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Autore: danyazzurra    03/05/2020    10 recensioni
Lily è nei guai!! Lily non sa come uscirne!! Lily sa che deve fare la cosa giusta, ma quando si tratta di Scorpius Malfoy tutto diventa complicato... ennesima Lily/ Scorpius leggera e semplice che mi è saltata in mente! spero che le darete una possibilità e mi farete sapere!! un bacione!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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ECCOCI QUA!! ANCHE QUESTA STORIELLINA LEGGERA E’ FINITA E COME ORMAI SA CHI MI SEGUE DA ANNI, IL COMMENTO LO METTO PRIMA DATO CHE L’ULTIMA COSA CHE VOGLIO LEGGIATE SONO LILY E SCORP E NON I MIEI SPROLOQUI : )) COME PRIMA COSA DEVO RINGRAZIARE CON TUTTO IL CUORE LE PERSONE CHE MI HANNO INCORAGGIATA ED HANNO PERMESSO A QUESTA STORIA DI ANDARE AVANTI OVVERO ICEPRINCESS / ARYELLE / ALESSYA / LUNA ROSSA E CLALIP!! INOLTRE RINGRAZIO ANCHE CHI HA LASCIATO OGNI TANTO TRACCIA DEL SUO PASSAGGIO E LE 26 PREFERITE / 9 RICORDATE E 68 SEGUITE !! INFINE RINGRAZIO ANCHE LE 204 PERSONE CHE MI HANNO MESSO TRA GLI AUTORI PREFERITI!! VI ADORO E OGNUNA DI VOI PAZZE HA TUTTO IL MIO AMORE E RINGRAZIAMENTO ETERNO!! COME SEMPRE MI PIACEREBBE CHE L’ EPILOGO FOSSE RECENSITO ANCHE DA CHI NON L’ HA MAI FATTO ANCHE SOLO PER DIRMI SE A SOMME TIRATE LA STORIA VI E’ PIACIUTA OPPURE NO!! COME AL SOLITO MI SCUSO PER LA PUNTEGGIATURA SEMPRE LA MIA BESTIA NERA!! E INFINE VI RICORDO CHE HO “PICCOLA STELLA SENZA CIELO” IN CORSO E CHE NEI PROSSIMI GIORNI CARICHERO’ LA STORIA CHE HA VINTO IL SONDAGGIO!! GRAZIE MILLE A TUTTI E COME SEMPRE…PREPARATE L’INSULINA!! UN BACIONE!!

Lily entrò dentro il San Mungo con Samuel per mano che parlava a nastro.
“Ma quindi è una bambina?”
“Ma cosa si fa con una bambina?”
“Non posso giocare a Quidditch?”
Lily aveva risposto quasi a tutte le domande, ma dato che il nipote sembrava non aver voglia di fermarsi ad un certo punto non era più riuscita a restare connessa con il cervello.
L’unica cosa che riusciva a pensare, da quando suo fratello aveva chiamato dal camino per dire che la piccola Jennifer era nata e Lily aveva visto gli occhi luminosi e felici di James, era se Scorpius avrebbe mai avuto quello sguardo.
Sicuramente sarebbe stato felice, ne era sicura, ma quello sguardo luminoso, quello che si ha quando c’è una felicità totalizzante che solo la tua famiglia al completo può darti, quello l’avrebbe mai avuto?
“Zia”.
Samuel le tirò la mano richiedendo la sua attenzione e Lily si voltò verso di lui sorridente seppur stesse implorando Merlino e i quattro fondatori che non avesse l’ennesima domanda a cui non avrebbe saputo come rispondere.
Per essere un bambino di cinque anni sembrava avesse domande piuttosto colorite.
“Ti ho chiesto se mamma e papà mi vorranno bene quanto a Jennifer” ripeté e Lily si fermò sul posto guardando il nipote.
Sapeva che James gli aveva detto più e più volte che avrebbero amato entrambi, ma a quanto pareva Samuel aveva ancora dei dubbi.
Si chinò sulle ginocchia per essere alla sua altezza e guardarlo negli occhi invece che dall’alto in basso.
“Sbaglio o il tuo papà ti ha detto più volte che ti vorrà bene quanto e forse più di prima” disse sistemandogli il colletto della maglietta.
“Lo so, ma lei…”
Lily gli mise un dito sulle labbra “non ti devi preoccupare” gli disse “Lei avrà bisogno di tanta attenzione, ma…”
“Non avranno tempo per me”.
Lily vide il broncio del nipote e gli fece una carezza alla guancia.
“Tu sarai un fratello maggiore, ti occuperai di lei e le vorrai tanto bene, proprio come tuo padre ha fatto con me e lei sarà pazza di te”.
Un sorriso malandrino si aprì sul volto di Samuel e Lily notò quanto fosse simile a quello del fratello.
Puntò un dito sulla fronte del nipote e spinse leggermente “quindi ora basta domande” lo ammonì.
“Sei pronto a conoscere la tua sorellina, fratello maggiore?”
Lo sguardo di Samuel si riempì di orgoglio ed annuì.
Lily gli sorrise ancora una volta poi si rialzò scompigliando i capelli del nipote.
Quando entrarono nella stanza della cognata James li vide subito e si chinò aprendo le braccia per lasciare che il figlio vi si gettasse dentro e Samuel non si fece pregare riempiendo suo padre di domande che aveva già fatto a Lily.
Lily scosse la testa sorridendo e si avvicinò alla cognata che teneva tra le braccia la sua bimba facendole i complimenti e congratulandosi con lei.
Julie le sorrise e le girò la piccola di modo che potesse osservarla meglio.
Prima ancora di vedere il suo volto Lily fu investita da quel profumo tipico di neonati, era quell’odore di crema e di latte che si poteva associare solo a un bimbo appena nato.
Portò gli occhi su di lei e un sorriso le nacque spontaneo. La sua nipotina era bellissima.
Aveva una tutina bianca con tutti i boccini dorati impressi sopra e i capelli neri erano davvero folti per una neonata e sembravano già sparati in ogni direzione come quelli di James.
“E’ tutta James, vero?” le disse Julie e Lily si chinò su di lei per baciarle la guancia.
Aveva il volto stanco e segnato dalla fatica, ma i suoi occhi erano luce pura. La felicità sembrava trasparire addirittura da ogni poro della sua pelle.
“Non sono molto brava con le somiglianze, ma il naso mi sembra il tuo e la forma del viso è sicuramente la tua” le rispose.
“Brava, diglielo, Lily” disse James avvicinandosi con ancora Samuel in braccio “dice che non ha niente di lei, che anche stavolta è uguale a me”.
“Bè, scusa se dopo aver fatto tutta questa fatica…”
“Ma quale fatica… ci hai messo pochissimo in confronto a Samuel…”
“Vogliamo provare se per sei ore ti strizzo gli attributi se ti sembra pochissimo?”
Lily rise vedendo il viso terrorizzato del fratello e si chiese se lei e Scorpius avrebbero mai avuto un rapporto spensierato e vivido in quel modo.
Suo fratello e sua moglie si stavano guardando come se si conoscessero da sempre e contemporaneamente come se invece si fossero appena incontrati.
Era amore e consapevolezza, come se ogni sfaccettatura non fosse una sorpresa per nessuno dei due.
Desiderò così tanto essere anche lei amata in quel modo da Scorpius che il pensiero le fece quasi male.
Come evocato dai suoi pensieri Scorpius entrò nella stanza seguito da Albus e Alice che cominciarono a festeggiare i neo genitori bis.
Lily si irrigidì quando lui le passò accanto e fu investita dal suo profumo, ma non lo guardò, non poteva farlo, non dopo essersi accorta di quanto anelava il suo amore.
Era innamorata, ma non era stupida.
Samuel si gettò tra le braccia dallo zio e cominciò a monopolizzarlo dicendogli che sarebbe stato un fratello maggiore perfetto e che Jennifer lo avrebbe amato come la zia con papà.
“E anche con lo zio Al” ribattè Albus diretto al nipote e Lily vide Samuel guardarla per conferma.
Lei alzò le spalle “un po’ meno, però” scherzò con un sorriso vendicativo e Albus la guardò arrabbiato, ma Lily scosse la testa come a dire che non poteva aspettarsi niente di diverso.
Conosceva abbastanza sua sorella per sapere quanto fosse permalosa e lui stava pagando le conseguenze della sua sfuriata di pochi giorni prima.
Samuel fece un sogghigno e si voltò di nuovo verso lo zio felice di vederlo imbronciarsi.
Lily però aveva smesso di guardarli.
Non riusciva a staccare gli occhi da Scorpius che faceva le congratulazioni a suo fratello e James che scherzava di rimando dicendogli che a breve sarebbe toccato anche a lui.
Si sentiva stupida, ma cercava nel suo volto ogni minima sfaccettatura, qualsiasi cosa le facesse capire cosa pensava veramente.
Lily odiava che Scorpius fosse così indecifrabile per lei.
“E vedrai che coraggio ci vuole a star vicino a queste donne” affermò James riportandola alla realtà.
“Ora questa donna ti tira un calcio dritto nel fondoschiena” si oppose Julie guardandolo malissimo e James si chinò su di lei dandole un bacio sulle labbra “mi riferivo a mia sorella” bisbigliò, ma a voce abbastanza alta di modo che tutti lo sentissero “lo sai che ha un caratteraccio, tu invece sei perfetta”.
Tutti si misero a ridere e Lily incrociò le braccia fingendosi offesa, ma dopo pochi secondi scoppiò a ridere anche lei.
Sentì lo sguardo di Scorpius su di sé ed immaginò che la stesse guardando con scherno invece quando spostò gli occhi su di lui il cuore le mancò un battito.
La stava osservando con quello sguardo intenso che sembrava riservare solo a lei.
Quello sguardo duro, penetrante, ammaliante. Quegli occhi sembravano scintillare come diamanti mentre la guardava.
Lei invece, per assurdo, sarebbe solo voluta scappare.
Le parole che gli aveva detto il giorno precedente le riempivano ancora la mente e il cuore.
Avrebbe voluto essere meno impulsiva, ma contemporaneamente sapeva che se fosse tornata indietro nel tempo avrebbe rifatto la stessa cosa.
Sentì suo fratello ricominciare a monopolizzare la conversazione e lei cercò di respirare a fondo tornando padrona del suo cervello.
Anche se dentro sentiva come se i suoi organi fossero appena stati sottoposti ad un elettroshock non significava che lui dovesse accorgersene.
Lo vide avvicinarsi e lei scosse la testa aggirandolo per avvicinarsi di nuovo alla cognata.
“Posso prenderla?” le chiese e Julie annuì porgendole la bimba.
“Merlino è così bella” affermò Lily ed anche se anche in quel momento sentiva lo sguardo di Scorpius su di sé decise di non guardarlo.
I suoi occhi la rendevano stupida. Le annullavano il pensiero razionale.
Quando arrivarono anche i genitori di Julie però Lily dovette arretrare e dare spazio ai nuovi arrivati che volevano congratularsi con i neo genitori bis.
Scorpius si avvicinò e mise le mani sulla sponda del letto proprio accanto alle sue.
Le loro dita si sfiorarono appena, ma Lily sentì lo stesso una scossa elettrica che la spinse a spostarle.
“Come stai?” le chiese Scorpius fingendo di non averlo notato.
“Sto bene” rispose semplicemente.
“Possiamo parlare?” le domandò e Lily guardò quegli occhi grigi.
Godric se amava quegli occhi così intensi da farle sentire brividi di eccitazione nascerle dal collo e scenderle fino alla punta dei piedi.
Si diede una scrollata mentale. Come avrebbe potuto chiudere il suo cuore a lui se avesse continuato a sentirsi così solo incrociando i suoi occhi?
“Ti sembra il momento?” chiese di rimando spostando gli occhi e guardando la nipotina.
Scorpius seguì il suo sguardo e per un attimo Lily vide un sorriso sul suo volto, forse anche lui stava immaginando quando sarebbe toccato a loro.
“Lily…”
La sua voce venne sovrastata da quelle di suo padre e sua madre che stavano entrando dalla porta insieme a buona parte dei suoi zii.
Sorrisero a Lily e Scorpius prima di dirigersi verso James e Julie.
“Forse dovremmo uscire” propose Scorpius e Lily avrebbe voluto rifiutare, ma poi pensò che doveva decisamente mettersi seduta, era stanca e comincia anche ad avere un senso di fastidio al basso ventre.
“Va bene” disse quasi rassegnata ed uscirono dalla porta lasciandosi tutti i parenti casinisti alle spalle.
“Merlino, avevo dimenticato quanta confusione riesce a fare il clan Potter – Weasley” disse Scorpius chiudendo la porta.
“Già, e tra poco toccherà a noi” affermò Lily e si portò le mani sopra le cosce strusciandole nei pantaloni.
Per un attimo scese un silenzio quasi innaturale turbato solo da quello che ormai, con la porta chiusa, sembrava un brusio indistinto.
“Va tutto bene, Lily?” le chiese lui guardandola.
Il suo volto sembrava quasi sofferente.
Quando però lei alzò gli occhi su di lui capì che aveva frainteso il senso della domanda.
La vide inarcare le sopracciglia e guardarlo con un velo di rabbia negli occhi.
“Va tutto benissimo, perché non dovrebbe” affermò, ma la voce sembrava dire l’esatto contrario.
Prese un respiro stringendo le labbra. Era arrabbiata, probabilmente furiosa con lui, ma non poteva darle torto.
Lei gli aveva detto che l’amava e lui non aveva risposto, gli aveva detto di sceglierla liberamente e lui non l’aveva fatto e il fatto che le sue idee fossero confuse non lo giustificava.
La realtà era che era uno stupido vigliacco che aveva avuto una paura matta di mettere ordine nella sua testa.
Allungò una mano per cercare un contatto, ma lei si scansò.
Era più arrabbiata di quello che pensava.
“Senti, Lily, avrei voluto farti questo discorso a casa quando saremmo stati solo tu e io…”
“Ehi, ragazzi!”
Hugo spuntò dal fondo del corridoio, lui e la sua ragazza avevano un enorme mazzo di fiori ed un palloncino.
Scorpius serrò la mascella mentre Lily si alzava sorridendo e baciava il cugino sulla guancia parlando un po’ con loro fino a quando non decisero di entrare e il silenzio non calò di nuovo in mezzo a loro.
Sembrava un silenzio effimero perché adesso più che mai Scorpius era sicuro che se avesse potuto Lily avrebbe urlato.
“Lily…” riprovò.
“Non importa” lo interruppe lei con un sospiro “so di averti messo in una posizione scomoda dicendoti…” abbassò gli occhi agitando le mani “quello che ti ho detto ieri, insomma...” s’interruppe riportando di nuovo lo sguardo su di lui “non posso ritrattare perché è davvero quello che penso, ma se vuoi puoi dare colpa agli ormoni, alla gravidanza, al sesso che avevamo appena fatto…” si morse il labbro inferiore per impedire alla voce di rompersi.
Maledetti ormoni.
“Quello che ti fa stare meglio”.
Scorpius si passò una mano tra i capelli. Aveva fatto un gran casino.
E dire che neanche un giorno prima lei lo aveva pregato di dirle che l’amava e adesso che ne era sicuro lei non lo faceva neanche parlare.
“Lily, se tu mi ascoltassi…”
“Che fate non entrate?” Rose e Dominique spuntarono davanti a loro senza che neanche le avessero sentite avvicinarsi tanto erano concentrati ognuno sugli occhi dell’altro.
Scorpius strinse i pugni. Non sarebbero arrivati da nessuna parte in quel modo.
Dovevano andarsene.
“Siamo già stati dentro” rispose velocemente Scorpius e poi tese una mano a Lily “possiamo andare via, per favore?”
Lily stava per scuotere la testa, ma vide lo sguardo di Scorpius, sembrava avere un mix tra supplica e rabbia e lei capì che avrebbe dovuto affrontarlo.
Mettere in chiaro tutto e ricominciare a vivere.
Gli prese la mano e si alzò con lui “salutatemi James e Julie, ditegli che torno stasera” disse alle cugine e poi si lasciò guidare da Scorpius fuori dal reparto.
“Dove stiamo andando?” chiese tradendo un po’ di agitazione.
Aveva paura perché come sempre lei ragionava bene e poi agiva male e invece adesso più che mai doveva essere risoluta.
Lo doveva alla sua bambina.
Niente più sesso con Scorpius. Niente più sesso senza amore.
“Faremo una cosa diversa per noi” le rispose lui mentre lei gli studiava il profilo cercando di capire cosa significasse quell’espressione indecifrabile che gli vedeva in volto.
“Andremo nella Londra babbana, ci prenderemo un caffè e parleremo” le disse voltandosi talmente di scatto che Lily non fece in tempo a distogliere lo sguardo.
Lui sorrise “ho qualcosa sul viso?” chiese scherzoso e Lily scosse la testa “stupido” rispose pur con un mezzo sorriso sulle labbra.
Scorpius sorrise ed uscirono dal San Mungo per trovarsi in mezzo alla confusione londinese.
Scelsero insieme il posto dove andare e Scorpius prese davvero un caffè mentre Lily optò per un succo.
“Ti dà ancora la nausea il caffè?” chiese Scorpius posando il caffè sul tavolino e sedendosi.
Lily fece cenno di diniego mentre sentiva l’odore della bevanda arrivarle fino alle narici facendole storcere il naso.
“Diciamo che però non la amo molto” si giustificò e Scorpius inarcò le sopracciglia bionde “Lily Potter senza caffè, non credevo che l’avrei mai vista”.
“Io non credevo che mi sarei vista in parecchie maniere”.
Scorpius contrasse la parte in mezzo alle sopracciglia e Lily si chiese se fosse un segno di sorpresa o di nervosismo.
“Lily…”
Lei alzò una mano “possiamo bere un caffè in pace?”
Scorpius alzò gli occhi al cielo “Merlino, Lily, pensi di riuscire a stare zitta dieci secondi per farmi parlare?”
Lei appoggiò il bicchiere del succo sul tavolo e lo guardo.
“No, perché so già cosa vuoi dirmi”.
“E cosa di grazia?”
Lily si portò le mani al viso per un attimo e poi le rilasciò pronta a guardarlo negli occhi, a sfidarlo a smentirla.
“Tu vuoi dirmi che ci hai pensato e che non sei più sicuro di non provare niente per me e che potremmo anche provarci…” s’interruppe e sorrise amaramente “e tutto questo sarebbe bellissimo… se fosse vero”.
Bevette un sorso di succo, ma improvvisamente le sembrava quasi amaro.
Scorpius mise le mani sul tavolino e si sporse verso di lei.
“Salazar! Penso tu sia la donna più saccente e sputa sentenze del mondo” si arrabbiò e Lily vide che le mani sul tavolo si erano arricciate.
“Perché sbaglio?” lo sfidò, il bicchiere ancora sollevato come se fosse indecisa se nascondersi dietro di questo.
“Non potrei essermi reso conto davvero di quello che provo per te?”
“E avresti avuto questa rivelazione in una notte?”
Scorpius scosse la testa e si lasciò andare contro la sedia. Per un attimo si sentì senza parole, forse perché poteva vedere dai suoi occhi che non gli credeva.
E come poteva quando solo il giorno prima lui aveva negato di provare qualcosa per lei.
“Ti stai facendo portare dall’emozione di aver visto la bimba di mio fratello” aggiunse Lily.
Scorpius scosse la testa passandosi una mano tra i capelli.
“Forse è meglio andarcene” disse e Lily si accorse che le sue parole erano piene di rabbia.
L’accompagnò a casa, ma non disse più una sola parola.
“Se vuoi…”
Lily si voltò senza sapere neanche lei precisamente cosa dirgli, ma lui era già sparito.
Entrò in casa e si sedette sul divano.
Non sapeva neanche lei cosa stava provando in quel momento.
La sua testa sembrava dirle che era una stupida credulona mentre il suo cuore sembrava gridare che era una stupida a non ascoltarlo.
Sollevò le gambe sul tavolino e questo le fece venire in mente sua madre.
La sua coscienza aveva, fastidiosamente, la stessa voce.
 
“Dovresti dargli la possibilità di scegliere”.
“Dovresti chiederlo a lui”.
 
Stava facendo lo stesso errore?
Stava decidendo lei per entrambi senza dargli la possibilità di dire la sua?
Ma come poteva credergli quando solo il giorno prima lui l’aveva lasciata andare via? Forse, però, poteva almeno ascoltarlo.
Forse.
Se non fosse che aveva una fottuta paura, il terrore di sperare qualcosa che sarebbe anche potuto non accadere mai.
Però non poteva ricadere di nuovo nello stesso sbaglio.
Stavolta lo avrebbe ascoltato. Lo avrebbe lasciato parlare e scegliere anche se questo avesse voluto dire doversi leccare le ferite da lì a tutto il resto della sua vita.
Era una Grifondoro e doveva dimostrarlo.
Si alzò in piedi e prese le chiavi per uscire di casa, ma quando aprì la porta si trovò davanti a Scorpius con una mano chiusa a pugno e alzata, sicuramente pronta a bussare.
“Andavi da qualche parte?” le chiese lui abbassando il braccio e Lily fece un passo indietro per permettergli di entrare “volevo… io pensavo…”
“Stavi venendo da me?” le chiese lui con un sorriso e quegli occhi pieni di soddisfazione erano un’occasione troppo ghiotta perché Lily lasciasse perdere.
“Non puoi dimostrarlo” ribattè “mentre io so per certo che tu stavi venendo da me” concluse con un lampo di trionfo negli occhi.
“Touchè” ammise Scorpius entrando e chiudendosi la porta alle spalle, poi si avvicinò a lei “adesso sei pronta per ascoltarmi?” le chiese.
Lily sospirò e si appoggiò al mobile “non lo so, Scorp…come posso fidarmi? come posso crederti?” gli chiese e la sua voce sembrava una supplica.
“Potresti iniziare ascoltandomi” le disse avvicinandosi ancora. Adesso li dividevano solo una decina di centimetri.
 “ Perché se tu prima mi avessi lasciato parlare avrei potuto dirti che non ho scoperto di amarti in una notte, ma che è stato un passo dopo l’altro”.
Il cervello di Lily si bloccò sulla parola amarti. Aveva detto che l’amava?
“Se tu mi avessi lasciato parlare avrei potuto dirti che non sono mai stato innamorato in vita mia e che prima di cominciare a frequentarti non avrei mai pensato che si potesse provare qualcosa di così intenso”.
Lily non aveva smesso un attimo di guardare i suoi occhi.
Sembravano sinceri, poteva davvero credere alle sue parole?
“Mi spezzerai il cuore?” gli chiese prima di riuscire a trattenersi.
Lui le prese una mano e se la pose sul cuore e poi mise la sua sopra a quello di Lily “lo senti?”
Lily annuì lentamente, il cuore di Scorpius pareva vicino all’esplosione tanto quanto il suo.
“Pensi che potrei spezzarti il cuore?” domandò con voce incredula “il mio cuore è tuo” chiarì “il mio cuore batte così perché ho paura, ho paura che tu non mi creda, sono terrorizzato che tu non riesca a leggere nei miei occhi la sincerità e ti assicuro che io non riesco a stare senza di te e non intendo solo fisicamente, ma anche da tutto il resto…” sorrise vedendola aprire le labbra “sei stupita?”
Lily fece per parlare, ma lui la precedette “non capisco perché, sei brillante, sei simpatica, sei bellissima”.
Lily arrossì “non mi conquisterai adulandomi” ribattè per cercare di dissimulare l’imbarazzo.
“Oh no, lo so, perché tu sei Lily Potter e sei anche la più saccente, permalosa e capricciosa donna che conosca…”
“Io non sono capricciosa” si oppose Lily fingendosi offesa.
“Oh sì che lo sei… credo che derivi dall’essere la piccolina di casa” infierì Scorpius con un ghigno furbo.
“Senti chi parla, principino viziato” disse e fece per aggirarlo, ma lui non glielo permise, la fermò per un braccio e la fece aderire a sè baciandola con passione.
“Ho bisogno di sapere che mi credi” la pregò separandosi da lei, ma senza smettere di tenerla contro di sé.
Lily sorrise “forse” disse maliziosa.
“Capricciosa” la rimbeccò lui e fece per baciarla di nuovo, ma lei lo fermò mettendogli una mano sopra alle labbra.
“Cosa sta facendo, signor Malfoy?” sussurrò con gli occhi lucidi di passione.
“Il principino viziato” rispose lui dando un piccolo morso alla sua mano e tornando ad impossessarsi delle sue labbra, ma Lily poggiò le mani sul suo petto e lo scostò appena “e non vuoi sentire cosa voglio dire io?” gli chiese.
“Me lo hai già detto ieri” rispose lui e scese con le labbra sul suo collo.
Lily rabbrividì di desiderio, ma si scostò “e se anche io avessi cambiato idea in una notte?”
“Ti ho detto che non è stato una notte”.
“Va bene” gli concesse, gli occhi illuminati di malizia “e se anche io avessi cambiato idea piano piano, passo dopo passo?” continuò liberandosi dal suo abbraccio e andando verso il divano.
“Non scherzare, Potter”.
“Bè, magari è successo…” si fermò un attimo per guardarlo di sottecchi “non è mica una cosa che succede solo a senso unico” si sedette sul divano con l’espressione di chi sta valutando qualcosa.
Scorpius si avvicinò a lei “ti dico cosa penso io” le disse poggiando un ginocchio sul divano e sporgendosi verso di lei “sei una gran bugiarda e avresti dovuto essere una Serpeverde” le sussurrò ad un orecchio.
Lily inspirò bruscamente “ritira quello che hai detto” disse spingendolo via e Scorpius rise mentre riprendeva l’equilibrio.
“Allora tu ammetti che mi ami” la sfidò con sguardo malizioso.
“Mai” replicò e lui la baciò con quella passione che le faceva tremare le ginocchia così tanto che ringraziò di essere già seduta.
Il bacio si fece sempre più profondo e lei scivolò distesa con lui sopra di lei attento a non farle del male.
“Sei pronta ad ammetterlo?” le disse alzando le labbra da lei quel tanto che gli bastava per parlare.
“E tu?” lo sfidò Lily baciandogli il pomo d’adamo “tante belle parole e poi? Niente paroline magiche?”
“Intendi dire la formula per farti sparire i vestiti?” scherzò lui anche se i suoi occhi brillavano così tanto di desiderio che Lily pensò che avrebbe potuto farlo davvero.
“No, quella per farti sparire gli attributi” ribattè e lui rise.
“Merlino, quanto amo la tua risposta pronta”.
“Dai, ritenta, ci sei quasi” lo sfidò lei appoggiando le dita sul suo ventre e muovendole verso il basso.
Lui le fermò la mano “non lo farei, Potter, se tieni alla tua virtù”.
Lily scosse la testa ridendo “un po’ tardi parlare di virtù, Malfoy, dato che aspetto tua figlia”.
Scorpius le baciò l’incavo tra i seni “e a proposito di questo… hai visto quanto sono cresciute?” domandò.
Lily sbuffò cercando di mascherare il suo divertimento “ti pare il momento di parlare del mio seno?”.
“E’ sempre il momento” disse mordendole piano il capezzolo da sopra la maglietta.
Lily gemette appena, ma lo spinse di nuovo lontano da lei “non avevamo un discorso a mezzo noi due?”
“Non puoi pretendere che parli con te quando sei sotto di me”.
Lily alzò gli occhi al cielo e fece per spostarsi “si può risolvere velocemente” ma lui la bloccò con il suo peso “non pensarci neanche” l’ammonì.
Lily strinse gli occhi “Lasciami andare, Malfoy”.
“Non credo proprio”.
“Mi fai male”.
Scorpius si alzò di scatto, l’espressione tornata seria di colpo e Lily rise “credulone” lo prese in giro.
“Brutta Serpeverde”.
“Ehi, ritira…”
Scorpius le tappò la bocca con un bacio, ma dopo pochi secondi si staccò “voglio vivere tutta la mia vita così” le disse e la guardò con quegli occhi luminosi che le facevano perdere la testa “e ti amo, Lily Luna Potter”.
Lily gli mise una mano sulla guancia e la fece scorrere piano “ti amo anche io, Scorpius Hyperion Malfoy” e finalmente non si interruppero più fino a quando non ebbero dato soddisfazione a tutta la loro passione.
Quando cinque mesi dopo Virginia Astrid Malfoy vide la luce Lily non potè fare a meno di sorridere nel vedere negli occhi di Scorpius la stessa felicità che aveva visto mesi prima in quelli di James, quella felicità pura e totalizzante che solo la sua famiglia al completo poteva dargli.

FINE
   
 
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