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Autore: Paolo Ciraolo    24/04/2020    1 recensioni
Un regno, un prode cavaliere, una principessa e una terribile nemica. Un racconto breve ma epico, una fiaba moderna e antica allo stesso tempo.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Il regno della Regina Pandora.

 
  C’era una volta, tanto tempo fa in una terra lontana, il mondo incantato dei sogni.
Era un mondo immenso, fatto da gente comune che viveva felice in una natura incontaminata e purissima, circondata da acque cristalline e da spiagge tropicali dove regnava un’atmosfera baciata dal sole e piena di infiniti suoni .
C’erano colori intensissimi; blu di metilene, verde smeraldo, rosa carezza e ancora viola e indaco per citarne solo alcuni, e musiche e suoni mai uditi prima.
A ciascun colore e musica, corrispondevano spiritelli buoni che vagavano felici animando quella già gaia terra.
In questo posto stupendo regnava una gentilissima e dolcissima regina di nome Pandora.
Era una bellissima regina dal viso angelico, aveva dei lunghi capelli dorati, e vestiva sempre abiti di seta.
Nel mondo dei sogni vi era un prode cavaliere dal grande cuore, che si distinse sempre dagli altri grazie a una bussola fatata che ricevette in dono dal padre “il gran cavaliere”.
 Con questa bussola tutta d’oro che possedeva una rosa dei venti di platino, riusciva a realizzare i desideri di tutti; donne, uomini, fanciulli e anziani.
Il suo potere, era quello di far diventare tutti dei fantasiosi artisti, poeti della felicità, pittori del futuro, scrittori creativi, giocolieri di strada o cantanti fantastici.
Così il popolo viveva avvolto da un’atmosfera e da un senso di pace, armonia e serenità.
Ogni giorno, ognuno di loro faceva, contento, la fila dal cavaliere dei sogni per realizzare ognuno il proprio, sembrava quasi che stessero eternamente sognando:
- “Diventa tu Orchidea una poetessa della felicità” – e così dicendo, il cavaliere dei sogni girava l’ago della bussola fatata verso l’ovest.
- “Che il cielo ti benedica cavaliere dei sogni” - disse la deliziosa Orchidea che già era in grado di scrivere bellissime poesie.
- “Diventa tu Parsifal, pittore futurista”- e così, il prode cavaliere girò l’ago della bussola verso est.
- “Che tu sia benedetto in eterno, cavaliere dei sogni” - rispose felice Parsifal che aveva realizzato il suo più grande sogno.
E così via di seguito, il cavaliere dei sogni, esaudiva tutti i più inconsci e profondi desideri dell’animo umano.
Ciò che però non doveva accadere per nessun motivo, era che la lancetta della bussola fantastica toccasse il “sud”, o altrimenti, ogni sogno sarebbe svanito.
Mentre il cavaliere dei sogni teneva nella sua mano la bussola, rendeva il popolo felice.
Fu la volta di una donna misteriosa, con veste regale, a chiedere al prode cavaliere:
- “Qual è il suo sogno maestà?” – chiese con cortesia il cavaliere.
Quest’ultima non rispose, e con fare cattivo, agguantò la bussola strappandola dalle mani dell’incredulo cavaliere. 
La donna sconosciuta, lo spinse a terra urlando queste parole:
-“Sciocco che non sei altro! Ti sei fatto rubare la bussola come un pivello!- disse la regina tenebrosa. 
Una volta rubata la bussola, non perse nemmeno un secondo e con un rapidissimo  scatto girò l’ago verso il sud.
In men che non si dica, il mondo dei sogni svanì e tutto il popolo rimase nella più totale oscurità, tra tenebre e ombre quell’atmosfera rosea era svanita nel nulla. 
Il cielo stellato sopra la regina tenebrosa si squarciò, e da questa fessura si vide un mondo:
- “Vedi?  Questo è il mio regno! Codardo cavaliere dei sogni, la tua bussola trasformerà il mio popolo in sudditi del male, in commercianti con la brama del denaro e soldati scattanti pronti a fare la guerra per me!”.
- “Regina tenebrosa, non l’avrai vinta tu!”
Io impedirò tutto questo e non avrò pace fino a quando non mi riprenderò la bussola fatata! – rispose con tono, l'impavido cavaliere  dei sogni.
-“Non ti illudere!”- 
Dichiarò prepotentemente la regina scomparendo chissà dove e abbandonando la sua tunica ormai vuota a terra.
In quel momento , si era creato dal suo soffio un gioco di migliaia di luci incandescenti ,quasi come se prendessero fuoco.
Questo significava soltanto una cosa: che la regina aveva raggiunto il buio, il suo mondo fatto di ombre e tenebre.
 Qualche giorno dopo giunse in visita a palazzo la principessa Stellaris, appartenente al regno di Fantasia, con un fascino ammaliante.
- “So io dove trovare la regina tenebrosa, è una mia cugina alla lontana che purtroppo dopo qualche tempo ha scelto di governare il monte oscuro!
Accompagnerò io il cavaliere dei sogni nel viaggio”-.
-“Piacere di conoscerla principessa Stellaris. Sono felice di averla incontrata quest’oggi e sono entusiasta di viaggiare con lei.
Al suo fianco potrei sconfiggere qualsiasi male, ma per farlo ho bisogno del vostro aiuto.
Sareste disposta, passo dopo passo, a raggiungere con me il monte oscuro e sconfiggere la regina tenebrosa? “–.
Per il nostro cavaliere fu amore a prima vista nei confronti della principessa Stellaris, che guardava con occhi commossi e vibranti di tenero e sentito amore.
La regina Pandora venne a sapere tutto e decise di intervenire:
– “Mio prode e impavido cavaliere dei sogni, se riuscirai a sconfiggere la regina tenebrosa e a riportare la bussola fantastica nel mondo dei sogni, sarai degno della più alta onorificenza mai conferita e tale riconoscimento ti sarà attribuito per tutta l'eternità “-.
- “Forza, a cavallo mia sublime principessa! Non abbiamo un minuto da perdere!”- disse il prode cavaliere.
I due montarono su due cavalli stupendi, quello nero lo prese il cavaliere dei sogni, mentre il bianco, la principessa Stellaris. 
Partirono al galoppo in direzione del monte oscuro attrezzati di tutto; archi, frecce, pugnali, giavellotti e fischietti da richiamo.
Fatti un centinaio di metri però, grossissimi nuvoloni si diffusero sopra le loro teste.
- “La regina tenebrosa ci vede dall’alto della montagna. Lei è in grado di governare gli elementi della natura, e ci sta per scatenare contro una tempesta” -.
L’acqua intanto cominciava ad inzuppare i due prodi cavalieri, e nel frattempo la terra tremava. 
Pian piano si formavano delle voragini attorno a loro, che oltrepassavano facendo saltare maestosamente i loro cavalli con incredibili balzi in avanti.
- “Per tutti i tuoni della galassia! Questo uragano ci sta mettendo a dura prova!”-.
- “Attenzione, la melma sotto di noi si sta facendo fango”.
I due giovani intrappolati salirono con coraggio sopra i loro cavalli, quella era anche la terra di Fantasia.
La principessa Stellaris prese dal suo zainetto a tracollo un fischietto incantato e lo usò, emettendo un fischio acutissimo per richiamare l’attenzione delle due aquile reali, sue amiche.
Le aquile appena arrivate, afferrarono al volo i due prodi giovani e, mentre la furia degli elementi si scatenava, li trasportarono su di una grotta del monte oscuro.
- “L’abbiamo scampata bella, mia dolce principessa Stellaris!”-.
- “Non credo che in questa grotta siamo al sicuro, o mio prode cavaliere dei sogni!”-.
Intanto, fuori dalla grotta, l’uragano con tuoni e lampi mai visti prima, scatenava la sua ira.
Un pezzo di roccia, cadendo disastrosamente, andò a chiudere l’uscita della caverna in cui avevano trovato riparo i due giovani.
- “Ecco, siamo proprio in trappola adesso! Sarà meglio che accenda la mia lampada laser. Fatto!”-.
- “Bene, adesso si intravede qualcosa, speriamo di trovare un’altra uscita.”-
- “Da questa parte principessa Stellaris!- disse il cavaliere dei sogni”.
- “Andiamo, mio prode cavaliere- rispose Stellaris”-.
E così imboccarono la via che si aprì davanti a loro, ma proprio in quell’istante la terra cominciò a tremare sotto i loro piedi.
- “Oh no! Senti anche tu il terremoto?”-
- “Purtroppo sì, mia principessa.” –
- “Dobbiamo trovare in fretta un’altra uscita o moriremo in questa caverna!”-.
- “Guarda, laggiù si vede un’ uscita!”-
- “Mio Dio, illumina con la torcia da quella parte. Sento squittire”. -
- “Ecco, fatto”.-
- “E’ pieno di topi!” .-
- “Ci vengono addosso!” -
- “Scappiamo, corriamo verso l’uscita, presto!” –
Nel frattempo il terremoto si faceva sempre più forte.
Il pavimento dietro di loro improvvisamente crollò e così molti topi morirono.
“Corriamo Stellaris, presto, svelti non c’è un minuto da perdere!- urlò il cavaliere dei sogni.
 E proprio quando stavano per uscire dalla caverna, un lurido topo riuscì a cadere sulla testa di Stellaris mordendola. 
Subito dopo, si misero in salvo recandosi nella sporgenza fuori dalla caverna mentre tutto l’interno crollava.
- “Mio prode cavaliere, mi mancano le forze!” – disse la principessa, ormai debole.
- “Stellaris, distenditi a terra, ti tengo”- disse preoccupato il cavaliere dei sogni.
-“Per tutte le galassie, è svenuta!”- 
Stellaris era davvero molto avvilita.
- “Non c’è un attimo da perdere, le farò bere il mio magico e potentissimo elisir di lunga vita!- e così il cavaliere dei sogni tirò fuori una fiala dal suo zaino e ne fece bere il contenuto alla bellissima principessa.
In quello stesso momento, migliaia di persone nel mondo dei sogni pregavano per le 
sorti dei nostri due eroi, così tutti, speranzosi, si avviarono verso la dimora della regina Pandora per chiederle aiuto.
La principessa Stellaris riaprì gli occhi e rivolgendo lo sguardo verso il cavaliere dei sogni, sorrise.
Con tremore, avvinghiò le sue esili braccia attorno al cavaliere, e neanche il tempo di dire qualcosa che la principessa svenne di nuovo.
Il cavaliere dei sogni la portò in braccio, e insieme cominciarono a salire il sentiero.
La pioggia batteva, il vento era fortissimo e i fulmini erano dirompenti.
Dopo aver percorso il faticoso ed estenuante sentiero, arrivarono in cima alla montagna, dove abitava la Regina tenebrosa. Ella li attendeva sopra una gigantesca bestia a tre teste a forma di drago.
Poi esclamò:
-“Stolti e bifolchi, come osate venire a sfidarmi nel mio regno! Come pensate di sconfiggermi, o voi due piccoli mostriciattoli? Vi ucciderò entrambi, maldestri servitori della regina Pandora!”-
E così dicendo, ordinò al mostro di sputare fuoco.
-“Regina, non riuscirai ad averla vinta! Ti sconfiggeremo nel tuo malefico regno e ci riprenderemo la bussola fatata!”- disse il cavaliere dei sogni, portando avanti  il suo scudo.
E in questo scenario apocalittico, la principessa Stellaris fu portata in salvo dal cavaliere, che con estrema cautela la poggiò a terra.
A un tratto la malefica donna, furiosa, scese dal drago.
Prese uno dei suoi archi infuocati, e scagliando un dardo incandescente in direzione del suo cuore, trapassò il suo scudo da parte a parte e colpì il cavaliere dei sogni ormai morente.
Senza esitare, inarcò un secondo dardo in direzione della testa del cavaliere già malridotto.
Scagliò la freccia, che improvvisamente si spezzò a mezz’aria, grazie all’aiuto della principessa Stellaris, che miracolosamente si riprese.
A questo punto la regina tenebrosa lanciò un pugnale contro la principessa per trafiggere il suo petto, ma un altro giavellotto partito in sua direzione le mozzò la testa in due. 
Il mostro, che nel frattempo si era calmato senza gli ordini della regina, morì improvvisamente.
Non c’era tempo da perdere, così Stellaris corse verso l’eroico cavaliere morente, e in men che non si dica tirò fuori una fiala dal suo zaino e gli diede l’elisir di lunga vita.
Dopo pochi istanti, il cavaliere si riprese quasi completamente. 
Il regno della regina tenebrosa era ormai finalmente sconfitto del tutto.
I due innamorati si abbracciarono e si giurarono amore eterno. 
Quando i due tornarono vittoriosi, il regno della regina Pandora ritornò al suo antico splendore e il cavaliere dei sogni riprese possesso della bussola fatata.
Nel regno di Pandora li aspettavano non soltanto file di artisti, poeti e scrittori con giubilo estremo e fiaccole in mano, ma anche la regina Pandora, la quale in vesti di seta proferì ai due eroi tali parole:
-“O prodi, voi che avete sconfitto il nostro male, voi che per farlo avete rischiato le vostre stesse vite e superato i vostri limiti! Voi due avrete vita eterna e sarete i successori del mio regno! ”.



Morale della regina Pandora: “L’eterna lotta tra bene e male incombe in ogni regno, mondo o terra, ma se ti schieri col bene ne riceverai eterne lodi!”.
   
 
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