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Autore: TennantClub    04/05/2020    19 recensioni
[David Tennant]“Vorrei che tutti i miei personaggi esistessero realmente e vorrei anche poterli incontrare"
Probabilmente nessuno ha avvertito David Tennant di non esprimere desideri che non si è disposti a veder realizzati.
Il Dottore ha appena perduto le sue companion, accettare un desiderio assurdo fa solo parte dei mille modi per non restare soli, poco importa che si trattino di altre creature con il suo aspetto.
Gli altri? Ognuno di loro sta svolgendo una vita normale quando accettano la missione.
Genere: Avventura, Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Doctor - 10
Note: Cross-over, Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Loki e Lu hanno due menti deviate, se parlano a tarda notte e sclerano, forse poi non dovrebbro mettersi insieme al PC perchè questi sono i deliranti risultati. Chiediamo scusa in ginocchio a David e tutti i suoi fantastici personaggi e a chi appartengono .. e scusaci anche tu, adorabile Georgia!

cover-Incontri-Ten-TENNANTi

Prologo: The Wish

Dopo aver postato la foto di rito con David davanti a quella coloratissima ed eccentrica torta che probabilmente farà il giro di tutti i social, l’intera famiglia Tennant torna a festeggiare il capostipite nella privacy delle mura di casa.

Georgia accende una ad una tutte le candeline simboliche presenti sulla torta, invitando il marito a spegnerle.

-Dài, papà, coraggio, spegnile tutte in un solo soffio!- lo incitano in coro i figlioletti.

Anche la più piccola, che ancora non è in grado di parlare, agita le manine più che può, quasi a voler partecipare a quell’atmosfera di festa.

 

David prende un gran respiro, pronto a soddisfare quella richiesta collettiva, ma prima che possa portare a termine la sua missione, Georgia lo picchietta dolcemente a una spalla.

-Lo hai espresso un desiderio, prima di spegnerle?- gli domanda.
-Non sono un po’ grande per questo?- mormora lui, mordendosi il labbro.

La moglie scuote la testa, sorridendogli e accarezzandogli il volto un po’ ispido, che ben si associa a quei capelli un po’ più lunghi del solito, tanto selvaggi da esser adornati da una sottile banda elastica.

-Non si è mai troppo grandi per questo- gli sussurra all’orecchio.

Rincuorato, David si avvicina nuovamente alla torta, osservando le candeline una a una.

In effetti c’è qualcosa a cui ogni tanto si ritrova a pensare, delle domande che spesso si fa, delle fantasie innocenti in cui spesso si perde; ma la reputa una cosa talmente assurda ed impossibile che sì, in cuor suo desidera si possa realizzare, ma non ci dà troppo peso.


Vorrei che tutti i miei personaggi … oh, okay, perlomeno quelli più conosciuti, esistessero realmente e vorrei anche poterli incontrare, per scambiare quattro chiacchiere con loro, conoscerli meglio, capire in che cosa mai potremmo essere un minimo simili… ma tanto figurarsi se una cosa del genere possa succedere per davvero; semmai c’è più probabilità che finisca domani la quarantena!”  fa le sue considerazioni, prima di soffiare sulle candeline, spegnendole tutte al primo colpo tra gli applausi.

***

Il Dottore ha da poco detto addio alle sue compagne più importanti, lasciandole tutte alle loro vite: a una ha donato un pezzo di sé, letteralmente, sapendo di aver lasciato la sua metacrisi in mani che non potevano essere migliori; a quella che lo ha accompagnato per più anni e rigenerazioni ha permesso di riabbracciare il figlio, un’altra l’ha lasciata all’inizio di una nuova avventura, dove forse, più che meritatamente, troverà anche l’amore… una di loro purtroppo non potrà conservare nemmeno un singolo ricordo delle loro numerose e incredibili avventure, ma se non altro potrà continuare a vivere.

Per tutti questi motivi, il Dottore si sente profondamente solo, di nuovo, e l’unica cura che conosce è viaggiare fra tempo e spazio con la sua TARDIS.

-Ho sentito che Tvkr-8 è l’ideale per ritrovare il buon umore, le creature laggiù hanno uno spiccato senso dell’umorismo, che dici, ci andiamo?- parla alla sua nave spaziale, mentre ne imposta le coordinate.

Mentre abbassa una leva, la carta psichica che tiene sempre in tasca inizia a lampeggiare, non se ne accorgerebbe probabilmente se in quel momento non abbassasse lo sguardo per scorgere una luce azzurrina uscirgli dalla tasca del cappotto.

 

-Woah! Che ti succede?- mette la mano in tasca, solo per tirare fuori la carta psichica ed aprirla, tornando alla console.

 

Lì, in mezzo c'è una scritta nero su bianco.

-Una richiesta, eh? Vediamo da cosa é causata. Un'invasione? Una biblioteca presa d'assedio?- ipotizza ad alta voce, mentre scandaglia la carta per maggior dettagli.

-Un desiderio di compleanno espresso?!- contorce il viso in un’espressione tanto perplessa, quanto divertita. -Beh, c’è una prima volta per tutto, la considererò come una richiesta di aiuto….- decide il Signore del Tempo. -Che arriva dalla Terra … 2020, molto bene, vediamo di che si tratta!-

 

Sulla carta scorrono le informazioni necessarie, che per il Dottore hanno dell’incredibile e le assorbe interamente tutte, ghignando elettrizzato mentre imposta la prima destinazione della lista.

-Oh sì, questo sarà ancora più divertente di Tvkr-8!-


 

***

 

É una bella giornata a Londra, nel quartiere di Soho. In Greek Street un raggio di sole sembra separarsi dal resto della luminositá giornaliera per andare ad affacciarsi contro il vetro di un negozio, la cui insegna riporta il nome Fell and Co. Lo stesso edificio resta chiuso al pubblico, ma al suo interno sembra giá esserci un certo movimento. É il rumore ronzante di una scatola che lampeggia nell'esserci o meno a creare quella sorta di movimento. Il rumore pare attrarre l'attenzione di un uomo vestito di beige che si trova dall'altra parte esatta della strada e che si mette a correre come se stesse per finire il mondo. 

La sua corsa mattutina è però rallentata dalla pesantezza della sua pancia, permettendo così alla scatola di comparire totalmente nel negozio. Il corridore non é altri che il proprietario del negozio che cerca freneticamente le chiavi per aprire la serratura e controllare se i suoi amati libri stiano tutti bene. Non è certo chiaro a lui che sono oggetti inanimati e come tali non provano emozioni e, come direbbe il suo migliore amico, se si osasse provare a ribattere sul concetto stesso si finirebbe come minimo in una litigata che finirebbe con la propria sconfitta. Davvero, aggiungerebbe, é meglio non farlo arrabbiare. É quindi naturale che questo uomo finisca inevitabilmente per entrare agitato nel proprio negozio, il fiatone é l'unica cosa che spezza la sua momentanea preoccupazione. 

É in quel preciso momento che una porta sul lato della scatola blu viene aperta e un uomo con un abito elegante marrone, coperto da un lungo cappotto beige, é questo stesso cappotto in effetti la prima cosa che nota non solo perché é simile al proprio, ma anche perché striscia praticamente a terra. É lì che nota un dettaglio che non può fare a meno di irritarlo. La scarpa da ginnastica dello sconosciuto schiaccia quasi uno dei suoi amati volumi.
 

-Fermo lì! Cosa stai facendo?- chiede sondando. Solo per avvicinarsi all'uomo senza degnarlo di un altro sguardo, piegarsi e raccogliere il libro da terra.

 

-Coosaa? Cossaa?- Sta chiedendo l'altro, la fronte increspata, la bocca leggermente aperta nella perplessitá del momento.
 

-Come osi schiacciare quasi un volume di Hamlet?- chiede, l'irritazione che si fa strada nella sua voce, mentre culla il volume al suo petto.
 

L'uomo pare sorridere a quella scena, mentre Aziraphale -é così che si chiama il proprietario del negozio- alza lo sguardo sull'altro. 

In quel solo unico momento nota qualcosa che non aveva messo in chiaro prima. A parte il colore dei capelli e la forma e colore degli occhi l'uomo davanti a lui assomiglia quasi perfettamente al suo migliore amico. La sua bocca si apre in una O, restando immobile a fissare l'altro sconvolto.
 

-Chi sei?- é la successiva domanda che pone, per una volta dimentico dei suoi amati volumi, seppur non smetta di stringere il libro che ha al petto come un povero figlioletto ferito. - Crowley, sei tu? Ma come..?- continua, quando non riceve subito risposta, infatti l'altro sta cercando qualcosa in tasca. Si blocca al nome che esce dalle labbra di Aziraphale.
 

-Dottore.- Dice, lentamente, gli occhi sgranati. Aziraphale non lo sa, ma la creatura che ha davanti ha giá sentito il nome di Crowley definito come un demone. Non ne ha sentito molto altro, se non che é il migliore amico di un angelo a quanto pare. Non li ha mai incontrati prima
 

. -Mi chiamo 'Dottore'. Solo 'Dottore'.- sembra quasi voler scandire le parole.

-Oooh…- Aziraphale si guarda attorno. -Aspetta qui. Non muoverti, Dottore!-
 

Corre a prendere il telefono per chiamare il suo migliore amico.
 

-Crowley.. Dearie, dai, rispondi!- mormora, mentre continua a tenere sott'occhio questo strano essere così simile al suo Dearie eppure così diverso. In tutto questo non lascia mai per un secondo il libro, anzi tiene d'occhio che l'altro non ne pesto un altro. Il 'Dottore' continua a curiosare fra i libri, troppo stupito per non farlo, Aziraphale lo lascia fare, senza preoccuparsi minimamente mentre dall'altra parte della cornetta qualcuno risponde.
 

- Oh, santo cielo! Dearie, dovresti venire qui tipo subito!-
 

La risposta dell'altro viene ovattata, impossibile da recepire se non si é la persona che ha la cornetta al momento.
 

-Uhm.. Non proprio, Dearie. C'è un estraneo, é vero. Si fa chiamare 'Dottore'... E se fosse quel 'Dottore'? Lo so anch'io che é solo uno show, ma agli inglesi piace tanto… e ha il tuo aspetto! No, lo manderai via tu! Non mi faccio nemico un essere con due cuori proveniente da un'altra dimensione!-
 

Borbotterebbe ancora Aziraphale, invece mette solo giù la cornetta, attendendo che l'altro si faccia vivo. 

Non ci vuole molto affinché un uomo dai capelli rossi e gli occhiali da sole entri nel negozio al grido di "Angeel!"
 

-Sono qui, dearie!- si affianca a lui Aziraphale che ha passato tutto quel tempo a controllare che il suo ospite non facesse male ai suoi amati libri. Anche l'ospite in questione si volge restando per un attimo a bocca aperta.
 

-Rosso… sei rosso!- inizia a saltellare praticamente sul posto, una bacchetta di metallo in mano. Alllunga la bacchetta e le fa emettere strani suoni, controllando il corpo così simile al proprio, mentre si avvicina ed inizia ad ispezionare il corpo del nuovo arrivato. 

- Un solo cuore, due ali… Hai due ali, allora sei davvero un demone! I tuoi capelli sono meravigliosi!- ci vuole un grande sforzo da parte di Crowley per impedire al Dottore di appoggiare la mano sui suoi capelli e passarseli fra le dita per controllarli, cercando di non fargli per altro male. Aziraphale in tutto questo li sta guardando troppo divertito, senza muovere un muscolo per aiutare uno dei due uomini.

 

-Che sbadato! Sono davvero un pessimo padrone di casa! Le andrebbe un tea, Dottore? Magari qualcosa di caldo e un dolce? Dovrei avere della torta in cucina. Ne ho alla frutta, alla crema, torta di mele, torta di riso, torta alla francese, tortini… ha solo l'imbarazzo della scelta!- Il Dottore lo guarda perplesso, mentre Crowley rotea gli occhi non visto grazie alle lenti scure dei propri perenni occhiali. Per lo meno la lista di dolci da parte di Aziraphale ha prodotto un effetto positivo, infatti il Dottore non sta più tentando di toccare i capelli del rosso. 

L'angelo si zittisce solo quando si accorge di aver forse esagerato un po' con i nomi di dolci. Ha una passione per le torte e le crepe. 

Guarda il Dottore con simpatia, mentre Crowley sente nascere una piccola spinta di gelosia che mette subito a tacere.

 

-Allora, Dottore… sse é davvero il tuo nome… per cossa ssei venuto qui?- chiede, quasi brontola. -Sssicuramente non sssei qui per niente.-

Il Dottore li guarda prima l'uno e poi l'altro un attimo con gli occhi se possibile più sgranati, ora del tutto dimentico del colore dei capelli.

Ci pensa un attimo a cosa dire. Parlare del desiderio non é proprio qualcosa da fare, non così almeno. 

-Forse é meglio se parliamo davanti a una tazza di tea e a una fetta di torta.- mormora, non che la mangerá comunque. 

Sono ora seduti al tavolo della cucina, l'angelo ha diviso in tre parti una torta alla crema, anche se ne Crowley ne il Dottore la stanno davvero mangiando. Ad Aziraphale non importa molto. Ormai é abituato alle maniere di Crowley e, da quello che ha potuto constatare dalla serie, neanche il Dottore ama molto mangiare. Almeno non ammetterebbe mai che avrebbe preferito che i due si godessero la torta come fa lui. 

 

-Dovreste davvero provarla, é squisita!- borbotta prima di portarsi un pezzo in bocca. La mastica ascoltando i due disquisire. 

Crowley sembra essere quello più desideroso di giungere a una disputa. 

-Allora, perché sei qui?- Chiede, difatti.

-Sono in missione.- osserva la torta dopo l'osservazione dell'angelo. -Ho ricevuto un messaggio…- inizia, ma viene immediatamente fermato da Aziraphale, che ha mandato giù il pezzo di torta.

-...di aiuto?- chiede, interessato. Il Dottore scuote il capo

- Non proprio… é piú.. un desiderio? Qualcuno ha desiderato la presenza di tutti noi, ma scommetto che si possa definire una richiesta di aiuto. Se serviamo tutti quanti dev'essere qualcosa di importante.- cerca di mettere in chiaro.

-Noi chi?- Domanda Crowley che a quanto pare é l'unico non distratto dalla torta. -Scommetto non stai parlando di noi tre.-

Il Dottore tira fuori la carta psichica, mostrandola loro. Entrambi la guardano perplessi.

-Guarda, dearie, é la carta psichica! Esiste sul serio!- esclama Aziraphale, prendendola in mano e studiandola incuriosito, seppur la stia toccando allo stesso modo di come toccherebbe un libro particolarmente antico.

Il Dottore osserva i suoi movimenti aggrottando le sopracciglia. 

-Come fate a sapere…?- inizia a chiedere.

-Angel é fissato con una serie che ti riguarda.- Borbotta Crowley, seppur nascondendo un sorriso all'indirizzo dell'amico che non fa altro che mugolare in accordo, troppo preso dal suo studio per fare altro. 

- Quindi, suppongo sappiate che provengo da un universo alternativo. Ci sono altri con il nostro aspetto,Crowley . In realtà ce ne sarebbero anche col tuo di aspetto, Aziraphale, ma a quanto pare servono solo quelli che sono stati chiamati da un certo David, che ha gli stessi lineamenti.-

Aziraphale alza la testa a quelle parole. 

-Altri? Non vorrai dire che ci sono altri universi paralleli e che ci sono altri… dearie, saró circondato da altri te!- 

Ecco il punto di scoppio. Crowley assume una strana sfumatura bluastra. 

-Non ci sono altri come me, é impossibile. In ogni caso non credo di doverti ricordare il nostro accordo, Angel! A breve ci sará sicuramente l'apocalisse. Non possiamo andare da nessuna parte.-

Aziraphale si morde le labbra per impedirsi di scoppiare a ridere e si sente leggermente in colpa. Insomma, lo sa che non dovrebbe, ma sentire Crowley dichiarare tanto apertamente il proprio affetto é sempre stupendo. 

-Sì, dearie. Abbiamo un accordo… ma se non dovesse esserci, se dovessimo riuscire ad impedirlo… beh, Dottore, é il benvenuto a venirti a riprendere.- dichiara Aziraphale posando la carta psichica sul tavolo. 

Il Dottore annuisce, riprendendola, prima di potersi permettere di cominciare il pezzo di torta davanti a lui. Sa decisamente meglio di mettersi a discutere per far cambiare idea ai due. É meglio se prima se la sbrighino con il loro compito, ma sa anche che tornerá, non importa cosa.

Aziraphale sorride vedendolo servirsi e ricomincia a mangiare a sua volta. 

É Crowley quello a sbloccare il silenzio che è calato fra loro, aggiungendo un - se anche ti dovessimo seguire, saremmo entrambi. Senza Aziraphale io non mi muovo.-  il che non puó fare a meno di fare arrossire l'angelo.

TBC


Bene, abbiamo incontrato i primi personaggi.
Giá iniziamo con Crowley e Aziraphale che rifiutano di unirsi alla rimpatriata. Non solo, ma Crowley si dimostra abbastanza dolce da non volersi spostare senza il suo Angel.

Ultima nota: Angel e Dearie li abbiamo lasciati in questa maniera perché davvero... Non si può 'Angelo' e 'Caro'.

Alla prossima,
Loki & Lu

 

   
 
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