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Autore: Blyth    26/04/2020    3 recensioni
Sullo sfondo di una guerra che dura da oramai più di sessant'anni si intrecciano le storie dei nostri protagonisti: un giovane cacciatore di mostri dal destino ancora da svelare, un orfano con un segreto da custodire per poter sopravvivere e una guerrera di un ordine composto da mezzi-demoni.
Nessuna grande profezia.
Nessuna impresa eroica da grandi canti epici.
Solo il desiderio di riscatto, la sete di vendetta e una guerra che lacera e distrugge ogni cosa che incontra.
Genere: Avventura, Guerra, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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il viandante
1. Il viandante
(note a fine capitolo)






- Adesso ti insegno io a rubare piccolo bastardo!- urlò l'uomo afferrando i capelli bruni del bambino davanti a lui e sollevandolo tra le urla di approvazione dei suoi compagni mercanti. Il bambino, magrolino, mal nutrito e indifeso davanti a quegli uomini troppo più grandi di lui gemette, cercando di afferrare il polso dell'uomo e alzandosi sulle punte per cercare di toccare terra e ricacciando indietro le lacrime di dolore.
L'uomo lo strattonò facendogli perdere l'equilibrio e barcollare, provocandogli una fitta di dolore alla testa, gli avrebbe strappato i capelli se avesse continuato Ryo ne era sicuro.
Quando un pugno lo colpì in pieno viso le lacrime iniziarono a sfuggirgli dagli occhi contro il suo volere, odiava piangere in situazioni come quella mentre gli uomini ridevano nel vederlo lamentarsi mentre lo picchiavano.
Arrivò unaltro pugno, questa volta alla bocca dello stomaco che gli tolse l'aria dai polmoni, tranciandogli il fiato. L'uomo lasciò i suoi capelli buttandolo per terra e scrollandosi di mano qualche ciocca oramai strappata dalla cute folta.
Ryo cercò di atterrare sui palmi delle mani ma qualcuno lo prese a calci da dietro la schiena provocando un contraccolpo che gli fece cedere i gomiti deboli e sbattere il viso contro la terra dura e arida. A quel calcio ne seguirono altri sempre più incalzanti e forti.
- Dovremmo scriverti  "Ladro" sulla fronte con un coltello stupido ladruncolo!- ringhiò uno di loro colpendolo.
Ryo senza alcuna possibilità di difendersi si rannicchiò su se stesso come aveva imparato a fare, coprendo il collo con le mani e riparando il viso stra le gambe, chiudendo gli occhi e pregando che si stancassero prima di renderlo in fin di vita.
O forse sperò che lo uccidessero con il loro colpi, aveva fame, era stanco e solo. Forse si era fatto beccare apposta mentre sottraeva la sacca dei soldi dal cavallo di quel mercante, forse sarebbe stato meglio morire li piuttosto che dover affrontare un altro giorno più ferito e malconcio di quello prima.
Glielo avevano ripetuto tante volte, al mondo non c'era spazio per orfani come lui.
Strinse più forte gli occhi piangendo tra singhiozzi e gemiti di dolore, rinuncunciando persino a chiedere pietà ma fu proprio in quel momento che i colpi cessarono improvvisamente al risuonare di una voce maschile.
- Cosa credete di fare a quel bambino?- domandò la voce.
Ryo rimase immobile non osando nemmeno aprire gli occhi, limitandosi a riprendere fiato riempiendo i polmoni con piccoli respiri a causa del dolore.
-E' un ladro, gli stiamo dando la lezione che merita.- rispose l'uomo che lo aveva afferrato per i capelli.
- Se vi ha derubato dovreste chiamare le guardie cittadine, non picchiarlo.- fu la risposta pronta dello sconosciuto.
Ryo potè sentire gli uomini attorno a lui spostarsi di qualche passo, forse verso l'intruso che stava osando opporsi a loro, dei mercanti benestanti.
- E a te cosa importa se lo picchiamo invece di farlo arrestare? Ladruncoli come questo meritano solo di imparare la lezione da parte di veri uomini.- il tono dei suoi aggressori si stava facendo più basso, minaccioso e Ryo pregò la dea che lo sconosciuto non li facesse arrabbiare più di quanto non lo fossero già.
Ad un tratto sentì il suono metallico di una spada che viene estratta - Volete scoprire quanto mi importa?-
-Bastardo...-
Il suono di altre quattro spade che vengono estratte.
Ryo tremò rannicchiandosi ancora di più e iniziando a ripetere un mantra con le labbra serrate.
Ci fu un attimo di caos, urla, clangore di spade e versi di dolore ma fu solo un istante prima di un pacifico silenzio interrotto solo dal suono di un pianto e qualche gemito basso.
Poi una mano decisa lo afferrò per un braccio obbligandolo ad alzarsi e provocandogli un male atroce ai muscoli, Ryo provò a dimenarsi per quanto potesse ma lo sconosciuto se lo caricò in spalla senza preoccuparsi dei suoi deboli calci e pugni.
Quando realizzò che si trattava dello sconosciuto si calmò aprendo al meglio l'occhio sano e guardando i  mercanti stesi a terra, alcuni privi di sensi altri feriti ma non in pericolo se non per uno che continuava a stringersi una mano monca delle dita.



Lo strano viandante non lo lasciò scendere dalla sua spalla fino a che non furono davanti alla casa di un medico dove lo abbandonò sul uscio.
Ryo guardò lo sconosciuto ancora confuso dal suo comportamento, oramai aveva imparato che nessuno fa niente per nessuno al mondo se non per un guadagno. Aspettava che l'estraneo rivelasse cosa volesse in cambio del suo salvataggio e lo obbligasse a ripagarlo della gentilezza.
Ma il giovane spadaccino non gli disse niente, si limitò a frugare nella propria veste e estrarre alcune monete che gli lanciò in grembo, Ryo si affrettò ad afferrarle.
-Per il medico.- disse soltando il ragazzo più grande girandosi e andandosene di tutta fretta.
Ryo provò a scattere cercando di fermarlo ma il suo corpo dolorante glielo impedì -Fermati! Hey per favore fermati!- provò a urlare ma il ragazzo non lo degnò nemmeno di un ultimo sguardo continuando ad avanzare con il suo passo spedito.
Ryo mandò giù un groppo alla gola e prendendo tutto il fiato che riuscì a trovare urlò un ultimo "Grazie" a pieni polmoni chiandosi sulle ginocchia e ricacciando subito indietro un gemito di dolore, le monete strette al petto.



Due giorni dopo il medico lo aveva lasciato andare dopo avergli bendato i tagli, applicato una pomata per i lividi che gli gonfiavano l'occho destro e tappezzavano il costato ed essersi assicurato che non ci fossero ferite gravi "all'interno".
Così Ryo si era rimesso in piedi con ancora due monete bronzo in tasca e un braccio fasciato attorno al collo.
Per un po' rubare sarebbe stato impossibile, i mercanti gli avevano torto il braccio sinistro così tanto da rendergli impossibile muoverlo per almeno una settimana, quindi si sarebbe dovuto inventare qualcosa prima di finire i soldi del suo gentile sconosciuto.
Il medico abitava appena fuori da una città piuttosto grande e popolata, si trovavano in una regione interna del regno di Raijen lontani dai campi di battaglia a sud-est e dagli orrori lasciati dalla guerra con Zhan che si trovavano sugli altri confini. La cittadina era ben popolata e viva, organizzata su una struttura circolare come la maggiorparte delle città delle grandi pianure del centro.
Ryo raggiunse la piazza centrale dove si teneva il mercato e si sedette ad un angolo, sotto una statua di un guerriero armato con lascina e scudo; Bajo il Dio della guerra e difensore dei confini. Posò la schiena contro il pilastro della statua protettrice e prese dalla piccola sacchetta che portava in grembo un  bicchiere di latta che portava sempre con sè mettendolo per terra davanti alle proprie gambe incrociate e aspettando pazientemente che qualcuno avesse compassione di un povero bambino ferito.


















Note:

Avevo pubblicato questa storia già un mesetto fa, poi ho deciso di toglierla per revisionarla. Purtroppo non ho una beta, ho provato a collaborare con una ragazza tempo fa ma non mi ci trovo.
Purtroppo sono anche dislessica, quindi per quanto io mi sforzi di correggere ci sarà sempre qualche errore che mi sfruggirà, vi chiedo scusa e vi invito a segnarlarmeli  correggerò volentieri!

In sostanza non cambia nulla dalla prima pubblicazione, ho solo corretto tutto quello che c'era da correggere (spero) per pubblicare di nuovo, ripartendo da capo.
Grazie alla quarantena ho avuto modo di dedicarmi di più alla scrittura, quindi ho almeno 11 capitoli già pronti, la speranza è di riuscire a tenere una pubblicazione a cadenza settimanale ogni Domenica.
Vi invito a lasciare un commento e vi do appuntamento con il prossimo capitolo per settiman prossima!

Blyth



p.s. I capitoli non saranno sempre così corti, anzi... prendete questi primi brevi capitoli come introduzione. Man mano che adremo avanti prenderanno sostanza.

Blyth





  
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