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Autore: Lilith2702    25/04/2020    0 recensioni
One Shot DarlingPan
Peter e Wendy hanno dovuto sopportare molto per poter stare insieme e vogliono godersi ogni attimo dell'eternità che li aspetta... purtroppo però a volte il dovere chiama.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Peter Pan, Wendy Darling
Note: Lime, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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No, lui non è come in quel libro. Neanche lontanamente: la gentilezza, l’allegria, la spensieratezza… Ma ho imparato ad amarlo con tutta me stessa, nonostante il demone. Nonostante tutto.

Quando sono arrivata qui credevo che non sarei mai riuscita a tornare a casa, che la mia vita sarebbe finita in un mondo di favole in cui avevo smesso di credere molto tempo prima; non potevo certo sapere che questa immensa e meravigliosa isola sarebbe diventata il luogo al quale appartengo, e che le persone che la abitano sarebbero diventate la mia famiglia. 

Imparato ad amarlo… forse dovrei dire di aver accettato di farlo. Cercavo di convincermi che fosse sbagliato, che non potevo provare un sentimento del genere per la persona che mi aveva strappata alla mia normalità: inutile dire che lui sia riuscito a farmi dimenticare anche il più piccolo rimpianto o la più insignificante preoccupazione. Di cos’altro potrei avere bisogno? Ho una casa, una famiglia, la possibilità di passare l’eternità con la persona che amo...

- A che cosa pensi piccola Wendy?- mi chiede.

- Peter.. - comincio.

- Cosa? - esclama con un ghigno mal celato. 

- Come se non lo sapessi! Dai, lo sai che mi dà fastidio che tu mi legga la mente. Non ne hai alcun bisogno - continuo. 

Abbiamo fatto questa conversazione miliardi di volte e lo scambio di battute è sempre lo stesso: Peter mi prende in giro, io faccio finta di arrabbiarmi e poi finiamo per baciarci. Tutte le volte. Anche questa.

- Sai che non funziona così, vero? E poi voglio sentirtelo dire comunque, non c’è soddisfazione altrimenti - mi guarda con la solita scintilla maliziosa negli occhi, prendendomi la mano e portandosela alla bocca.

- Ah, non cambi mai. Hai davvero bisogno che ti dica che stavo pensando a te? - esclamo, ritraendo la mano con finta stizza. 

- Mi dici sempre che sono egocentrico, perché non sfruttare la cosa? Negare non serve a nulla - sussurra con tono divertito avvicinandosi. 

- Oh mai io non nego affatto. Però credo sia molto ingiusto che tu possa compiacerti liberamente senza che io possa fare lo stesso - dico, abbassando a mia volta la voce e guardandolo negli occhi.

- Non è per niente difficile immaginare che cosa mi passi per la mente tutto il giorno - soffia sulle mie labbra. 

- No? - 

- No -.

Peter abbassa la testa, poggiando con delicatezza la sua bocca sulla mia. È un tocco leggero ma deciso, come se in questo modo potesse farmi capire che cosa intendesse.

- Hai capito ora? - mi chiede, allontanandosi abbastanza da poter parlare ma non tanto perché io non senta il suo fiato che mi solletica il viso. 

- Voglio che tu me lo dica - rispondo, sfidandolo giocosamente con lo sguardo.

- Hai tirato fuori gli artigli piccola Wendy? Mi piace - e con queste parole si fionda nuovamente sulle mie labbra. Il bacio si accende mentre lui mi spinge contro il muro di legno della sua -nostra, come ci tiene a precisare- casa sull’albero.

Le mie braccia corrono a circondargli collo, mentre lui fa scorrere le mani dai miei fianchi alle cosce per sollevarmi. Si dirige lentamente verso il letto, continuando a baciarmi con foga. Sento che ogni suo tocco mi infiamma la pelle mentre cadiamo entrambi sulle morbide pellicce, io sotto di lui, e Peter per non farmi male sposta gli avambracci ai lati della mia testa. Dopo qualche secondo, con un colpo di anche, ribalto la situazione: ora sono a cavalcioni sul suo bacino, con la schiena dritta, immobile. Ci guardiamo intensamente negli occhi, e ora anche io ho finalmente l’impressione di sapere esattamente a cosa stia pensando: i suoi bellissimi occhi verdi sono lucidi di desiderio, aspettativa e… amore.

Mi abbasso per raggiungere il suo viso e ricominciare a baciarlo. Sento le sue dita fredde che si insinuano sotto alla mia maglia, dandomi i brividi. Decido di non essere da meno, e gli lascio una scia di piccoli baci a partire dalla mascella fino ad arrivare alla base del collo, leccando alcuni punti che so essere particolarmente sensibili. Mi libera definitivamente dello strato di tessuto che stava diventando di troppo, lanciandolo in un angolo e affrettandosi a riunire le nostre labbra in un crescendo di frenesia e impazienza. Involontariamente muovo il bacino, facendo scontrare le nostre intimità attraverso gli strati di stoffa e dando origine ad un basso gemito da parte di Peter. Notando la sua reazione, decido di replicare il movimento, e lo vedo stringere gli occhi. 

- Sai che se continui così non saprò fermarmi, vero? - sussurra. Sorrido, analizzando ogni sua piccola espressione; mi sembra così felice…

La sua domanda non ha risposta, perché proprio mentre mi sto abbassando nuovamente su di lui con l’intenzione di accettare la sue non molto velata proposta, qualcuno comincia a bussare alla porta. Peter grugnisce, evidentemente scocciato dall’interruzione. Mi alzo da lui con uno sbuffo, andando a cercare la mia maglietta: so che lui è il capo qui, e di conseguenza ha dei doveri 24 ore su 24, tutti i giorni, ma ogni tanto sarebbe carino poter avere del tempo da passare insieme tranquillamente. 

- Che cosa c’è? - chiede il mio ragazzo -mio Dio, che bello pensarlo- mentre si avvicina alla porta e cerca di sistemarsi i vestiti e i capelli. 

- Non volevo disturbare Pan, ma ho bisogno di te per risolvere una cosa - la voce di Felix ci arriva attutita, prima che io vada ad aprire la porta. 

- Cos’è così importante da interrompermi? Mi stavo divertendo, sai? - dice il ragazzo dagli occhi verdi, con quel tono da finto -forse non così finto- depravato. 

- Peter! - esclamo ad alta voce, facendo formare un sorrisetto divertito sul volto di entrambi i ragazzi. 

Mentre stanno uscendo, Peter si gira e mi guarda come se volesse dirmi qualcosa. 

- Hey… - mi avvicino - ... c’è qualche problema? - dico, portando le mani sul suo volto. 

- No, nessun problema… Ma sappi che non mi arrendo. Stasera finiremo quello che abbiamo iniziato - un sorriso sincero gli illumina il viso ed io non posso fare a meno di lasciargli un bacio sulla fronte. 

- Allora vedi di fare in fretta! -. Con un ultimo sguardo esce anche lui dalla casetta, lasciandomi davanti alla porta chiusa con un sorriso da ebete.

No, lui non è come in quel libro. 

   
 
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