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Autore: Little_Lotte    18/04/2020    0 recensioni
La mente di Riley, si sa, è un continuo via vai di emozioni molto spesso in enorme contrasto le une con le altre.
E certe volte, dietro ad un gesto "folle ed inconsulto" può esserci molta più confusione di quanto potremmo immaginare.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Pazzia

 

Pazzia.”

Che cosa?”

Gioia, Rabbia, Disgusto e Tristezza si voltarono curiosamente in direzione di Paura, il quale – come sempre – se ne stava rannicchiato in un angolo come a volersi estraniarsi da qualunque decisione le restanti emozioni avessero intenzione di prendere nell'interesse di Riley.

Aggrottò la fronte e storse il naso, in segno di disappunto.

È una pazzia, vi dico.” biascicò a denti stretti “Questa è una follia, un suicidio, una missione kamikaze, un...”

D'accordo, abbiamo capito l'antifona!” lo interruppe Rabbia, lanciandogli un'occhiataccia “Ogni cosa che faremo ci si rivolterà contro e ci porterà unicamente a combinare un disastro, giusto?!”

Sì!” un sorrisetto compiaciuto si fece a malapena strada sulle labbra di Paura, poi questi si avvicinò a Rabbia e mise lui una mano sulla spalla.

Oh, Rabbia... Finalmente hai imparato a pensare come me!”

Cosa... Ah, non dire sciocchezze!” esclamò Rabbia, colpendo il compagno con un violento colpo in testa che lo fece stramazzare al suolo.

Disgusto alzò gli occhi al cielo e sospirò profondamente, esasperata.

Basta, ne ho abbastanza di voi due.” commentò acida, avvicinandosi a passo svelto verso il pannello di controllo, sul volto la classica espressione di chi ha intenzione di prenderne il comando “Non fate altro che mandare Riley in crisi e confonderla, se continuiamo a dare retta a noi non concluderemo mai nulla di buono in questa vita.”

Gioia e Tristezza si scambiarono un rapido sguardo confuso.

Disgusto... Che cosa intendi fare?” domandò Tristezza, con voce tremante.

Lei sorrise maliziosamente.

Agire.” rispose semplicemente “Non resterò qui ferma a guardare mentre Riley si lascia sfuggire le occasioni.”

Nooooooo!”

Paura si scaraventò con un rapido scatto in direzione di Disgusto e le saltò addosso nel – vano – tentativo di prendere possesso del pannello di controllo.

Lasciami... Lasciami, stupido idiota!”

Disgusto si dimenava furiosamente mentre Paura, imperterrito, provava ad afferrare il Joystick dalle sue mani.

Ti ho detto di lasciarmi, Paura!”

No, ti prego... Non puoi fare una cosa del genere! È una pazzia, te l'ho detto.”

Pazzia o no è l'unica cosa che possiamo fare, non esiste andarsene e nascondersi dietro l'angolo.”

Sì, Disgusto ha ragione.” intervenne a quel punto Gioia, schierandosi dalla parte di Disgusto “Per te sarà anche una missione suicida ma se le cose andassero bene – e potrebbero – per Riley potrebbe essere una conquista indimenticabile! Avanti, non possiamo permetterci di rovinare tutto.”

Paura provò a protestare ma prima ancora di avere il tempo di proferire parola si ritrovò nuovamente per terra, scaraventato via dalla brutale arroganza di Disgusto.

Infatti.” disse quest'ultima, lanciando un ultimo sguardo torvo a Paura.

Poi si sistemò una ciocca di capelli dietro l'orecchio, sospirò profondamente e prese il Joystick fra le mani, pronta per premere il pulsante.

Bene, eccoci qua... Tre...”

Noo, fermati!”

... Due...”

Ti prego, è una pazzia! Una pazzia...”

... Uno...”

È una...”


 

“È una pazzia... Una vera e propria pazzia, ma che sto facendo?!”

Riley si guardò nervosamente intorno, in cerca di una via d'uscita. Il salotto della sua amica Monica era grande ma fin troppo affollato quella sera ed il quantitativo di ospiti rendeva del tutto impossibile ogni possibile tentativo di fuga da quella stanza.

Sospirò profondamente.

Non poteva andarsene da quella festa e probabilmente una parte di lei non ne aveva nessuna intenzione; del resto, Riley aveva accettato l'invito di Monica in pieno periodo di esami solo perché Jason Morris sarebbe stato presente assieme al resto della squadra di Football e lei moriva dall'ardente desiderio di ballare con lui quella sera.

I due erano entrati in confidenza durante il corso di inglese, quando per un progetto avevano ricevuto il compito di mettere in scena alcuni frammenti tratti da “Romeo e Giulietta” ed era stato proprio in quell'occasione che Riley aveva capito di essersi innamorata di lui. Beh, sarebbe stato più corretto dire che ne aveva avuto la certezza perché ogni singola ragazza iscritta all'istituto superiore George Washington aveva una cotta per Jason Morris, persino quelle che non gli avevano mai rivolto la parola.

Del resto, sarebbe stato impossibile il contrario: Jason era bellissimo, intelligente, gentile e spiritoso, e tutt'altro che arrogante o altezzoso – cosa piuttosto insolita per un giocatore di Football. Qualsiasi ragazza della scuola avrebbe venduto la propria anima per un solo ballo con Jason Morris e Riley, indubbiamente, non era da meno.

“Dunque, dal momento che siamo qui entrambi, tanto vale provare a chiederglielo.” si disse mentalmente la ragazzina, guardando da lontano l'oggetto dei suoi desideri che, ignaro del fatto di essere osservato, se ne stava vicino al tavolo delle bevande intendo a scolarsi un bicchiere di ponce scambiando due chiacchiere con i propri amici “Insomma, la cosa peggiore che potrebbe succedere è che lui risponda di no.”


 

Oddio, e se rispondesse no? Non possiamo correre un rischio simile, sarebbe una tragedia!” Tristezza scoppiò in un pianto a dirotto, così dirompente da colpire persino Gioia e Rabbia con le sue lacrime “Non ne usciremmo vivi, sarebbe devastante.”

E poi con che coraggio potremmo mostrarci ancora a scuola?” fece eco Paura, battendo i denti e sudando freddo “Ci prenderebbero tutti in giro, riderebbero di noi e...”

... E se invece andasse bene?” intervenne a quel punto Gioia, con fare evidentemente indispettito “Non fate che immaginare i peggiori scenari, ma provate un attimo a pensare a quel che succederebbe se Jason dicesse di sì. Perchè – credetemi – Jason potrebbe anche dire di sì.”

Ma potrebbe dire di no.” rilanciò ansiosamente Paura, battendo i denti.

Gioia alzò gli occhi al cielo: “Ma potrebbe anche dire di sì.”

Volete stare zitti là dietro?” tuonò nervosamente Disgusto, fulminando le altre emozioni con il proprio sguardo “Se non la piantate e continuate a distrarmi perderemo l'occasione e Jason non dirà mai né no né sì. Piuttosto, andrà a ballare con qualche altra ragazza. È davvero questo quello che vogliamo?”

Gioia, Paura, Rabbia e Tristezza fecero segno di no con la testa.

Disgusto tirò un sospiro profondo.

Benissimo, allora: andiamo a commettere questa pazzia.”


 

“Insomma, posso farcela. Ho fatto cose ben più complicate nella mia vita, giusto? Giusto.”

Riley tirò un ennesimo sospiro profondo, per farsi coraggio, poi in un improvviso impeto di ardore si mosse a passo svolto in direzione di Jason e dei suoi amici – un passo un po' troppo svelto, in effetti. Non aveva realizzato quanto poco distante fosse in realtà il tavolo delle bevande e forse, ripensandoci, avrebbe fatto meglio a rallentare il passo.

Adesso Jason era così vicino che riusciva persino a distinguere le sfumature azzurre nei suoi occhi verdi.

Ridley chiuse gli occhi e sospirò profondamente.

“J-Jason?”

Il ragazzo interruppe le proprie chiacchiere e si voltò in direzione di Riley; non sapeva se fosse a causa del troppo ponce bevuto o dell'adrenalina che oramai doveva averle completamente offuscato il cervello, ma per un attimo le era sembrato di scorgere un sorriso sul volto di Jason.

Probabilmente doveva essere impazzita.

“Hey, Riley.”

La ragazzina avvertì un violento tuffo al cuore nell'istante in cui si accorse che sì, quello che aveva scorto sul volto di Jason era precisamente un sorriso e sembrava allargarsi pian piano sempre di più. Forse, pensò per un istante, le cose non sarebbero andate poi così male.

O forse sì.

Ma ormai era troppo tardi per tornare indietro.

“J-Jason... I-io...”

Abbassò lievemente lo sguardo, intimidita dagli occhi azzurri e profondamente intensi del ragazzo. Quello era il suo momento, non poteva permettere alla sua ansia di rovinarlo come al suo solito, anche se in quell'istante le stava praticamente suggerendo di lasciar perdere ogni cosa, correre via e prendere il primo aereo per il Paraguay.

 

Sapete, siamo ancora in tempo a fuggire e...”

 

No, nessuna fuga.

Stavolta sarebbe andata fino in fondo.

“J-Jason, io mi chiedevo se per caso t-tu avessi... a-avessi... Se tu avessi voglia di ballare con me.”

Dopo aver pronunciato quelle ultime parole Riley chiuse di colpo la bocca e gonfiò le guance, quasi a voler trattenere il fiato. Osservò in silenzio Jason, lanciando di traverso rapide occhiate ai suoi amici per scrutare – per quanto possibile – i loro pensieri.

Quel silenzio le sembrava eterno, una vera e propria tortura, ed ogni secondo che la separava dalla risposta assumeva sempre di più la sgradevole sembianza di un rifiuto.

Jason guardò velocemente i suoi amici, poi si voltò di nuovo in direzione di Riley ed ampliò ulteriormente il proprio sorriso, aprì la bocca e dalle sue labbra uscirono le seguenti parole, come una dolce melodia.

“Sì, certo. Mi piacerebbe molto.”

Il cuore di Riley sembrò fermarsi di colpo dentro al suo petto, le guance si infiammarono e le mani incominciarono a sudare. Non poteva essere un sogno, non poteva esserselo immaginato.

 

Ha detto di sì... Ha veramente detto di sì!”

Avete visto? Io ve lo avevo detto, lo avevo detto che avrebbe accettato!”

Incredibile... E adesso che cosa facciamo? Disgusto? Disgusto, che cosa dobbiamo...”

Shhh, fermi tutti!”

Gioia interruppe il trambusto e si fece strada, riprendendo il proprio posto di fronte al Joystick. Sorrise orgogliosamente e con fierezza.

Ora lasciate fare a me.”


 

Riley rivolse a Jason un sorrisetto imbarazzato ed allungò una mano verso di lui, così che questi l'afferrasse; il ragazzo la tirò dolcemente a sé e la strinse fra le proprie braccia, avvolgendola morbidamente al ritmo di una musica lenta e soave.

Riley sospirò profondamente, posò la propria testa sulla spalla e chiuse gli occhi, beandosi di quella sensazione: stavano ballando in mezzo ad una folla di adolescenti chiassosi, molesti e puzzolenti, ma a lei sembrava di stare sulle nuvole. Sospirò nuovamente, il cuore che le batteva forte in petto ed una piacevole sensazione di calore che le avvolgeva l'anima.

Chissà, forse quella era stata davvero una pazzia.

Ma era decisamente la migliore pazzia di tutta la sua vita.


 



N.d.A: Ciao a tutti! Non scrivo su EFP da moltissimo tempo e mai prima di oggi ho prodotto qualcosa all'interno di questo fandom. Tuttavia, in periodo di quarantena, ho provato a partecipare ad una challenge di scrittura ed il mio caro amico Riccardo mi ha suggerito, fra i vari prompt e fandom, proprio quelli che mi hanno ispirato questa storia.
Ringrazio Richi per avermi dato l'ispirazione e chiunque sia passato a leggere questo racconto.

 
 

  
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