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Autore: Jack Cassfrez    12/04/2020    1 recensioni
Le avventure di una famiglia speciale, con una fervida immaginazione e troppi flaconi di detersivo.
Con la cortese partecipazione di Dalius, Jennie e Melanie Cassfrez -che in realtà non si chiamano davvero così- e un flacone di detersivo ormai vuoto. E sì, è vuoto perché me lo sono bevuto per scrivere 'sta roba.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Avete mai notato che il detersivo ha un colore bellissimo?
Io no, ma andiamo avanti.

Dalius' POV

Mi sveglio in una pozza di candeggina. Ho fame. Guardo la candeggina molto languidamente, ma lei mi risponde di no. Ci resto male. I miei vestiti hanno uno strano odore ma me ne sbatto altamente e mi alzo, rischiando di scivolare.
Mi ritrovo alla ricerca della colazione in una cucina leggermente in disordine: piatti per terra, tavoli e sedie sottosopra, il frigo aperto pieno di lampade e un cane nel lavandino.
"Ehi Culo, cosa ci fai nel lavandino?" grido per poi girarmi verso il salotto, dove sul divano trovo mio fratello Jack, sotterrato da una montagna di vestiti, non so bene di chi. Gli chiedo cosa cazzo stia facendo e risponde che si sta allenando a morire. Alzo le spalle e gli lancio un tostapane trovato da qualche parte.
Continuo la ricerca di qualcosa di commestibile. C'è il tappeto persiano appeso sull'appendiabiti, le tende sono finite giú dalla finestra e la porta d'ingresso è sfondata. Un secchio, appeso al lampadario mezzo rotto, mi cade in testa. Sclero e lo lancio in corridoio.
Da come è messa questa stanza, non so se temere di più per la situazione del resto della casa o per sapere cosa è successo ieri sera qua.
Scavalco una sedia e mi addentro nel corridoio pieno di quadri. Mi chiedo da dove vengano, ieri sera non c'erano. La prima porta a destra è semi aperta e si possono scorgere vagamente un lavandino mezzo staccato dalla parete e un getto d'acqua continuo dove dovrebbe trovarsi il water. C'è un tipo con capelli blu elettrico disteso per terra con le mani congiunte che piange. Chiudo la porta e continuo la mia ricerca, magari le mie sorelle hanno dei biscotti nascosti da qualche parte.
La prima stanza a sinistra ha la porta mezza scardinata. Entro. Mi trovo davanti il letto matrimoniale obliquo e mezzo appoggiato al muro, senza lenzuola e sporco di viola. Mi giro e trovo il letto a castello mezzo distrutto. Dal letto più alto pende mia sorella Melanie a testa in giù, con la tavoletta del cesso al collo. Continua a mancare la tazza. Sulle pareti ci sono scritte in coreano fatte con un pennarello verde. Non voglio sapere, vado alla stanza dopo.
Una porta chiusa a chiave sulla sinistra. La sfondo ed entro. Ci sono tre cani che corrono in cerchio e il soffione della doccia aperto al massimo fuori dalla finestra. Ci sono candele accese un po' ovunque. Alzo le spalle ed esco.
Entro nell'ultima stanza in fondo al corridoio. Sul letto dorme mia sorella Jennie abbracciata alla tazza del cesso. Trovata. Abbasso lo sguardo e vedo decine di flaconi di detersivo svuotati interamente per terra e sulla pareti.

La ricerca della colazione è fallita, ma sicuramente la scorsa serata è stata a dir poco interessante.

   
 
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