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Autore: Els_chan    03/04/2020    1 recensioni
Bianca è una bambina come tante, gioca, ride e le piace un suo compagno di classe.
Bianca è una ragazza come tante, va a scuola, studia e soffre.
Bianca, però, è anche speciale perché impreziosita da suo dolore.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Cerotti

- Mamma, mi metti un cerotto? Mi sono fatta male - chiese la piccola lamentandosi alla madre.
- Non sarai esagerata? Non si vede nulla - 
le risposte la donna aprendo la scatola delle medicazioni.

Un taglio e poi ancora un altro.
Alcuni più profondi di altri, ma tutti ugualmente dolorosi, ugualmente sofferti.
E pensare che, per ferite meno profonde, da bambina si faceva medicare.
Adesso invece, Bianca si infliggeva da sé ogni segno che solcava la sua pelle e il suo spirito.

Ricordava, in quei momenti, la sua infanzia.
- Non è nulla, ora passa - disse sua madre da dietro la porta.
- Ma io voglio un cerotto, mamma - rispose insistentemente la bambina.
Sorrise, Bianca, rivedendosi in quella scena.
L'aveva trovata così familiare l'uscita della sua sorellina, sua madre non se n'era accorta?
Si trattenne, non voleva piangere. Non doveva piangere.
Osservò la sua epidermide ripensando a quando era ancora pura, eterea.
- Sto sbagliando? - si chiese Bianca incerta.

Chiudeva gli occhi sperando che, un giorno, qualcuno avrebbe toccato la sua pelle, l'avrebbe
resa bollente come calda lava vulcanica, avrebbe desiderato il suo corpo, l'avrebbe voluto
ardentemente, come puro ossigeno.
Un giorno, forse, anche lei avrebbe potuto sperimentare la più dolce delle esperienze.
Anche Bianca, sarebbe stata amata.
Ricordava poi i cerotti che si applicava sulle gambe, di nascosto, per impedire al suo dolore di
essere visto, notato, osservato.
- Cos'hai fatto? -
Rise, Bianca - Quando mi faccio i peli ogni tanto il rasoio mi sfugge di mano -
- Che sbadata che sei -

Chiudeva gli occhi immaginandosi il calore umano che le riscaldava le interiora, che le scioglieva
gli organi.
Desiderava quel tepore, con tutto il cuore e con tutta la mente.
Ricordava, però, le cicatrici che la segnavano, dentro e fuori.
Chi avrebbe potuto amarla? Chi avrebbe potuto trovare affascinante un corpo del genere?
Non poteva smettere Bianca: più ci pensava, più stava male, come in un circolo infinito.
Causa e conseguenza fuse insieme senza comprendere quale fosse l'una e quale fosse l'altra,
miscelate ed impossibili da separare.
Voleva essere amata, ma non lo era e si feriva e più si feriva, più non poteva essere amata.
Cadeva letteralmente a pezzi, perché qualcuno avrebbe voluto far fatica per ricostruirla?

Chiudeva gli occhi sentendosi dissanguare.
Sbagliava di certo e lo sapeva.
Se le ferite impedivano a qualcuno di amarla, perché continuava a procurarsele?
Forse non voleva essere amata.
O forse pensava che quelle lesioni permettessero a qualcuno di voler prendersi cura di lei. Di
averne pena.
Era questo quello che voleva? Compassione?
Non lo sapeva e, probabilmente, non lo avrebbe mai saputo.

Chiuse gli occhi, Bianca, con poche immagini nella testa.

- Mamma, è rimasta la cicatrice. Sono brutta ora? - chiese la piccola alla madre.
- No, tesoro -
- Ma come farò a piacere a Leucenzio*?
Non vorrà una bambina brutta -
- Bambina mia, ti ha fatto male? - chiese gentile la madre.
- Si, continuava a sanguinare -
- E allora questo segno rimarrà sulla tua pelle per ricordarti del male che ti sei fatta. Se non
dovesse più amarti a causa di ciò non è quello giusto - disse la donna - una persona ti ama
veramente se riesce ad amare anche il tuo dolore. E questo non vale solo per il dolore fisico -
La bambina guardò sua madre con occhi pieni di ammirazione.
- Porterò sempre con me ciò che mi hai detto, mamma -
- Ti voglio bene Bianca, anche con quella tua cicatrice -

Si preoccupava di essere a pezzi, ma non aveva mai pensato che a molte persone fare i puzzle
piace.


*Il nome di Leucenzio, così come quello di Bianca, derivano dai personaggi de "la bisbetica domata" di Shakespeare.
Questo per due motivi, innanzitutto non ho molta fantasia nello scegliere nomi, secondo perchè adoro le sue opere.

Spazietto di Els_chan

Buonasera a tutti. Questa storia mi ha impegnata parecchio. Avevo iniziato a scrivere ciò che mi balenava in testa senza avere in mente la trama precisa. Perciò, dopo averci riflettuto bene, ho deciso di fare sì che il suo dolore derivasse dall'amore che Bianca desidera. 
Tuttavia l'unico amore che non riceve e del quale ha bisogno è quello che dovrebbe provare verso se stessa.
Sono abbastanza soddisfatta del risultato e spero che vi sia piaciuta e che vi abbia trasmesso qualcosa.
Grazie mille per aver dedicato un po' di tempo a questa mia "creazione".
Con affetto Ele_chan.
 
   
 
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