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Autore: Elegare    29/04/2020    0 recensioni
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Wayland, Magnus Bane
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Magnus si svegliò in un letto più duro e scomodo di quanto ricordasse: il era materasso più duro, il cuscino più sottile, le lenzuola più ruvide. A malincuore aprì gli occhi al suono della voce del biondino (Trace?) che chiamava il suo fidanzato; ma come avrà fatto il biondo ad entrare nel mio loft? si chiese Magnus. Quando la sua vista perse l'iniziale patina lasciata dal sonno la prima cosa che notò fu che non era nel suo loft , ma in una stanza spoglia, con pochi mobili. Cercò il corpo del suo ragazzo vicino a lui, ma trovò solo un letto freddo. Si alzò, e allungò la mano per aprire l'armadio, ma la bloccò a mezz'aria quando vide una carnagione troppo pallida per essere la sua. Si precipitò verso una delle due porte presenti nella stanza, trovando un piccolo e spoglio bagno. Si diresse verso lo specchio, e restò scioccato dal corpo e dagli occhi del suo ragazzo che lo guardava dall'altro lato dello specchio. Provò a muovere un braccio per accertarsi dell'ormai ovvio fatto.

Proprio in quel momento entrò Jace, che chiamava a gran voce il nome di Alexander. Il ragazzo entrò nel bagno, dicendo "Alec! Diamine, pensavo di dover fare irruzione a casa di Magnus." Magnus/Alec si girò lentamente, ancora scioccato dalla scoperta appena fatta, e Jace disse "Alec? Tutto bene?" Magnus lo vide sbiancare e tirare fuori la spada angelica, parandosi davanti a lui in attesa di un ipotetico nemico. "Alec! Cosa c'è?! Perché hai paura?! Chi c'è?! Chi devo uccidere?!" L'ormai ex stregone lo guardò dubbioso, poiché non aveva paura, ma realizzò che probabilmente era Alec ad aver paura, d'altronde si era improvvisamente ritrovato con poteri inimmaginabili totalmente fuori controllo, era più che normale che avesse paura. Ma non c'era tempo per perdersi nei propri pensieri. Reagì, e disse "Muoviti Trace, dobbiamo andare ad aiutarlo." E uscì dal bagno e dalla stanza, ma poi si bloccò, dato che non sapeva che direzione prendere; fortunatamente il biondo uscì dalla stanza e senza degnarlo di uno sguardo, andò verso destra; Magnus lo seguì, e insieme uscirono dall'Istituto. Allora, senza alcuna esitazione, si diresse verso il suo loft con il biondino alle calcagna.

Magnus entrò tramite la chiave nascosta sotto lo zerbino, e sentì subito una grande forza magica; corse su per le scale, e aprì la porta della camera da letto. Lì vide se stesso, o meglio Alec nel suo corpo, in ginocchio con le mani sulle tempie e gli occhi serrati, circondato da tutti gli oggetti della stanza che gli volteggiavano vorticosamente intorno, come se lo stessero proteggendo. Magnus non perse altro tempo, e penetrò nella barriera, senza temere le possibili ferite. Riuscì a raggiungere il corpo del fidanzato, non senza danni, e ad abbracciarlo. Sentiva il corpo teso, la paura di fare male a qualcuno, la paura di non conoscere i confini di quella magia, la paura di non volerli scoprire. Magnus gli fece sollevare la testa, riconobbe la paura negli occhi felini che nascondeva sempre.
Fece in modo che Alec non lo vedesse soltanto, ma che lo guardasse anche. Lo prese di nuovo tra le sue braccia, da davanti questa volta, sussurrandogli all'orecchio una litania incessante di 'va tutto bene', 'tranquillo', 'ci sono io adesso' finché gli oggetti si posarono delicatamente a terra. Erano ancora l'uno nelle braccia dell'altro, sotto lo sguardo vigile di Jace, quando Alec iniziò a singhiozzare. Magnus allora lo strinse ancora, ma Jace non stette con le mani in mano vedendo suo fratello piangere sulla spalla di un altro uomo. Strappò il corpo dello stregone da quello del nephilim, rivolgendosi poi al viso truccato che ospitava l'anima del fratello, dicendogli "Alec, Alec! Tranquillo, io sto bene, Magnus sta bene, tu stai bene?" "Sì... ma è così... tanta, e potente!" Rispose il corvino tra i singhiozzi. A quel punto Magnus intervenne e spinse via Jace, piazzandosi al centro del campo visivo del suo ragazzo, e gli disse "Mentre cercheremo un incantesimo per tornare normali ti insegnerò a controllarla, ok?" vide un lampo di terrore illuminare gli occhi felini, e si affrettò ad aggiungere "Tranquillo, l'incantesimo lo farà Catarina." Lo vide tranquillizzarsi e rilassarsi, lo fece alzare, tenendolo sempre a contatto con il proprio corpo, e lo fece stendere sul letto, con la testa nel suo collo, la schiena di Magnus appoggiata alla testiera del letto, mentre passava le dita tra i capelli di solito pieni di gel glitterato, ma in quel momento puliti.
Magnus e Jace, che si era seduto sul letto in silenzio, ascoltarono i singhiozzi diminuire, fino a cessare definitivamente. Magnus spostò i capelli dalla fronte del suo ragazzo, e notò che si era addormentato. Sorrise dolcemente per poi puntare gli occhi su Jace, trovandolo già con lo sguardo puntato su di lui. Delicatamente si districò dall'abbraccio del ragazzo addormentato, per poi avviarsi verso la cucina con Jace.
 

Una volta che si furono seduti Jace parlò "Ok Magnus ... COSA DIAVOLO HAI FATTO AL MIO PARABATAI?" Disse urlando, e Magnus gli lanciò uno sguardo a metà tra il sorpreso e l'offeso, davvero lo riteneva capace di una cosa simile, e a che pro poi. A queste domande Jace rispose con un'alzata di spalle e un "Non lo so, dimmelo tu." Magnus si era arrabbiato, ma non poteva sfogarsi su Jace, avevano bisogno del suo aiuto.

Alec si svegliò con la sensazione ormai familiare del letto di Magnus; poteva dirlo con certezza: le lenzuola lisce e morbide, materasso comodo, cuscino imbottito, sì, era decisamente da Magnus. I ricordi della mattina lo colpirono come un fiume in piena, gli occhi felini si aprirono di scatto, e Alec si diresse velocemente in salotto. Niente. Andò in cucina. Niente. Setacciò in fretta tutte le stanze, fino ad arrivare alla biblioteca; entrò e vide se stesso, o meglio Magnus nel suo corpo, e Jace assorti nella lettura di due libri. Emise un piccolo sospiro di sollievo, e raggiunse il tavolo al centro della stanza; quando i due si accorsero della sua presenza Jace gli porse un libro da una pila di volumi, che Alec iniziò a consultare, cercando una soluzione a quel problema.

Un paio d'ore dopo Jace venne richiamato all'Istituto, e Alec e Magnus decisero di andare a mangiare qualcosa e continuare la consultazione di due grandi tomi in salotto. Mangiarono in silenzio, cosa che preoccupò Magnus, poiché prima di allora i loro pasti erano sempre stati riempiti dai loro discorsi. Alla fine del pasto lavarono i piatti, sempre in silenzio, e poi tornarono in salotto. Prima che Alec potesse sedersi sul divano Magnus gli prese il braccio e lo costrinse a guardarlo, dicendogli "Alec, amore, parlami. Cosa c'è?" l'interpellato rimase in silenzio per qualche secondo "Davvero tu mi vedi così?" rispose dopo un attimo. Il viso di Magnus venne illuminato da un sorriso dolce. "Sì tesoro, non sei meraviglioso?" disse orgoglioso. "No, Magnus come fa a piacerti tutto questo? Le rune sporcano una pelle fin troppo pallida, e le cicatrici sono solo il promemoria di tutte le volte in cui sono stato debole. Lasciami finché sei in tempo!" Magnus sbarrò gli occhi, come poteva quella specie di adone greco pensare di non essere bello? "No! Come puoi pensare che io possa lasciarti? Per il tuo aspetto fisico poi! Fiorellino, tu sei obiettivamente bellissimo sia fuori sia dentro, e io non sono così superficiale." Si avvicinò sempre di più a lui, fino a baciarlo. Fu molto strano baciarsi, perché entrambi sembrava di star tradendo l'altro, anche se razionalmente sapevano che non era così. Alec si staccò e, guardando negli occhi cerulei che una volta gli erano appartenuti, disse "Non vedo l'ora di uscire da questa situazione, mi manca baciarti come si deve." Sul volto di Magnus si dipinse un sorriso dolce, e appoggiò la mano destra sulla guancia del suo ragazzo, facendogli una carezza.

Si stesero sul divano, Magnus tra le braccia di Alec, entrambi intenti a consultare due libri d'incantesimi. Dopo un po' Alec sentì qualcosa appoggiarsi al suo stomaco; guardò in basso e vide il suo ragazzo addormentato con ancora il libro d'incantesimi tra le baraccia; Alec sorrise dolcemente, tolse il libro dalle sue mani e ci mise un segno, per poi baciare la fronte del ragazzo tra le sue braccia, prima di riprendere la lettura. Jace li trovò così quando entrò nel loft mezz'ora dopo, e si perse a guardare quel quadretto dolcissimo, prima di attirare con un colpo di tosse l'attenzione del fratello. Alec alzò lo sguardo e vide il fratello, che gli si avvicinò e disse: "Dovreste andare a dormire in un letto, o domani avrete entrambi il mal di schiena." Alec annuì e si districò delicatamente dall'abbraccio del suo ragazzo, per poi prenderlo in braccio a mo' di sposa e portarlo sul letto; poi si stese vicino a lui, addormentandosi cullato dal respiro del compagno. Il giorno dopo Alec si svegliò, e la prima cosa che notò fu Magnus nel suo corpo con la testa appoggiata al suo petto. Sorrise come un ebete, mentre iniziava lentamente a passare le dita tra i capelli del suo ragazzo, che mugugnò nel sonno e si avvicinò ancora di più alla sua mano, per godere maggiormente di quelle dolci carezze. Il sorriso di Alec si ampliò ancora di più, mentre si piegava per lasciare baci delicati sul viso e sul collo del ragazzo appoggiato al suo petto, che stava iniziando a svegliarsi.

Magnus venne svegliato dai baci e dalle carezze del suo ragazzo, il che rese il risveglio molto più piacevole del solito. Stava per baciarlo, quando Jace fece irruzione nella stanza, e un'espressione delusa si dipinse sul suo viso quando vide che il fratello era già sveglio. "oh andiamo, Alec!! Non avresti dovuto dormire di più? Volevo farmi aiutare da Magnus per prepararti la colazione e portartela a letto!" Alec si lasciò andare a una grassa risata, mentre Magnus aggrottò la fronte sollevando un sopracciglio. "Stai cercando di rimorchiare il MIO ragazzo che in questo momento si trova dentro il MIO corpo?" Jace fece un'espressione a metà tra lo shockato e il disgustato. "Cosa? No! E' mio fratello, che schifo!" Alec rise ancora più forte mentre Magnus squadrava il biondo dicendo: "Sarà meglio." Alec smise di ridere, si alzò e disse: "OK, vado io a preparare la colazione, voi state qui." Magnus e Jace tentarono di opporsi, ma alla fine cedettero e Alec si avviò verso la cucina. "Allora ... facciamola semplice: non lascerò che Alec sia la tua prossima avventura per aggiungere una tacca sulla tua cintura delle conquiste." Disse Jace, e Magnus lo guardò interrogativo: davvero pensava che un ragazzo dolce e speciale come Alec potesse essere solo un'avventura? "E' questo che credi che sia? Un'avventura?" "Non so cosa sia- disse Jace - ma te lo dico e te lo ripeto: Non permetterò che qualcuno gli faccia del male." Magnus puntò lo sguardo negli occhi color miele dell'altro e lo guardò con aria di sfida mentre diceva: "Allora abbiamo una cosa in comune." Dopodiché si alzò e tornò dal suo ragazzo, che stava giocando con Presidente Miao, creando un quadretto perfetto secondo Magnus, che prese una macchina fotografica da un cassetto, per poi unirsi a loro; fu così che li trovò Jace qualche minuto dopo, e scattò una foto con la stessa macchina foto che aveva usato Magnus in precedenza, per poi andarsi a bere un caffè.
 

٭٭٭٭ UN PAIO DI GIORNI DOPO ٭٭٭٭

Magnus si svegliò con il familiare calore del corpo di Alec abbracciato a lui, che lo teneva tra le sue braccia in modo protettivo,facendo desiderare a Magnus di restare così per sempre. Sorrise al ricordo della notte prima, quando erano tornati nei loro corpi e si erano legati l'uno all'altro anche carnalmente. Era stato fantastico, non si era mai sentito così legato emotivamente a qualcuno, e farlo con il Nephilim era stata un'esperienza paradisiaca. Lo stregone provò a girarsi per baciare il suo ragazzo, ma Alec a quanto pareva non d'accordo, perché mugugnò e lo strinse più forte, impedendogli qualsiasi movimento. Magnus sorrise e, cullato dal battito del cuore del fidanzato, pensò che era tutto perfetto, e si riaddormentò.

FINE

 

   
 
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