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Autore: Fuuma    03/04/2020    2 recensioni
«Fallo.» aveva bisbigliato al riflesso.
“Sei patetico.” Aveva ribattuto la voce, sarcastica e crudele. Quentin aveva immaginato anche la risata, il sangue blu tra le vene, i denti bianchi e il profumo costoso.
{ pre-queliot ; soulmate!au - scritta per il Lock DEown @WAOFP }
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Eliot Waugh, Quentin Coldwater
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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pairing: Quentin/Eliot { pre-queliot },

warning: depression, suicidal tendencies, pre-slash, au, oneside het love

 

I personaggi appartengono agli aventi diritto.

 

     The voice in his head      

 

“Love wins[1]~” gli aveva detto la voce nella sua testa, quando Julia aveva incontrato James. Quentin l’aveva guardata illuminarsi, sorridere come avrebbe dovuto fare soltanto con lui e prendere il volo tra le braccia di un altro.

Julia si era portata via il suo cuore quando aveva trovato la sua anima gemella; nel petto gli era rimasto soltanto un buco dalla forma di un tubetto di pillole e lamette d’acciaio.

 

Quella notte si era guardato allo specchio – occhi di nebbia, vacui, il volto anonimo di un ragazzo depresso e lo sguardo di un codardo.

«Fallo.» aveva bisbigliato al riflesso.

“Sei patetico.” Aveva ribattuto la voce, sarcastica e crudele. Quentin aveva immaginato anche la risata, il sangue blu tra le vene, i denti bianchi e il profumo costoso.

Era successo un anno prima: ogni suo pensiero era stato contaminato da un momento all’altro e da allora tutto era cambiato. I pensieri, il suo odiarsi, gli elenchi infiniti di tutto quello che non andava in sé, perché nulla di lui era speciale, avevano ottenuto nuova voce. Era come se non fossero più solo suoi, ma anche di quel ragazzo sconosciuto che dalla sua testa gli bisbigliava incessante, lo incitava ogni giorno un po’ di più a recidere quei fili che ancora lo tenevano in piedi.

“Cos’aspetti? Fallo Quentin, fallo e basta.” il sospiro caldo della voce gli aveva appannato il cervello e lui aveva inciso la carne con la lama.

Non era stata la prima volta. Il suicidio. Ci aveva provato anni prima e aveva fallito anche in quello – come in tutto il resto.

Questa volta, però, sarebbe stato diverso. L’aveva capito mentre il mondo intero gli scivolava via dai polsi – sangue, memorie, vite, persone, case, strade. Una goccia alla volta, un pezzo di mondo perso per sempre e lui, che accasciato, sarebbe finito nel limbo.

Perfino la voce aveva taciuto.

Per un momento.

Poi, come un soffio di vento tra cellule morte, era tornata a tormentarlo: un’alitata disperata come mai l’aveva sentita prima, ma in cui riconosceva ogni stilla di dolore. Era sua e non lo era, ma non importava, perché la stava perdendo

 

“Perché non mi hai voluto?”

 

Non era morto in quella notte, anche se vivo lo era solo per metà.

Aveva passato mesi a rimettersi. L’ospedale, la terapia, nuove pillole, soliti psicologi. E la voce della sua anima gemella.

Era cambiata.

Lui era cambiato, quando il suo ultimo appello in quel bagnetto schifoso, prima del buio, era stato per lei. Ti voglio, ti voglio, ti voglio… non lasciarmi morire da solo…

Era stato come ritrovare qualcosa che credeva perso per sempre. Malconcio, usato e ancora da rattoppare, si era sentito come uno di quei maglioni di seconda mano che sarebbe stato un peccato buttare, perché qualcuno esisteva che lo avrebbe indossato.

Doveva solo trovarlo.

 

“Ultimo giorno prima della libertà. Vestiti in ghingheri, Coldwater, stasera si esce a festeggiare.” Gli aveva cantilenato la voce.

Quentin aveva imparato a giocare con lei. Adorava il suo timbro coinvolgente: aveva il carisma dell’anima della festa, il calore corroborante del trascinatore di folle e starla a sentire era bello, era come avere un principe per amico, pieno di capricci, ma tutto per lui.

Era stato come scoprire, all’improvviso, di non essere più solo.

E chissà, se anche dall’altra parte di quel filo rosso che li legava, il padrone di quella voce aveva provato lo stesso.

 

L’aveva scelto un po’ a caso: il primo pub aperto trovato sulla strada verso casa. La musica di una band scatenata, tavoli pieni e corpi ovunque a ballare, parlare, a riempire una vita che Quentin era abituato a guardar passare seduto a bordo campo.

“Ok, Q., voglio che ti trovi una ragazza per bene, ma non troppo e che la inviti a ballare.” La voce aveva riso e Quentin insieme a lei.

«La mia anima gemella ha la voce di un maschio e tu mi mandi da una ragazza?»

“Certo, voglio che ti diverta, non che la sposi. E soprattutto non voglio altri uomini nella tua vita, non prima di me, mio adorabile verginello.”

«Non… non sono vergine.»

“Oh, cucciolo, su quello che ti farò quando ci incontreremo di nuovo, lo sei eccome.”

 

Era stato come rendersi conto per la prima volta, che da qualche parte nel mondo, esisteva qualcuno per lui. Un giorno, senza saperlo, aveva incrociato la sua strada con lui e senza ancora conoscerlo l’aveva perso.

 

«Ti troverò.» aveva promesso Quentin, la mano su un cuore tornato nel petto, che batteva per due.

 

“Lo so, mio piccolo Q. Lo so.”

 

[ 755w ]



[1] È una quote di Eliot, mi pare dell’episodio 1x02 o 1x03.


 

Non ho mai scritto soulmateverse e non pensavo che la mia prima sarebbe stata drammatica e per di più pure pre-slash (what's wrong with me?!). Nella mia idea iniziale, alla fine, Eliot e Quentin si ritrovavano e coseh, ma il tempo era quello che era e ho deciso che, dopotutto, non mi sarebbe dispiaciuto finirla così.

Lo si può prendere come un altro dei miei esperimenti, anche se non sono sicura di aver reso giustizia alla confusione che avevo in testa e di cui volevo scrivere. La trovavo figa l'idea di Quentin che ha già incontrato la sua soulmate ma né lui né Eliot se ne sono accorti, e allora ognuno torna ai fatti propri... finché la voce della soulmate non si sostituisce ai propri pensieri e Quentin, che è Quentin, ha pensieri autodistruttivi che peggiorano quando li sente con la voce di Eliot.

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Scritta per Il Lock DEown @We are out for prompt - prompt di Alessia Winchester: queliot Soulmate!AU in cui da quando lo incontri la voce che senti nella testa diventa quella del tuo soulmate

   
 
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