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Autore: mayu90    01/04/2020    1 recensioni
La vita che avevo sognato è molto diversa da come è oggi.
Non avrei mai pensato di diventare il “pasto” di sei fratelli vampiri, bellissimi ma molto pericolosi
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ayato Sakamaki, Yui Komori
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Come la mia vita cambiò
 
La vita che avevo sognato è molto diversa da come è oggi.
Non avrei mai pensato di diventare il “pasto” di sei fratelli vampiri, bellissimi ma molto pericolosi.
Ogni giorno è uguale agli altri, conduco una vita piatta e blanda.
Vivo la notte, ho perso tutti gli amici, non esco mai da questa casa e non per andare a scuola. Sono diventata prigioniera di una vita che mi sta risucchiando, in un baratro dove non si vede il fondo.
Per di più mi sono innamorata di uno dei fratelli, mi sento una stupida, è un amore a senso unico, un vampiro non potrebbe mai stare con una umana…mi sono innamorata di Ayato senza che me ne accorgessi.
Non so cosa mi abbia spinto a provare dei sentimenti per lui, forse perché tra i fratelli è quello che mi ha rivolto più attenzioni, mi fa sentire in qualche modo speciale, ma poi queste sensazioni mi abbandonano lasciando spazio alla realtà, Ayato non prova niente per me…anche dicendomi di voler da me tutte le mie prime volte, non perché provi dei sentimenti, anche perché non penso sappia cosa significhi amare, ma per un senso di possesso e grandezza; ma quelle piccole attenzioni che mi concede sono così piacevoli che mi scaldano il cuore.
A volte la gelosia che sembra provare mi da un senso di appagamento, però tutto sparisce quando gli altri fratelli si impossessano del mio sangue, anche perché lui non fa nulla quasi non gli importi.
Vorrei sapere che cosa farebbe se gli confessassi i miei sentimenti, molto probabilmente si metterebbe a ridere dandomi della stupida.
Ormai sono arrivata al limite non riesco più ad andare avanti così, voglio essere libera
Che cosa posso fare?
La libertà ha forse un prezzo da pagare?
 
I suoi pensieri furono interrotti improvvisamente qualcuno aveva bussato alla porta. mi affretti a nascondere la lettera che stavo scrivendo, andai ad aprire. Era Ayato.
“ei tavoletta è ora di cenare”
“o-ok”
lo sorpassai e mi diressi verso la sala da pranzo.
Ayato mi guardò poi si volto verso la mia scrivania e vide un pezzo di carta uscire dal cassetto della scrivania.
Quando arrivai in sala tutti i fratelli erano a tavolo, poco dopo arrivo Ayato.
La cena si svolse come al solito, tutti in silenzio l’unico che mi apparse strano fu proprio Ayato; solitamente era l’unico che parlava.
Quando finimmo di mangiare tornai in camera e stranamente nessuno aveva voluto il “dolce”.
 
 
Ero sdraiata nel mio letto ma non riuscivo a prendere sonno, decisi di prendere una boccata d’aria. Aprì la finestra della mia camera e uscì su balcone. La luna in cielo era bellissima, piena, creava un’atmosfera di mistero, l’aria quella sera era frizzantina si sentiva che l’inverno si stava avvicinando.
Ero assorta nei miei pensieri e iniziai ad avere un po’ di freddo, mi voltai e rientrai, chiusi la finestra e tirai le tende; quando mi voltai vidi Ayato seduto sulla sedia. Ormai mi ero abituata alle sue apparizioni in camera mia dal nulla quindi non mi spaventavo più. Notai che mi stava fissando. All’inizio non ci feci caso ma poi la mia attenzione si spostò su quello che teneva in mano. Aveva un foglio, mi mancò il respiro
“quello che hai in mano…hai letto cosa c’è scritto”
lui sospirò, si alzò e mi guardò con quegli occhi, mi penetravano ogni volta
“si” mi rispose.
Io non seppi cosa rispondere sapevo che mi sarebbe toccata una punizione di quelle veramente pesanti. Cosa avrebbe fatto? L’avrebbe raccontato agli altri?
“yui” mi chiamò.
Il mio cuore ebbe un sussulto, lo guardai stupita, non mi aveva quasi mai chiamata per nome.
Si avvicinò, io per risposta indietreggiai e andai a sbattere contro la finestra. Ad un certo punto mi prese il braccio, ci guardammo così intensamente.
“ayato-kun”
mentre pronunciai il suo nome mi attirò a sé fra le sue braccia
“yui, sei innamorata di me?”
“si”
in quel momento non riuscivo a pensare a nulla, la mia testa era vuota. ero talmente inebriata dal suo profumo che non pensai alle possibili conseguenze.
Lui si staccò da me mi prese il volto e mi baciò
“Ayato tu…cosa”
“diventa mia”
“cosa stai dicendo…cosa significa…”
“fa l’amore con me”
a quel punto non capì più nulla le parole mi uscirono di getto
“ayato kun è sbagliato tu sei un vampiro e io una semplice umana, non possiamo. Inoltre se facessi l’amore con te e i tuoi fratelli venissero a scoprirlo pretenderebbero anche loro tutto questo e io non voglio, mi annienterete!”
le lacrime iniziarono a scendere e mentre stavo ancora parlano mi baciò nuovamente.
“non me ne frega niente di quello che possono dire i miei fratelli o quello che è giusto o quello che è sbagliato. Ho detto che mi prenderò tutte le tue prime volte perché anch’io mi sono innamorato di te”
“co-cosa hai detto?” lo guardai meravigliata
“non mi piace ripetermi, hai capito perfettamente”
“si ho capito è solo che non posso crederci”
mi prese in braccio e mi portò sul letto. Inizio a baciarmi le labbra, il collo, ero talmente felice, ma avevo anche paura e iniziai a piangere nuovamente.
Vedendomi si bloccò
“perché piangi”
“ho paura che questa piccola felicità sia effimera. Sono innamorata di te e mi spaventa che questo momento possa finire così come è iniziata. “
“yui, ti fidi di me?”
non so perché, ma ogni volta che Ayato mi chiede di far qualcosa non riesco a dirgli di no.
“si”
mi baciò, ma questa volta era un bacio diverso, più travolgente.
Quella sera feci l’amore con Ayato, fu gentile come non lo era mai stato anche se ad un certo punto mi morse ma non mi fece male anzi fu quasi piacevole.
Ci addormentammo appagati.
 
 
Mi svegliai guardai l’orologio sulla scrivania erano le 5.30.
Mi voltai dall’altra parte e osservai la figura di Ayato . Era bellissimo.
Iniziai a pensare a cosa sarebbe successo da ora in poi, come avrebbe reagito i suoi fratelli, la sua famiglia e soprattutto suo padre? Senza accorgermene iniziai ad accarezzargli la guancia. Con quel gesto si svegliò.
“che ore sono?”
“le cinque e mezza”
“è ancora presto, visto che siamo svegli che ne diresti di ricominciare con quello che stavamo facendo?”
sorrisi e per la prima volta fui io a baciarlo
“tavoletta, cos’è tutta questa confidenza?”
sorrise e si mise sopra di me prendendomi i polsi immobilizzandomi.
Iniziò a baciarmi e leccarmi il collo, fu una tortura sapevo che si stava divertendo a stuzzicarmi voleva portarmi al limite, infondo era Ayato.
Facemmo l’amore più volte quella mattina.
Mentre si rivestiva gli chiesi:
“che cosa pensi di fare?”
“semplice dirò a tutti cosa è successo, anche perché una colta che uno dei vampiri si impossessa del corpo di una donna questi non possono più toccarla e nemmeno succhiarle il sangue…tu ormai appartieni a me”
“cioè tu lo sapevi fin dall’inizio e non mi hai detto niente?”
“certo, se no non avrei potuto ammirare questa tua espressione”
“ma...”
non ebbi il tempo di finire la frase che si impossessò delle mie labbra.
 
­­­­­­­
Per tutta la mattinata non vidi nessuno dei vampiri, il motivo lo potevo immaginare, sicuramente stavano discutendo di quello che era successo tra me e Ayato.
A pranzo tutti rimasero in silenzio non che solitamente parlassimo, ma sentivo nell’aria una atmosfera diversa.
Dal canto mio la situazione era solo di vantaggio, quando ad un tratto laito parlo:
“congratulazione bitchan pensavo fossi più ingenua invece sai il fatto tuo. Benvenuta tra noi “sorellina””
“laito” disse ayato
“scusate non sto tanto bene vorrei andare a riposare, con permesso”
mi alzai e me ne andai senza aver aspettato il loro permesso. Fu la prima volta. Entrai in camera e mi stesi sul letto, mi addormentai, qualche ora dopo mi svegliai e vidi ayato sdraiato di fianco a me. Notai che aveva il labbro tagliato istintivamente lo toccai e lui mi stava già fissando
“cosa ti è successo?”
“nulla di che, mentre dormivi sono andato da mio padre…gli ho detto cosa avevamo fatto…sai lui non è una persona molto docile e questo è il risultato, mi ha detto quello che già sapevo”
“cioè?”
“che un vampiro e un umano non possono stare insieme, noi viviamo un tempo diverso rispetto agli umani e che per questo dovevo prendere una decisione”
“continuare a stare con me o lasciarci?”
“no”
“Ayato”
“trasformarti in un vampiro”
“cosa?”
“quello che ho fatto per la nostra famiglia è sbagliato, ma a me non interessa, ma per poter stare insieme senza che gli altri parlino dovresti trasformarti.”
“Va bene”
“…yui sai cosa comporta? Vorrebbe dire vivere una esistenza eterna non potrai camminare per le strade di giorno vivere solo con creature come noi e altre cose, ma soprattutto dovrai iniziare a bere sangue sei pronta per tutto questo? ”
“ayato…la mia vita come umana è finita nel momento in cui vi ho incontrato! Se non fosse successo questa cosa tra di noi, sarei stata libera? Anzi ora grazie a te lo sono!”
“se diventerai un vampiro significa che dovrai stare con me esclusivamente, dovrai bere solo il mio sangue per l’eternità è chiaro?”
“si”
“bene….allora avviserò Reiji di iniziare con la preparazione del rituale. Te lo chiedo un’ultima volta …sei sicura?”
“Ayato io non ho nessun altro se non te”
“ok”
Si avvicino e mi bacio, inizio a spogliarmi mi spinse verso il letto, si mise sopra di me e inizio anche lui a spogliarsi.
Era bellissimo, sentivo di amarlo sempre di più e volevo legarmi a lui per l’eternità.
Quel giorno facemmo l’amore più volte, non ci alzammo neanche per mangiare, non che lui ne avesse veramente bisogno, visto che ogni tanto lo nutrivo io stessa.
verso le 4 di mattina il mio stomacò iniziò a brontolare così decidemmo di andare in cucina, in casa non c’era nessuno o almeno così sembrava.
“saranno usciti in fondo domani non c’è scuola” disse Ayato
Mangiammo qualcosina, stavo finendo di sistemare i piatti quando sentì una mano sotto la maglietta.
“Ayato-kun!”
“ti voglio…adesso”
mi prese di peso e mi portò sul tavolo
“Ayato-kun qualcuno potrebbe rientrare”
“non preoccuparti non verrà nessuno”
facemmo l’amore li
“Yui mi porti alla pazzia, il tuo sangue ribolle per l’eccitazione, ha un sapore così buono”
“Ayato”
Erano tutte cose nuove per me, ma non riuscivo ad oppormi forse perché era quello che volevo, tutti i dubbi, le paure erano sparite. Finalmente potevo dire di essere felice e ringraziare per la prima volta di essere stata portata in questa casa.
 
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La trasformazione era programmata per la prossima luna piena. Il rituale era una cosa semplice, non cose che si vedevano in tv piene di luci, fumo o cose psichedeliche.
Dovevo semplicemente bere il sangue di Ayato e nel mentre lui mi mordeva.
Non ricordo molto dei momenti della trasformazione. Ricordo solo una fitta al cuore e molto caldo, sentivo che il mio sangue stava ribollendo, poi tutto è diventato sfocato.
Quando mi risvegliai vidi accanto a me Ayato
“A..Ayato”
“come ti senti?”
“ho sete”
“lo so”
“ce la fai ad alzarti?”
“si”
“forza bevi” indicandomi il suo collo
“cosa?”
“sei appena nata, aver sete è normale, ma il bisogno di bere è dovuto al tuo cambiamento non hai bisogno di acqua ma di sangue. Piano piano imparerai a gestire questa tua voglia. Ora bevi muoviti”
mi sembrava ancora tutto cosi surreale, mi avvicinai ad Ayato e il mio corpo si mosse da solo.
Ero inebriata dall’odore che proveniva da Ayato, mi era sempre piaciuto ma adesso mi dava una scarica di eccitazione e adrenalina che non avevo mai provato.
Mi venne naturale mordere il suo collo, sentì il caldo liquido scendermi giù per la gola. Quando mi sentì sazia mi staccai, guardai gli occhi di Ayato, lui mi guardò e sorrise.
Però sentivo che non mi bastava ancora, quello che volevo non era solo il suo sangue, io volevo lui.
Con un gesto che non si aspettava da me e nemmeno io mi aspettavo di reagire cosi gli saltai letteralmente addosso.
Inizia a sbottonargli la camicia che aveva in dosso, ammirai il suo fisico scolpito, lo volevo, iniziai a baciarlo e a tirargli dei piccoli morsi. Mi alzai e mi tolsi la camicia da notte a quel punto lui reagì
“ei tavoletta, sei troppo audace per i miei gusti” sorrise in maniera malefica. “sono io che dirigo i giochi”.
Mi afferrò per i seni e mi baciò, diventammo una cosa sola; nel mentre mi morse il collo, sentì un brivido percorrermi lungo la schiena, non avevo mai provato nulla di simile, era diverso da quando ero un’umana era come se le mie emozioni fossero amplificate. Decisi di voler morderlo anch’io. Andammo avanti così non so per quante ore finché non cademmo sul letto stremati, ma appagati.
“ti amo Ayato”
“anch’io”.
 
 
Da quando ero diventata un vampiro anche i fratelli di Ayato avevano cambiato il loro atteggiamento sembrava mi guardassero con più rispetto, forse perché essendo “appena nata” la mia forza era nettamente superiore finché il mio fisico non si fosse abituato alla nuova condizione.
Mi capitò di incontrare per puro caso il padre dei fratelli. Era un uomo tanto bello quanto terrificante. La sua bellezza era tale da andare contro il tempo, aveva occhi che ti ghiacciavano.
Quando i nostri sguardi si incrociarono disse solo una cosa “devo ammettere che hai del fegato…” e se ne andò senza che io potessi proferire parola. Da allora non ebbi moli contatti con lui, ma alla fine andava bene così.
Il tempo passava e mi abituai sempre di più ad essere un vampiro, riuscì a controllare i nuovi poteri, inoltre terminai brillantemente la scuola ed ero riuscita anche ad avere degli amici se così possiamo definirli.
Arrivò l’estate, era differente quell’anno avevo deciso di iscrivermi all’università per persone “speciali”, quindi non avevamo compiti o test eravamo liberi, ma notai che qualcosa non andava. Non ero in piena forma, avevo iniziato a notare che molto spesso avevo nausee, non avevo molta fame, ma volevo sempre più spesso sangue. 
Mi confidai con Ayato che chiamò il medico di famiglia, quel giorno non lo dimenticherò mai, ci disse che aspettavo un bambino.
Io ero molto contenta, ma non sapevo come Ayato l’avesse presa come al solito non mostrava mai alcuna emozione.
Quando il medico se ne andò pronunciai il suo nome
“fantastico tavoletta mi hai dato un erede, hai dato un ereda alla famiglia.”
“quindi sei contento?”
“certo perché so che sarai una buona madre e non come la mia”
ad Ayato non lo dissi mai ma notai un velo di tristezza e rabbia nei suoi occhi.
“forza bevi” mi mostrava il collo
“no perché?”
“devi bere più sangue del normale non aspetti un bambino umano, per crescere, il feto assorbe il tuo sangue quindi devi nutrirti di più”.
Non avrei mai pensato che Ayato potesse essere così premuroso.
I mesi passarono e il medico ci disse che aspettavamo non uno ma ben due bambini ed erano un maschio ed una femmina
Io e Ayato ci guardammo  
Quando i gemelli nacquero erano perfetti, due piccole pesti biondi. Gli occhi li avevano presi dal padre, quel verde smeraldo che mi aveva affascinato.
 
A distanza di anni posso dire di essere felice e di ringraziare il destino per avermi condotto in questa famiglia.
 
Questa è la mia storia
e di come la mia vita cambiò
 
 
  • Fine   -
   
 
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