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Autore: Lidzard    12/04/2020    3 recensioni
Steve è così occupato a preoccuparsi che si perde cosa succede davvero fra Nat e Bucky. Ma Bucky è come Steve e Nat potrebbe essere la chiave per far svegliare i due addormentati. (Assolutamente Stucky, Winter Soldier/Capitan America)
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Steve è piuttosto preoccupato per Bucky quando lo vede sparire oltre la sagoma di una città sbiadita come New York, anche se è solo un sogno.. Il solito.

È altrettanto preoccupato quando viene a sapere che è stato probabilmente sotto il controllo mentale dell'Hydra e lo è possibilmente ancora di più quando Nat e Tony lo interrogano. Vuole così tanto che le cose vadano bene, vuole che risponda a tutte le domande, e che dica agli avenger ciò che vogliono sentirsi dire.

Steve osserva il suo- Steve osserva il Soldato d'Inverno oltre un vetro a specchio. Il soldato guarda verso il vetro, come se potesse vedere oltre e trovare gli occhi che cerca. L' interrogatorio non va come volevano che andasse.

Steve è preoccupato per Bucky. No.. Steve è preoccupato per il Soldato, ma il Soldato non sembra essere capace di nuocere a una mosca, e gli occhi che cercano i suoi -o forse è quello che Steve vuole credere- non sono freddi come li ricordava durante lo scontro, il loro primo incontro dopo che si erano dati morti a vicenda.

No, Steve non dovrebbe preoccuparsi per quel guscio vuoto che non è più il suo amico, quell'uomo non esiste più, perché chi diavolo è Bucky. Le parole rimbombano nel silenzio della sua camera quando torna a casa e davvero, non dovrebbe pensarci. Ma Steve lo fa e continua a sentirsi in colpa, fino al giorno in cui gli sente dire che sua madre-

Steve prende un profondo respiro, guarda quell'ammasso di muscoli e capelli scuri e occhi chiarissimi e sa che il Soldato non può sapere di sua madre, non potrebbe sapere dei giornali nelle scarpe.

Steve si preoccupa a quel punto, che il suo amico sia tornato e non sia comunque più lo stesso di un tempo, ma Bucky fa un sorriso spezzato ed è tutto quello di cui aveva bisogno per poter avere il permesso di continuare a volergli bene, continuare a preoccuparsi per lui. È a casa adesso.

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Nat è molto più brava a fingere, lei non ha bisogno di inzuppare il cuscino di lacrime tutta la notte per poter affrontare a testa alta il giorno che si affaccia.

Steve ha delle emozioni che non sa nascondere, ed è per questo che non è più presente agli interrogatori e si chiede se Bucky guardi ancora lo specchio. Probabilmente non vuole veramente saperlo, ma questo è un modo per torturarsi e arrovellarsi, perché non ha il diritto di guardare Bucky mentre Bucky non può vedere lui.

Bucky si riprende, ci vuole un po' prima che ricominci a parlare di sua spontanea volontà, ma lo fa. E le prime parole che dice sono rivolte a Nat.

"Beh comunque grazie per prima." Dice, senza inflessione nella voce. Ha un asciugamano di cotone nero in spalla ed è a torso nudo.

"Di nulla." Nat sorride e continua ad allenarsi con Sam.

Steve non sa perché Bucky ringraziava Nat, ma sa che se l'ha fatto vuol dire che aveva bisogno di qualcosa che lei è stata pronta a dargli. Steve non ha saputo capirlo, non ha colto il momento giusto per essere il primo ad aiutare Bucky, ed è stata Nat ad essere presente per Bucky, mentre Steve ignorava la cosa. Nat si è meritata le prime parole di Bucky dopo quella cosa dei giornali e Steve si preoccupa, ma non dice nulla.


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Alla sera dell'inizio del mese, quando Nat va a dormire e Sam le fa l'occhiolino, Bucky non sembra contento. Nat fa finta di niente, e Steve guarda Bucky, disperatamente in cerca di un segno, qualsiasi cosa che smentisca quello a cui sta pensando.

Bucky lo sorprende a fissarlo. E quando mai, pensa Steve. Ma anche lui può fare finta di niente. Sembra che a Bucky vada bene così, perché non lo segue quando se ne va sbattendo la porta. Steve si scusa con Tony, che lo guarda piccato. La porta è sua.

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La camera di Sam è confortevole, è attrezzata di ogni possibile aggeggio tecnologico. Steve pensava che Sam fosse un tipo rustico, ma evidentemente si sbagliava. Comunque si addormenta senza rendersene conto e si risveglia sul letto di Sam, esattamente come ci si era steso, solo che non ha le scarpe e qualcuno si è preoccupato di coprirlo con un plaid, perché Steve è pesante e sarebbe stato difficile tirar fuori le coperte da sotto il suo corpo per poterle rimboccare su di lui. 

"Ah, finalmente ti sei svegliato." 

La voce di Sam è allegra, con quella sua inflessione acida che fa un po' sorridere Steve. 

"Perché non mi hai chiamato?" 

Steve si guarda intorno e nota che c'è ancora un po' di luce, non è ancora notte. 

"Sai che ore sono almeno?" Sam ridacchia, tenendo le braccia incrociate, seduto sulla poltrona girevole della sua scrivania piena di schermi. 

Steve si riscuote e si mette seduto, le scarpe sono ai piedi del letto e lui le infila sbrigativo. Non è in vena di ridere con lui. 

"Scusa Sam, ero venuto qui per parlarti di una cosa, ma non ti ho trovato e mi sono appoggiato un attimo al letto.. Sto invecchiando amico." 

Sam gli da una pacca sulla spalla e stende le labbra. 

"Di cosa volevi parlarmi?" 

Steve è sulla porta e sospira brevemente. 

"Non importa Sam, scusa il disturbo."

Quando Steve esce e raggiunge il suo piano, incontra Bucky nell'ascensore. Jarvis chiede a che piano vuole andare, ma la voce fittizia raggiunge ovattata le orecchie del Capitano Rogers. 

"Steve." Bucky lo chiama, facendolo tornare in sé.

"Mh vorrei andare in camera mia." Jarvis accoglie la richiesta di Steve e Bucky non dice altro, ma sembra che sia disturbato da lui. 

Steve osserva di sottecchi Bucky, e sembra veramente che lui non voglia essere in ascensore insieme a lui. 

Steve sospira e guarda per terra, si rassegna. Forse Bucky non vuole più avere a che fare con quello che lo ha abbandonato e non è stato capace di salvarlo. 

Quando Steve raggiunge il proprio piano, Bucky dice a Jarvis di voler raggiungere Natasha. Steve non può fare a meno di sentire un po' di dolore al petto. 

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Steve è nell'ufficio di Bruce e non sa davvero da dove cominciare. Nat è quella brava a parlare, Bruce è quello bravo a capire, Steve no. Punto e basta. Steve agisce, non sa cosa dire e Bruce lo guarda in attesa. Finirà come è finita con Sam. Finirà come è iniziata con Bucky. 

Steve si sente uno stupido. 

"Steve senti.. Non dovrei essere io a dirtelo ma-" Bruce chiude gli occhi e sembra che un milione di pensieri sorpassino il buio dietro le palpebre prima che prenda un respiro e continui. "Bucky e Natasha-" 

Steve sbatte un pugno nel muro su cui è appoggiato e questo si sgretola formando un buco irregolare. 

"Steve ti prego, ascoltami prima di arrivare a conclusioni. E poi si può sapere che ti prende?" 

"No non si può sapere!" Urla Steve, e scivola a sedere sul pavimento, tenendo la testa fra i palmi delle mani. 

"Steve perché? Perché sei venuto qui? Sam mi ha detto che-" 

"DAAAH ma perché qui tutti parlano con tutti tranne che con me?" Steve si rialza in piedi e prende la sua giacca di pelle dall'attaccapanni, Bruce lo raggiunge e gli dice che dovrebbe parlarne con Nat. Non sembra arrabbiato come lo è Steve. Certo. Bruce ama così tanto Nat che la lascia andare, non è egoista come Steve. 

––––––––––––––––

Bucky fa colazione con frutta assortita e yogurt, mentre Steve si trova lì per caso, perché dopo la doccia prende sempre il caffè. 

Steve fa molto caffè e riempie due tazze. 

Bucky finisce la colazione prima che Steve possa dirgli una parola e sparisce in ascensore. 

Steve sa che Bucky lo ha fatto apposta, perché Bucky, quello che conosceva lui, prendeva sempre il caffè dopo colazione. 

Steve rimette a posto la seconda tazza e ha improvvisamente voglia di correre.

Sam è seduto affianco a lui, Steve ha corso così veloce che neanche li ha contati i giri intorno alla pineta, ma Sam si accorge che qualcosa non va. Steve non correva per superarlo, non si vantava di essere più bravo come al solito. 

"Hey." Esordisce dopo qualche minuto di silenzio. 

Steve fa un cenno del capo. 

"Senti.. Hai parlato poi con Natasha?" 

Steve fa roteare gli occhi e tutto ciò che vorrebbe fare è dare un pugno a una parete, ma non può, non ci sono pareti. 

––––––––––––––––

È la fine del mese e Steve vede uscire Bucky dalla sala conferenze, con Nat. 

Steve cerca di non pensare a niente, perché quel giorno non ci sono riunioni e l'ultimo posto in cui dovrebbero stare è la sala conferenze, quindi cosa ci facevano loro due da soli lì? Ma Steve non ha il diritto di essere geloso. Lo è stato per tutta la vita, ora basta. Bucky ha sempre preferito il genere femminile, e perché adesso dovrebbe essere diverso? Natasha è una donna bellissima e intelligente, persino Steve stava per cascarci. 

Ma seriamente.. Cos'ha Steve da offrire? E perché mai Bucky dovrebbe voler parlare con lui? Sono passati troppi anni e Bucky lo ha dimenticato. È questa la verità. Steve è rimasto nel passato, a sognare che il più bel ragazzo che abbia mai avuto la fortuna di incontrare da bambino, un giorno corrisponda i suoi sentimenti. 

"Hey Steve, posso parlarti?" Nat si avvicina con un sopracciglio alzato e l'ombra di un sorriso sulle labbra. 

"Certo, perché non dovresti?" È la risposta di Steve. Cerca di non essere né troppo laconico, né troppo nervoso. Infondo non è colpa di Natasha. 

"Io e Bucky abbiamo discusso molto, e non so come la prenderai, ma volevo solo dirti che qualsiasi cosa lui voglia dirti, dovrai cercare di pensare dieci secondi prima di.. Reagire. Ti lascio a lui, avete bisogno di un confronto, è passato un mese e mezzo."

Steve respira con un po' di tensione, è perplesso, e poi Natasha gli lascia una pacca affettuosa sulla spalla e si allontana. 

Steve non vuole sentirsi dire qualcosa che già sa. Non vuole che Bucky lo renda reale, perché è difficile, ma rimane gestibile finché non viene detto a voce alta e resta nella sua testa. Comunque Steve deve imparare a fare come Bruce e deve poter lasciare andare Bucky. Perché Steve ama Bucky con la forza di una supernova in procinto di spazzare via tutto. Non può smettere di amare il suo amico, ma può fare come Bruce, e può imparare a fare come Natasha, può farlo per Bucky. 

"Qualsiasi cosa tu voglia dirmi, sono qui." Alza le spalle, guardando il moro che è seduto sul divano. 

Bucky si alza e raggiunge la sala conferenze. Vuole che ci sia privacy e Steve può capirlo, quindi lo segue senza fare storie. 

"Steve. Quando sono venuto qui.. È stato perché avevo bisogno di aiuto, e perché gli avengers dovevano capire se fossi ancora una minaccia. Non per essere trattato come un idiota."

Steve è colpito dall'affermazione di Bucky. Fa un'espressione stranita e cerca lo sguardo di Bucky.

"Buck non ti sto seguendo. Cosa vuoi dire?"

"Hai qualcosa contro di me?"

"No!" Steve si passa una mano fra i capelli, smorzando il nervosismo. "No Buck perché dovrei? Sono l'ultima persona a cui dovresti chiederlo." 

"Sono stato interrogato per giorni. Ho detto a Tony che non avrei parlato con nessuno, se prima non avrei potuto vedere te." Bucky prende un respiro fra i denti. "E tu sei sparito."

Steve corruga la fronte, ma non si sente in diritto di rispondere o giustificarsi. A che servirebbe?

"Tu sei sparito e alla fine mi hanno creduto solo quando ti ho detto di tua madre e dei giornali ripiegati nelle tue scarpe." Bucky si morde un labbro e sembra così combattuto e così fuori di sé, che Steve vorrebbe abbracciarlo e dirgli che va tutto bene e che sarà migliore di così. Però Steve deve essere come Bruce e quindi non lo fa.

"Buck, io-"

"Buck un cazzo! Chi ero io per te quando sei stato in giro per la Stark Tower senza degnarmi di uno sguardo dopo tutto quello che ho passato per te?" Sembra soppesare le parole mentre Steve è sempre più attonito. "E poi sembrava che anche tu stessi male per qualcosa, allora mi sono detto che era okay se ti serviva del tempo, e la Vedova mi ha fatto un discorsetto per farmi sentire meglio, poi Sam ci chiamava amichetti del cuore e la cosa mi dava sui nervi. Poi ti ho beccato a fissarmi. E credevo di essermelo immaginato, poi dopo un mese che sono tutti preoccupati per te, per i tuoi insensati scatti d'ira, ti ho visto uscire dalla stanza di Sam dopo due ore che ti cercavo! Sono andato subito dalla Vedova a chiedere spiegazioni ma lei ha detto che dovevo chiedere a te!" Riprende fiato ma conclude." Ah e il giorno dopo, come se fosse tutto okay, vuoi offrirmi una tazza di caffè?!"

"Buck io credevo che tu e Nat.. Io pensavo che aveste una relazione." Steve guarda Buck spalancare le palpebre e sembra di vedere gli ingranaggi del suo cervello lavorare a mille.

"Cosa?"

"Buck.. Io-io-"

"Pensi che dopo una vita a preoccuparmi per te e seguirti nelle guerre, nella carestia, nella malattia, e anche dopo il lavaggio del cervello.. Io passi il tempo con una ragazza?"

"Nat è brava a parlare.. E tu l'hai ringraziata. Ed io non ero stato abbastanza presente. Non ti ho protetto quando avrei dovuto." Steve non saprebbe cos'altro aggiungere, se non che si vergogna terribilmente della figura che ha fatto.

Buck da una spinta a Steve che mette il Capitano con le spalle al muro. La botta è forte, ma non ha il tempo di lamentarsi del dolore, perché Buck copre il suo corpo col proprio, e lo bacia.

Buck bacia Steve e lo spinge sul muro, mentre Steve è sopraffatto da un miliardi di emozioni e si sente così stupido. Tutti hanno cercato di dirlgielo, Sam, Bruce, Nat e ora Buck. È stato così cieco, così cieco.

Steve intreccia le dita alle ciocche scure di Bucky, ricambia timidamente il bacio impetuoso del moro e gli chiede scusa, guardandolo negli occhi verdi e blu che ha sempre amato.

"Sei un tale idiota, Steve."

"Scusa, Buck."

"Aspettavo solo questo." Bucky guarda le labbra di Steve e poi ancora lo sguardo agli occhi azzurri che cercava dietro quello specchio. "Da quando sono tornato. Da quando ti ho riconosciuto, è questo momento che stavo aspettando."

"Sai, io è tutta la vita che ti aspetto."

Bucky soffia un sorriso e Steve non perde occasione di baciarlo ancora, e ancora.

Note dell'autrice:

Okay era mezza notte e avevo voglia di distrarmi un po', spero non sia un tale schifo come sembra a me, ma a volte scrivo cose peggiori ssshhh. Credo che rimarrà una oneshot. 

Ps: un commentino comunque mi fa piacere lo stesso❤️😘

   
 
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