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Autore: littlepink6690    29/04/2020    0 recensioni
Da marzo James e Seth, che avevo sempre seguito nei loro show, avevano pensato bene, per questo periodo di quarantena che ci aspettava, di ideare un qualcosa che potesse tenere uniti i vecchi cast o comunque gli amici. Parlando con Josh avevamo pensato di contattare i due conduttori, per proporgli una reunion del cast di “Once upon time”. Lui ovviamente d’accordo con me, si era prodigato subito a contattargli.
Genere: Comico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Ginnifer Goodwin, Jennifer Morrison, Josh Dallas, Lana Parrilla, Rebecca Mader
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Morrilla, Stars in the House

Morrilla, Stars In The House

Da marzo James e Seth, che avevo sempre seguito nei loro show, avevano pensato bene, per questo periodo di quarantena che ci aspettava, di ideare un qualcosa che potesse tenere uniti i vecchi cast o comunque gli amici. Parlando con Josh avevamo pensato di contattare i due conduttori, per proporgli una reunion del cast di “Once upon time”. Lui ovviamente d’accordo con me, si era prodigato subito a contattargli.

 

Non sapevamo chi avesse accettato la proposta, speravamo davvero fosse una bella iniziativa la nostra, eravamo sempre stati molto affiatati ed era una bellissima occasione, anche se a distanza, di rivedersi.

Quando James e Seth ci aggiunsero man mano nella schermata del programma di video chiamata, iniziavamo a vedere i nostri colleghi e amici apparire nei riquadri, era davvero una gioia poterli guardare.

 

“Allora come state occupando il vostro tempo?” – Seth pose questa domanda a tutti quelli collegati: Gin e Josh, Jennifer, Lana, Becca, Sean, e Colin.

 

“Noi ci stiamo dedicando ai nostri due terremoti” – rise Josh guardando sua moglie Gin, che scuoteva la testa ridendo.

 

“Io ho ripreso a cucinare, adoro farlo” – rispose Lana.

 

“Che ingiustizia lei mangia e io ingrasso” – scherzò Becca.

 

“Io sto leggendo un sacco, anche per i fan, è divertente” – disse invece Colin.

 

“Io beh scrivo, leggo e ascolto musica” – disse Jennifer.

 

“I figli mi tengono molto impegnato, ma ci divertiamo insieme” – disse per ultimo Sean.

 

“Cosa vi manca di poter uscire, andare in tutti i posti che frequentavate?” – chiese questa volta James.

Un po’ tutti risposero, che gli mancavano i parchi, le palestre.

 

“Del set di “Once upon a time, invece cosa vi manca di più?” – chiese ancora James.

 

“I miei sonnellini” – ridacchiò Lana.

 

“Oddio, ti addormentavi praticamente ovunque” – rise Jen – “Si addormentava anche per terra”

 

“Ed era il posto più comodo, che ci fosse” – rise Lana.

 

“Veramente dormivate praticamente solo voi due” – rise Becca. E sembrò che le due interessate arrossissero.

 

“A me sinceramente, mancano tantissimo le papere che facevamo mentre registravamo. Mi divertivano un sacco” – incalzò Gin.

 

“Chi sbagliava più spesso?” – chiese James.

Tutti in coro risposero: Lana e Jen.

 

“Ehi ma che cosa è un complotto?” – rise Jen – “ Lei mi faceva le facce buffe”

 

“Certo erano le facce buffe a distarti” – incalzò Becca.

 

“A me manca proprio la sinergia che queste due avevano, cioè Robin ne era molto geloso” – scoppiò in una risata Sean.

 

“Concordo con Sean, sapevano rendere tutto molto divertente, perché? Si odiavano sulla scena ma si amavano sul set” – disse – “Beh nel senso che andavano molto d’accordo” – rise.

 

“Il ricordo più bello e quello più triste sul set?” – chiese Seth.

 

“Erano tutti momenti belli sul set, alle convention ecc” – sorrise- “Mi mancate un sacco ragazzi, davvero” – ammise Jen guardando tutti nel suo schermo, fermandosi a guardare probabilmente il riquadro di Lana per qualche secondo.

 

“È stato triste dire ciao, a chi nella settima stagione non ci è stato. Per fortuna poi alla fine, c’erano davvero tutti, ed è stato tutto molto bello” – spiegò Becca.

 

 

A conclusione della trasmissione, quando ormai gli schermi di tutti erano spenti, era rimasto solo quello di Lana acceso, destino o semplicemente un guasto?

“Sei ancora li?” – chiesi quasi timorosa.

 

“Anche tu” – sorrise, quel sorriso che non avevo mai dimenticato. Roba che vedevo solo nelle sue storie su instagram. Tutto quello che i miei colleghi avevano detto era vero. Era stata così bella quella nostra avventura che separarsi era stato difficile. Un’intera stagione senza vederla tutti i giorni, che strazio era stato. Mi sentivo ancora così in colpa per quanto era successo tra noi, niente che aveva causato il corso della storyline, ma che sicuramente aveva portato dei cambiamenti nella vita di entrambe. Non mi pentivo minimamente di quello che avevo provato in quei momenti con lei, il rimorso che avevo era di non essere stata abbastanza coraggiosa, quando ormai non c’erano più ostacoli, di raggiungerla e dirle cosa davvero provavo. Avevo lasciato passare questo anno e mezzo, su per giù, buttandomi a capofitto nel lavoro, regia, recitazione, per non pensare a cosa avessi lasciato andare.

 

“Jen, ehi, stai bene?” – chiese con quel suo fare premuroso.

 

“Io? Si sto bene” – la guardai attraverso la telecamera – “Devo fare una cosa importante, ci sentiamo” – sorrisi riagganciando la videochiamata.

Dovevo solo infilarmi le scarpe e andare nell’unico posto dove davvero volessi essere.

 

 

“Chi è?” – non mi aspettavo nessuno, oltre al fatto che ci fosse un brutto acquazzone fuori. Quando aprì la porta, me la trovai davanti sotto il portico di casa – “Jennifer cosa ci fai qui?” – chiesi aprendo appena la porta ed uscendone.

 

“La cosa importante” – rispose guardandomi con quello sguardo furbetto che adoravo di lei, mi aveva colpito da subito e da sempre.

 

“Vieni dentro, ti bagnerai” – dissi mentre la guardavo, con i capelli appena bagnati. Non avevo ignorato le sue parole, anzi proprio a causa di quelle, il mio cuore aveva iniziato ad accelerare i battiti.

 

“Non mi chiedi quale fosse la cosa importante?” – chiese intraprendente. Sapeva già di aver colpito e affondato.

 

“Davvero vuoi che te lo chieda?” – dissi sentendo il cuore quasi uscirmi dal petto.

“Allora lo farò e basta” – disse e con uno scatto mi appiattì sulla parete sotto al portico, e premette le mie labbra sulle mie, iniziando un bacio molto umido, che mi fece chiudere gli occhi e dimenticare qualsiasi cosa ci fosse intorno in quel momento. Quando realizzai, senza staccarmi, presi a scostarle i capelli bagnati dal viso, ed approfondire subito il bacio, finché non mi mancò il fiato e mi staccai guardandola.

 

“Tu sei pazza, dentro c’è mia madre” – dissi l’unica cosa che mi era venuta in mente, avendo ormai il cervello in brodo di giuggiole.

 

“Vorrà dire che entreremo, per dirle che sono innamorata di sua figlia” -rispose lei saccente.

 

“Non osare miss Swan” – sorrisi puntandole il dito contro.

 

“Mi era mancato anche questo” – disse baciandomi a stampo.

 

“Mi hai invitato ad entrare, che fai la cattiva padrona di casa adesso, my majesty?” – disse ancora.

 

Entrammo e ovviamente, nostro malgrado mia madre aveva già capito tutto, e se ne andava girando con dei cuffioni tra le mani. Jen ed io scoppiammo a ridere, e ci intrufolammo nella mia camera da letto.

Mai come questa volta, io e lei, eravamo state libere di fare l’amore, senza la paura di qualcuno che potesse bussare al caravan, o qualcosa di veloce e che ci faceva sentire sempre così sbrigative e distanti, poco dopo. Avevo ascoltato ogni suo ansimo, gemito e imprecazione; percorso ogni suo centimetro di pelle e assaporato ogni suo piacere, quando si lasciava andare a me. Era stato bello e triste allo stesso tempo.

“Ehi a cosa pensi?” – mi chiese fissandomi negli occhi, come forse non succedeva da tempo - “Sei pentita?”

 

“Cosa? No no, sono felice, ma pensavo a quando tempo abbiamo sprecato” – ammisi godendomi le sue dita, solleticarmi la base della schiena.

 

“Lo riguadagneremo, adesso non ti lascio più andare, te lo prometto” – si avvicinò a me abbracciandomi dolcemente e lì scoppiai in un pianto liberatorio, stringendola tra le mie braccia – “Shh Lana amore, non piangere” – si scostò per accarezzarmi il viso e cancellare con i suoi polpastrelli le mie lacrime.

 

“Scusa è che sono davvero felice” – sorrisi guardandola un po’ in imbarazzo.

 

“Lo sono anche io” – sorrise e mi portò con la testa sul suo seno e potei sentire il suo cuore battere forte.

 

“Sicura che non esce dalla gabbia toracica il tuo cuore?” – chiesi portandoci la mano su.

 

“Tranne se non lo vuoi tirare via tu” – sorrise guardandomi da su.

 

“Sta bene dov’è, non sono miss Mills” -risi.

 

“Batte così forte, perché ti amo” – sorrise – “E vuole che non me ne dimentichi mai.

 

“Neanche tu dimentica che ti amo” – dissi sollevando il viso e sigillando in quel nuovo bacio, quello che ci eravamo appena dette.

 

 

 

 

  
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