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Autore: Liberty89    12/04/2020    3 recensioni
Si disse era colpa dell’alcool, della tristezza che avvolgeva il suo cuore da quando era stata lasciata, ma erano tutte bugie, scuse, mere giustificazioni. Faceva sogni degni di un video porno da mesi e a fare tutte quelle cose non c’era il suo ragazzo, ma quello stronzo del suo collega.
VanAqua AU scritta per la challenge #SixFanfiction su facebook.
Genere: Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aqua, Vanitas
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
- Questa storia fa parte della serie 'I perché della VanAqua'
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Titolo: #2 Andare avanti
Autore: Liberty89
Genere: Introspettivo, Erotico
Rating: Arancione
Personaggi: Vanitas, Aqua
Avvertimenti: One-shot, AU, Lemon, Het
Note dell’autore: Buon giorno e buona Pasqua a tutti! Torno a scrivere sulla VanAqua a causa di una challenge che ho reinventato su facebook, la #SixFanfiction, convertendo quella sulle fanart per i disegnatori: ho chiesto di assegnarmi sei personaggi/ship su cui avrei scritto una breve fanfiction. In questo caso, mi era stata chiesta una fic sulla coppia VanAqua, con possibile variante AntiAqua. È successo non so come che ne ho scritte due e questa è la seconda xD Spero che vi piaccia! Buona lettura!

Disclaimer: i personaggi di questa fic non mi appartengono e la fic non è stata scritta a scopo di lucro.



#2 Andare avanti


Si disse era colpa dell’alcool, della tristezza che avvolgeva il suo cuore da quando era stata lasciata, ma erano tutte bugie, scuse, mere giustificazioni. Faceva sogni degni di un video porno da mesi e a fare tutte quelle cose non c’era il suo ragazzo, ma quello stronzo del suo collega. Perché per quanto stronzo fosse, Vanitas ispirava cose che era meglio non raccontare.
Dopo quattro anni di relazione, Terra si era tirato indietro quando aveva proposto una convivenza e lei non aveva voluto insistere. A quasi trent’anni, Aqua era pronta ad andare avanti con la sua vita, ma lui ancora no e così avevano chiuso il loro ultimo discorso, perché il giorno dopo Terra era partito per un viaggio intorno al mondo con suo padre. Credeva che avrebbero fatto qualcosa come rendere a ciascuno le cose dell’altro, ma lui se n’era andato senza dire niente.
Questo l’aveva portata una settimana dopo al bar poco lontano dall’ufficio a bere qualcosa che non ricordava nemmeno, in compagnia di Vanitas che aveva insistito per portarla fuori, dicendo che aveva bisogno di una botta di vita dato che sembrava un cadavere ambulante da giorni. Di tutti i colleghi, gli amici, solo lui si era interessato così direttamente.
Non credeva che per “botta di vita” intendesse anche portarla a casa e finire a letto insieme, ma poco le importava. Lo guardava spesso quando erano in ufficio, vestito sempre con un completo scuro e la camicia che aderiva alla perfezione al suo corpo allenato, mai con la cravatta e i primi bottoni slacciati. Si era scoperta più volte a farsi aria con i documenti.
Era stato anche più educato e attento di quanto si aspettasse. Era brilla, non ubriaca, ma aveva preferito accompagnarla lo stesso fin nel suo appartamento e in camera da letto, poi Aqua gli aveva impedito di andarsene, lo aveva spinto sul materasso e gli era saltata addosso, ma lui aveva alzato le mani. Le aveva chiesto se sapeva cosa stava facendo, se era sicura di volerlo, se non rischiava la vita nell’osare metterle le mani addosso, ma lei aveva riso dicendogli che sì era sicura e consapevole, consenziente, e che no, non lo avrebbe ammazzato la mattina dopo. Sbrigate le quisquilie informative, Vanitas aveva ribaltato le posizioni, facendole provare sensazioni del tutto nuove, brividi e piacere che si mescolavano così tanto da diventare inscindibili. Le rubò il fiato con ogni bacio, la fece sentire desiderata, una regina tra le sue mani, come se solo lei dovesse godere in quell’amplesso. Mai era stata trattata con così tanta cura durante un rapporto e mai Vanitas le aveva dato l’impressione di essere così accorto ai sentimenti degli altri. E adesso che si era spinto in lei, anche lì con una gentilezza inattesa, tutte quelle sensazioni si erano moltiplicate e Aqua pensava che avrebbe perso il senno.
Infilò le mani tra i capelli neri e avvicinò il suo viso, respirò il profumo della sua colonia e lo baciò sul collo, dietro l’orecchio, godendosi anche il tocco freddo dei suoi orecchini contro la guancia bollente. Era così bello essere voluti e coccolati, come se nient’altro avesse importanza, e credeva che non potesse esserci di più. Ma Vanitas la stupì ancora quando corresse il ritmo delle sue spinte per assicurarsi che anche lei fosse soddisfatta, che anche lei raggiungesse l’orgasmo di quell’amplesso che forse entrambi cercavano da troppo tempo.
Il ragazzo non la baciò quando arrivò all’apice, portò il viso accanto al suo e raccolse ogni secondo del suo grido soddisfatto, stringendo a sé il suo corpo per dare altre due forti spinte e lasciarle un gemito basso e gutturale contro l’orecchio.
Soddisfatta come mai lo era stata in tutta la sua vita, Aqua si addormentò contro il petto caldo di Vanitas, dicendosi che tutto il resto lo avrebbe sistemato al mattino, ma che forse non c’era troppo da mettere in ordine nella sua vita.
  
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