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Autore: falcediluna_    05/04/2020    3 recensioni
Una preghiera che guarda al Legame più antico di tutti.
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Dedicato a Kim WinterNight per il suo decimo anniversario su EFP.
Genere: Generale, Introspettivo, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ti chiamo, spirito dei verdi e gelidi canyon del nord, pallido dio delle infinite distese innevate, nera roccia dei vulcani morti.

Ti chiamo, vento urlante sopra il mare e la terra. Vieni, posa lo sguardo su di me, fiamma di giada e porpora che danzi nella notte d’Islanda. Vieni, e parla con me.

Raccontami di quando il Lupo d’argento correva accanto a noi, e noi accanto a lui. Raccontami di quando parlavamo la stessa lingua delle cascate ruggenti e dei bianchi uragani. Di quando i tuoni della tempesta battevano il tempo delle nostre canzoni, di quando non cercavamo riparo dalla pioggia.

Raccontami dei suoni della valle, dell’eco dei pensieri delle montagne, del mormorare dell’erba ghiacciata, raccontami del risveglio del sole dopo mesi d’inverno, di quando eravamo nel fiato caldo della Volpe e nella brina che si scioglieva sulle praterie.

 

Oggi io sono qui, tua Sorella, anche se ho dimenticato come si saluta il fiume immobile sotto il ghiaccio, anche se non so più come nutrirmi con la corteccia degli alberi. Anche se sono nuda, se la mia pelle sottile non resiste al freddo spietato delle tue notti.

Anche se mi sono allontanata da te così tanto da non sapere neppure se mi stai ascoltando, o se possiamo ancora capirci.

Anche se non sono più capace di ascoltare e capire nemmeno me stessa.
 
 

Ma tu non smettere di parlare con me.

Non smettere di raccontarmi le tue storie nella voce dell'oceano contro le scogliere, nel silenzio assordante della neve nelle notti d’inverno, nel canto dei ruscelli che corrono sopra le pietre lisce.

Continua a raccontare sempre, affinché io torni a ricordare. Affinché io possa imparare di nuovo ad amare la nebbia umida e fredda, le grigie lentiggini della Luna ed il mormorio degli steli di grano che si piegano alla brezza.

Affinché io possa imparare di nuovo ad amare me stessa, ad amare i miei Fratelli e Sorelle.
 



 

Tu eri sempre con me, spirito dei verdi e gelidi canyon del nord, pallido dio delle infinite distese innevate, nera roccia dei vulcani morti.

Tu eri sempre con me, vento urlante sopra il mare e la terra, fiamma di giada e porpora che danzi nella notte d’Islanda. 

Tu eri sempre con me, ma io non ero con te.
 




Spazio autrice
Ciao gente <3 ho partorito questa cosa in una solitaria serata di quarantena in cui avevo deciso di farmi una scorpacciata di musica folk norvegese (
qui la mia maggiore fonte di ispirazione, per chi avesse un briciolo di curiosità ^^). La pubblico oggi per omaggiare la cara Kim WinterNight, che proprio oggi festeggia il suo decimo anniversario su EFP <3 perdonami, cara Kim, se non sono un'esperta conoscitrice dei fandom per cui scrivi :') dovrai accontentarti di questo mio blaterare nonsense come regalino di anniversario hahah.
Mettendo da parte per un secondo gli scherzi, spero che voi e le vostre famiglie stiate tutti bene in questo periodo a dir poco surreale. Vi mando tutto il mio affetto, e se chiunque avesse voglia/bisogno di parlare io sono sempre qui.
A presto, stay safe!

Un abbraccio,
falcediluna_

   
 
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