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Autore: AngelCruelty    24/04/2020    0 recensioni
[Nomen Omen]
Una seduta di terapia tra la dottoressa Mendell e Rea, la Strega degli spiriti.
Sguardi e parole non dette. Passione e quiete.
Rea è una delle versioni di Rebecca "Becky" Kumar nel fumetto Nomen Omen: è un modo di raccontarla.
Genere: Angst, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Un altro Nome per dire Strega

La dottoressa Mendell mi sta scrutando. Io mi fingo disinteressata e continuo a sfogliare le pagine del libro che mi ha portato mia madre durante l’ultima visita, ma sento addosso il suo sguardo. Non ho tanto spazio per riporre le mie cose, quindi ultimamente leggo su un Kindle. Il rumore e l’odore della ruvida carta stampata mi erano mancati.
“Allora, Rea. Vuoi dirmi cosa hai detto a Nick l’ultima volta che ci hai parlato?” mi chiede.
Questa domanda me la fa da tanto tempo, esattamente dall’inizio delle nostre sedute di terapia. Ormai, però, mi sono arresa al fatto che sia solo un vero e proprio trabocchetto. Lei non vuole saperlo davvero, non vuole che io le spieghi. Vuole solo svolgere il suo compito e tornare a casa. Però è gentile… così sorrido. Non posso insistere con la verità, ma non posso nemmeno cambiare la mia versione dei fatti in maniera repentina.
“Gli ho detto che mi è piaciuto il libro che sto leggendo.” Rispondo.
Lei annuisce appena: “E lui? Cosa ti ha risposto?” lo fa con tono leggero e calmo, come se avesse chiesto la cosa più naturale del mondo.
E so perché lo fa.
Sta cercando di smuovere una reazione in me.
Le prime volte che mi aveva posto quella domanda, ero scoppiata in lacrime. Lacrime disperate e amare.
E le volte successive, ero esplosa di rabbia. Rabbia incontrollabile e potente.
Durante le prime volte mi ero rifiutata di uscire dalla mia camera e avere contatti umani nei giorni successivi. Le altre ero stata costretta all’isolamento.
Anche stavolta sento un nodo allo stomaco. È come se una bestia prendesse vita dentro di me e si trovasse bloccata ad un bivio: dove vado? Verso il senso opprimente dell’angoscia e della tristezza oppure sulla strada della furiosa ira mordente? Si chiede.
Ma devo tenere la bestia in quiete, così la stallo, la obbligo a non decidere, e aspetto che si dissolva.
Non reagirò male. Non reagirò male anche se Nick è morto e la dottoressa Mendell lo sa bene.
“Nick non può rispondermi…” sussurro.
Non pronuncio queste parole con la voce spezzata dal pianto, né le urlo contro la palese verità. Mi limito ad ammettere ciò che entrambe già sappiamo.
“Perché non può farlo, secondo te?” insiste la donna.
Il petto mi brucia. Perché? Perché mi chiedi questo? Perché vuoi che lo dica ad alta voce?
Sospiro. Ma capisco che, per convincerla, devo essere più decisa. Alzo lo sguardo e sostengo i suoi occhi vigili e attenti: “Perché Nick non c’è più.”
Lei serra le labbra con fare apprensivo: “Non c’è più?” infierisce.
Infierisce.
Devo prendere la bestia per la coda e ritirarla indietro dal sentiero della rabbia.
“È…” esito. Non posso far sembrare che sia facile pronunciare quelle parole, altrimenti non mi crederà.
Non è facile pronunciare le parole. Mi dico.
“Morto.” Ammetto: “Mi piace immaginare che sia ancora con me. Ancora per un po’.”
Meglio. Ora sono credibile.
Non posso guarire troppo in fretta, ai suoi occhi.
Non posso non guarire, ai suoi occhi.
“E questo… come ti fa sentire?” questa domanda è più dolce, più comprensiva. Non suona come una provocazione, stavolta.
*
La seduta è andata avanti per un’altra ora, ma adesso sono finalmente nella mia camera.
Lo spirito di Nick mi sorride, mentre mi avvicino alla finestra e osservo il bosco che circonda il centro di riabilitazione.
Adesso devo solo continuare a tenerli buoni, fingendo di guarire da una malattia mentale che non ho. Penso con calma. Sono finiti i giorni del pianto e della rabbia cieca. La bestia dentro di me si assopisce. Adesso sono tranquilla, perché so di non essere pazza. Sono solo una Strega.
“Ma forse… chissà. Pazza è solo un altro Nome per dire Strega.” Dico a Nick, che rimane sempre al mio fianco, nonostante non possa più rispondermi come un tempo.


NA. Heylà. Questa missing moment f
a parte di una challenge da me creata sul Forum di EFP (Potatrici di fandom nascosti), che cerca di far creare sezioni su EFP e popolarle di tante ff carine (o per lo meno decenti) su Fandom poco conosciuti. Questa è la prima ff da me scritta su Nomen Omen, e anche ufficialmente la prima scritta su EFP in assoluto. Farà parte di una serie, in cui aggiungerò brevi OS o flash fic sulle diverse 'versioni' di Becky: Rebecca, Bex e Oia.
 
  
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