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Autore: Ciuffettina    12/04/2020    4 recensioni
Seguito di "Le sorprese dell'amore". Sam e Gabe vanno a vivere insieme ma parecchi ostacoli metteranno alla prova il loro amore.
Genere: Angst, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nessuna stagione
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- Questa storia fa parte della serie 'Walking on air'
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«Insomma, che cos’è tutto questo baccano?» domandò John entrando.
«Noi… beh…» farfugliò Dean.
«Stavano facendo la lotta» intervenne velocemente Sam. «Dean… Dean mi stava prendendo in giro asserendo che, a furia di stare nelle aule di tribunale, sono diventato un pappamolle e gli ho dimostrato che non è così».
«Ragazzi, non siete più bambini» disse John con un sorriso indulgente. «Vi ricordo che domani dovete essere in forma: le vostre ragazze non vedono l’ora di fare shopping con voi e sapete che cosa significa, no? Pacchi e borse da portare, ore ad aspettare che loro si decidano per comprare un paio di scarpe o un vestito e sempre la stessa domanda cui rispondere: “Secondo te mi ingrassa?”»
A Dean venne il sospetto che il padre stesse pensando a quando portava la loro madre a fare compere, mentre Sam fu oltremodo seccato da quel “le vostre ragazze” ma si morse il labbro inferiore per non mettersi a litigare e la decisione di tornare a casa al più presto si rafforzò.

Quando il padre uscì, Sam chiese a Dean: «Allora mi vuoi spiegare questa storia di Lisa?»
«E tu mi vuoi spiegare perché, invece di essere in camera tua a leggere qualche mattone giuridico, sei venuto qui a spiarmi il cellulare?» ritorse il fratello che non voleva affrontare l’argomento.
«A dire il vero, ero venuto a dirti che avevo intenzione di chiamare un taxi e saltare sul primo aereo per tornare a casa».
«Torni a casa adesso?» domandò Dean sconvolto. «Ma non dovevi rimanere fino a domenica?»
«Ma non vedi? Le vostre ragazze! Papà pensa già d’infilarmi Becky nel letto, sperando di farmi tornare “sulla retta via”» replicò mimando delle immaginarie virgolette per aria. «Inoltre…» sorrise imbarazzato e arrossì. «Gabriel mi ha mandato un messaggio…»
«Ho capito, detesti dormire da solo ma non chiamerai un taxi, ti porto io all’aeroporto» decise Dean, afferrando il primo paio di jeans che trovò sulla sedia e indossandoli.
Uscirono di casa senza far rumore e salirono sull’Impala.

Nel frattempo Castiel continuava a fissare il cellulare, chiedendosi perché Dean non gli rispondesse più, aveva calcolato che avrebbe dovuto metterci due minuti per leggere il suo messaggio, stava pensando a una risposta adeguata? L’aveva in qualche modo offeso e aveva spento il cellulare?
Una volta Gabriel gli aveva detto che le persone spesso non cercano consigli ma preferiscono una pacca sulla spalla o un abbraccio per sentirsi meglio.
«Non capisco come una pacca sulla spalla o un abbraccio possano far sentire meglio una persona» aveva replicato Castiel perplesso.
Era quello il caso? Sbagliare era così facile! Ci pensò su e digitò: “Dean, non so se in questo momento ti serva un consiglio, una pacca sulla spalla o un abbraccio… Non posso essere lì ma immagina che io sia accanto a te e che ti dia una pacca sulla schiena o un abbraccio, se questo può farti sentire meglio.” Controllò che non ci fossero errori grammaticali e lo inviò.

«Perché non mi hai detto subito di Lisa?» ricominciò Sam. «Insomma, Dean, ci siamo sempre detti tutto… è a te che chiedevo consigli su come parlare alle ragazze e mi hai sempre esortato a chiedermi se volevo davvero passare il resto della mia vita con una ragazza e ora…»
«E tu mi hai detto subito che eri passato al lato gaio della Forza?» ritorse Dean, interrompendolo.
«Hai ragione avrei dovuto dirtelo subito… ma non sapevo come l’avresti presa, però è una cosa del tutto diversa: io amo Gabriel, mentre tu non stai bene con Lisa, insomma ho visto quanto poco affettuosi eravate fra voi e non capisco perché tu non abbia rotto prima con lei, avresti avuto tutto il tempo di cercarne una più adatta a te… insomma non ti sei mai fatto problemi a mollare una ragazza, a volte era tanto se il vostro flirt durava una settimana…»
«Perché tu prima eri fidanzato con una donna, ecco perché!» sbottò Dean, dando una manata al volante e zittendo Sam. «Sai che papà ha sempre avuto due pensieri in testa» si decise a dire, consapevole che gli doveva una spiegazione, «l’officina e la famiglia, nuovi Winchester che portano avanti la tradizione… speravo che papà non se la sarebbe presa troppo per il tuo cambiamento di rotta se io avessi avuto un rapporto stabile».
«Che cosa???» Sam scosse la testa. «Cioè mi stai dicendo che per non far sclerare papà, tu continui a stare con Lisa, di cui non sei nemmeno innamorato, solo perché io sto con Gabriel?»
«In parole povere? Sì, è così».
«Oh no! No, no! Non dare la colpa a me! Dean, non abbiamo più cinque anni, se papà non accetta le nostre scelte è un problema suo non nostro!»
«Sammy, non ti sto dando la colpa di niente! Non pensarlo mai» disse girandosi verso di lui, poi riportò gli occhi sulla strada. «Semplicemente speravo che papà, vedendo che io avevo messo la testa a posto, alla fine accettasse il tuo passaggio sull’altra sponda come aveva accettato la tua iscrizione a Stanford perché comunque in officina rimanevo io».
Sam rifletté per qualche minuto. «D’accordo, questo potrebbe avere una sua logica, per quanto contorta, ma perché hai sentito il bisogno di parlarne con Castiel?» “e non con me?” aggiunse mentalmente.
Già, perché diavolo gliel’ho detto? Non l’ho confidato nemmeno al mio riflesso nello specchio e vado a sbottonarmi col primo tizio con gli occhioni blu che passa.” Il verbo “sbottonare” gli fece ricordare quando era stato lui a tentare di spogliare Castiel… Strinse con forza il volante, fino a sbiancarsi le nocche ma nell’abitacolo era troppo buio perché Sam se ne accorgesse. «Mi ero reso conto che fra me e Lisa non c’era quell’intesa che avrei voluto» si decise a rispondere, «ma capii anche che non potevo mollarla o papà sarebbe andato fuori di testa e allora mi sono fermato nel primo bar che ho trovato e… e l’ho svuotato. Cas ha voluto sapere perché l’avessi fatto ed era così insistente che ho finito per confessarglielo».
«Avresti potuto dirmelo, invece di farmi credere che stava andando tutto alla grande… E che cosa ti ha consigliato Cas
«Mister Banalità ha detto che papà non può obbligarmi e che non devo sposare una ragazza che non amo, sembrava di leggere uno di quei consigli scontati della Posta del Cuore».
«Non è un consiglio scontato, è quello che ti direbbe chiunque».
«Mister Chiunque non vive con nostro padre, puttana!»
«Coglione!» rispose Sam automaticamente. «Anzi, nel tuo caso, doppio coglione. Seriamente devi trovare un modo per lasciarla, trova una scusa, fatti beccare mentre divori uno dei tuoi doppi cheeseburger… non puoi continuare a sacrificarti a causa mia, anche perché non mi sembra che sia servito poi a molto.»
«Ma anche in tribunale sei così insistente?» sbuffò Dean. «Chissà che pacchia per i testimoni avversari».
«E comunque sbagli anche su un’altra cosa: non sono passato al lato gaio della Forza».
«Ah no? E allora cos’era quella pantomima da piccioncini fra te e Gabriel? Una candid camera per far saltare le coronarie a papà? Dovrebbero darvi l’Oscar, eravate davvero convincenti».
«Intendo dire che non mi sento attirato dagli uomini: se vedessi per strada mister Universo non credo che mi girerei a guardarlo, quindi non credo che potrei essere definito omosessuale, eppure amo Gabriel, capisci?»
«Ho capito perfettamente, fratellino, e sappi che c’è una definizione anche per i casi come il tuo» disse Dean con tono serio.
«Davvero? E sarebbe?»
«Gabesessuale!» rispose Dean ghignando.
«Ed io che sto anche qui a sentirti» sbuffò Sam.

Per fortuna di Sam (e sfortuna di Dean che avrebbe voluto che il suo fratellino restasse ancora con lui), c’era ancora un volo che partiva per la California.
Mentre Sam si avviava verso la pista, si girò ad agitare la mano verso il fratello maggiore e gridò: «Pensaci, Dean!»
Già, come se non ci pensassi abbastanza e domani dovrò affrontare il problema di Sammy fuggito in piena notte e due ragazze con la smania di shopping, papà non la prenderà bene.” Gli venne in mente che Castiel gli aveva scritto un messaggio, tirò fuori il cellulare, lo lesse e rimase di sasso: “Non posso essere lì ma immagina che io sia accanto a te e che ti dia una pacca sulla schiena o un abbraccio se questo può farti sentire meglio.
Riusciva benissimo a immaginarlo lì accanto a sé con quell’impermeabile da tenente Colombo, quello sguardo intenso e quelle labbra troppo sexy ma il problema era che nella fantasia, Cas non si limitava ad abbracciarlo ma si protendeva verso di lui per baciarlo e, cosa peggiore, lui ricambiava!
Una vocina, che sembrava quella di Sam, gli sussurrò nella testa: «Cassessuale!


   
 
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