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Autore: Babbo Dark    11/04/2020    4 recensioni
[Omegaverse], [AU Teen Wolf/Mulan], [Omega!Stiles/Alpha!Derek], [tutti vivi], [tutti licantropi].
Stiles Stilinski è un Omega diciottenne il cui sogno principale è quello di rendere onore alla propria famiglia; la sua vita cambia drasticamente quando, a causa dell'invasione dell'esercito delle chimere, suo padre verrà chiamato alla guerra. Nel disperato tentativo di salvare padre e famiglia, Stiles rinuncerà a tutto e con l'aiuto del draghetto Mushu si imbarcherà nella sua impresa più difficile: passare per Alpha e arruolarsi nell'esercito della Contea.
A grande richiesta torna su EFP questa AU che pubblicai tempo fa, ho cercato di rendere onore sia alla precedente fanfiction (che purtroppo è andata perduta) che al Classico Disney; spero di aver fatto un buon lavoro!
Genere: Azione, Comico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Theo Raeken
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sterek in Disney... '
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Note iniziali: come detto nell’introduzione (che fa schifo va beh…) questa fan-fiction venne pubblicata tempo fa su EFP e successivamente rimossa per un mio capriccio personale; purtroppo il vecchio testo è andato perduto quando il mio computer è passato a miglior vita ma ultimamente, soprattutto da quando ho ricominciato a scrivere, mi sono arrivate moltissime richieste di pubblicare nuovamente questa AU e così…

Vi avviso subito che domani verrà pubblicato il primo, vero capitolo della storia e successivamente ogni sabato; inoltre, sto ancora scrivendo gli ultimi capitoli (sono all’ottavo e in totale, se non cambio idea, saranno tredici) quindi per il momento evito di pubblicarli due settimanalmente (come potrebbe avvenire con la storia “Little red ridding hood and the cursed wolf”, ovvero l’AU su “La Bella e la Bestia”).

La storia è ovviamente un’omegaverse, non mi andava di creare una fem!Stiles e poi, diciamocelo, ho una sorta di fetish per questo genere di storie ‹3

Sì, sarà una song-fic e man mano che la storia prosegue inserirò il testo delle canzoni del Classico, inoltre, nonostante io stia seguendo la trama del film Disney ho apportato vari cambiamenti lungo la narrazione, soprattutto legati al fattore temporale e alla presenza di Mushu ma più avanti spiegherò tutto; la storia è ispirata al prompt pubblicato sulla pagina Facebook “Sterek Prompt” gestito dalla bravissima EdSheeran.

Non credo ci avere altro da aggiungere per il momento, quindi vi lascio alla lettura e noi ci vediamo di sotto.
 

Babbo Dark
 


Il più raro e il più bello di tutti…
Capitolo Primo: Prologo - L’invasione delle chimere

 

 
Il placido frinire dei grilli accompagnava i passi lenti e cadenzali dei soldati, posti a guardia del fronte nord della Contea di Beacon, in quella serena notte d’autunno; la Luna osservava attentamente i suoi figli, carezzandoli con la sua luce pallida e scortandoli nelle silenziose e solitarie ore notturne.

Nonostante l’allerta massima, dovuta alla presenza sempre più pericolosa delle chimere, nessun licantropo riusciva a preoccuparsi troppo per un’imminente attacco perché in quella notte limpida, in cui l’aria pulita rinfrescava gli animi e il cielo stellato copriva i loro pensieri, sembrava che niente di male potesse accadere a loro o alla Contea; e lì, al bastione nord delle mura di cinta, un giovane mannaro osservava attentamente la propria madre brillare in quell’oceano stellato. Mason adorava la Luna, il lupo nel suo petto ne era attratto come la più piccola ape nei confronti di una splendida rosa scarlatta, e la placida atmosfera notturna gli permise di sospirare beatamente; nessuno li avrebbe attaccati, le chimere sarebbero state fermate ancor prima che riuscissero a mettere piedi nei territori di Beacon e lui, piccolo Alpha appena ventenne, sarebbe tornato dalla sua famiglia indenne.

Un timido sorriso tirò le labbra del giovane che riprese a marciare lungo il perimetro, gli occhi attenti a scrutare nell’oscurità e le mani abbandonate pesantemente lungo i fianchi, intente a oscillare pigramente a ogni passo compiuto; il sai pesante, legato alla cintura, brillava ogni qualvolta i raggi lunari lo colpivano e il ragazzo chiuse gli occhi, beandosi della leggera brezza che aveva iniziato a tirare sulle loro teste, portando con sé il profumo della foresta e del mare.

Sotto gli occhi della Luna, nessun licantropo sarebbe rimasto ferito dalle chimere; sotto la sua luce, nessun licantropo sarebbe andato incontro agli incubi; sotto la sua presenza, nessun licantropo sarebbe morto quella sera.

Eppure, nonostante il benessere che si percepiva in ogni cosa, il male tramava nell’ombra; ai piedi delle mura, nascosti dalle tenebre e ignorati dai licantropi, l’esercito delle chimere si preparava a compiere il primo, grande passo che le avrebbe condotte verso la vittoria e, soprattutto, al loro obiettivo principale. Guidate da Theo, le bestie caricarono i loro arpioni e li puntarono verso l’alto, alle mura di cinta, e attesero pazientemente che il loro alpha desse il segnale; non ci volle molto in realtà, Theo attese solamente che la brezza smettesse di soffiare, e dopo qualche minuto chiuse il pugno mentre un pericoloso ghigno gli tirava le labbra.

Lo scoppiò degli arpioni riecheggiò nell’aria, il fruscio delle funi congelò gli animi, e Mason sgranò gli occhi percependo il pericolo imminente; il lupo nel suo petto ululò selvaggiamente mentre gli arpioni si conficcavano nella roccia e il mannaro, ruggendo, si precipitò alla prima vedetta disponibile, ignorando dietro di lui i ringhi e le risate di quei mostri innaturali.

Nuovi ruggiti ruppero la quiete notturna e poco a poco alte fiamme si alzarono dalle vedette, illuminando in breve tempo il confine e ridisegnando le ombre delle strutture in pietra; Mason, osservando un paio di chimere spuntargli davanti la strada, estrasse gli artigli e li conficcò nel collo del suo nemico, una donna Beta dalla carnagione chiara e lunghi capelli castani ormai lerci di sangue, per poi scaraventarne il cadavere verso l’altro avversario che, impreparato, cadde pesantemente al suolo.

L’Alpha salì rapidamente la scala a pioli che l’avrebbe condotto al braciere ma appena afferrò la torcia, preparandosi a segnalare la presenza delle chimere, il ferino ghigno di Theo attirò la sua attenzione e in pochi attimi la lama ondulata della sua spada gli trapassò il petto da parte a parte; sputando il proprio sangue, e percependo la vita iniziare ad abbandonare il suo corpo, Mason lanciò cadere la torcia nel braciere e sorrise vittorioso quando questi avvampò in un istante, illuminando con i propri bagliori aranciati il volto pallido e spigoloso di Theo Raeken.
 
 

«Ora… Tutta la Con… Contea sa… Che sei… Qui…» sussurrò debolmente Mason, incurante della risata che scaturì dalla gola della chimera che preferì estrarre la spada dal torace del mannaro, lasciandolo cadere pesantemente al suolo.

«Che vengano!» ringhiò Theo illuminando le iridi di blu ma poi, estraendo i propri artigli, la chimera squarciò la gola del ragazzo da parte a parte, gioendo dei singhiozzi gorgogliati di quest’ultimo che, con le ultime forze, voltò il capo e fissò la propria madre brillare sulla testa dei loro figli.
 
 

In silenzio, Mason si spense mentre Theo, finalmente, invadeva i confini di Beacon ignorando l’anima del mannaro che si sollevava dal corpo stanco e, assumendo la forma di uno splendido lupo bianco, ululava alla Luna per poi correrle incontro.

E così, mentre l’invasione iniziava, la Luna accoglieva il suo primo figlio caduto sotto quella guerra insensata che troppo a lungo aveva incatenato l’animo dei mannari…
 
 


Note finali: povero Mason, rimarrà sempre nei nostri cuori… RIP.

Come avrete già potuto capire, nella storia ci saranno delle morti, descritte e non; nel Classico questa caratterista era del tutto omessa (si vedeva il villaggio bruciato dagli unni e i cadaveri dell’esercito imperiale ma, ovviamente, la pellicola non ci ha mostrato la scena in cui venivano uccisi) e siccome si sta narrando una guerra ho pensato che fosse ridicolo non mostrare tutti gli effetti che questa provoca nella popolazione.

La Luna avrà una funzione principale nella storia; come noterete, ogni volta che verrà descritta una scena particolare o dal significato importante lei sarà lì, pronta a osservare i suoi figli. Nella storia la definisco come “madre bianca” per il semplice fatto che, essendo tutti i personaggi licantropi, è naturale che vedano nella Luna la madre del loro lupo interiore. Spero di essermi spiegato bene, altrimenti sono qui e non esitate a contattarmi per chiedermi informazioni o chiarimenti.

E non credo di avere altro da dire, almeno per il momento.

Vi auguro un buon sabato e a domani!
 

Babbo Dark
   
 
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