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Autore: imunfjxable    03/04/2020    3 recensioni
Questa storia è un esperimento. Voglio portarvi con me nella tragica giornata di chi soffre di ansia- come me.
dalla finestra coperta a metà dalla tenda scura che lascia filtrare la luce della luna la notte perché virginia ha paura del buio ma ha paura anche del sordo silenzio che avvolge casa sua e le stanze dove sta
virginia non parla ha paura di parlare non sa mai cosa dire e se dicesse la cosa sbagliata poi che succederebbe? Accadrebbe la fine del mondo la vita come la conosce finirebbe anche se virginia lo sa che sbagliare è naturale e accade costantemente per lei sbagliare è semplicemente la fine del mondo a volte quando
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sociofobia: il silenzioso terrore di vivere
 

 





virginia fa fatica a respirare ogni volta che apre gli occhi e li apre ogni mattina quando il sole passa dalla finestra coperta a metà dalla tenda scura che lascia filtrare la luce della luna la notte perché virginia ha paura del buio ma ha paura anche del sordo silenzio che avvolge casa sua e le stanze dove sta
virginia non parla ha paura di parlare non sa mai cosa dire e se dicesse la cosa sbagliata poi che succederebbe? Accadrebbe la fine del mondo la vita come la conosce finirebbe anche se virginia lo sa che sbagliare è naturale e accade costantemente per lei sbagliare è semplicemente la fine del mondo a volte quando sbaglia vorrebbe avvizzire seccare come fanno le foglie d’autunno avvolgersi su sé stessa e annullarsi fino a tornare polvere
virginia se lo chiede ogni mattina quanti sbagli farà durante la giornata quante cose dovrà fare come le dovrà fare per evitare di sbagliare e ogni volta che ci prova qualcosa la sbaglia sempre perché virginia è stupida - ma stupida non è - e allora virginia la mattina non si alza ma si rigira nelle lenzuola bianche desiderando di scomparire guardando i merli che volano fuori la finestra e sognando di poter fuggire come loro di andare via senza dare fastidio a nessuno perché virginia non vuole mai dare fastidio eppure sente che con ogni suo respiro sta disturbando l’umanità intera ma poi all’umanità che importa di virginia? A nessuno importa di virginia forse nemmeno a lei
Ogni volta che si sveglia virginia resta a letto schiacciata dal peso del mondo se lo porta sulle spalle mentre si fa forza e si alza e si trascina in giro per la casa a fare cose che non ha né voglia di fare né capacità di fare e virginia sbaglia sempre tutto sente la voce del fratello che glielo dice
«Virginia, non si fa così»
Ha ragione Julian virginia se lo ripete sempre che non si fa così ma come si fa? Se solo le avessero dato un manuale su come vivere qualcuno dovrebbe scriverlo e allora virginia pensa che un giorno lo scriverà lei sì! un giorno scriverà ma in realtà ha ancora tante cose in sospeso da terminare come la storia di Clarissa che va a comprare i fiori, la storia della famiglia Ramsey in gita al faro e nella testa di virginia succedono così tante cose che a starle dietro viene il fiatone perché la testa di virginia è un groviglio intricato di idee che non si capiscono molto bene e nemmeno virginia capisce a volte
Adrian glielo ha detto «smettila di fare così e fai la persona normale» ma come si fa a mettere ordine nella propria mente? Orientarsi nel labirinto che ha in testa è arduo e virginia ormai non ci prova nemmeno più a dare un senso ai suoi pensieri anche perché sa che non interessano a nessuno e lei non vuole infastidire il mondo con le sue stranezze vorrebbe solo zittire la voce dei suoi pensieri farla stare zitta farla stare zitta farla stare zitta PERCHÉ NON STA ZITTA
virginia mangia e si tira leggermente i capelli lo fa spesso perché a volte il dolore la distrae dalla voce che ha nella testa che non sta mai zitta e che le dice tante cose che le fanno venir voglia sì le fanno venir voglia proprio di scomparire nella sua stanza sotto le coperte schiacciata dal peso del mondo al quale non importa di  «Ciao Vanessa» virginia saluta la sorella perché se conversa e se si tiene impegnata la voce che le parla nella testa sembra affievolirsi almeno un po’ ma è solo un’impressione perché la «verrà qui oggi» voce non sta mai zitta e non le fa ascoltare il mondo come fa a stare in silenzio perché non sta in silenzio perché non sta «Virginia mi senti?» in silenzio come si spegne
virginia ha una ciocca di capelli tra le mani e incontra gli occhi di Vanessa esterrefatti virginia si alza e corre fuori scappa corre a piedi nudi sull’erba e si ripara all’ombra del salice piangente almeno lui verserà qualche lacrima per virginia che stranamente non riesce più a piangere perché non piangi virginia? Se lo chiede sempre ma forse è perché ogni volta che sta per fare qualcosa il pianto le si blocca in gola sente il groppo di lacrime che le pesa addosso e non si toglie no virginia è schiacciata dal peso del mondo ogni giorno e come si fa a sopportare il peso del mondo forse nemmeno in quel manuale che vuole scrivere troverebbe la risposta però quando scrive virginia non la sente più la voce che ha in testa e allora si poggia con la schiena affaticata contro il tronco del suo amato salice e il mondo le sembra un po’ più leggero
Ci sono momenti in cui virginia pensa di potercela fare di poter riuscire a fare tante cose tipo leggere le sue storie in pubblico senza paura non come quella volta in cui aveva deciso di leggerle ai suoi fratelli e la sera prima aveva cominciato a tremare ad annaspare a soffocare e l’aria non le arrivava ai polmoni come si fa come si fa come si respira virginia aveva dimenticato come respirare ma aveva imparato a morire schiacciata dal peso del mondo e la voce non faceva nulla per aiutarla
O come quando voleva salutare Leonard e dargli un bacio ma virginia non vuole prendersi in giro perché sa di non essere un granché e allora gli gira la testa e non lo saluta e ora virginia non vuole più uscire di casa perché la casa è sicura anche se ha paura pure della propria stanza ma il mondo esterno è pericoloso e virginia si chiude in camera e non esce resta lì perché sa che sta sbagliando tutto non sa fare la sorella dovrebbe essere più gentile non sa fare l’amica ha così tante lettere alle quali dovrebbe rispondere povera virginia il mondo è facile ed intoccabile per lei e si tocca la testa continuando a tirarsi i capelli ma lei non sta mai zitta un giorno lo sa un giorno lo sa che la spegnerà deve solo capire come
virginia quando si mette sotto al salice contempla sempre il fiume che passa lì vicino e chiude gli occhi e sa che un giorno quando troverà il coraggio di scomparire si lascerà trasportare dalla corrente proprio come la sua amata Ofelia tornerà nell’acqua farà proprio come le foglie d’autunno si poggerà sulla superficie del fiume e ritornerà polvere
La vita è facile tutto è facile ed intoccabile perché virginia sa fare tutto e non può farlo la voce le dice di restare ferma immobile la paralizza la afferra non la lascia mai virginia non sa liberarsi ed è costretta a guardare il mondo da dentro una prigione invisibile che si è costruita da sola e che non riesce più a scavalcare virginia ha così tanta paura ma come si fa a non avere più paura di sé stessi e della voce che parla parla parla e le dice che non si fa così che sta sprecando la sua vita e che è inutile continuare a respirare che è inutile continuare a salutare Leonard che è inutile sorridere perché il suo sorriso non è aggraziato quanto quello di Vanessa che è inutile scrivere perché nessuno si ricorderà di lei e perché anche scrivendo la voce non si spegnerà mai e virginia guarda sempre il fiume chiude gli occhi e pensa ad Ofelia e vorrebbe dormire ma se dorme poi si sveglia e ricomincia dall’inizio perché 




AYEEEE.
Eccomi! Sono tornata :) in questa quarantena spero che possiate intrattenervi un po' con i racconti che pubblico per Fiat Lux. Questo è estratto dal quarto numero, "Phobia", e come si può ben intendere, questa è la mia paura. Non riesco più a scrivere di me, pertanto l'escamotage migliore è stato travestirmi da Virginia; e a proposito, avete capito di chi stiamo parlando? ;) 
Ho scritto volutamente un testo privo di punteggiatura nel tentativo di avvicinarmi il più possibile a ciò che succede nella testa di persone come me, che purtroppo trovano faticoso persino alzarsi dal letto a volte, e per le quali questa quarantena è quasi più un regalo che una punizione. Vi anticipo che il prossimo racconto sarà tratto dal quinto numero di Fiat Lux, riguardante le città e infatti parlerà proprio di una strada. Detto questo vi saluto, fatemi sapere cosa ne pensate! Un abbraccio, grazie per avermi dedicato del tempo. 
Nel caso in cui qualcuno di voi volesse fare una chiacchierata, vi lascio il mio account di instagram


 
   
 
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