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Autore: Crateide    19/04/2020    1 recensioni
"Eppure, sebbene Narcissa sapesse che era tutto giusto, che stava percorrendo a testa alta il suo destino, non riusciva a essere felice. Aveva come l’impressione che dentro di lei ci fosse un ingranaggio che ogni tanto si inceppava."
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Narcissa Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Narcissa aveva sempre fatto tutto ciò che la sua famiglia si aspettasse facesse, né più né meno. Quando il Cappello Parlante aveva urlato “Serpeverde!” senza esitazione, aveva capito che comportarsi in un certo modo, che pensare in un certo modo e che giudicare gli altri in un certo modo fosse davvero la cosa giusta da fare. A Hogwarts non si era fatta molti problemi nel guardare male i Sanguemarcio o nel disprezzarli apertamente. In fondo, lei era una Purosangue e per nascita era superiore a chiunque altro, soprattutto ai Babbani.

Quando Lucius Malfoy aveva mostrato interesse per lei, Narcissa aveva pensato che le cose non sarebbero potute andare meglio. Lucius era un Purosangue, era bello ed era anche ricco, i suoi genitori sarebbero stati fieri di lei se si fosse fidanzata con lui, se lo avesse addirittura sposato. In fondo, si era detta, chi altri avrebbe dovuto sposare? Erano due Purosangue e si piacevano, non bastava nient’altro. Il sentimento, quello vero, quello che Narcissa ogni tanto sognava, sarebbe arrivato con il tempo. Avrebbe atteso, in fondo Lucius la trattava bene e sembrava davvero innamorato di lei... o forse era questo che voleva credere. Anche se, pensandoci bene, poco importava. Lei era una Black e dei sentimentalismi doveva infischiarsene, come faceva sua sorella Bellatrix, che le sembrava la persona più felice del mondo mentre il Signore Oscuro la addestrava personalmente per renderla una perfetta assassina, una perfetta Mangiamorte.

Eppure, sebbene Narcissa sapesse che era tutto giusto, che stava percorrendo a testa alta il suo destino, non riusciva a essere felice. Aveva come l’impressione che dentro di lei ci fosse un ingranaggio che ogni tanto si inceppava.

Poi, la gioia arrivò all’improvviso e aveva un solo nome: Draco. Il suo bambino, il suo unico figlio aveva messo a tacere quella vocina che le sussurrava nel cuore della notte, quando il sonno non voleva saperne di arrivare, che la felicità era ben lontana dalla villa in cui era andata a vivere con Lucius e anche dai piani del Signore Oscuro, che una parte di lei trovava a dir poco deliranti. Seducenti, affascinanti, ma pur sempre deliranti.

Draco le aveva donato la serenità che il suo cuore ricercava. Era così piccolo, così indifeso mentre dormiva fra le sue braccia...

Con il tempo, Narcissa iniziò quasi a dimenticare la voce del Cappello Parlante che la assegnava alla Casa di Serpeverde, così come la voce dei suoi genitori che ricordavano quanto i Sanguemarcio fossero la feccia, quanto loro Purosangue fossero superiori, quanto Lucius fosse perfetto per lei.

Draco era tutto ciò che desiderava, era tutto il suo mondo e sarebbe stata l’unica ragione per cui avrebbe lottato.

Lei, Narcissa, avrebbe protetto suo figlio in ogni modo e a ogni costo.

 

 

 

   
 
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