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Autore: AndreBon97    25/04/2020    1 recensioni
Questa storia parla di magia, della lotta tra il bene e il male ma non solo. Questa storia parla di responsabilità, di crescita, di amicizie e di scelte.
Frutto della mia mente malata ha aspettato anni per venire finalmente a galla. Spero dunque di potervi strappare almeno un sorriso e di non annoiarvi più del dovuto con il mio racconto.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash, Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mondo Cardine, 20 Marzo, 00:01

La foresta taceva, tra gli alberi si diffondeva solo il fruscio del vento e l'ansimare dei cani. Si spostavano velocemente, affondando le zampe nella neve fresca. Stavano trascinando una vecchia slitta. Silenziosa, il branco ne copriva il cigolio. Poi, ad un tratto, piombò il silenzio. La slitta si era fermata.
Ne scese una figura incappucciata, da quel punto poteva vedere il cielo attraverso gli squarci lasciati dalle fronde degli alberi. Aggrottò le sopracciglia: era rosso.
Fortunatamente era giunta a destinazione in tempo. Davanti a sé, attorniato dalla fitta foresta, si stagliava un grosso igloo inciso nel ghiaccio. La porta, pesante e parzialmente bloccata dalla neve, richiedeva un paio di tentativi e innumerevoli cigolii per aprirsi, lasciando spazio ad una sala semi-illuminata da un immenso candelabro appeso al centro della stessa. Sotto di esso si trovava disposta una grande tavolata, alla quale alcuni uomini stavano già discutendo animatamente. La porta venne chiusa e anche l'ultima arrivata si mise in ascolto.

"I ragazzi devono essere messi al corrente, da domani saremo in guerra e nessuno di loro sarà più al sicuro."

L'uomo era seduto a capotavola e aveva le braccia incrociate mentre la disordinata chioma di ricci biondi gli copriva il viso. Era robusto e ben piazzato. Non sembrava superare la quarantina ma la sicurezza e l'autorità con cui era capace di esprimersi facevano si che nessuno si azzardasse ad interromperlo.

"Stasera il nemico ci ha mandato un messaggio molto chiaro, il cielo sopra di noi ne è testimone. E' tornato e se noi non prepareremo i nostri Guardiani al peggio..."

"Gesù, Chris, stiamo parlando dei nostri ragazzi, hanno solo 16 anni, non sono pronti, non starai veramente pensando di..."

Una donna si era alzata di scatto, dall'altre parte della tavolata, non appena aveva sentito l'uomo nominare "I Guardiani". Messi a confronto, i due potevano considerarsi agli antipodi. Se l'uomo davanti a lei era alto e robusto questa, invece, era piccola e minuta. Portava i capelli a caschetto e le ciocche castane le coprivano la fronte spaziosa. Anche lei sembrava essere sulla trentina ma gli occhiali, con lenti spesse quasi due dita, le coprivano gli occhi, di un nocciola acceso, e la invecchiavano di una ventina d'anni.

"Ora basta. Cassandra, ne abbiamo già discusso ed ho preso la mia decisione. Max dovrà essere pronto come tutti gli altri".
Dopo un lungo respiro, continuò:
"A tal proposito ho mandato Emma in avanscoperta nelle terre ad Est di questa foresta. Sapete, per essere consapevoli di cosa ci aspetta... Emma, per favore, puoi illuminarci?".

A quelle parole la figura incappucciata che aveva raggiunto quella sala per ultima si era fatta avanti. Al suo posto vi era ora una ragazza bellissima. I lunghi capelli color miele e gli occhi di un verde smeraldo delineavano i suoi lineamenti perfetti. Era snella e non più bassa del metro e settanta. A differenza di tutti gli altri presenti non doveva avere più di 20 anni.
Avanzò verso il centro della sala mentre ancora, infreddolita, tirava su con il naso e sfregava tra di loro i guanti in pelle per potersi riscaldare. Poi, con voce tremante, prese la parola:

"S-S-alve a tutti. Quello che ha detto Chris è vero, in questi giorni mi sono avventurata nelle terre ad Est, fino alla Rocca".

Al sentir nominare quel luogo il leggero vociare dei commensali, da una parte sorpresi da un così improvviso intervento, dall'altra interdetti, si era placato di colpo, dandole la possibilità di continuare.

"I-Il s-sigillo..." iniziò a balbettare

"Più forte cara!", si sentì in coro dalla tavolata.

"Il Sigillo, è stato spezzato". Seguì un lungo silenzio.

"Purtroppo non è tutto, come ha detto Chris, ho esplorato le terre ad Est e al mio rientro non ho incontrato nessun animale. Esatto, considerando il colore che tinge il cielo, proprio questa sera, penso che tutti voi qui dentro siate già giunti alla mia stessa conclusione. L'Equinozio è iniziato. "

Nessuno disse niente ma si poteva capire che l'atmosfera era cambiata, si era fatta più pesante. Nell'aria si sentiva l'odore della paura. Solo Cassandra ebbe il coraggio di rompere quel silenzio per rivolgersi alla giovane:

"Cara, prima di partire tu ti trovavi in Italia con il mio Max, giusto? Cosa ne pensi dell'intervento dei guardiani? Ritieni che siano pronti? Tu conosci Max meglio di tutti noi, chi meglio di te potrebbe esprimere un giudizio". Così dicendo lanciò uno sguardo di sfida a Chris, che si trovava ancora dall'altra parte della tavolata.

Quello che non sapeva, però, è che quella domanda, per Emma, non avrebbe potuto trovare un tempismo peggiore. Se solo l'avesse presa da parte alla fine della riunione...Avrebbe potuto spiegarle tutto con calma senza spargere il panico tra la gente. In fondo Cassandra era una donna saggia, insieme avrebbero potuto trovare una soluzione. Risponderle davanti a tutti, invece, era tutto un altro discorso. Non aveva idea di come avrebbe potuto reagire.

"Max... Suo nipote Max è scomparso". Disse, infine, con un filo di voce. 
   
 
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