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Autore: Albprcmd    03/05/2020    2 recensioni
Un semplice sfogo concepito dall'ennesima notte insonne
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per l'ennesima volta aprì gli occhi. Capì che palesemente il sonno non sarebbe arrivato, per l'ennesima notte, il braccio si calò quasi automaticamente sotto il letto, raccolse il suo cellulare, lo lasciava lì a caricare, ogni notte. 01:45 lesse sul display ormai distrutto del suo telefono, compagno di milioni di avventure, un sospiro gli uscì quasi in automatico al ripensare che in poco più di 24 ore l'avrebbe finalmente cambiato. Le mani si mossero in automatico, afferrò cartine e filtrini, e neanche il tempo di chiudere gli occhi e un'altra sigaretta giaceva tra le sue mani, pronta anche lei a rompere ancora di più quel povero corpo ormai martoriato da anni di fumo alcool e Dio solo sa che cosa. Si alzò, silenzioso come aveva imparato ad essere. Sapeva che se avessero beccato a quell'ora sveglio sarebbe  partita l'ennesima scenata, come se non ne avesse abbastanza ogni fottuto giorno. Aprì la porta il più silenziosamente possibile, ma la porta non volle collaborare, partì quel solito suono che rimbombava nella sua stanza come un fischio "E che cazzo almeno una volta fammi uscire in santa pace e non come se fossi un ladro" pensò soffocando un mare di imprecazioni che la sua bocca avrebbe fatto partire se non si fosse trattenuto. Finalmente uscì in balcone e accese quella sigaretta. Un respiro come se non avesse mai respirato in vita sua, e mente si godeva la nicotina che entrava in circolo fissò il cielo. Non si vedeva molto, troppe luci. Aveva sempre amato guardare le stelle, gli davano la sensazione di calmarlo, come se i problemi che ogni giorno viveva non fossero nient'altro che miseri granelli di sabbia al confronto con l'universo stesso e la sua vastità. Ciò gli dava conforto in qualche modo, sapere di essere un'entità minuscola in mezzo ad un mondo pressoché infinito lo riportava con i piedi per terra, gli impediva di rendere ciò che riteneva una tragedia nient'altro che quello che in realtà era, la sua semplice e noiosissima vita. Buttò la sigaretta finita troppo presto e rientrò,accompagnato dal rumore della porta che ormai odiava con tutto il cuore. Si rimise a letto sapendo che il sonno non sarebbe arrivato comunque. Posò il cellulare a caricare di nuovo e come se nulla fosse chiuse gli occhi, quasi aspettando con ansia il momento di riaprili per tornare nello stesso circolo vizioso.
   
 
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