaggi che ho deciso di utilizzare: per quante peripezie ci possano capitare nella vita, per quanto frammentati possiamo apparire, restiamo in piedi, più o meno interi. Non ha molto senso, mi sa.
molto meno poeticamente, forse la verità è che non sapevo che titolo mettere
no, in realtà il vero motivo è che i frammenti sono quelli dello specchio così come le storie, brevi come frammenti, appunto, che raccontano attimi di quotidianità
Il titolo della flash invece ce l'avevo molto più chiaro: nell'ultimo album dei Bastille c'è una canzone che s'intitola proprio così. Il ritornello della canzone dice "we're noctural creatures, we own the night" e mi è sembrata decisamente appropriata vista la parola-prompt o forse sto di nuovo solo improvvisando come per il titolo della raccolta
Sulla storia in realtà non credo che ci sia molto da dire: ce l'ho sempre visto bene Yuuto come amante del buio, e qui mi sono limitata a fornirne un piccolo scorcio. E sì, sarà una raccolta solo su Kidou e Kageyama. Mannaggia a me.
Conto di aggiornare ogni settimana, finché l'ispirazione mi sosterrà. Spero di farvi compagnia, in qualche modo, anche se dubito che a qualcuno possa interessare tutto ciò.
E niente, tornerò a rompervi le scatole presto, mi sa.
Sì, beh, se ve lo state chiedendo mi piacciono le sfide. E il fatto di dover restare rinchiusa in casa fino a data da destinarsi non aiuta. Fortunatamente, però, ho trovato sul forum di Efp la "Challenge delle parole intraducibili" di Soly Dea – e, a proposito, ne approfitto per ringraziarla tanto – e mi ci sono lanciata sopra. In svariate lingue ci sono delle parole, o delle espressioni, che non hanno un corrispettivo nelle altre; per esprimere quel concetto, di solito si utilizza una perifrasi, oppure la parola straniera stessa. In ogni caso, mi sono letteralmente innamorata della challenge, così ho iniziato a scrivere delle storie partendo dalle parole proposte, utilizzando il loro significato a mo' di prompt e, beh... il gioco è fatto. Ammetto che mi sto divertendo da morire, e in questi giorni la scrittura è un po' diventata per me un appiglio per non impazzire. Vedi cosa succede ad aver sottovalutato le challenge, ahah fino ad ora. errore madornale, non lo commetterò mai più.
Una raccolta di flash, chi l'avrebbe mai detto. In realtà è un esperimento che avevo già tentato un po' di tempo, ma era fallito miseramente... ops. Buone notizie: rispetto ad allora ho molte più storie pronte, evviva! Comunque all'inizio ero convinta che sarebbero state tutte os, quindi, uhm, mi sono sbagliata – come al solito. Scrivere prima su carta amplifica la mia percezione di parole scritte, mi sa.
Riguardo al titolo voglio dire una cosa: mi è venuto in mente pensando al fatto che, se fissiamo la nostra immagine riflessa in uno specchio rotto, la vediamo tutta frammentata. Però... nonostante tutto, quelli siamo comunque noi, no? Ecco, questo concetto è perfettamente applicabile a questa raccolta così come ai soliti noti due personaggi che ho deciso di utilizzare: per quante peripezie ci possano capitare nella vita, per quanto frammentati possiamo apparire, restiamo in piedi, più o meno interi. Non ha molto senso, mi sa.
molto meno poeticamente, forse la verità è che non sapevo che titolo mettere
no, in realtà il vero motivo è che i frammenti sono quelli dello specchio così come le storie, brevi come frammenti, appunto, che raccontano attimi di quotidianità
Il titolo della flash invece ce l'avevo molto più chiaro: nell'ultimo album dei Bastille c'è una canzone che s'intitola proprio così. Il ritornello della canzone dice "we're noctural creatures, we own the night" e mi è sembrata decisamente appropriata vista la parola-prompt o forse sto di nuovo solo improvvisando come per il titolo della raccolta
Sulla storia in realtà non credo che ci sia molto da dire: ce l'ho sempre visto bene Yuuto come amante del buio, e qui mi sono limitata a fornirne un piccolo scorcio. E sì, sarà una raccolta solo su Kidou e Kageyama. Mannaggia a me.
Conto di aggiornare ogni settimana, finché l'ispirazione mi sosterrà. Spero di farvi compagnia, in qualche modo, anche se dubito che a qualcuno possa interessare tutto ciò.
E niente, tornerò a rompervi le scatole presto, mi sa.
Aria