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Autore: Kiarachu    15/04/2020    0 recensioni
Questa fiction parte da quando Megamind sconfigge Titan e dovrebbe finire all'apertura del suo Museo.
Roxanne è felice di aver trovato finalmente l'uomo della sua vita, però succederà qualcosa di molto preoccupante per Megamind, ma insieme al fidato Minion, lei risolverà la situazione, e scoprirà qualcosa che le farà credere ancora di più che l'eroe blu era veramente destinato a lei.
Questo nei primi tre capitoli, poi continuerà come una normale fiction, con varie scene tenere, scene divertenti e qualche colpo di scena
Genere: Azione, Comico, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando passarono vicino alla scrivania ovale, Megamind si fermò. “Devo fare qualche telefonata. Aspetta un attimo, mia cara.”
La reporter ficcanaso la sapeva, e annuì. “Dopo quello che è successo, stavo pensando che dovevi fare qualche telefonata.”
 
L’ex criminale chiamò il direttore per sapere la situazione dopo il suo incidente.
L’uomo anziano gli disse che avevano portato la banda in galera, e gli avevano interrogati, ed avevano scoperto che avevano rubato diverse bottiglie di etere, e con tutti quei proiettili sparati, uno di essi finì nel bagagliaio, creando una reazione instabile.  
 
Il direttore volle conoscere come Megamind sapesse che ci sarebbe stata un’esplosione, e Megamind confessò che aveva un “olfatto fine” e aveva annusato l’etere, in più aveva notato che alcuni proiettili erano finiti nel portabagagli ed aveva fatto la somma.
 
“Quanto erano stupidi? Voglio dire…sapevano di portare etere. Perché mai hanno cominciato a sparare?” l’alieno blu chiese in tono confuso all’uomo anziano.
 
Il direttore sogghignò all’altro capo del telefono e pensò che il suo vecchio carcerato si stava adattando bene al suo nuovo ruolo.
 
“Questo posso spiegarlo: chi gli aveva commissionato il furto gli aveva fornito delle scatole speciali dove mettere le bottiglie. Ci dissero che quelle scatole dovevano essere a prova di proiettile, ma per me non lo erano. Il CSI ha fatto un rapporto dicendo di aver trovato dei pezzi di metallo che non erano della macchina.”
 
“Ah…mi hanno detto che, se vuoi puoi controllare insieme a loro quelle cose. Mi hanno detto che sarebbe un onore per loro vederti al lavoro. Ma fa attenzione, se vuoi accettare la loro offerta, perché so che alcuni di loro non credono nel tuo “cambio di ruolo” e vorranno metterti i bastoni tra le ruote. Sono così orgoglioso di te, Megamind! Veramente…sapevo che avevi del buono in te,” l’uomo brizzolato disse con orgoglio all’alieno.
 
Megamind era in un vortice di emozioni: stava già pensando di andare nel laboratorio della scientifica e provava una sensazione di calore per il complimento di accettazione del direttore e della squadra del CSI.
 
“Grazie, direttore. Queste cose significano molto per me, lo sa. E…beh…grazie per il complimento. Dobbiamo fare una chiacchierata, uno di questi giorni. Devo chiederle qualcosa. Ma non adesso. Penso che andrò al laboratorio della scientifica per controllare qualcosa, e sarò onorato di aiutarli. E non si preoccupi delle “malelingue”: son capace di trattare quel genere di cose,” disse ghignando malvagiamente.
 
Gordon Hudson sorrise dopo quel discorso.
“Molto bene, figliolo! E sarei felice di fare quella chiacchierata. Aspetterò una chiamata da te per quello. E buon lavoro con la squadra forense.”
 
L’alieno blu lo ringraziò di nuovo e chiamò il CSI per dirgli che aveva accettato la loro offerta. Gli disse anche che sarebbe andato da loro dopo aver mangiato qualcosa e loro accettarono.
Quindi andò nella sua camera con Roxanne, ed aspettarono che Minion li chiamasse per pranzo.
Si sedettero sul suo letto, e Megamind si lasciò cadere in una posizione supina, facendo un’espressione sofferente, perché l’anestesia stava scemando.  
 
“Aaah…odio quando l’anestesia diminuisce…ho un’alta resistenza al dolore, ma odio i punti che tirano.”
 
Roxanne gli sorrise dolcemente e si mise al suo fianco, per stargli vicino.  
 
“Eiyuu…girati sulla pancia. Forse conosco un metodo per alleviare questa seccatura,” la brunetta gli disse con un tono rassicurante e uno scintillio negli occhi blu.
 
Lui sorrise e si fidò della sua “infermiera”, così si girò in una posizione prona sul suo letto.
L’alieno era senza mantello, perché lo avrebbe messo quando fosse uscito dal Covo.
Così Roxanne aprì lo strato superiore della tuta e guardò anche quello sottostante, che aveva pure la cerniera.
 
“Oh…l’altro non aveva la cerniera. È un nuovo tipo di protezione?”
 
L’alieno blu fece un sorrisetto compiaciuto alla sua domanda.
“No…Minion ha fatto due tipi di tuta protettiva. Uno con ed uno senza cerniera. Normalmente, quando mi faccio male alla schiena come questa volta, indosso quello con la cerniera perché è più facile cambiare le bende.”  
 
La reporter annuì con aria d’intesa.
“Ah, sì…ha senso…così devi solo aprire i due strati, senza dover rimuovere completamente la tuta. Molto ingegnoso! Ah…un’altra cosa…ovviamente se vuoi rispondermi: come ti sei procurato le altre cicatrici? Spero che non sia opera di Wayne…o gliene canto quattro!” lei finì accigliandosi e con tono arrabbiato.
 
L’ex cattivo ridacchiò a questa sua affermazione e sorrise francamente.
“Ah! Ti amo quando ti arrabbi verso Mister Perfettino! In ogni caso, no…queste cicatrici son tutte colpa mia. Me le sono procurate mentre lavoravo su qualche invenzione che mi è scoppiata – letteralmente – in faccia. È stato grazie alla mia agilità e robustezza che non mi son fatto troppo male. Dopo quelle esperienze son diventato più attento quando facevo le mie invenzioni, e Minion mi ha aiutato molto, creando le mie tenute e vestiti protettivi, come i miei guanti.”  
 
La donna curiosa annuì, con un sorriso volpino stampato in faccia, e cominciò ad aprire la tuta sottostante.
“Beh…meglio per lui. E spero che tu abbia imparato la lezione. E spero anche che tu possa trovare un modo per creare un materiale che possa proteggerti anche da cose taglienti, o anche proiettili! QUELLO sarebbe fantastico…e son sicura che saresti capace d’inventare un materiale così. Tu SEI un genio, dopo tutto!”
 
Megamind s’illuminò felicemente al suo elogio.
“Mh…si…beh…a dirti la verità ho già inventato la formula per un materiale con quelle proprietà, ma ho qualche problema a fare un filo con quel composto. Tu sai già che Minion usa il telaio per creare la stoffa della mia tuta inferiore. Il problema è che questa sostanza ha una densità molto alta ed è difficile creare una fibra. Devo pensare ad un altra maniera per usare quella roba.”
 
Mentre stava parlando, Roxanne studiava la tuta, notando che era composta da due differenti materiali: la stoffa era all’interno e all’esterno c’era una sostanza elastica.
“Mmmh…forse ho già un’idea. Ho notato che questo strato protettivo è fatto con la stoffa e un materiale simile al lattice. Tu mi hai detto che la sostanza che hai inventato ha un’alta densità, giusto? Così…perché non spalmi la sostanza sopra la tela? O è troppo rigida e non elastica?”  
 
Passarono alcuni minuti silenziosi dopo che ebbe detto quelle cose, e lei poteva vedere che il grande cervello di quel suo meraviglioso ragazzo era ardentemente al lavoro.
Lui alzò la testa e sorrise allegramente, quindi rise con entusiasmo.
 
“Oh, Roxanne, mia cara! Sei tu il genio, qui! Sì…si! Questa è un’idea meraviglioosa. E sì, quel materiale è elastico. DEVO fare qualche esperimento, ma penso che potrebbe funzionare! Grazie Roxanne per il grande aiuto!”   
 
La brunetta sorrise di gioia, vedendo la sua reazione.
“Quando sei felice, son felice anch’io…e son contenta che ti sia piaciuta la mia idea. Adesso risolverò il tuo problema. Cerca di rilassarti e goditi il mio rimedio,” lei finì con un sorriso sornione.
 
L’agile alieno incrociò le braccia di fronte a lui, e appoggiò la sua testa gigante sopra di esse; poi cercò di rilassare il suo corpo, come gli aveva detto la sua meravigliosa ragazza.
Emise un mormorio di apprezzamento, perché Roxanne aveva cominciato a massaggiare e carezzare lievemente la sua schiena, facendo attenzione a non toccare vicino al taglio. Era paradisiaco, e lui arrossì lievemente, le sue guance divennero color lavanda.
 
Roxanne notò l’effetto che il suo trattamento aveva su di lui, e mentre continuava a massaggiare e carezzare la schiena, si sporse in avanti e lo baciò sulla schiena e sulla nuca.
Quando cominciò a fare questo, l’alieno inesperto ansimò e s’irrigidì, arrossendo furiosamente.
 
“Oh caspita…Roxanne! Questo è meravigliooso ma penso che tu stia esagerando un pochino. Non son…abituato a questo…lo sai.”  
 
La brunetta continuò a carezzargli la schiena, ma smise di baciarlo, e gli rispose con un tono un po’ malvagio.
Awww…non ti piace il mio trattamento? Beh, se vuoi posso smettere, eh.”
 
L’alieno gemette, diviso. La terapia faceva effetto, ma Megamind era sopraffatto dalle attenzioni della sua ragazza.
 
“No! Ti prego! Continua! Ma ricordati che per me è la prima volta,” affermò divenendo viola.
 
Roxanne sorrise dolcemente, e con una punta di malizia, contenta di aver un simile effetto su di lui.
 
“Va bene, caro. Lascia che l’infermiera faccia il suo lavoro, e se ti senti troppo in imbarazzo, dimmelo, ok?” Roxanne dichiarò sinceramente e con amore.
 
Megamind sorrise dolcemente, annuì e si rilassò di nuovo.
La donna dai capelli corti riprese a massaggiare, carezzare e baciare la schiena ed il collo dell’alieno, fermandosi di tanto in tanto, quando notava che il suo ragazzo s’irrigidiva troppo.
 
Continuò questo trattamento per un po’, ed oltre che massaggiare e carezzare, grattò lievemente con le unghie sulle spalle, collo e schiena dell’alieno, spedendolo in uno stato paradisiaco.
 
L’eroe era sempre diviso dai suoi sentimenti. Da un lato era contentissimo di questo trattamento, e dall’altro era tentato di saltar su dal letto ed andare via, perché non era davvero abituato a queste cose ed era veramente sopraffatto.
 
Fortunatamente, questa tecnica l’aveva rilassato così tanto che aveva chiuso gli occhi, ed ogni tanto si lasciava sfuggire un gemito di piacere, facendo sorridere Roxanne.
A volte lei voleva ridere, ma sapeva quanto era suscettibile su cose di quel genere quel suo bel ragazzo blu , così continuò il suo massaggio, mordendosi il labbro.
 
Erano entrambi così presi, che non sentirono Minion chiamarli per pranzo.
Il pescioide andò a vedere che stava succedendo, e si ritrovò a vedere quella scena, spalancando gli occhi.
 
“Ah…scusate…ilpranzoèprontoviaspettoincucina!” disse tutto d’un fiato, correndo verso la sala da pranzo.
 
La coppia sbatté gli occhi, cercando di decifrare quello che l’acquatico partner aveva detto.
Poi risero, capendo che era imbarazzato, e capirono che il pranzo era pronto.
 
“Povero Minion…chissà cosa ha pensato. Forse è meglio chiudere la porta, la prossima volta, che ne dici, caro?” Roxanne suggerì teneramente, ma ridacchiando, al suo moroso.
 
Megamind si tirò su, sempre ridendo, e la brunetta richiuse gli strati della tuta.
“Mi sembra un’ottima idea, mia cara. Anche Minion non è abituato a queste cose. Però è stato divertente.”
 
Roxanne scosse il capo, e lo colpì lievemente sul braccio.
“Ma povero Minion! Stai attento, che magari potrebbe anche vendicarsi eh, se venisse a scoprire che hai riso di lui,” affermò facendo l’occhiolino.
 
L’ex criminale rise di gusto a questa sua affermazione.
“Oh, non hai idea! Sembra un tipo tranquillo, ma è un cospiratore. Sul serio! Non sai quanti scherzi ci siamo fatti l’un l’altro. E anche tu devi stare attenta! In fondo hai riso pure tu di lui, adesso,” affermò con il suo tipico tono semi-malvagio, sorridendo maliziosamente.
 
Roxanne ridacchiò e pensò che sarebbe stato VERAMENTE divertente scoprire il vero carattere di questi due alieni.
“Ok, cercherò di stare in guardia allora. E spero che tu mi darai una mano, se per caso Minion vuole tirarmi qualche brutto tiro, vero, mio eroe?” la reporter chiese, con uno scintillio furbesco nei suoi occhi color zaffiro.
 
Megamind conosceva bene quello scintillio, e ridacchiò.
“Ma certo, mia cara! Con le nostre menti acute, potremmo venircene fuori con un piano magnifico!”
 
La brunetta rise, e disse furbescamente, “Ovvio, ma sta attento che potrei anche allearmi con lui, se non righi dritto!”
 
L’ex-criminale era veramente esterrefatto dalla malizia di quella donna.
“Ancora mi chiedo perché tu non volevi essere la mia Regina Malvagia! Davvero! Saresti stata perfetta!” affermò con convinzione, sapendo però il perché del suo rifiuto.
 
Fecero tutto sto discorso mentre andavano pian piano verso la cucina, e quando arrivarono lì, ridevano entrambi.
Minion socchiuse gli occhi e fece un’espressione semi-arrabbiata.
 
“Perché state ridendo? Per caso per la mia reazione di prima? Mh? MH?” chiese sospettosamente.
 
La coppia trattenne una risata al ricordo, e dissero all’unisono, “No, no, stavamo parlando d’altro.”
 
Minion socchiuse ancora di più gli occhi, sempre più sospettoso.
“Mmmh…beh, diciamo che vi credo. Per ora! Ma ricordatevi che vi osservo!” l’ittioide affermò, facendo il tipico gesto con le dita, prima puntandole ai suoi occhi e poi verso la coppia.
 
Megamind roteò gli occhi e Roxanne ridacchiò.
“Va bene, staremo attenti allora. Ma davvero, non stavamo parlando di te, vero caro?” la reporter disse facendo l’occhiolino a Minion e poi parlando con il nuovo eroe.
 
L’agile alieno annuì, recitando la sua parte.
“Ma certamente! In ogni caso…hm…avrei un po’ di fame. Che c’è per pranzo, mio carissimo amico?” chiese con entusiasmo, cercando di spostare il discorso da un'altra parte.
 
Minion ci cascò, e lasciò andare per il momento la faccenda, servendo delle cotolette con patatine fritte per pranzo.
In tavola c’erano anche diverse salse, come ketchup e maionese e i tre mangiarono di gusto, parlando anche dell’idea di Roxanne per la tuta protettiva e di Megamind che doveva andare alla scientifica.
 
Roxanne voleva andare da Wayne per aiutarlo a fare il discorso per il giorno dopo, così gli telefonò e lui accettò il suo aiuto.
 
Megamind mise il mantello, e Minion accompagnò i due ai loro appuntamenti, dicendogli di avvisarlo quando avrebbero finito, cosicché lui potesse andare a prenderli, per poi tornare al Covo.
  
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