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Autore: cussolettapink    28/04/2020    2 recensioni
"Non pensare alla signora Maria adesso! E' oggi, vero? Abigail devi assolutamente riuscire a procurarmi un contratto con loro! In questo momento chiunque stia facendo importanti lavori viene dalla loro agenzia!"
Abigail sorrise, recuperando la cartella contenente l'ultimo book fotografico del riccio.
"Non temere Harry, la Malik Corporation non ha scampo. Avrai un contratto con loro, dovessi parlare con Zayn Malik in persona per convincerli!"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 10 – Return



Quella mattina la mora si svegliò già stanca, non ancora del tutto ripresa dalla serata passata.

Isabelle li aveva aspettati praticamente all’imbocco del corridoio in cui si trovavano le loro stanze e non appena individuata la castana le si era gettata con le braccia al collo.

Harry si era diretto velocemente verso la sua stanza, non uscendone più per tutta la notte.

Isabelle rimase con la ragazza per un paio di orette, assicurandosi che si fosse calmata del tutto prima di tornare nella sua stanza.

Quando Abigail aprì gli occhi, si rese conto che quel giorno ci sarebbe stato anche il servizio con Michael, il fotografo incontrato il primo giorno lì a Milano e che l’aveva riconosciuta, anche se per fortuna non aveva ancora collegato il passato che li legava.

I ragazzi avrebbero avuto un breve servizio fotografico la prima parte della mattina, seguiti da una sfilata nella tarda mattinata. Ci sarebbe poi stata un’intervista e infine il famoso servizio fotografico. Abigail ringraziò quasi il cielo che il terzo servizio fotografico della giornata fosse stato annullato, almeno avrebbero potuto rilassarsi un paio di orette prima di andare verso l’aeroporto per tornare a casa.

Un leggero bussare alla porta la distrasse dai pensieri, facendola alzare dal letto e aprire la porta.

Troppo tardi si rese conto di aver effettivamente aperto con indosso solo i pantaloncini del pigiama e una felpetta leggera che usava per dormire. Lo guardo di Zayn faceva intendere quanto la trovasse buffa, seppur i pensieri del moro fossero invece molto più “dolci”, trovando la ragazza tremendamente tenera in quella mise, così diversa da quelle in cui era abituato a vederla.

“Sono venuto a vedere come stavi e a chiederti se te la sentivi di partecipare agli impegni della giornata, ovviamente puoi benissimo rimanere qui in camera fino al momento di ripartire, gestirò io i ragazzi”.

La ragazza sorrise, vedendo come fosse davvero una preoccupazione del moro che lei non si sforzasse molto.

“Nessun problema, sono in grado di gestire la giornata, dammi solo dieci minuti per… beh, prepararmi” sorrise imbarazzata, chiudendo poi la porta di fronte al moro e precipitandosi nel suo armadio a cercare cosa indossare.

Una volta vestita e truccata, la ragazza scese nella hall trovando già tutti pronti.

“Abbie, sei sicura di voler venire? Prometto di comportarmi benissimo e di non fare nulla che tu non approveresti, parola di lupetto” scherzò Isabelle, davvero preoccupata per la ragazza e per gli eventi che avevano sconvolto la quiete della nottata precedente.

“Rimanere in camera a rimuginare su quanto successo potrebbe solo peggiorarmi l’umore, è molto meglio uscire e fare il lavoro che amo” sorrise la ragazza, guardando di sottecchi Zayn, che di contro continuava a fissarla, come pronto a scorgere ogni più piccolo turbamento nel comportamento della ragazza.

Gli appuntamenti della giornata filarono lisci come l’olio, fino a quando arrivò il famoso servizio fotografico con Michael.

I tre ragazzi stavano lavorando magnificamente, Zayn stava continuando a ricevere continui elogi sui suoi modelli e il tutto si stava svolgendo senza intoppi.

“Bene, con questi scatti abbiamo concluso il servizio, manderò alla vostra agenzia le foto per l’approvazione e che dire, se passate per Milano passate a trovarmi” sorrise Michael, stringendo la mano a Zayn.

“Abigail, è stato un piacere averti con noi sul set”.

“Anche per me Michael” sorridendo in modo tirato, la mora pensò che forse era riuscita a scampare al riconoscimento da parte del fotograto.

“Mi sarebbe piaciuto farti un servizio fotografico, magari in costume da bagno. Purtroppo so che ormai ho perso il treno giusto? Dopo Paul ti sei completamente ritirata”.

Il gelo. Se avessero chiesto a Abigail di descrivere una sensazione di assoluto disagio avrebbe senza dubbio ricordato quel momento.

“E’ il passato, anche tu sei andato avanti. Ti chiedo il favore di non proferire parola su questo a nessuno, ci tengo che questa storia finisca nel dimenticatoio”.

Zayn e i tre ragazzi erano già sulla porta, mentre Michael si intratteneva a infastidire la mora.

“Mi sono ricordato che noi una volta abbiamo anche parlato. Eri la manager di Harry anche allora, anche se è chiaro a tutti il perché Harry fosse stato preso all’epoca. Insomma, riconosco che ora è un modello eccezionale ma troppo lavoro ha fatto da allora, non trovi? Sai anche tu perché Paul voleva lui – e te – sul set. O fuori dal set, corretto?”

La mora sentiva quasi la mano tremare, pronta come era a tirare uno schiaffo al ragazzo. A un certo punto sentì un braccio posarsi intorno alle sue spalle e riconobbe subito il profumo di Harry.

“Ricordo anche io adesso, se vuoi che la tua carriera di fotografo non retroceda di nuovo a porta caffè e assistente alla post produzione delle foto, ti conviene non far parola a nessuno di quel che sai. Ti ricordo che abbiamo deciso di non sporgere denuncia a Paul e tu in quanto suo assistente eri un complice e a conoscenza di tutto. Vai avanti e fatti la tua vita. Addio”.

Prendendo la mora per il braccio, la trascinò via da Michael e da tutto quello che quella conversazione aveva scaturito, aprendo vecchie ma profonde preferite nella ragazza, già provata pesantemente dagli eventi delle ultime ventiquattro ore passate.

“Ci sono problemi con Michael?” domandò Zayn, che odiava rimanere all’oscuro delle cose.

“Niente di importante, a quanto pare anni e anni fa abbiamo lavorato con il superiore di Michael e ci siamo ritrovati per fare due chiacchiere al volo, niente di significativo” mentì in parte Harry, visto che Abigail era ancora troppo scossa per poter inventare su due piedi una giustificazione migliore di quella trovata dal moro.

“Va bene, ora torniamo in hotel a riposare fino a quando non verrà la macchina a prenderci per portarci all’aeroporto”. Concluse la conversazione Zayn, invitando tutti a salire sull’auto che li avrebbe ricondotti in albergo.

 
Abigail aveva appena terminato di vestirsi in modo più comodo – un pantalone sartoriale e una giacca blazer al posto di un vestito – che sentì qualcuno bussare alla porta.

“Zayn ciao, accomodati. Stavo finendo di chiudere la valigia con gli ultimi effetti personali”.

“Scusami se ti disturbo, volevo solo darti una cosa”. Il moro le porse un sacchetto, che conteneva una scatola.

“Di che cosa si tratta?” chiese curiosa, tirando fuori la scatola dalla busta e riconoscendo subito l’oggetto “Che significa? Perché mi stai dando un cellulare?”

“Perché i nostri sono stati rubati. So che tu hai sempre utilizzato il tuo cellulare sia come telefono privato che di lavoro ma la Malik Corporation era comunque intenzionata a fornirtene uno aziendale. Beh, ho solo ridotto i tempi per averlo, in parte è colpa mia se hai perso il tuo”.

“Tua? Ma non dire assurdità, in che modo potrebbe esser colpa tua se siamo stati aggrediti e rapinati?”

“Dovevo fare attenzione a dove stavamo andando, invece che farmi distrarre dalla tua meravigliosa compagnia”.

La mora arrossì al complimento inaspettato del moro.

“Inoltre, in quanto tuo capo ti ordino di accettare il regalo senza condizioni. In realtà, la prossima volta ti arriverà comunque il cellulare aziendale ordinato per te, questo quindi sarà quello privato”.

“Cosa? No Zayn non posso davvero accettare, è troppo. Userò quello della Malik Corp. come cellulare aziendale e ne comprerò uno io privato”.

“Ma ormai ti ho preso questo, non farei neanche in tempo ad andarlo a restituire al negozio, tra poco dobbiamo avviarci verso l’aeroporto”. Il sorriso sghembo del moro fece intuire alla ragazza che avesse già programmato tutta la conversazione e che non sarebbe riuscita a fargli cambiare idea, quindi accettò il regalo sorridendo al ragazzo.

“Mi sono permesso di scaricarci un po’ di musica, non so se tutta sarà di tuo gradimento. A dire il vero, ho copiato la mia playlist di canzoni più ascoltate e l’ho passata. Sugli Imagine Dragons se ricordo bene eravamo sulla stessa lunghezza d’onda, quindi ho provato a tenermi su quel genere quando ti passavo i titoli”.

“Grazie davvero, è stato davvero un bellissimo gesto Zayn”.

 
Quando il moro uscì dalla stanza, la ragazza ebbe a mala pena il tempo di sedersi sul letto che di nuovo bussarono alla sua porta.

“Ehi Harry, hai finito di fare i bagagli?”

“Si li ho finiti. Volevo sapere come stavi. Quello che è successo ieri ti avrà spaventato a morte e anche oggi, vedere quel tipo ti avrà tirato fuori tanti brutti ricordi… mi dispiace sapere che stai male, lo sai”.

Abigail sorrise, abbracciando il riccio che di conseguenza la strinse a lui.

“Grazie Hazza, è bello sapere che si ha sempre un alleato accanto”.

 “Ricordati Abbie, siamo io e te contro il mondo”.

Quella frase riportò alla mente della ragazza un episodio accaduto quattro anni prima, agli inizi della sua carriera.


“Basta! Da questa sera siamo entrambi fuori da quel posto di merda! Ricominceremo da capo e diventeremo il modello e la manager migliore del mondo! Ci stai Ab?” Chiese un Harry a mala pena ventenne.
“Ci sto riccio! Io e te quindi?” rispose una Abigail anch’essa ventenne.
“Io e te insieme contro il mondo, per sempre”.
 
_________________________________________
Angolo autrice:
Return non è solo il titolo del capitolo ma anche un vero e proprio ritorno!
Dopo ben un anno, eccoci tornati con l'aggiornamento di questa storia.
A breve posterò anche gli altri capitoli, una mini cosa positiva questa quarantena la sta facendo, portandomi a riprendere la scrittura!
Saluti,
Liz
   
 
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