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Autore: Amy2205    25/04/2020    1 recensioni
Albus, James Sirius e Lily Luna sono i tre fratelli più famosi del mondo magico. Ma cosa succederebbe se di colpo si stancassero di tutta quella popolarità? E se una nuova minaccia avanzasse sul mondo magico, saranno i tre eredi del famoso Harry Potter in grado di salvarsi senza l'aiuto del padre?
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, James Sirius Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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-Lily Luna Potter- disse la McGrannit, dall'alto del suo posto nella Sala Grande.

Le labbra piccole e strette si alzarono in un timido sorriso. Una ragazza di 17 anni si alzó dal suo posto e si incamminò a testa alta verso la preside. Molti occhi erano fissi su di lei, ma lei non sembrava farci nemmeno caso mentre raggiungeva l'anziana donna con passi lunghi e precisi.
La McGrannit vedendola avvicinarsi mosse la bacchetta e una pergamena giallognola cominciò a fluttuare verso la piccola Potter.

-Con questa pergamena Potter sei ufficialmente diplomata con successo alla scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Possa il tuo futuro essere brillante... Ci aspettiamo tante cose da lei- disse la donna, addolcendo un poco gli occhi.

Lily annuí decisa e afferrò con una mano la pergamena sigillata. La fissò per pochi secondi sorridendo. Ancora non ci credeva... I suoi sette anni da studentessa erano terminati. Ora c'era il mondo vero, un posto da auror al ministero, maledizioni da combattere, persone da trovare...

-Signorina non abbiamo tutto il giorno!- affermò severa la preside.

Lily alzò lo sguardo, annuì borbottando qualche parola di scusa e poi tornó al suo posto iniziale.

-Emmeline Robinson!- continuó nel frattempo la McGrannit, ma Lily ormai aveva la testa da un'altra parte e non prestò più attenzione a nessuno dei suoi coetanei.


Lily entrò nel dormitorio e si buttò sul letto. Quella sarebbe stata l'ultima notte ad Hogwarts della sua vita. Fissò la stanza, cercando di imprimersi nella memoria quanti più dettagli potesse. Le grandi finestre da cui si vedeva il cortile di Hogwarts e la capanna di Hagrid, le mensole accanto al grande specchio rotondo piene di trucchi e fotografie di lei e le sue amiche. Accanto al suo letto poggiava sulla parete la sua scopa, che James Sirius le aveva regalato per l'ultimo anno:

-Se non vincete il campionato con questo... Io non ti riconosco più come sorella-

Sorrise mentre faceva continuare a vagare lo sguardo. La porta, sotto la cui maniglia apparivano le piccole incisioni del suo nome e di quello di Alice. Quella camera era stata marchiata con la magia al loro quarto anno. Le nuove studentesse dell'anno seguente, sarebbero state delle semplici ospiti. Quella stanza era di proprietà Potter-Paciock, nessuno avrebbe mai messo in discussione questo.
Si decise finalmente ad alzarsi dal letto e a preparare il baule per l'indomani. Proprio in quel momento la porta si aprì.

-Eccezionale  in Storia della Magia! Leccami i piedi Binns!- urlò una ragazza alta e con lunghi capelli ricci e biondi.

-Solo i piedi? Sei stata ancora gentile Alice- mormorò la rossa sorridendo e cominciando a togliersi la divisa.

-Sei sempre così volgare Lily!- rise Alice.

-Ah io!? Sbaglio o sei tu quella che ha fatto di tutto in sette anni per convincere la McGrannit ad accorciare la divisa?-

La bionda sbuffò e anche lei cominciò a togliersi la divisa.

-Solo perchè tutta questa stoffa è scomoda! Fortuna che oggi era l'ultimo giorno!-

Lily si tolse la cravatta e fece un sorriso triste mentre si sbottonava la camicia.

-Mica ti sarai affezionata al cotone rosso-oro?- chiese Alice, notando lo sguardo malinconico dell'amica.

Lily scosse la testa ridendo, rimanendo in intimo davanti alla divisa stesa sul letto.

-È solo che... Sarà strano! Insomma per sette anni sono stata una grifona e ne ero fiera. Tutti quei punti ottenuti, le partite di Quidditch, Nick quasi senza testa... E ora di colpa mi accorgo che appartenere ad una casata non vale molto-

Alice le si avvicinò e la abbracciò piano. Lily ricambiò e dopo poco si staccarono, tenendosi le mani.

-Appartenere ad una casata è molto più che qualche punto o vincere una coppa alla fine dell'anno... Significa appartenere ad una famiglia, condividere emozioni ed avventure con altre persone e potenziare le proprie qualità- sussurrò Alice stringendole le mani.

Lily annuí e sorrise, spronata dall'allegria che emanava continuamente la bionda.

-Forza dobbiamo fare il baule e poi prepararci per stasera!- urlò questa volta Alice, entrando nel suo armadio e uscendone con una pila di maglioni più alti di lei.

-Stasera?- mormorò la rossa.

Lily cominciò a piegare la divisa e la mise in fondo al baule, non prima di aver tolto e accarezzato la spilla da prefetto, che avrebbe dovuto riconsegnare ai professori.

-La festa alla Testa di Porcoooooh!- urlò Alice, uscendo per la terza volta dall'armadio era inciampata nella scopa di Lily ed era caduta per terra mentre i vestiti erano volati ovunque nella stanza.

Lily scoppiò a ridere mentre cercava la Polaroid che zia Hermione le aveva regalato qualche anno prima, volendo immortale il momento.

-Sorridi!-

-Vai al diavolo Potter! Tu e la tua dannata scopa!- mormorò Alice facendole il medio e cercando di alzarsi.

Si massaggiò un paio di volte il gomito che aveva battuto contro il pavimento di legno e poi, con un gesto della bacchetta i vestiti entrarono ordinatamente nel baule.

-Che festa dicevi comunque?- chiese Lily nuovamente.

-I ragazzi hanno organizzato una festicciola per noi diplomati alla Testa di porco- rise saltellando e battendo le mani Alice.

Alice Paciock era molto diversa dai suoi genitori eppure certe volte aveva comportamenti tali e quali a quelli di sua madre, Luna Lovegood. Inoltre fisicamente le assomigliava molto: era alta, con un fisico asciutto, lunghi capelli ricci e biondi che Lily tanto le invidiava. Del padre Alice aveva ereditato solamente il viso tondo e l’odio per Pozioni. Alice era molto estroversa, sempre allegra e soprattutto iperattiva. La stessa Lily, che era comunque la degna nipote dei gemelli Weasley, faceva fatica delle volte a starle dietro.

-Una festa illegale? Immagino che dovremo usare questa- disse Lily trafugando tra i suoi libri e mostrando infine all’amica la Mappa del Malandrino.

Alice le sorrise furba mentre cercava di afferrare una camicetta che sembrava essere rimasta attaccata ad una parte del suo armadio che sporgeva. Saltò con tutta la forza che aveva nelle gambe, ma proprio mentre stava per ritoccare terra inciampò nuovamente nella scopa della rossa e dunque ricadde per terra.

-Lily Luna Potter! Tu e la tua cavolo di scopa!- urlò, alzandosi da terra e prendendo la scopa dell’amica si diresse verso una delle finestre aperte.

Lily capendo le intenzioni della bionda fece cadere a terra i libri che teneva in mano e saltò sulla schiena dell’amica, appendendosi come fosse un koala.

-Metti subito giù Saetta!- la minacciò Lily, riferendosi alla scopa.

Alice era però una ragazza molto forte e Lily pesava troppo poco per riuscire a bloccarla, così avanzò senza troppi problemi verso la finestra.

-Chiedimi umilmente scusa Potter! O Saetta finirà in pasto al Platano Picchiatore- disse Alice, sporgendo la mano che teneva la scopa oltre il parapetto.

Lily a quella vista scese dalla schiena dell’amica e le si prostrò davanti in adorazione.

-La prego sua eccellenza Alice Paciock grande incantatrice contemporanea, nonché fidanzata con quello strano di mio fratello, mi perdoni- mormorò Lily ridendo, mentre con le mani si attaccava a una delle caviglie dell’amica.

Alice mise una mano sul mento e cominciò a grattarselo in segno di indecisione.

-Può andare Potter...-

Lily ancora ridendo si alzò da terra e cominciò a dirigersi verso il bagno.

-... ma stasera mi dovrai offrire almeno un giro di Whisky Incendiario!-  concluse Alice.

La rossa la guardò alzando un sopracciglio e chiudendo la porta le urlò:

-Fattelo offrire da Albus! È lui quello ricco-

Alice sorrise mentre sentiva il rumore del getto della doccia. Tornò verso il suo letto e finì di ordinare i propri vestiti continuando a sorridere. Quella sera avrebbe rivisto Albus. Era da molte settimane che non si vedevano e la mancanza cominciava a farsi sentire. Lei e Albus si erano messi insieme tre anni prima, quando lei era al quarto anno e lui al sesto. Poi lui si era diplomato ed era diventato un brillante pozionista all’interno del ministero, mentre lei passava le giornate dentro Hogwarts a scrivergli e a pregarlo di andare a trovarla in qualche modo.

-Tuo padre è pur sempre Harry Potter! Avrai qualche privilegio!-

-Io lo conosco quel sorriso!- disse una ragazza entrando in quel momento nella stanza e osservando contrariata il disordine.

-Mary non osare psicoanalizzarmi!- disse Alice, prendendo il necessario per lavarsi sentendo che Lily aveva chiuso il getto della doccia.

Lily infatti dopo pochi secondi apparve nella stanza, avvolta da un asciugamano rosso e con i capelli rinchiusi in un turbante. Alice approfittò di quel momento di disattenzione di Mary per entrare nel bagno. Non avrebbe sopportato un altro interrogatorio su lei e Albus! Lily non sembrò nemmeno farci caso e si sedette sul suo letto cominciando a pettinarsi i capelli.

-Allora Mary verrai anche tu stasera?-

-Alla festa illegale che ha organizzato Hugo? No grazie- rispose seccata, mentre arricciava il naso e scavalcava un maglione di Alice.

-Come no? Dai Mary, è la nostra ultima notte qui! Dobbiamo renderla memorabile- provò nuovamente Lily mentre cominciava a cercare qualcosa da indossare.

-Memorabile? Potter non siamo tutte fortunate come te, lo sai?- cominciò la mora, incrociando le braccia al petto.

-Si lo so!- sospirò Lily facendo roteare gli occhi.

-Non tut...-

-Non tutte ci chiamiamo Potter e abbiamo un posto assicurato come Auror al ministero!-scimmiottò Alice uscendo dal bagno avvolta da un vestito molto corto, ma che comunque le donava senza essere troppo volgare.

Lily sorrise e poi mettendosi un po’ gobba, come Mary era di fatti gracchiò:

-Io sono una ragazza normale che ha dovuto faticare, non ho trovato nulla di già pronto!-

Per sette anni Lily si era sentita ripetere ogni giorno quelle frasi e se all’inizio ci era rimasta male, con il tempo aveva imparato a fregarsene. Non l’aveva scelta lei la famiglia e poi Lily aveva la coscienza pulita: aveva sempre faticato molto per ottenere buoni risultati. Non era certo come James Sirius che invece aveva goduto del suo cognome dal primo giorno ad Hogwarts fino all’ultimo.
Scosse la testa e poi con un colpo di bacchetta si asciugò i capelli, mentre indossava una maglia nera un poco trasparente e dei pantaloncini rossi scuri.

-Io vado dalla McGrannit a darle la spilla da prefetto!- disse poi aprendo la porta della camera.

-Aspettami ti accompagno!- urlò Alice, slanciandosi verso l’amica.

Lily la osservò confusa e poi chiuse la porta dietro di sé.

-Non lasciarmi da sola con Mary!- disse disgustata Alice varcando il ritratto della Sala Comune e trovandosi nel corridoio.

Quando giunsero davanti all’ufficio della preside, Lily si voltò verso l’amica.

-Ali.. in realtà io vorrei andare da sola dalla McGrannit- disse, sperando che la bionda non si offendesse.

Se ci rimase male Alice non lo diede a vedere, anzi sembrò rianimarsi di colpo:

-Meglio così, andrò ad aiutare Hugo con i preparativi- cominciò a dire allontanandosi saltellando –Non preoccuparti Potter ci penso io a portare l’alcool!- finì la frase ma andò a sbattere contro qualcuno.

Lily strinse tra le mani la spilla e sorrise al professor Paciock che era apparso proprio in quel momento dall’angolo.

-Alice! Cosa stai blaterando?- chiese l’uomo osservando sua figlia contrariato.

La bionda lanciò uno sguardo d’aiuto a Lily, che però voleva godersi per intero la scena e quindi appoggiò la schiena contro una colonna e incrociò le braccia al petto. Alice capendo le su intenzioni arricciò le labbra e sussurrò:

-Grazie tante!-

-Allora? Alice non costringermi a metterti in punizione pure nel tuo ultimo giorno di scuola-

Alice si fissò i piedi in cerca di una scusa che non avesse già utilizzato le altre volte.

-Ma no papà... Io e Lily volevamo provare a preparare una bevanda da imbottigliare e regalare alla McGrannit domani... Così per ringraziarla sai-

Che grandissima paracula

Rise Lily mentre si avviava verso l'ufficio della preside, lasciando padre e figlia battibeccare. Dopo una breve scalinata giunse davanti al portone in legno di quercia che portava all'ufficio della McGrannit. Quante volte aveva solcato quella porta in quegli anni, a volte per le riunioni da prefetto, a volte perché era finita in punizione...
Stava per bussare ma il portone si aprì da solo.

-Entra pure Potter-

La voce acuta della preside ridestò Lily che strinse ancora più forte a sé la spilla. Avanzò sicura verso la figura magra e avvolta da ampi stoffe verdi della donna, che stava accarezzando un gufo.

-Ti stavo aspettando- mormorò l'anziana, andando a sedersi su una poltrona.

-Le ho riportato la spilla-

Lily porse lo scudo con la scritta "Prefetto" alla donna, che la prese e la osservò a lungo.

-È stata una spilla importante sai... Era di tua zia Hermione e prima ancora di tua nonna Lily. Donne dalla grande mente-

Lily annuí silenziosa. Sapeva a memoria le persone che appartenevano alla sua famiglia e le relative sfortune che avevano dovuto affrontare. La preside dovette captare i pensieri della ragazza.

-So perfettamente che tuo padre ti ha narrato molte volte le vicende dei tuoi famigliari, ma la memoria è qualcosa di sottovalutato eppure così importante! Come si può pensare di costruire un futuro se si dimentica il proprio passato?-

Lily rimase a bocca aperta. Quella frase la riassumeva così bene. Lily aveva sempre voluto sapere tutto del suo passato, dei suoi avi, dei suoi zii ma crescendo il fatto di essere la figlia del prescelto, di portare il nome di colei che si era sacrificata per il mondo magico aveva cominciato a pesarle. Lily spesso non si considerava all'altezza del suo cognome, invidiava tanto James Sirius a cui non pesava chiamarsi Potter, ma anche Albus che dai sacrifici di centinaia di persone aveva fatto imparare che essere diverso, essere un serpeverde non doveva essere motivo di scandalo ma anzi era un tassello in più da aggiungere al lungo cammino della pace. Lily invece appariva sempre divisa. Da un lato avrebbe voluto compiere gesta gloriose come il padre, dall'altro fare di tutto pur di scollarsi da quel cognome.

-Potter!-

Lily sbattè un paio di volte la palpebre e mormorò parole confuse.

-Siediti- disse questa volta dolcemente la preside, facendo segno con la testa alla poltrona che stava di fronte a lei.

Lily si accomodò, mordicchiandosi un labbro.

-I M.A.G.O. sono andati molto bene Potter e penso che il tuo futuro da Auror sia già tracciato e io non potrei esserne più che felice- cominciò la strega.

Lily sorrise contenta.

-Eppure non so... Non sei come tuo padre o i tuoi nonni o James Sirius...- mormorò incerta.

Lily si accigliò, il cuore prese a batterle forte.

-Che intende dire?-

Per un paio di lunghi minuti la McGrannit rimase in silenzio osservando il camino spento. Lily prese a battere nervosa una gamba.

-Non so come spiegarmi, ma ho come una strana sensazione in petto... Nulla di negativo stia tranquilla, solo che per me lei è destinata a fare altro, un di più ecco...-

Lily la guardò ancora più confusa.

-Ma probabilmente mi sbaglio... Sai l'età a volte è nemica della mente- prese una lunga pausa -Se non c'è altro ti congederei-

Lily aprì la bocca. Certo che c’era altro, come poteva quella donna esporle i suoi dubbi su una futura carriera da Auror e poi lasciare un velo di incertezza e dubbi? Se c’era una cosa che Lily odiava era l’incertezza. Stava per chiedere delucidazioni, quando la figura anziana della professoressa si tramutò in un gatto e saltò lontano dalla ragazza, andando a rifugiarsi su uno scaffale colmo di libri. Lily capì che quello sarebbe stata la sua ultima volta faccia a faccia con la McGrannit ad Hogwarts, così si alzò e avanzò verso il portone osservando i quadri dei vecchi presidi che la guardavano incuriositi, mormorando storielle sui Potter a bassa voce.
 
 
-Potter! Mi sembrava strano che non ci fosse il tuo zampino in questa baraonda!-

Lily era appena entrata nel pub la Testa di Porco e Aberforth cominciò a riempirle la mani di boccali di birra.

-Quantomeno renditi utile e va a servirli ai tuoi amici!-

-Ma come Ab? È questo il tono che si usa con una ragazza dolce e carina come mia sorella?-

Lily si voltò di scatto verso la parete da cui era provenuta quella frase. Sorrise spalancando la bocca alla vista di suo fratello James impegnato ad un torneo di Beer Pong con una tassorosso, con in testa a mo’ di bandana la cravatta nera e gialla quasi sicuramente una volta proprietà della studentessa.

-Jamie!- urlò Lily, spalancando le braccia e facendo cadere per terra tutti i boccali che Aberforth le aveva appena dato.

Il vecchio barista ovviamente imprecò e cominciò a maledire l’intera stirpe Potter mentre riempiva altri boccali. Lily nel frattempo si era avvicinata al fratello.

-Che ci fai qui? Credevo fosse una festa per neo diplomati-

-Sai che Jamie è rimasto indietro di tre anni mentalmente-

Lily si voltò nuovamente e quasi non ci crebbe quando vide Albus dietro di lei, con Alice ovviamente avvinghiata ad un suo braccio.  Erano mesi che non vedeva i suoi fratelli e solo in quel momento si rese conto di quanto le erano mancati. Erano sempre stati un trio indivisibile, nonostante la differenza d’età o i caratteri contrastanti, eppure fino a qualche anno prima Hogwarts era stata il palcoscenico delle loro marachelle o delle loro liti, anche se erano rare.
Solo in quel momento Lily notò lo sguardo furbetto di Alice che non prometteva nulla di buono. Si guardò attorno, mentre nella sua mente frullavano le immagini di James che aveva cominciato a provarci pesantemente con la tassorosso e di Albus che mormorava parole dolci ad Alice. Gli occhi nocciola di Lily continuavano a muoversi finché non lo notarono.  Scorpius Malfoy!
Lily distolse subito lo sguardo e diede un pizzicotto ad Alice che si allontanò mal volentieri dalla bocca di Albus.

-Che vuoi?- chiese un filo spazientita.

-Perché hai invitato anche loro?-

-Eddai Lily, non dirmi che non ti mancavamo!-

-Chiudi la bocca Albus!-

Albus scosse la testa e poi alzando le braccia richiamò Scorpius, il suo migliore amico, che se stava a parlare con Hugo. Lily allora prese dalle mani di James il bicchiere di birra che si stava accingendo a bere e lo rovesciò in testa al fratello. Entrambi i Potter cominciarono a urlare arrabbiati contro la sorella, ovviamente per motivi diversi e questo generò grande risate tra tutti i presenti. Pochi minuti dopo però tutti i presenti tornarono alle loro conversazioni e Scorpius, osservando la figura di Lily che si avviava verso l’uscita del pub decise di seguirla.
Lily se ne stava in piedi ad osservare le vie di Hogsmeade vuote, assaporando quella calura estiva che tanto le piaceva. Scorpius la osservò per un po’ in silenzio, poi si infilò le mani nelle tasche dei pantaloni e la affiancò cominciando ad osservare il cielo scuro.

-Allora Lily... da domani anche tu sarai una di noi?-

Silenzio. Lily chiuse gli occhi e inspirò più aria che poté. Scorpius intuì che quello non era un bel segnale.

-Suvvia! Mica sarai ancora arrabbiata con me?- riprovò.

Ciaf!

 La piccola mano di Lily centrò perfettamente la guancia del nobile biondo.

-Ok forse me la meritavo- ammise, portandosi una mano sulla guancia che aveva cominciato a pulsare.

Ciaf!

-Questo però non me lo meritavo!-

Lily lo osservò strabuzzando gli occhi. Puntò i piedi verso terra e alzò lo sguardo, incastonando il suo sguardo con quello blu screziato del biondo.

-Non me lo meritavo? Scorpius Malfoy! Sei l’essere più ripugnante che io abbia mai conosciuto!- cominciò ad urlare la rossa, estraendo dalla tasca la bacchetta e puntandola verso la gola del ragazzo.

Scorpius alzò le mani in segno di resa, mentre cominciava ad indietreggiare. Non si sarebbe aspettato una reazione del genere. In fondo l’avevano deciso insieme anni prima. Finchè stavano ad Hogwarts entrambi potevano considerarsi fidanzati, ma appena uno sarebbe uscito da lì sarebbe finito tutto.

-Mica sarai gelosa?- provò Scorpius incerto.

-Gelosa?- soffiò Lily ridendo sarcastica –Io non sono gelosa! Ma tu sei stato un verbo idiota! Sei andato a fare il pozionista e hai dimenticato due anni di relazione...-

Scorpius scoppiò a ridere, cosa che fece infuriare ancora di più la rossa.

-Oh andiamo! Ma chi te l’ha detto che io ti ho dimenticata?-

-Mio fratello nonché tuo migliore amico! Ieri io e Scorpius siamo andati a casa di una nostra collega e so che lui è rimasto da lei anche a dormire- scimmiottò Lily.

Scorpius aveva lo sguardo confuso e si passò una mano sulla fronte. Nel frattempo Aberforth uscì dal pub accendendosi la pipa. Li fissò divertiti.

-Una Potter arrabbiata non è mai cosa buona!- borbottò –Che cosa ha combinato?- chiese tossicchiando a Lily.

Lily strinse le labbra: quella situazione la stava spazientendo. Aberforth sebbene diverso dal fratello defunto, non era stupido e così tornò subito nel locale, abbandonando Scorpius che lo fissava desolato.

-Scorp- cominciò questa volta debole la rossa –Io lo so che la storia tra me e te è finita da tempo,ma io... non credevo di essere così facile da dimenticare...-

Il biondo tornò a fissarla e sospirò. Provò ad avvicinarsi piano e le prese le mani. Fu sollevato dal fatto che Lily non si scostò da lui.

-Lily... io non ti ho dimenticata, per me sei importante. Ma la nostra storia è finita da tempo, è vero non ho risposto alle tue lettere, ho avuto altre ragazze- Lily lo fulminò- ma non per questo io mi sono dimenticato di noi-

Lily distolse lo sguardo. Era una ragazza forte, ma Scorpius era stato un tasto dolente da sempre. Si era sempre sentita parte passiva della coppia. Lui si era dichiarato, lui l’aveva baciata per la prima volta, lui le aveva scritto lunghe lettere d’amore, lui ne aveva parlato con Albus e lui l’aveva lasciata. Lily si era sempre adeguata ad ogni decisione. Aveva imparato ad amarlo con il tempo, si era abituata a ricevere quelle lunghe e dettagliate lettere vie gufo e aveva annuito senza versare lacrime quando si erano lasciati. Ma il tempo è cattivo e più passavano i giorni più Lily si era accorta che tutte quelle attenzioni che Scorpius le dava, le mancavano. Aveva cominciato così a scrivergli lettere, ma non aveva mai ricevuto risposta. Come dargli torto? Lui era nel mondo reale, in un laboratorio di pozioni con Albus e chissà quante ragazza più belle e intelligenti di lei.

-Mi stai ascoltando?-

Lily tornò ad osservare il ragazzo.

-Cosa dicevi scusa?-

Scorpius sospirò rumorosamente e alzò lo sguardo verso il cielo.

-Dicevo... che ora che anche tu verrai a lavorare al ministero, potremmo riprovarci... siamo cresciuti, cambiati forse andrà meglio-

Riprovarci?  

Si? No? Cosa aveva da perdere? Lily rimase immobile. Forse ne valeva davvero la pena, o forse no? Inspirò e si morse un labbro. Lentamente allungò un mano verso il collo del ragazzo, che stupito abbassò immediatamente lo sguardo osservandola curiosa. Ancora più lentamente la ragazza si mise sulle punte e poi lo baciò. A Scorpius bastò quel piccolo contatto per riprendersi. Chiuse gli occhi, le labbra inizialmente screpolate e timorose dei due, si riconobbero e cominciarono a cercarsi sempre più, con più smania. Le mani di Scorpius nel frattempo scesero lungo i fianchi della ragazza, che rabbrividì a quel tocco. Le labbra si schiusero e tutti quegli anni di lontananza si riversarono con urgenza in quel bacio.

-Ok! Questa me la dovete spiegare-

Lily e Scorpius si staccarono subito e osservarono Albus che era appena uscito dal locale abbastanza ubriaco. I due ragazzi erano rossi in volto e con il fiatone.

-Alby prendimi al volo!- urlò la voce di Alice decisamente ubriaca.

La ragazza apparve nella strada con una bottiglia di Whiskey in mano e saltò addosso al pozionista. Albus aveva i riflessi decisamente rallentati e non riuscì a prenderla al volo. Così Alice cadde per terra e cominciò a rotolarsi dalle risate mentre la bottiglia di vetro si ruppe in mille pezzi, le cui schegge colpirono Albus che cominciò a sanguinare.

-Cazzo Ali!- urlò questi.

Lily osservò Scorpius che aveva sulla faccia un’espressione confusa. Vedendo che il suo migliore amico non se la stava passando bene, cercò di rialzarlo in qualche modo e lo portò dentro al locale. Alice vedendo il suo fidanzato andarsene via sanguinante fu presa dai sensi di colpa e gattonando continuando comunque a ridere tornò dentro il locale.
Lily si passò una mano tra i capelli, mentre con l’altra si toccò le labbra. Sorrise inconsciamente. Aveva baciato Scorpius e forse sarebbero tornati insieme.  Ma era questo quello che voleva? O meglio, era quello il momento giusto? Nei mesi futuri avrebbe avuto molto a cui pensare: un nuovo lavoro, nuovi amici, una nuova vita, c’era tempo per un nuovo ragazzo? Però infondo Scorpius non era un nuovo ragazzo. Forse sarebbe stato come tornare nel passato. Un dolce passato.
Prese la bacchetta e mormorò:

-Gratta e netta-

La strada tornò pulita, del sangue di Albus non vi era più traccia. Sentì un fruscio dietro di sé, ma non se ne preoccupò troppo. Osservò un’altra volta la stellata che era apparse in cielo e si decise a tornare nel pub, per sfidare James a Beer Pong. Stava per abbassare la maniglia, quando sentì:

-E quello che cazzo era?-

Lily tolse la mano dalla maniglia lercia e alzò lo sguardo. Il suo cuore perse un battito.
   
 
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