Storie originali > Introspettivo
Segui la storia  |       
Autore: Black Rose Mary    29/04/2020    2 recensioni
Noi, intrappolati in questa realtà. Mi piacerebbe avere vostri riscontri, non tanto sulla grammatica e il lessico, ma sul senso delle cose scritte.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Vai oltre ciò che vedi: quale frase più di questa ha più significato? La questione è tutta lì, ci perdiamo nelle cose in cui vediamo siamo intrappolati in questa intrinseca realtà, ma se la realtà fosse un’altra? Non facciamo che soffrire, gioire, rammaricare e rimuginare per una realtà che è rinchiusa in una vastità di moltitudini. Una realtà che assume infiniti spazi, luoghi e forme dove a contare di più forse sono i suoni che gli altri ci danno per riempire quel contenitore fatto di elementi imprescindibili dall’essere e dall’avere perché è proprio quello che ci preoccupa di più. Siamo intrappolati in una rete che forse è la nostra stessa rete che abbiamo telato per sentirci parte di un qualcosa. Importanti sono i silenzi e i pensieri da cui ne emergono. Il pensiero è, perciò, una forma stesso di suono perché va al di là dell’ordinario e dell’immaginario. Andare oltre ciò che vediamo significa pensare? Non rimandiamoci al cogito ergo sum di Cartesio cambiamo punto di vista. La vita forse non è altro che un continuo pensare e soffrire, ma ne vale la pena? Ebbene la risposta non ci è data, ma forse non è così. La si trova nell’affrontare le cose quotidiane, dalle relazioni sociali ai doveri che ci imponiamo. Il problema è questo, pensare al di là è davvero la soluzione? Se ci provi potrai estraniarti da ciò che vedi, notare che tutto ha più di un significato per ridursi tutto al nulla cosmico dove niente ha un senso e dove non ha valore niente: i sentimenti le emozioni non sono altro che un auspicabile desiderio di raggiungere qualcosa che attinge dalla realtà. Non si tratta di un bisogni di comunicare, ma un’esigenza ulteriore che si propone di rendere autonomi tutti noi, di sentirci bene costanti nel nostro essere frutto di un genoma che ha subito ricche modificazioni per portarci a essere quello che siamo. Che si riconduca tutto ad un procrearsi e riprodursi? La selezione naturale diverrebbe un modo per sceglierci perché scegliere è un atto che deriva dalla nostra volontà che, qualsivoglia, dipende da tanti fattori chimici che ci portiamo addosso come se fossero il riflesso di quella parte di iceberg immersa che non conosciamo di noi stessi. La soluzione non sta nemmeno nel conoscersi, forse servirebbe solo per rimuover quel costante desiderio di cercare l’altro, perché in fondo si può stare bene da soli senza la ricerca della propria anima gemella imposta dalla società. Si perché l’anima gemella non esiste o, almeno, ce ne sono così tante che sarebbe difficile scegliere e quindi la scelta stessa diverrebbe un limitarsi e non guardare oltre. A questo punto ci si converrebbe a dire che quel nucleo familiare che vi si crea è un’esigenza sociale a cui troppe volte si incombe senza essere premoniti di tutti quegli espedienti da conoscere. Il limite perciò lo si dovrebbe rimuovere innanzitutto fisicamente: tutto ciò che ci lega è un limite. Si pensi ad un legame fra molecole, una volta avvenuto cambia la loro conformazione dovuta anche alla reazione con l’esterno. La particolare fragranza di questa unione e mescolarsi delle anime diventerebbe qualcosa di unico, una gioia che riempirebbe la nostra vita. Ma perché dipendere da questa unione? Perché soffrire di tutte quelle che sono le esigenze estetiche di costumi e tant’altro per il compiacersi? Si ma noi dobbiamo piacere a noi stessi. Altro aspetto da vedere e andare oltre: la propria immagine di sé e degli altri. Questa immagine è data forse dal legame che contraddistingue noi uomini o quell’istinto che ci rende ancora simili agli animali. La risposta oscilla perciò tra questi due poli, in mezzo proprio come un pendolo che è in quiete, non c’è che il nulla.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Black Rose Mary