07/04/2020
5 recensioniUncle Ray
[ I ]
«Abbiamo tre ore per far scomparire questo muso lungo prima dell’inizio della cerimonia. Makino ti ha scelto come uno dei paggetti, non credo le farebbe piacere vederti di cattivo umore questo giorno.»
Rayleigh si accomodò davanti al bancone della cucina, a fianco ad Ace, portando con sé un bicchiere di latte, che passò al nipote di appena otto anni, e del whisky per sé, prendendone subito un sorso.
«Se tua zia Shakky dovesse arrivare, facciamo a cambio di bicchiere e di’ che hai voluto che te lo facessi provare.» lo raccomandò. «Ha detto che se mi avesse visto bere prima del matrimonio me le avrebbe suonate.»
Ace non disse nulla, non gli concesse nemmeno uno dei suoi sorrisi, si limitò soltanto a sospirare, tenendo le braccia incrociate sopra al bancone.
«Non c’è proprio niente che possa fare per il tuo piccolo cuore infranto? Su, bevi almeno un sorso di latte.»
Ace aggrottò le sopracciglia e scosse la testa.
Aah, testardo come il padre, hanno la stessa espressione quando non sono dell’umore, pensò Ray, concedendosi un altro sorso dal suo bicchiere.
«L’aveva promesso.»
«Huh?»
«Aveva detto che avrebbe sposato me. Dovevo solo diventare più grande…» con una mano allontanò il bicchiere, accigliandosi ancor di più se possibile. «Non voglio bere il latte, tanto non mi serve più.»
«Aspetta, avevi iniziato a bere tanto latte perché volevi velocizzare la crescita? Non perché ti piaceva?»
Ace intrecciò le dita delle mani tra loro e iniziò a giocherellare con i pollici. «Sì… però il latte mi piace comun- Ehi!» il corvino cercò di scacciare la mano di Rayleigh dai suoi capelli, il quale intenerito dal nipote aveva iniziato ad arruffarglieli affettuosamente. «Non ti picchierà solo zia Shakky, ma anche mamma! Ha detto che devo rimanere bello!»
«Oh beh, io non mi preoccuperei troppo dei capelli. Sai di non essere per niente carino con questa ruga in mezzo alle sopracciglia, nanerottolo?»
Ace afferrò con forza l’indice che Rayleigh gli aveva premuto in quel punto, stringendo le labbra in una smorfia. «Non mi interessa.»
«Quindi non ti interessa nemmeno che Makino diventi triste nel vederti così?»
Ace esitò. «… No.»
Rayleigh scosse la testa e dopo aver dato una veloce occhiata all’orario sul suo orologio da polso prese Ace da sotto le ascelle, sollevandolo per farlo sedere sopra al bancone, davanti a lui.
«Ascoltami, il fatto che Makino alla fine abbia deciso di sposarsi con Shanks non significa che lei voglia meno bene a te, chiaro? Ora sei troppo piccolo per capire, e onestamente non credo di essere in grado di fare un discorso adatto per uno della tua età… Diamine! Non pensavo ci saremmo ritrovati a bere e parlare di donne così presto! Deve essere colpa dell’influenza di Oden e quello sciocco adolescente di Momonosuke…» mormorò quest’ultima frase fra sé e sé, scuotendo la testa con gli occhi socchiusi e un’espressione di sdegno in volto.
«Zio Oden e Momo?»
«No, niente, lascia perdere. Ma non stare ad ascoltare troppo i loro discorsi, quelli potrebbero finire col deviarti prima del tempo.»
Rayleigh puntò poi l’indice all’altezza del cuore del più piccolo, sistemandogli con l’altra mano i capelli ancora scompigliati. «Quello che sto cercando di farti capire è che Makino ha trovato… la sua persona speciale. Un po’ come è successo ai tuoi genitori. Si sono incontrati, hanno capito di essere speciali l’uno per l’altro e alla fine quello che li legava e che li lega tutt’ora ha portato alla tua nascita.»
Gli occhi di Ace si illuminarono particolarmente nell’udire l’ultima parte, e a quello Rayleigh sorrise. In un modo o nell’altro riusciva sempre a farlo pendere dalle sue labbra, anche per la più piccola sciocchezza, e non nascondeva il fatto che questa cosa lo facesse sentire abbastanza importante e orgoglioso.
«Anche zia Shakky è speciale per te?»
«Lo è, ma non dire che te l’ho detto.» Con un gesto veloce gli afferrò la pancia e iniziò a solleticargliela, e il suo sorriso non mancò di aprirsi di più nel sentirlo ridere.
«Perché no?»
«Anche questo lo capirai da grande.»
Ace annuì, seppur confuso. Quante cose ancora avrebbe dovuto imparare da grande?
«Quindi Makino mi vuole bene come prima? Fa niente se adesso sposa Shanks?»
«Assolutamente.»
«Giuri?»
«Ragazzino, per chi mi hai preso? Credi che mentirei al mio nipote preferito? Ti dirò di più.»
Rayleigh gli porse il mignolo ed Ace, facendosi d’un tratto serio, glielo afferrò subito con il proprio, aspettando con ansia il proseguimento del suo discorso.
«Con Makino hai avuto la tua prima delusione d’amore e non posso nasconderti che ce ne saranno altre. Molte altre. Sai, non è facile trovare la persona giusta al primo colpo, a meno che anche in questo tu non abbia ereditato la fortuna di tuo padre, però la troverai, e ti assicuro che a quel punto dimenticherai Makino e tutte quelle che verranno dopo di lei.»
Ace sciolse lentamente la presa dal mignolo di Rayleigh, il quale alzò un sopracciglio, guardandolo confuso.
«Ma io non voglio dimenticare Makino…»
In quel momento la tentazione di schiaffarsi una manata sulla fronte fu davvero forte.
Si tratta ancora di un bambino, si disse, questo non significa che ha preso tutto da Roger.
Allungò una mano verso il suo bicchiere, bevve il whisky al suo interno fino all’ultimo sorso e riposò il bicchiere sul bancone.
«Ace… vado a prendere la bottiglia di whisky e riprendiamo il discorso, okay?»
§§§§
«Non ti stanchi mai di raccontare questa storia?»
«Per niente.»
«Shanks, Buggy e Momo mi prendono ancora in giro per colpa tua.»
«Ma Makino ti considera adorabile e non manca mai di sbaciucchiarti le guance quando glielo ricordo. Prego, non c’è bisogno di ringraziarmi.»
«Quei tre mi prendono ancora più in giro proprio per questo, dannato vecchio.»
«Ehi, modera i termini, ragazzino.»
Marco, seduto sul divano vicino ad Ace, rimase ad ascoltare in silenzio e con un certo divertimento questo scambio di battute tra i due.
«Scusate se vi interrompo, ma in tutto questo vorrei sapere una cosa.» Marco ghignò, prendendo una mano di Ace. Quest’ultimo lanciò uno sguardo sorpreso e al contempo imbarazzato a Marco, intuendo dove stesse per andare a parare.
Marco e Rayleigh si scambiarono un’occhiata complice che non sfuggì al corvino.
«Marco non-»
«Credi di aver trovato questa persona speciale?»
«È quello che mi stavo giusto chiedendo anche io. È la prima volta che decidi di portare qualcuno da far conoscere a me e Shakky.»
«Prima volta?»
«Oh, non te l’ho detto, Marco? Deve essermi sfuggito in mezzo a così tanti racconti.»
Shakky scosse la testa, sporgendosi per spegnere la sigaretta nel posacenere. «Vedete di non tirare troppo la corda, voi due.»
«ANDATE ENTRAMBI AL DIAVOLO.»
Angolo autrice:
ancora non riesco a credere di non aver scritto nulla in questo fandom da ben quattro anni, eppure è così. E naturalmente potevo tornare scrivendo su qualcosa che non riguardasse Ace? Ovviamente no.
Mi ero dimenticata quanto potesse essere difficile scrivere qualcosa di sensato nell’angolo autore, quindi mi limito a dirvi che spero abbiate apprezzato questa piccola sciocchezza, e sappiate che prima o poi ne arriveranno delle altre su questi due e su altri pg che non vedo l’ora di poter trattare di nuovo dopo tanto tempo.
Grazie mille a chiunque abbia letto fino a qua e a chi vorrà lasciare un commento!
Un grosso bacione a tutti! :33