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Autore: Maqry    24/04/2020    13 recensioni
Charlie Weasley è l’imbattibile Capitano della squadra di Quidditch di Grifondoro, mentre Ninfadora Tonks una riserva di Tassorosso che si ritrova improvvisamente Cercatore titolare.
Tutti gli studenti di Hogwarts scommettono i propri galeoni sull’ennesima vittoria di Grifondoro nella partita che vede le due Case scontrarsi sul campo. E se si sbagliassero?
“Deve essere fallo, il regolamento non può assolutamente tollerare un simile comportamento!”
“Madama Bumb avrà letto male o scordato qualche eccezione, non può certo essere una vittoria regolare!”

[Prima classificata a pari merito e vincitrice del premio best original a “Il contest delle prime volte” indetto da inzaghina.EFP sul Forum di EFP]
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio, Oliver Wood/Baston | Coppie: Charlie/Ninfadora
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Il primo amore è come un uovo di drago'
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Sconfitta al sapore di chewing gum
Sconfitta al gusto di chewing gum
 
 


 
 
 
 
 
 
 

 
Febbraio 1989

 

Se si vive sull’oceano – in un villaggio irlandese di pescatori, per di più –, inevitabilmente prima o poi si verrà svegliati nel cuore della notte per essere trascinati al porto durante una bufera. E una volta lì, con il vento e la pioggia a schiaffeggiare il viso, si apprenderà come riconoscere i diversi tipi di tempesta, come timonare una barca nel mezzo di una, e quali incantesimi usare per ritornare a casa in condizioni quanto meno accettabili, prima che siano altri a finire il lavoro – mogli e madri, per esempio, o vecchi zii scorbutici.
Ryan Sheridan, chiuso nello stretto cubicolo delle docce dello spogliatoio Grifondoro, l’acqua che gli scroscia allegramente sul viso, ripensa alla propria notte d’iniziazione che, dodici anni prima, ha trascorso col padre su una banchina, avvolto in quattro vecchi maglioni sformati per provare inutilmente a ripararsi dal freddo.
Ci sono diversi tipi di tempeste, ha imparato: quelle che si possono avvertire nell’aria fin dal mattino – odore pungente che sale dal mare e umidità opprimente –, quelle improvvise e inaspettate che stravolgono le giornate più terse – le peggiori, perché ti colgono alla sprovvista quando ormai hai già gettato le reti al largo –, e poi quelle che porta l'amore: “Ti assicuro, figliolo, che a volte è ben più facile capire l'Atlantico piuttosto che il cuore…”
Quella che lo attende oltre la quiete delle docce è una tempesta appartenente alla seconda categoria, ne è certo: mai si sarebbe aspettato di doverne affrontare una a Hogwarts, e vorrebbe davvero poterla evitare con la stessa agilità con cui schiva Bolidi avversari sul campo da Quidditch. Apre ancora di più il getto dell’acqua calda, lasciando che i rivoli gli solletichino la pelle e tappino le orecchie, trascinandolo in un universo liquido e gorgogliante, lontano mille miglia dalla tempesta al di là della vetrata. Seconda categoria, sicuramente stabilisce tra sé e sé, mentre si crogiola nella pace ovattata del piccolo vano che occupa da una ventina buona di minuti. Vi si è rifugiato non appena è terminata la partita contro Tassorosso e non ha alcuna intenzione di abbandonarlo troppo presto, nonostante immagini già la voce severa della McGranitt rimproverarlo per lo spreco d’acqua calda. Poco male, preferisce affrontare un suo rimbrotto piuttosto che la bufera scatenatasi poco prima.
Si massaggia le tempie, cercando di allontanarne il ricordo, e si premura di esporsi meglio al getto perché lo colpisca in pieno viso, silenziando il rombo di tuoni e fulmini che si insinua subdolo anche attraverso la porta della zona docce.
I rumori provenienti dal vano affianco e il pigro sciabattare di Matthew Wilkinson, suo compagno di squadra e Battitore, gli ricordano che, però, non può rintanarsi lì in eterno. Così Ryan sfrega riluttante gli occhi e si decide a chiudere il rubinetto, per poi allungare un braccio e cercare a tentoni, tra il vapore e la condensa, l’asciugamano che si assicura in vita. Avanzando rassegnato nella fitta nebbia, i capelli gocciolanti che gli solleticano la nuca – deve assolutamente tagliarli al più presto, possibilmente senza l’aiuto di quel demente di suo cugino che glieli ha bruciati l’ultima volta –, inspira a fondo prima di abbandonare la stanza e gettarsi nel mezzo dell’inevitabile tempesta che ancora infuria fuori.

Deve essere fallo, il regolamento non può assolutamente tollerare un simile comportamento!”

La voce insolitamente acuta di Charlie Weasley lo accoglie in tutta la sua rabbiosa indignazione, segno che l’ultima mezz’ora non ha avuto alcun effetto sedativo sul Capitano e il resto della squadra.
Seconda categoria, senza alcun dubbio si ritrova a decretare con convinzione Ryan, sfilando tra i compagni e cercando di tenersi il più lontano possibile dalle ire funeste di Weasley Numero Due: nessuno si sarebbe mai potuto immaginare che l’infallibile Cercatore e Capitano di Grifondoro sarebbe stato battuto da una ragazzina del quinto anno di Tassorosso, per di più al proprio debutto sul campo. E, a essere onesti, nemmeno ipotizzare una simile reazione all’accaduto da parte dell’affabile Charlie. Stizza sicuro, irritazione senza alcun dubbio, frustrazione anche – sono tutte emozioni che Ryan ha provato a propria volta –, ma non certo una bufera di simili proporzioni e durata, debitamente fomentata dal resto della squadra, esclusi Ryan e Matthew che se ne sono subito chiamati fuori.
Invece eccolo lì, il Cercatore Grifondoro, rosso come i propri capelli mentre macina passi su passi nel percorrere febbrilmente lo spogliatoio da un capo all’altro. Nel frattempo il resto della squadra continua a inveire contro quella dannatissima megera dei Tassi che, per le mutande di Merlino, Morgana e Silente, gli ha soffiato il Boccino d’Oro proprio sotto il naso. La sua primissima e disastrosa sconfitta nella carriera da Capitano.
“Madama Bumb avrà letto male o scordato qualche eccezione, non può certo essere una vittoria regolare!” inveisce Meredith Smith, secondo Battitore della squadra.
“Un’azione sleale, sicuro! Ma non preoccuparti, Charlie, nessuno incolpa te,” interviene conciliante Wendy Moore, Cacciatrice del sesto anno, facendo correre un brivido lungo la schiena di Ryan: è ben risaputo che Wendy parli sempre a sproposito quando si tratta di Weasley. Infatti la ragazza soggiunge: “Però provare a contestare la legittimità della vittoria è ormai una partita persa.”
A quelle parole l’intera squadra si volta seccata verso la ragazza, che si avvede in ritardo della pessima scelta lessicale, mentre Charlie assottiglia furibondo gli occhi chiari e riprende la propria invettiva: “Legittimità! Ma certo, come no!”
“Io volevo dire…”
“Legittimità, bah!” prosegue Charlie, sordo ai tentativi della ragazza.
“È solo una partita su quattro: Serpeverde può ancora battere Tassorosso e noi vincere contro Corvonero,” tenta invano Matthew, cercando di calmare gli animi.
Ryan si accoda all’amico annuendo convinto, intenzionato ad arginare il prima possibile il fiume in piena in cui si è trasformato Charlie. E dire che, in genere, sono soliti prenderlo in giro per essere il Capitano più silenzioso dell’intera Hogwarts, per le sue concise istruzioni e la pragmatica flemma con cui affronta ogni partita e allenamento. Nonché ritenerlo il miglior Cercatore degli ultimi anni, tanto che un futuro da professionista pare assai plausibile. La tempesta che ha scatenato, ben spalleggiato dagli altri, non è stata etichettata come di secondo tipo a caso.
“Non osare nemmeno dirlo, Wilkinson: porta sfortuna!” ammonisce subito Charlie, puntandogli minaccioso un dito contro. “E anche tu, Sheridan!”
Ryan alza esasperato gli occhi al cielo, mentre si indirizza la bacchetta verso il corpo per asciugarsi rapidamente: può comprendere tutto, ma la scaramanzia gli pare davvero un po’ troppo. Non vuole nemmeno immaginarsi l’eventualità di Weasley Numero Due divenuto improvvisamente superstizioso: ricorda fin troppo bene gli assurdi rituali a cui li sottoponeva il precedente Capitano, e non ha alcuna intenzione di ripeterli. Di strani intrugli trangugiati prima di ogni partita – “Ho letto su una rivista che succo di zucca e ali di pipistrello rendono più veloci sulla scopa!” –, discutibili talismani portati sotto la divisa e calzettoni mai lavati, ne ha avuto a sufficienza per una vita intera. E dire che è irlandese, damnú air1, avrebbe dovuto essere lui quello fissato con certe stravaganze, non certo loro!
“Forse non vi è ancora chiaro, ma abbiamo perso una partita per colpa di quell’imbrogliona della nuova Cercatrice di Tassorosso! E voi continuate a parlare di legittimità e animo in pace dopo una simile ingiustizia...”
“Prima che tu entrassi in squadra eravamo soliti venire umiliati ogni volta, Weasley,” gli fa notare Ryan, infilandosi la maglia pulita ben deciso ad allontanarsi dal campo al più presto: ormai è chiaro che il Capitano non ha alcuna intenzione di calmarsi, e i tentativi suoi e di Matthew sono divenuti inutili.
“Prima era prima!” replica ancora Charlie, torturandosi il codino stretto in cui raccoglie i lunghi capelli rossi.
“Possibile che siate tanto lenti da non capire, voi due?” rincara Meredith rivolta verso Ryan e Matthew. “Non abbiamo perso, siamo stati imbrogliati!”
“Verissimo!” si accoda infervorato il piccolo Baston, Portiere del secondo anno che come sempre è il più accanito della squadra quando si tratta di vincere. “Non vale cambiare colore dei capelli: si distrae l’avversario!”
Sarà che detesta vedere minata la propria tranquillità – ovviamente tiene al Campionato, però si tratta di una partita, sarà che lui e Matthew, essendo i più anziani, hanno conosciuto disfatte ben peggiori, sarà che ormai Madama Bumb ha decretato la validità dell’azione, ma sicuramente Ryan non ne può più di quelle continue lamentele.
Quello che sfugge al giovane Sheridan è la reale motivazione dietro la rabbia di Charlie. Se ciascun Weasley ha un punto di forza – Bill è il maggiore, arrivato prima di tutti a tagliare qualsiasi traguardo e nominato Caposcuola, Percy è il piccolo studioso di famiglia con i voti migliori, sicuramente futuro Caposcuola a sua volta, i gemelli hanno la loro inventiva e gli scherzi –, quello di Charlie è la propria abilità da Cercatore. L’intera Casa di Grifondoro, poi, conta su di lui per sollevare la Coppa anche quest’anno, prima fra tutti la McGranitt. Non si è mai fatto condizionare dalle aspettative e pressioni altrui, però ha sempre e comunque cercato di dare il meglio di sé. Invece ora ha fallito per un errore tanto sciocco e patetico da risultare intollerabile: distratto da una ragazzina che sa cambiare a piacimento i propri connotati.
Deve esserci una falla nel regolamento, non può essere seriamente accettata una simile eventualità: insomma, cosa poteva saperne delle discutibili abilità della Tassorosso? E come poteva evitare la propria disfatta?
“È stato un imbroglio, vi dico: il Boccino era in mezzo a noi e lo stavo per afferrare, quando all’improvviso quell’impostora si è fatta venire i capelli verdi, azzurri e poi rossi, e il naso da maiale,” continua Charlie, senza mai interrompere la propria camminata infervorata.
“Sicuramente tu hai fatto del tuo meglio, lo sappiamo, Charlie…” tenta ancora Wendy con un sorriso, senza però essere degnata di particolare attenzione.
“Come se quell’orrendo rosa chewing gum non fosse più che sufficiente per accecare chiunque!” prosegue infatti il Capitano, come se non l’avesse sentita.
“Dobbiamo farci valere e rivendicare la possibilità di rigiocare la partita senza falli, non certo arrenderci così!” interviene ancora Baston, infervorato.
“Madama Bumb ha già confermato che nulla vieta a un Metamorfomagus di cambiare aspetto durante una partita. Ovviamente siamo dispiaciuti, ma non serve a nulla cercare di affogarsi nelle docce per ogni partita persa.”
“Vacci piano,” sibila Ryan a Matthew, infilandosi i calzini senza nemmeno voltarli dal lato corretto, pur di fare in fretta, “altrimenti ci processeranno per ammutinamento. Baston di sicuro…”
“E poi, sul serio: capelli rossi e quel naso? Oltre al danno dovevo subire anche la beffa...”
“Inaccettabile, davvero.”
“Quel che ti brucia, in realtà, è essere stato battuto da una ragazza,” ribatte Sophie Wilson, la terza Cacciatrice rimasta fino a quel momento in mesto silenzio, occupata a districare la fasciatura con cui è solita proteggersi le mani. La ragazza, l’anno precedente, è stata scartata per il ruolo di Capitano e pare non aver mai accettato la scelta, come si premura spesso di rimarcare.
“Infatti!” ribatte allora Wendy, offesa dallo scarso interesse mostrato nei propri confronti,
“Strepitoso…” rantola Ryan a mezza voce davanti all’improvviso mutamento della ragazza, sempre particolarmente umorale, soprattutto in presenza di Charlie. L’irlandese rifila così una gomitata a Matthew perché si dia una mossa: ha il terribile sentore che Wendy sia sul piede di guerra, pronta a una scenata di gelosia, con Sophie a darle man forte. Crescere con madre, nonna e due sorelle femmine gli ha quanto meno insegnato a capire quando una ragazza stia per scatenare l’ennesima bufera. Probabilmente insensata, dal proprio punto di vista, ma da non sottovalutare per alcun motivo, se ci si tiene alla pelle, e da fuggire con ogni mezzo.
“Di’ un po’, Weasley, in realtà ti piace e ti sei distratto, eh?” continua Sophie.
“Io… cosa?” gracchia quasi soffocandosi Charlie, mentre collo e orecchie si tingono di un rosso ancora più acceso. “Ma se non abbiamo mai parlato né ci avevo fatto caso prima!”
“Si chiama colpo di fulmine, Capitano, ed è piuttosto comune tra i ragazzi della nostra età,” sibila Wendy inviperita. “Te ne saresti accorto, se non fossi sempre impegnato ad aiutare Kettleburn con le sue bestiacce o a sbavare su illustrazioni di draghi!”
Ryan e Matthew si scambiano un’occhiata allarmata, desiderosi di scappare prima che scoppi definitivamente il finimondo: che Wendy abbia da sempre una cotta per Weasley Numero Due è risaputo in tutta la scuola, che lui non degni le ragazze – specialmente lei – di uno sguardo ancora di più, e loro non vogliono trovarsi nell’occhio del ciclone se la Cacciatrice dovesse scaricare tutta la propria frustrazione sul Capitano. Ora, poi!
“Questa è una colossale scemenza!” ribatte un filo imbarazzato Charlie, scuotendo energicamente il capo. “Io… e quella? Siete tutte matte…”
“Oh, avanti, ammetti che non erano i capelli il problema,” continua Sophie. “Ti sei distratto per altro e ora cerchi una scusa. Invitala a uscire, portala da Madama Piediburro e fatti passare l’infatuazione, invece di essere così fesso!”
Ryan, allacciandosi le scarpe con un colpo di bacchetta, aggrotta allibito le sopracciglia: sa che le due Cacciatrici Grifondoro non sono particolarmente amiche, ma spingere Weasley tra le braccia della Tassorosso gli pare eccessivo anche per Sophie… Suo padre ha decisamente ragione: è impossibile capire gli affari di cuore, una tempesta sull’Atlantico può rivelarsi una passeggiata a confronto.
“Questa, poi! Non invito proprio nessuno ad andare da nessuna parte.”
“Io ora batterei la ritirata, Matthew, la situazione qui sta degenerando…” sussurra Ryan all’amico, il quale annuisce e afferra prontamente mantello e borsone, per poi avvicinarsi alla porta senza dare nell’occhio. Tuttavia Charlie è fin troppo impegnato a negare l’improbabile cotta per la Tassorosso dai capelli color gomma da masticare – un pugno nell’occhio, a essere onesti – per accorgersi di loro, così i due ragazzi si trovano finalmente al sicuro fuori dallo spogliatoio Grifondoro.
Una volta all’aperto si affrettano a mettere quanta più distanza possibile tra loro e il resto della squadra, scoppiando in una fragorosa risata: Weasley e la Tassorosso insieme sarebbero esilaranti.
“Non sono infatuato di nessuno, ti ripeto! Quella ha barato!”
Beh, forse a essere onesti potrebbe anche essere una tempesta della terza categoria…

 

 
 

*


 

 
 
Della prima sconfitta dell’imbattibile Charlie Weasley sta, ovviamente, discutendo eccitata l’intera scuola – Grifondoro a parte –, e soprattutto se ne esulta estasiati nella Sala Comune di Tassorosso.
Ian Stewart, Capitano e Battitore del settimo anno, è in piedi su uno dei tavolini spostato per l’occasione al centro della stanza, e decanta le lodi della nuovissima stella e acquisto della squadra, vantandosi oltre misura per aver saputo riconoscere l’eccezionale talento della giovane Cercatrice. La quale, a essere onesti, è stata convocata per la partita contro Grifondoro solo perché Andrew Campbell, il Cercatore in carica, ha osato abbandonarli poco prima dell’incontro a causa di una punizione con il professor Piton. E sempre lei in questo momento pare essersi dissolta nel nulla, risultando introvabile nella calca che circonda il Capitano o si abbuffa a uno dei tavoli vicini, dove fanno bella mostra di sé i manicaretti sgraffignati dalle cucine. Motivo per cui Ian rinuncia a chiamarla a gran voce per raggiungerlo sul tavolo e godere del suo momento di gloria, continuando però a evocare la splendida azione che ha portato Tassorosso alla vittoria, accompagnato da ovazioni festose. Battere l’infallibile Weasley soffiandogli il Boccino sotto il naso non è certo quello che il giovane scozzese si aspettava quella mattina, mentre inspirava a fondo per non farsi prendere dallo scoraggiamento guardando la nuova Cercatrice inciampare nei propri piedi e stramazzare al suolo lunga distesa. Assolutamente no, aveva già invocato la biancheria della buona Tosca e quella del vecchio Merlino perché li preservassero quanto meno da un’umiliazione epocale: la Cercatrice che cade dalla scopa prima ancora di alzarsi in volo e si spiaccica a terra rompendosi qualche osso, giusto per fare un esempio. Invece la ragazzina ha fregato Weasley lasciandolo a bocca asciutta: deve ammettere di averla sottovalutata. Qualcosa gli suggerisce che la vittoria non sia tutta frutto delle abilità di quella teppistella – fin troppo nota per andare spesso vicino a far perdere la pazienza anche alla Sprite –, ma in questo momento non gli interessa troppo: hanno vinto, tutti festeggiano e Megan Tyrone lo sta mangiando con gli occhi. Un capolavoro simile non saprebbe realizzarlo nemmeno un sorso di Felix Felicis, e Ian non ha alcuna intenzione di sprecare quell’occasione d’oro: ha già adocchiato un angolino perfetto dove portare Megan e poi, chissà…
 
Alla bufera elettrizzata che imperversa nella Sala Comune, corrisponde un’atmosfera ben diversa nel dormitorio femminile del quinto anno, dove si è rifugiata la Festeggiata Numero Uno, Eroina del Giorno, Cercatrice da Copertina e Tassorosso dell’Anno, meglio nota come Non-Chiamatemi-Ninfadora Tonks.
“Non è divertente, cretine!” sta sbraitando proprio in questo momento, lanciando un cuscino verso Lizzie McGregor e Siobhan Kelley, le quali si ritraggono dalla traiettoria giusto in tempo perché colpisca in pieno petto Gladys Price, appena entrata nella stanza con un vassoio di muffin tra le mani. Muffin che, irrimediabilmente, cadono a terra.
“Sei sempre il solito Troll, Ninfadora!” esclama esasperata, marcando per bene il tanto odiato nome di battesimo della propria migliore amica.
“Non chiamarmi…”
“Oh, ti chiamo come mi pare e piace, signorina, visto che hai disintegrato i muffin alla crema che avevo faticosamente strappato dalle grinfie di quel pozzo senza fondo di Murray!” ribatte piccata, osservando sconsolata i deliziosi dolcetti sparsi per terra e le scie di crema pasticcera che segnano il pavimento.
“Gladys, ti sei persa la descrizione delle bellissime efelidi di Weasley!” celia sorniona Lizzie, scoppiando in una contagiosa risata che fa piegare in due sia lei che Siobhan.
“Le bellissime cosa, di grazia? Se ridete come due oche starnazzanti temo di non riuscire a cogliere certi dettagli succosi,” replica Gladys accomodandosi a gambe incrociate sul letto, dopo aver sottratto l’ennesimo cuscino a una rossissima Tonks – capelli, orecchie, gote, tutto: potrebbe spacciarsi per la Weasley Numero Tre.
“Tonks ha avuto un romantico incontro ravvicinato con le sue deliziose lentiggini, a quanto pare…”
“Nessuno le ha definite deliziose, qui, né tantomeno bellissime!” ribatte inviperita Tonks, frugando nella tasca dei pantaloni alla ricerca della bacchetta, che tuttavia ha stupidamente abbandonato sul letto – la forza dell’abitudine – e viene così requisita da Gladys. La giovane Tassorosso conosce fin troppo bene l’amica per lasciarle libero accesso a una bacchetta in certe situazioni: Tonks è dannatamente brava con le fatture.
“Sinceramente non mi interessa in alcun modo ascoltare l’ennesimo vagheggiamento sulla tua segretissima ora-non-così-tanto cotta. L’intera Casa chiama a gran voce la sua Eroina: in questo momento sei più interessante anche di Megan Tyrone...”
“Fossi in te, Tonks, lascerei perdere Weasley Numero Due e mi fionderei di là: Michael Podmore pare avere una cotta per te e si dice baci divinamente!” consiglia sorridendo maliziosa Siobhan, resa impavida da una Tonks rimasta a corto di armi con cui tentare di spedirla in infermeria.
Da parte propria la diretta interessata vorrebbe tantissimo prendere la propria stupida infatuazione per Charlie Weasley, accartocciarla e gettarsela alle spalle, per poi uscire fuori a sperimentare se sia vero che i baci di Michael diano alla testa come il Whiskey Incendiario. O godersi quanto meno la festa in proprio onore che anima la Sala Comune. Invece sente una tempesta di sentimenti contrastanti attorcigliarle lo stomaco, e riesce solo a pensare di aver perso qualsiasi possibilità con il Grifondoro: notarla l’ha sicuramente notata, ora, ma non vorrà mai saperne di uscire con lei.
E dire che ha progettato tutto con tanta cura, insieme a Gladys improvvisatasi consulente sentimentale per situazioni disperate.
Punto numero uno: farsi prendere in squadra. Charlie Weasley è risaputo presti sempre attenzione ai propri avversari, sicuramente molta più che a qualsiasi altro essere vivente non classificabile come drago o Creatura Magica altamente pericolosa.
Punto numero due: farsi notare per la propria abilità nel volo. Da giocatore, Weasley non avrebbe sicuramente potuto esimersi dall’ammirarla a cavallo di una scopa.
Punto numero tre: invitarlo per una Burrobirra ai Tre Manici di Scopa. Sarebbe sicuramente stato a quel punto intrigato a sufficienza da accettare.
Bonus: scegliere un colore di capelli che le donasse particolarmente. Nell’indecisione ha infine optato per un armonioso e delicato color rosa chewing gum, il suo preferito.
Cosa sarebbe potuto mai andare storto in un piano tanto accurato?
Tutto, a quanto pare, dato che non è riuscita a entrare in squadra se non in seguito all’esonero di Andrew – per di più non in qualità di Cacciatrice, come avrebbe voluto, ma come Cercatrice –, e proprio nella partita contro Grifondoro. Per poi, con estrema nonchalance, andare in confusione proprio a pochi palmi dal viso tutto efelidi di Weasley, cambiare colore ai capelli e forma al naso, e non riuscire più a frenare la scopa, finendo con il Boccino letteralmente tra le mani. E Weasley battuto e scornato: la sua prima sconfitta, per giunta.
Il titolo perfetto per un tale fallimento sarebbe: «Come far sì che Charlie Weasley non vi rivolga mai la parola: guida pratica in tre mosse a cura di Ninfadora Tonks», firmato con tanto di orripilante nome di battesimo per rimarcare la disfatta clamorosa.
Chi vorrebbe mai uscire a Hogsmade con la ragazzina che lo ha sconfitto, davanti a tutta Hogwarts, per la prima volta in una luminosa carriera da giocatore? A giudicare dalla veemenza con cui si è recato a protestare da Madama Bumb, incolpandola di aver imbrogliato per distrarlo, sicuramente non lui.
Una parte di Tonks continua a mandarlo allegramente a quel paese: in fondo l’ha accusata ingiustamente senza ascoltare i suoi tentativi di spiegazione e si è infuriato per una stupidissima partita. L’altra non fa altro che fantasticare sulla deliziosa espressione concentrata di Charlie Weasley, i suoi occhi chiarissimi e dannatamente belli, le sue braccia...
Non ha mai maledetto tanto le tempeste ormonali da quindicenne che le fanno contorcere le viscere per una zazzera di capelli color carota e una manciata di lentiggini, e non le lasciano voltare pagina per buttarsi sulle labbra d’oro di Podmore.
“Signorina Ninfadora, è ancora tra noi?” la richiama Lizzie dall’altro capo della stanza.
“Non chiamarmi Ninfadora!”
“Oh, bene, sei tornata su questo pianeta. Stavamo dicendo che hai due possibilità: lasciar finalmente perdere Weasley, oppure tentare il tutto per tutto e farti avanti.”
“Tanto ormai il danno è fatto, ma in compenso ti ha sicuramente notata,” continua Gladys, l’aspirante consulente sentimentale per casi disperati. “Nel peggiore dei casi ti potrebbe Schiantare, ma se aspettiamo che si calmi sicuramente potrebbe mostrarsi più clemente.”
“Seriamente? Il Frate Grasso saprebbe senza alcun dubbio combinare appuntamenti meglio di voi tre!”
“Quella che ha mandato all’aria il nostro perfettissimo piano sei tu, mia cara!” protesta Gladys, fingendosi offesa e alzandosi poi dal letto per dirigersi verso la porta. “Ora, se non ti dispiace, mentre rifletti sulla prossima mossa andrei a cercare di rifornirmi di altri muffin. E se questa volta evitassi di lanciare cuscini te ne sarei molto grata.”
Detto questo, Gladys se ne esce dalla stanza, la bacchetta di Tonks sempre nella propria tasca dei pantaloni: prevenire è meglio che curare.
La ringrazierà, poi, si ripete mentre avanza nella Sala Comune a passo di marcia facendosi largo tra la folla. Certo, anche il Grifondoro avrebbe potuto collaborare: cosa può essere mai la prima sconfitta in uno sport tanto stupido quanto il Quidditch? Ragazzi, non li capirà mai…
Chi capisce è invece l’amica, tanto da sapere con assoluta certezza che domani sarà nuovamente scanzonata, pronta a godersi la nuova fama e a tornare all’attacco con quell’imbranato di Weasley Numero Due.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Note alla storia: Charlie e Tonks occupano un posticino speciale nel mio cuore e ho sfruttato “Il contest delle prime volte”, indetto da inzaghina.EFP sul Forum di EFP, per scriverne in una veste scanzonata e allegra, per una volta (loro forse non sono di questo avviso…). Il contest chiedeva di trattare di una prima volta, e come si sarà capito ho scelto la prima sconfitta di Charlie come Capitano della squadra di Grifondoro, vista da varie prospettive.
Ora, dato che partecipa a un contest, a questo proposito andrebbe fatta una veloce specifica sulla cronologia: per la nascita di Charlie Pottermore riporta solo la data, 12 dicembre, qualsiasi altro sito sceglie come anno il 1972 (e allora dovrà aver lasciato la squadra al settimo anno, dato che per il 1990 è capitano Baston), mentre il Lexicon il 1973, ipotizzando che lasci Hogwarts a metà del sesto anno per andare a studiare i draghi (altrimenti nel 1991 sarebbe stato al settimo anno). Per semplificarmi la vita ho scelto il 1972 (dubito che abbia abbandonato gli studi, o i gemelli non avrebbero fatto tanto scalpore), quindi qui è al quinto anno e immagino che Capitano lo sia divenuto l'anno precedente. Tonks invece, stando ai vari siti, è del 1973.  Nel mio headcanon la loro è stata ben più che una semplice cotta adolescenziale, motivo per cui Tonks è particolarmente coinvolta e afflitta (e, insomma, a quindici anni spesso si tende comunque a ingigantire tutto!).
Gli altri personaggi della storia, invece, sono miei OC, in particolare Ryan che ho preso a prestito dalla serie “Cosa tiene accese le stelle”.
Per mantenere l'atmosfera comica e leggere ho volutamente scelto di non adottare esclusivamente il punto di vista dei due protagonisti, ma lasciarli vedere da pensieri e reazioni di personaggi secondari (prima di scivolare in fiumi di introspezione).
Mentre scrivevo la storia, per quanto avessi già la trama in mente, mi sono imbattuta in questa fan-art su di loro che ha parzialmente influito sulla stesura.
Perdonate le note infinite, spero che la storia sia stata di vostro gradimento!
 
Grazie di cuore a chiunque abbia letto,
Maqry
 


[1] Gaelico irlandese: dannazione, accidenti (corrispettivo dell’inglese “damn it”).
   
 
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