Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Ivy001    09/04/2020    1 recensioni
Questo è il seguito della fanfiction Some Things change. Avrà personaggi nuovi, tra i quali Jack Frost... immaginate cosa potrà succedere sapendolo nella vita di Elsa, Anna e company.
Genere: Fantasy, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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 “E così adesso sei al corrente del passato mio e di Letizia!” – è tarda serata quando Jack Frost, approfittando dell’assenza della sorella, già tra le braccia di Morfeo, si confida con Ingrid.

La donna, come al solito, è seduta sul divano alle prese con ago e filo.

“Sono felice che Leti si sia aperta con me e che adesso mi considera una nonna” – confessa la Bjorgman, sorridente.

“Cosa pensi di Sandy?” – le domanda il biondino, estremamente serio e desideroso di risposte.

La donna, sorpresa da tale interrogativo, si libera degli occhiali da vista che appoggia delicatamente sul tavolo assieme al restante materiale che ha tra le mani.

Il tutto senza pronunciarsi. Poi riprende posto e invita Frost a fare lo stesso.

“Perché me lo chiedi? Pensi che possa giudicarla in maniera sbagliata?”

“No, in realtà spero che tu abbia il mio stesso pensiero in merito” – precisa Jack.

“E quale sarebbe? Dal tono di voce, immagino che tu non abbia una considerazione positiva di tua madre”

“Non è mia madre. Non lo è mai stata” – commenta lui, mantenendo lo sguardo basso, fisso sul pavimento.

“Figliolo, io ti conosco da anni. Mi hai ospitata quando la maledizione mi ha costretto ad andare via da Arendelle. Hai saputo rispettare ciò che ero e adesso voglio essere io la tua spalla. Parla senza timori” – dice Ingrid, aprendogli le braccia.

Jack accenna un timido sorriso e si accoccola al petto della donna.

“Se Letizia la ama nonostante tutto, vuol dire che le hai insegnato a farlo. Non le hai mostrato risentimento o disprezzo. Sei un ragazzo speciale, caro. Ricordalo sempre. Se Sandy ti ha fatto del male, magari inconsapevolmente, tu…”
“No! Non inconsapevolmente!” – replica Frost, interrompendo il discorso della Bjorgman – “Lei mi ha abbandonato con una sorella piccola da crescere. Non dimenticherò mai quella mattina in cui mi trovai solo a casa e di lei nessuna traccia. Solo un misero biglietto dove diceva addio alla sua vita, troppo monotona”

“Troppo monotona? Davvero ha scritto questo?” – esclama scioccata Ingrid.

“Esatto. Ora capisci come mai per me non esiste più?”

“Figliolo, mi dispiace tanto. Conta su di me. Io ci sarò sempre” – gli bacia teneramente il capo, poi lo stringe con più forza a sé.

“Grazie…nonna!” – si commuove lui, lasciandosi totalmente andare.

La donna ha percepito il dolore del giovane che ospita in casa sua e comprende le sue ragioni.

Eppure qualcosa sembra non tornarle.

Come può, una mamma, lasciare la prole perché stufa di una banale quotidianità? Giustificazione, questa, che cela altro e da madre, anch’essa costretta ad abbandonare il suo Kristoff anni addietro, intuisce al volo che le ragioni della fuga sono certamente diverse da quelle dichiarate.

Ingrid ignora che quella famosa Sandy veste ora i panni di Anna e che sembra aver perduto la testa per il re. È una donna che, in qualche modo, è soggetta al volere di Hans Westergard e di una voce misteriosa che comanda sui due.  

Come mai si trova immischiata in un piano tanto crudele?

Perché ha lasciato Jack e Letizia da un giorno all’altro? Jack le ha raccontato tutta la verità?

O ha mentito su qualche dettaglio?

Quante domande sorgono e solo il tempo darà risposte ad ognuna di esse.

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“E’ finita tra noi” – ripete Sandy a Kristoff, spiazzandolo.

“Aspetta…che?!” – esclama lui, stranito.

“Hai capito bene, questa vita monotona mi sta distruggendo” – dice, guardando altrove. Anche alla finta regina pesa dover mentire in quel modo. Sente di recare sofferenza a chi invece vorrebbe solo amare. Però il patto parla chiaro: o Kristoff o i suoi figli! La famiglia va difesa sempre, questo è il motto della sua vita.

“Monotona? Annie, ma cosa stai dicendo?” - tali assurde richieste alimentano i dubbi iniziali di Bjorgman che non riconosce più sua moglie. Gli sta volutamente calpestando il cuore e lui ne è cosciente. Così continua - “Non ci credo. Non sei tu la donna che ho di fronte agli occhi, cosa ti sta succedendo?”

Sandy sobbalza quando sente tali parole e sferra il colpo decisivo.

“Sei pazzo! Solo perché non ti amo più, non vuol dire che sono cambiata. Piuttosto domandalo a te stesso. In fondo potresti essere anche tu quello che è cambiato” – recita la parte perfettamente, tanto da mandare in crisi un uomo che, fino a minuti prima, era pronto ad affrontarla per comunicarle i suoi dubbi. La voce magica le ha insegnato bene come muoversi: quando si rischia di essere scoperti, bisogna ribaltare la situazione e creare insicurezze nel nemico.

Quale arma migliore da usare contro Kristoff se non quella di un’accusa di cambiamento che ha causato l’allontanamento di lei e la conseguente rottura del matrimonio?

Ma Bjorgman sa di non essere mutato, anzi. Però lo shock è tale da pietrificalro. Non riesce più a controbattere. La sua mente si stacca dalla realtà e comincia a viaggiare nel tempo, percorrendo flashback di momenti felici.

Come quello del loro incontro…

Voglio che mi porti sulla Montagna del Nord”

“Io non ti porto da nessuna parte

…o del loro primo bacio.

Ti bacerei! Potrei, cioè mi piacerebbe, posso? Nossiamo poi, cioè possiamo noi…aspetta che?!””

“Possiamo

Un momento impresso nella sua memoria è il giorno del SI: lei bellissima nel suo lungo abito bianco che percorre la navata addobbata a festa. Quel Ti amo sospirato quella stessa notte, dove dormirono insieme e consumarono il loro intenso amore.

Sono incinta - la notizia della gravidanza portò gioia immensa tra le mura di palazzo.

Poi a quel ricordo, ne susseguono tanti altri e riaffiorano come bolle in cui Bjorgman si rifugia per fuggire da un dolore che sta dilagando.

Ed è la voce della sua consorte a riportarlo con i piedi per terra.

“Dovrei uscire dalla vasca. Lasciami da sola” – gli ordina.

Confuso e silenzioso, il re si allontana, chiudendosi la porta alle spalle.

Sente il cuore debole e sanguinante; gli occhi inumiditi lasciano presto spazio alle lacrime.

Neppure l’intervento di Olaf, sembra toccarlo.

“Hey, Kristoff! Tutto bene?”

Bjorgman non risponde, dirigendosi verso la sua camera da letto.

Il pupazzo di neve lo fissa, stranito – “Ma cos’hanno ultimamente tutti?!”

Poi ripercorre la sua camminata nei corridoi.

Nel frattempo, Sandy è in bagno ed una volta indossata la vestaglia, sente qualcuno chiamarla.

Lo specchio di fronte a sé si illumina – “Allora? Come procede?”

“E’ finita. L’ho lasciato” – riferisce, con freddezza, arrabbiata con chi la comanda.

“Bene, sapevo di poter contare su di te. Domattina arriverà Hans e prenderete potere del palazzo”

“Promettetemi che non farete del male a Kristoff” – aggiunge lei.

“Mi pare ti stia interessando troppo alle sorti del nemico. Ricorda da che parte sei” – la rimprovera.

“Perdono! E’ che mi preoccupo. Nessuno deve farsi male, era parte del piano”

“Il piano lo stabilisco io” – ribadisce lo specchio.

“Si signore. Per quanto riguarda Elsa, se dovesse intervenire come agiamo?”

“Ho studiato anche questa mossa. Papà Black, non sbaglia mai, tesoro.”

Ridacchiando si congeda, lasciando la donna sola con se stessa e con una coscienza che sembra non darle più pace.

Si pente ancora oggi di quel dannato giorno in cui la sua vita è cambiata, quando sotto minaccia ha dovuto dire addio ai suoi figli e schierarsi dalla parte dei cattivi.

Preda del dolore più profondo, si lascia andare ad un pianto lacerante durante il quale manifesta chiaramente il suo pentimento.

“Non avrei mai dovuto accettare” – singhiozza.

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“Elsa, come mai sei così silenziosa?” – domanda Jelena al quinto spirito.

“Non lo so, mi sento strana”

“Evidentemente il tuo cuore voleva restare ad Arendelle ancora qualche giorno. Puoi sempre tornare lì”-  le consiglia l’anziana.

“No, non mi manca affatto il regno. E’ la lontananza dalla famiglia a pesarmi”

“Ci siamo noi per questo” – aggiunge la northuldra, stridendole una mano.

Dopo un abbraccio tra le due, Elsa si allontana assieme a Nokk.

“Cosa ti turba?” – le domanda lo spirito dell’acqua.

“Vibrazioni particolari. Non so spiegarle, probabilmente frutto della mia fantasia”

I due cavalcano le onde del mare con leggerezza e rapidità, raggiungendo la dimora che ospita Elsa da ormai cinque anni.

Un palazzo di ghiaccio che si erige ai piedi di una montagna nascosta, che domina sulla Foresta Incantata.

È lì che Nokk conduce Elsa e la saluta, ricordandole di stare tranquilla e consigliandole di riposare.

Però quando varca le mura di quell’enorme e spettacolare castello, il cui interno è identico a quello di Arendelle, la donna avverte una presenza.

“Sei di nuovo tu? Ti piace autoinvitarti a casa mia?” – ridacchia Elsa, sciogliendosi la coda che reggeva la fluente chioma bionda.

La figura di un uomo dai capelli chiarissimi e gli occhi dello stesso intenso azzurro della nobile, avanza verso di lei.

Si inginocchia raccogliendole l’elastico e porgendoglielo, prende parola – “Mi piace troppo la tua compagnia”

Elsa arrossisce e gli strappa la molla dalle mani.

“Non mi racconti cosa hai combinato nel tuo vecchio regno?” – chiede lui.

Ha tra le mani un bastone malandato. Seduto a gambe intrecciate, sorretto dalla sola aria, giocherella con creazioni di ghiaccio frutto delle sue stesse mani.

“Cosa vorresti sapere?” – domanda lei, indaffarata nel sistemarsi alla meglio allo specchio.

“Beh, tutto. Come stanno tua sorella, tuo cognato, i tuoi nipoti. Mi hai raccontato di loro e sono curioso”

“Vedo che ti interessa molto la vita di palazzo. Devo pensare che aspiri al potere?” – ridacchia, prendendolo in giro.

“Ovviamente” – risponde, unendosi allo scherzo.

“Te lo dirò solo perché parlare con te, mi fa sentire meno sola” – puntualizza, sorridendo a quello che ha scoperto essere un nuovo amico con il quale condivide la stessa magia.

E così i due chiacchierano per ore, come fanno da settimane.

Ma chi è costui? E perché sembra così voglioso di sapere della vita dei reali di Arendelle?

   
 
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