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Autore: carlyxy    26/04/2020    0 recensioni
(..)Le sue dita però si strinsero nuovamente attorno alle mie e lo fecero con una delicatezza inaspettata, come un fiore che si chiude al tramonto.
Il mio sguardo tornò al volto di Jacob e la sua espressione mi lasciò confusa. I suoi occhi avevano perso il velo di divertimento di poco fa in favore di qualcos’altro: una sorta di aperta e sorpresa affettuosità.
Quando lo sguardo di Jacob si allontanò dal mio, lo vidi scivolare sulla mia bocca mentre la stretta alla mano si caricava di nuova forza.
**
Raccolta di one-shot o semplici stralci di vita riguardanti Renesmee e il suo rapporto con Jacob.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Renesmee Cullen
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Successivo alla saga, Contesto generale/vago
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Post Breaking Dawn -
Pov: Renesmee

 
Il respiro cominciò ad accorciarsi, spezzarsi, mentre lui mi teneva imprigionata sotto di sé.
Le mani di Jacob si strinsero attorno alla mia coscia mentre schiudeva la bocca sulla mia per incontrare il suo respiro ad ogni spinta.
Chiusi gli occhi e mi aggrappai alla sua schiena bollente, affondandoci le unghie mentre la voce di Jacob si rompeva contro il mio orecchio.
Il ritmo aumentò.
Ritmico.
Veloce.
Gli morsi il labbro inferiore così forte da sentirlo gemermi in bocca.
Fu quello a fargli raggiungere il culmine, a piegarsi maggiormente contro la mia spalla e sentire le sue dita risalire lungo il fianco e arrampicarsi fra i capelli, il volto celato nel mio collo, il piacere sulle labbra.
Poi si stese su un fianco, sul viso ancora un alone di rossore, e mi baciò con dolcezza una guancia.
«Quand’è che è cambiato qualcosa?», mi chiese con la voce ancora spezzata dallo sforzo.
Gli accarezzai il viso, sfregando il pollice contro la sua guancia lasciando che le immagini parlassero al posto mio, come ero solita fare quando non trovavo le parole oppure non avevo il coraggio di dire a voce alta ciò che sentivo.
Quella domanda me l’ero fatta spesso anche io, ma se tornavo indietro con la mente riuscivo solo a tracciare una linea retta del nostro rapporto.
Era sempre stato tutto naturale, niente era mai stato complicato fra noi, come una linea che scorre senza alcuna curvatura.
Poi, senza preavviso, quella linea aveva preso ad incrinarsi in molti punti, con discorsi lasciati in sospeso, sguardi non più innocenti, qualche tocco più prolungato del necessario. Ma il momento esatto in cui il nostro rapporto aveva veramente iniziato a cambiare, non lo ricordavo, non sapevo individuarlo.
Forse quando lo avevo visto scherzare un po’ troppo a lungo con una ragazza giù a River’s Beach. Quella volta fu come se mi avessero dato un pugno dritto allo stomaco, fu la prima volta che nacque in me la concreta paura che qualcuna me lo portasse via per sempre.
Ma in realtà forse tutto era iniziato da piccole cose, da dettagli ancora più infimi.
Osservarlo di sottecchi quando le sue labbra si incurvavano verso l’alto mentre guardavamo la sua sitcom preferita, le lunghe passeggiate sulla spiaggia, l’entusiasmo che nasceva nei suoi occhi quando mi spiegava qualcosa riguardante la meccanica delle auto e quando si perdeva in dettagli che nemmeno riuscivo a comprendere ma che non avevo mai il cuore di interrompere.
No, non sapevo trovare un inizio.
Però la prima volta che Jacob mi aveva toccata con l’intenzione di toccarmi, quel punto non aveva fatto fare una semplice curva al nostro rapporto ma una vera impennata.
Così come il primo bacio che mi aveva dato, dietro agli scogli, nascosti dagli occhi indiscreti degli altri quileute.
O la prima volta che avevamo fatto l’amore, a casa di Jacob, nel suo piccolo letto, la paura dentro le ossa e la voglia sulle labbra mentre il mondo intorno a noi continuava a girare, ad andare avanti.
«Non saprei dirti quando è cominciato, davvero».
Mi piegai maggiormente contro il suo corpo, respirando l'odore della sua pelle e accostando il mio battito cardiaco al suo. C’erano state tante cose con Jacob, tanti momenti e tanti attimi che avevo collezionato e tenuto al segreto fra le pieghe del cuore, rimboccandole ogni tanto, giusto per tenerle al caldo.
   
 
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