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Autore: Sapphire Zephyr Cat    10/04/2020    1 recensioni
Guardava rapita il mare, un mare che non si distingueva dal cielo dell’identico colore.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La ragazza si sedette sul pavimento freddo della terrazza.
Guardava rapita il mare, un mare che non si distingueva dal cielo dell’identico colore.
Era notte e lei si beava di quel odore salato e della musica, che lenta e forte incideva nella sua anima emozioni.
Poteva sentirle, in quella canzone. Tanto che una lacrima le scese sulla guancia e lei credette di affogare, sommersa dalle sue sensazioni.
Sentì il bisogno di accendersi una sigaretta e mentre il fumo usciva dalla sua bocca, rendendo ancora più confuso quell’orizzonte vago, la canzone proseguiva e lei si immerse nel significato di quelle parole, raccontate con tale sentimento da trasportarla nella loro storia, in cui un paio di occhi verdi toglievano ad un uomo, il fiato alla gola e le parole alla mente.
E come a lui gli occhi smeraldini, così alla ragazza quel paesaggio suggestivo impediva di ragionare.
Il mondo intorno a lei sembrò sparire e c’erano solo l’oceano e l’immensità di quel cielo.
La sua vita un ricordo lontano.
Una banalità senza senso confrontata all’impeto e l’ardore delle emozioni che lei in quel momento provava, potenza della musica e dell’atmosfera.
Pensò di saltare giù dal balcone: un ultimo, folle slancio per raggiungere un mare troppo lontano.
Avrebbe finalmente avuto consapevolezza e avrebbe dato dignità a quel momento, che, lei ne era certa, non si sarebbe più ripetuto nella sua vita, ancora troppo lunga.
In bilico sul parapetto, un passo sospeso, pronta a saltare, fu investita dall’idea di non poter vivere altri momenti, seppur non simili per carattere, di certo uguali per intensità, con la stessa forza di una folata di vento che fa perdere i petali al primo fiore di campo.
E quelle lacrime che prima scendevano una ad una, solitarie, cominciarono a scorrere copiosamente sul suo volto.
Si ritrovò a singhiozzare addosso al muro, col terrore di una canzone e del verde di un paio d’occhi.



Ispirato ad una vera canzone, che non istiga tendenze suicide, ma di certo ha questa potenza di suscitare emozioni.



 
  
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