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Autore: ballerina 89    24/04/2020    2 recensioni
Emma e Killian dopo le disavventure di Camelot e quelle dell’oltretomba tornano finalmente a casa ma non sono soli. C’è un piccolo ospite con loro, un ospite speciale... un ospite salito a bordo proprio nel periodo a loro più buio... seguitemi per capire di cosa si tratta.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Henry Mills, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ancora una volta tutto si era concluso nel migliore dei modi per i nostri eroi: Killian era tornato sano e salvo dal regno dei morti ricongiungendosi con la sua amata Emma, Robin, il quale aveva rischiato che la sua anima venisse distrutta per sempre dal cristallo dell’olimpo, si stava pian piano riprendendo accanto alla sua Regina e Ade, non per ordine di importanza era stato finalmente sconfitto. Le vite dei nostri eroi erano  dunque tornate alla normalità e quale modo migliore di festeggiare se non una bella cenetta da Granny? 

L’invito venne esteso come al solito a tutti gli abitanti di Storybrooke ma a differenza delle volte precedenti  qualcuno con gran sorpresa decise di non presenziare. Emma e killian infatti, in via del tutto eccezionale, avevano deciso di non festeggiare la vittoria insieme agli altri: preferirono rimanere in casa, casa di Emma per la precisione, nella loro tanto ambita privacy, per dedicarsi a dei festeggiamenti davvero speciali. 

Avevano molto da festeggiare quei due... in quei mesi più di una volta la loro vita era stata appesa ad un filo: lei era diventata l’oscuro, lui per difenderla era stato ferito a morte con la famosissima Exalibur, lei lo aveva trasformato a sua volta in un signore oscuro per salvarlo da morte certa e sempre lei era stata costretta ad ucciderlo per rimediare all’errore fatto e per salvare l’intera città. Ricordi che entrambi vorrebbero per sempre cancellate dalle loro menti e dai loro cuori ma c’è da dire che tutte quelle sofferenze, per quanto terribili siano state,  avevano portato con se anche delle gioie. 

La prima senza ombra di dubbio è stata quella scoprire che il loro fosse vero amore. Si amavano, non vi era alcun dubbio su questo o Emma non sarebbe scesa negli inferi per salvarlo, ma un conto è dire ti amo ad una persona e un conto è avere l’amore per essa nel tuo cuore. La seconda gioia invece... beh  Emma non la considerava propriamente una gioia, non ancora almeno, ma era proprio a causa di quest’ultima che pregò Killian in tutte le lingue del modo per tornare a casa con lei e non trattenersi a festeggiare con gli altri. 

  •  Allora? Tutta questa voglia di tornare a casa love? Se mi volevi tutto per te bastava dirlo senza tanti giri parole amore... non avrei di certo obiettato! -  La provocò come al suo solito, gli piaceva stuzzicarla e a lei di solito piaceva che lui lo facesse ma quella sera no... quella sera c’era qualcosa di diverso in lei. La vide abbassare lo sguardo proprio mentre lui stava avvicinandosi per baciarla e questo gli fece capire che dietro quella supplica di andare via dalla festa ci fosse in realtà dell’altro.... c’era qualcosa che andava oltre il voler festeggiare in solitaria e ora voleva scoprire cosa fosse. Smise subito di fare il latin lover e riacquistando un comportamento serio provò a capire cosa passasse per la testa della sua donna la quale, poteva vederlo lontano un km, stava già innalzando i suoi muri. - Emma tesoro.... tutto ok? - di solito la scena era la seguente: fingeva che tutto andasse per il verso giusto, lui insisteva fino a farla arrabbiare dopodiché confessava. Pensava fosse lo stesso anche quel giorno ma la sua donna con grande stupore seguì un copione tutto nuovo. Non appena le chiese se fosse tutto ok prima annuì convinta, poi scosse la testa in senso di negazione e subito dopo ancora scoppiò in lacrime. Rimase stupito dalla cosa ma se da un lato fosse felice che non avrebbe dovuto insistere oltre per sapere la verità questo suo aprirsi nell’immediato non fece altro che farlo preoccupare ancor di più. In un secondo fu al suo fianco: la strinse a se e le accarezzò i capelli cercando di calmare quel pianto che diventava sempre più agitato. Percepiva la paura nei suoi occhi ma sopratutto la percepiva nel suo cuore e si sentì impotente. Continuò a tenerla stretta a se sperando che il suo abbraccio potesse farla sentire in qualche modo protetta, sperava di riuscire a calmarla almeno un pochino in quel modo ma purtroppo non fu così... lei si aggrappò a lui come a non volerlo lasciare andare ma continuava comunque a singhiozzare rumorosamente. - Emma amore mio... - le sussurrò nell’orecchio - va tutto bene love.... va tutto bene! - moriva dalla voglia di chiederle cosa la turbasse ma non era ancora il momento, era troppo agitata. Le formulò la fatidica domanda solamente quando la sentì calmarsi leggermente. 
  • È... è successa una cosa.... a... a Camelot! Una cosa che... che.... io....
  • Shhhh..... non ci pensare più ok? È tutto finito. - pensò che si sentisse ancora in colpa per averlo trasformato in un signore oscuro, in fondo non ne avevano mai avuto modo di parte se non quando lui in preda all’oscurità l’aveva fatta sentire un vero verme. - Non è successo nulla che non sia già stato risolto amore. Sono stato un cretino a dirti quelle cattiverie, capisco perfettamente perché tu l’abbia fatto. Era l’oscurità a parlare al posto mio love ma adesso che sono in me posso dirti con tutta onestà che apprezzo davvero quello che tu abbia fatto per me. Mi hai salvato la vita, non sarei qui se non fosse stato per la tua caparbietà quindi dimentica tutto ciò che ti ho detto in passato ok? Erano solamente bugie. 
  • Killian no....non è  quest... io....
  • Shhhh non ho ancora finito! - le mise delicatamente un dito sulle labbra per zittirla - Farei lo stesso per te, Emma Swan, se quella fosse l’unica via per salvarti la vita e inutili sarebbero tutte le tue proteste al riguardo quindi smetti di sentirti in colpa, lasciamoci il passato alle spalle e iniziamo finalmente la nostra vita insieme. Sei ancora d’accordo vero???? Vuoi ancora un futuro con me? 
  • S... si mah.... io...
  • Allora niente mah. Il passato è passato, pensiamo solo al nostro presente ok? - le rivolse un gran sorriso dopodiché la liberò dal suo abbraccio e si diresse verso il piccolo angolino bar per preparare due cocktail. Bisognava brindare alla loro nuova vita e chissà, magari un goccetto l’avrebbe quantomeno fatta rilassare in pochino; poteva vederlo anche se distante: era ancora molto tesa. - Da dove pensi sia più opportuno cominciare? Vuoi che riprendiamo da dove abbiamo lasciato prima di tutta questa pazza avventura o visto che la casa che ho scelto per noi e già nelle nostre mani passiamo direttamente allo step successivo? Hai carta bianca love, qualsiasi cosa tu dirai per m....
  • Sono incinta! - lo disse di getto, come a volersi liberare di un peso. 
  • Ottima scelta, direi che..... - il vero significato di quelle parole arrivò alle sue orecchie leggermente in ritardo rispetto a quando lei le pronunciò ma quando il suo cervello elaborò il vero significato di quelle parole la reazione fu istantanea. Gli morirono le parole di bocca e tanto lo stupore entrambi i bicchieri che aveva in mano caddero a terra frantumandosi in mille pezzi. - sei cosaaaaa????? Co... cosa hai detto? - le chiese gentilmente di ripetere, non era sicuro di aver capito bene. 
  • Hai... hai capito benissimo e.... e.... tze, lascia stare, la tua reazione dice già tutto!- prese la direzione delle scale e tentò di raggiungere il piano di sopra per allontanarsi il più possibile da lui ma Killian fu più veloce e già a metà gradinata la raggiunse. 
  • Ehi ehi ehi aspetta un secondo! - la fermò prendendole il viso tra le mani e scrutando attentamente il suo sguardo: i suoi occhi erano rossi per via del pianto ma in essi c’era anche altro: paura! Negli occhi della sua Emma c’era paura. - Dove credi di andare è? - non gli rispose - love tu.... tu sei incinta? mi stai dicendo che tu... noi.... si insomma: aspetti un bambino? Il nostro bambino? - gli veniva da sorridere al solo pensiero ma a differenza sua  lei non sorrise... tutt’altro.... si limitò ad annuire e abbassò contemporaneamente lo sguardo. - Ma è una notizia meravigliosa Amore miooooooo!!!!!!!! - avrebbe voluto  fiondarsi sulle sue labbra senza alcuna delicatezza ma si fermò per tempo: forse non era ancora arrivato il momento dei festeggiamenti. A quanto pare il suo malessere emotivo era dovuto a quella piccola rivelazione pertanto prima di gioire o fare qualsiasi altra cosa avrebbe dovuto abbattere quel piccolo muro che secondo dopo secondo, tassello dopo tassello si stava innalzando tra di loro. - Credimi, vorrei baciarti, abbracciarti.... oddio non lo so neanche io che ti farei in questo momento ma a quanto pare dovrò rimanere al mio posto non è vero? - non gli rispose a parole ma dallo sguardo la risposta era comunque assai chiara. - che c’è Emma??? Non sei felice tesoro? Guarda che a me puoi dirlo, puoi dirmi qualsiasi cosa, bella o brutta che sia. Non ci rimarrò male te lo giuro ne tantomeno mi arrabbierò se è questo che ti spaventa. Tutto quello che voglio è conoscere i tuoi pensieri ed essere messo al corrente di ciò che ti turba in modo tale da poter  provare a rassicurarti un pochino. Odio vederti così amore... - prese una pausa - allora? che ne dici? Ci andiamo a sedere sul divano? Ti proporrei un bel rum per schiarirti le idee ma credo tu debba accontentarti di una cioccolata calda. - le sorride dolcemente e lei per la prima volta da quando erano entrati in casa sorrise lui. - Dai, comincia ad andarti a sedere, io corro a preparartela. 

Con la scusa di preparare la cioccolata calda ebbe del tempo per riflettere su quello che stava succedendo. Era  incinta... la sua Emma era incinta.... era in attesa del loro bambino, del loro primo bambino. Stava per diventare papà, ma in fondo lo era già per alcuni versi visto che il frutto del loro amore cresce già dentro di lei. Aveva le lacrime agli occhi al solo pensarci ma le sue lacrime erano totalmente differenti da quelle che sta versando nell’altra stanza la sua donna. Le sue erano di gioia, pura gioia, mentre quelle di lei.... ancora non lo sapeva. Ad essere sinceri aveva un po’ di paura di tornare di la, aveva paura di scoprire cose di cui non era ancora pronto ad ascoltare e forse mai lo sarebbe stato. Aveva paura che lei non volesse quel bambino e che lo considerasse solamente uno sbaglio dettato da uno stupido atto di irresponsabilità. Avrebbe voluto rimare in quella cucina lontano dalla verità ancora per un po’  ma sapeva che non poteva farlo: nell’altra stanza c’era la sua adorata Emma, più spaventata che mai e non poteva non pensare a lei. Prese un respiro profondo, mise la cioccolata calda in due tazze, né farcì una con panna e cannella e facendosi coraggio tornò da lei. Non disse e non fece nulla per spronarla a parlare, aveva già detto tanto, si limitò semplicemente a passarle la tazza e sorseggiando la sua attese che lei fosse pronta ad aprirsi. 

  • È complicato... - esordì dopo interminabili minuti di silenzio. - Non mi aspettavo minimamente una cosa del genere. Credevo... si beh... credevo che dopo quello che mi fosse accaduto con Neal in passato non sarei stata più  così superficiale e irresponsabile....invece...si lo so non c’è bisogno che continui a guardarmi così! Sono una persona pessima se penso questo lo so, un mostro di persona, un....
  • Ehi.... non ti sto guardando in nessun modo love, ti stavo semplicemente e ascoltando. Comunque  non sei affatto una brutta persona, sei semplicemente spaventata e nessuno ti biasima per questo. - le sorrise - continua avanti... scommetto che c’è ancora dell’altro...
  • Sono spaventata da morire, lo ero già a Camelot quando parlavamo del nostro futuro se ricordi, ma ora la cosa è di gran lunga più spaventosa. Avevo delle cose in mente.... volevo fare le cose per bene e sopratutto iniziare pian piano ma ancora una volta ho combinato un casino! Sono una frana.... sono una frana nelle relazioni, nella vita di coppia.... come mamma...
  • Alt! Se devi sparare tutte queste cavolate possiamo anche smetterla di parlare! - la interruppe. - Siamo tutti delle frane in amore e delle volte è proprio questo che rende la relazione tra due persone più “viva”.... come fidanzata poi sei perfetta così come sei e non lo dico solo perché sei qui davanti a me. Sei testarda e capocciona come poche questo è sicuro e avrai anche tremila difetti, come non fai altro che ripetere, ma sei perfetta.... o almeno lo sei per me.
  • Kill...
  • Come mamma poi non devi neanche permetterti di dire che non vali nulla. Tu e Henry avete un rapporto invidiabile, la stessa Regina che l’ ha cresciuto per ben dieci anni da sola invidia il legame speciale che voi due avete costruito nel tempo quindi...
  • È anche questo il punto! Io mi sono rapportata a lui prima di tutto come amica... poi come madre. Non ho fatto la mamma tradizionale con lui... mi sono limitata a metterlo al mondo... le cose da mamma le ha fatte tutte Regina! È lei che lo ha nutrito, che gli ha raccontato la favola della buonanotte, che lo ha consolato quando aveva paura... potrei continuare all’infinito credimi. Il nostro rapporto madre/figlio si è creato solamente in seguito.... prima di tutto per lui sono stata e sono tuttora un’amica.
  • Si sará creato con il tempo ma si è creato ugualmente però! Conta solo questo Emma! Henry ti considera sua mamma al 100%, non ne ha mai fatto mistero e se non fossi una brava mamma fidati che non si farebbe scrupoli a dirtelo. Sarà stato più semplice con lui perché era già grande quando lo hai incontrato, sicuramente ci saranno delle cose che cambieranno con un bambino più piccolo, delle cose che bisognerà imparare e di sicuro ci saranno anche dei sacrifici da dover fare ma ce la si può  fare no? - le sorrise ancora - andiamo... una tosta come te che non si ferma neanche davanti al diavolo in persona ha paura di un piccolo esserino di quaranta o cinquanta centimetri? - anche se ancora con le lacrime agli occhi quell’ultima battuta riuscì a strapparle un minimo di sorriso. 
  • Tu... tu non hai paura? Non hai dubbi? Sei davvero così tranquillo come sembri essere? - chiese a quel punto. 
  • Mi chiedi se ho paura???? Scherzi vero? Me la sto facendo addosso dalla paura Swan! Mi hai mai visto interagire con un bambino per caso? - rise al solo immaginarsi - con tuo fratello al massimo, ma giusto lo stretto indispensabile. Capitan uncino non ha paura di nulla si dice.... beh forse su questo argomento a paura  peggio di te ma per quanto riguarda l’avete dubbi.... no, non ne ho! non ho alcun dubbio Emma! Ti amo e voglio avere un futuro con te e questo futuro racchiude con se convivenza, matrimonio e figli. Certo, credevo che avremmo seguito questo ordine ma a quanto pare non sarà così! Non mi stupisco più di tanto sai? A me e te piace strafare e questa ne è la prova vivente! - riuscì a darle un leggero bacio a fior di labbra. - Andrà tutto bene posso garantirtelo, devi solo fidarti di me. - le ripetè le parole dette a Camelot e lei come quel giorno si lasciò guidare dalle sue parole e senza esitazione annuì - è un si? - chiese sorpreso lui , che l’avesse già convinta? - sei pronta ad iniziare questa nuova avventura insieme?

Ci penso ancora qualche secondo ma non smise un solo istante di guardarlo negli occhi. Erano in comunicazione... una comunicazione non verbale ma pur sempre una comunicazione. 

  • Si mah... non mollarmi come....io da sola non credo di....
  • Shhhh....Io non sono come lui! Non ti libererai mai di me Swan, lo vuoi capire questo? - non le permise di dire altro, si fiondò su di lei e la baciò con tutta la passione che in quel momento sentiva di avere. Avrebbe voluto farlo non appena appresa la notizia ma era stato costretto a rimandare per cause di forza maggiore, ma ora finalmente poteva dimostrarle tutta la sua felicità. A parole non era mai stato bravo ma a fatti.... a fatti non lo batteva nessuno e Emma lo sapeva infatti, dopo neanche mezzo secondo si lasciò andare e assecondando le esigenze del suo uomo si ritrovarono in men che non si dica a festeggiare a modo loro quella che sarebbe stata la loro nuova vita.  Fecero l’amore inaugurando finalmente anche la nuova casa, era la prima volta che lui vi entrasse come fidanzato, le uniche volte che lo aveva fatto era per scoprire qualcosa su di lei come oscuro e non appena raggiunsero l’apice del piacere, nonostante fossero sfiniti, non si addormentarono... no, ripresero a parlare. 
  • Perché non mi hai detto di avere dei sospetti al riguardo? - si riferiva alla gravidanza - ti sarei stato accanto e magari avrei impedito ai tuoi muri di iniziare a creare le fondamenta. - le disse mentre erano ancora stretti l’uno tra le braccia dell’altro. 
  • Era complicato dirtelo... c’erano troppe cose sul fuoco. - troppe cose? Da quando erano tornati, due settimane all’incirca, non vi erano state ne crisi ne casi alla stazione dello sceriffo, tutto era fin troppo tranquillo quindi a cosa poteva riferirsi con quella frase? 
  • Da... da quando lo sai? - si fece serio guardandola negli occhi. Un sospetto gli venne alla mente. 
  • Da prima di venirti a liberare nella tana di Ada. - confessò lasciandolo completamente a bocca aperta. I suoi sospetti erano giusti allora. - il giorno prima per l’esattezza.
  • Da prima di.... EMMA!!!! E non me l’hai mai detto??? Cioè spiegami: sei venuta da sola fin la giù? Nel tuo stato????? - non era arrabbiato, era più che altro preoccupato e scioccato allo stesso tempo. Sapere di star per diventare padre lo emozionava come mai si sarebbe aspettato ma ecco venire a galla anche le prime paure da genitore per l’incolumità di quella piccola creatura.
  • Non ero sola lo sai... c’era Tremotino...
  • Ahhh allora sto proprio tranquillo! - rispose ironicamente. 
  • E.... beh.... sai già chi altro ci fosse con noi. - abbassò lo sguardo. Non c’era bisogno che si spiegasse, si erano capiti al volo. Stava parlando di Milah, il grande amore del suo Killian. Lui può solo immaginarlo, Emma non gli ha mai dato la conferma, ma crede che lei si senta costantemente sotto pressione quando esce fuori il nome della sua ex:  è come se la vedesse come qualcosa di insostituibile per il suo uomo, lui non parla mai di lei per giunta e questo, in mente sua conferma la sua teoria. Ovviamente per Killian non è così, Milah è stata il suo grande amore, lo sanno tutti, ma niente batte Emma! È lei il suo vero amore e questo non cambierà mai. 
  • Sai che non devi avere nessun timore nel nominarla vero? - le disse per rincuorarla ma lei scrollò le spalle - ehiiii, dico davvero, non devi sentirti in competizione costante... non hai nulla in meno a lei anzi... - le accarezzò la guancia - Ho scelto te Emma e questo sarebbe successo in ogni caso, anche se lei fosse ancora in questo mondo quindi smettila di sentirti inferiore perché non ce n’è motivo. 
  • ....o...ok....
  • Bene, ora dimmi... non me l’hai detto quanto mi hai trovato li e ok ma poi? Ce ne sono stati tanti di momenti in cui siamo stati soli, potevi parlarmene no? Non avresti passato tutto questo tempo a portare il peso di questa cosa da sola. Immagino che oltre a me non lo sappia nessuno....
  • No infatti, non lo sa nessuno, era giusto che fossi tu il primo a saperlo. Per quanto riguarda il non dirtelo beh... non è che non volessi, ci ho provato è solo che altre cose si sono messe in mezzo. Una volta i miei erano a casa, una volta dovevano occuparci su come tornare a Storybrooke... tutto un gran casino. Ero quasi riuscita a dirtelo il giorno  in cui mi permisi finalmente di curarti da tutte quelle ferite che quel bastardo ti aveva inflitto ma poi è arrivato tuo fratello e tu stesso dopo mille incomprensioni hai espresso il forte desiderio di non voler più tornare a Storybrooke con me... - gli ricordò. 
  • Altra cosa da dimenticare. Sono stato un bastardo ma purtroppo me ne rendo conto solamente adesso...te ne ho fatte passare parecchie amore mio e delle volte non mi capacito di come tu sia ancora qui al mio fianco. - le disse con sincerità. 
  • Come hai detto tu è  acqua passata, non parliamone più. Tornando al nostro discorso principale invece... mi dispiace avertelo taciuto comunque... se ripenso a quando eravamo soli in  quel luogo orribile a cercare l’ambrosia poi.... 
  • Emma non fa nulla davvero! 
  • Fa invece... eccome se fa! Ci siamo detti addio Killian! Allora non sapevo che ti avrei rivisto, avrei dovuto renderti partecipe di questa cosa, avevi tutto il diritto di sapere cosa stava succedendo invece sono stata una codarda! 
  • Sei stata coraggiosissima invece! Hai fatto bene a non dirmelo in quella circondata e forse a ripensarci ai fatto bene a non dirmelo affatto in quel momento! Se non fossi riuscito a tornare con voi questo piccolo esserino... - per la prima volta in assoluto da quando aveva appreso la notizia sfiorò il suo ventre - credo sarebbe stato la mia questione in sospeso che non mi avrebbe fatto passare oltre. Non sarei riuscito a gestire quel caos sapendo che a Storybrooke c’eri tu incinta di lui... o lei. Non sentirti in colpa, è andata benissimo così. - si strinse maggiormente a lui. - allora, ti sei calmata un pochino? 
  • Non so come fai ma le tue parole riescono a calmarmi sempre. Ho ancora una paura assurda di non essere all’altezza di questo compito lo ammetto ma so anche che accanto a te tutto diventa più semplice per cui adesso non ho più timore di dire che non vedo l’ora di diventare di nuovo mamma! - e niente, quelle furono le ultime parole che si rivolsero quella sera, la loro conversazione terminò lì in quanto tornarono ad amarsi fin quando, sfiniti ma soddisfatti, non caddero addormentati l’uno nelle braccia dell’altro.

 

  
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