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Autore: clairdelou    05/05/2020    1 recensioni
"Quella sera, però, vi era qualcosa di magico e inspiegabile in quel cielo là: era già calato il sole e, un miscuglio di tonalità blu, unite ad una miriade di luccichii, contornava l’orizzonte, rendendo così la volta celeste una dolce coperta vellutata e…scintillante. Ma la meraviglia più grande, come sempre, era la sua amata amica Luna. Il riccio la osservava in religioso silenzio…ne era estasiato, nonostante Lei quella sera mostrasse solamente uno spicchio di sé. Misteriosa e pure vanitosa.
Era una vera e propria notte di Luna calante."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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New Orleans, 24 Maggio 1960

Scintillante. Se Harry Styles avesse voluto descrivere il cielo di New Orleans quella sera, avrebbe proprio utilizzato quel termine.
Sin dalla tenera età era solito osservare dalla finestra di camera sua il cielo di quella sonora e movimentata città. Ha sempre adorato osservare l’etere e riuscire a perdersi dentro quei colori cangianti durante i tramonti. Non conosceva bene il motivo di ciò, sapeva soltanto che riuscisse a rilassarlo. Ma la cosa che più era capace di colpirlo ogni sera era la Luna, quell’enorme sfera biancastra e luminosa, così silenziosa eppure così misteriosa.
Da bambino, Harry immaginava di poterlo catturare con una sola mano, quello sfacciatissimo satellite.
 
Era oramai maggio inoltrato e l’aria a New Orleans cominciava a farsi sempre più leggera. Le rondini volavano alte tra i tetti delle case, delle trombe e delle tube risuonavano in lontananza e rendevano l’atmosfera gioiosa e fresca e il cielo mostrava sfumature di colori sempre nuove.
Quella sera, però, vi era qualcosa di magico e inspiegabile in quel cielo là: era già calato il sole e, un miscuglio di tonalità blu, unite ad una miriade di luccichii, contornava l’orizzonte, rendendo così la volta celeste una dolce coperta vellutata e…scintillante. Ma la meraviglia più grande, come sempre, era la sua amata amica Luna. Il riccio la osservava in religioso silenzio…ne era estasiato, nonostante Lei quella sera mostrasse solamente uno spicchio di sé. Misteriosa e pure vanitosa.

Era una vera e propria notte di Luna calante.

“Ci si potrebbe innamorare sotto questa Luna, stasera.” Pensava Harry tra sé e sé, mentre continuava a torturare con una mano uno dei suoi innumerevoli ricci che ricoprivano la sua testa sempre piena di fantasie.
In 19 anni di vita il ragazzo non aveva mai assistito ad uno spettacolo così tanto incantevole e capace di lasciar senza fiato con un solo sguardo. Non aveva mai visto nulla di più bello. Di questo, Harry Styles ne era più che certo.
O almeno fino a quel momento.
 
—— 

“Ma-ma … è meraviglioso! Sono curiosissimo…non vedo l’ora di ascoltarlo.” Harry pronunciava queste frasi in preda all’euforia e alla felicità. Il motivo? Teneva in mano un vinile nuovo, dal titolo “Domenico Modugno” e doveva quindi essere un vinile italiano, regalatogli da suo padre che in quel momento si trovava in Italia per lavoro. Gli era stato affidato un articolo “Anni ’50, l’età dell’oro dell’economia italiana”.
George Styles era un giornalista, un giornalista molto competente e uno dei più brillanti nel suo campo. Non appena gli fu affidato quell’articolo, non ci pensò due volte a partire per l’Italia, amava ciò che faceva ed Harry ne era davvero fiero.
“Su, che aspetti ancora qua, tesoro? Vai ad ascoltarlo!” Rispose sorridente e visibilmente commossa Anne, la madre di Harry. Era conosciuta in tutto il vicinato per i suoi fantastici biscotti alle fragole e per la sua gentilezza. Harry aveva preso il suo carattere da lei. Quella donna era identica a suo figlio: stesso sorriso contagioso, stessi occhi verdi e stesso buon animo.
“Forza! Ascoltalo! E poi riportalo qui che voglio ascoltare anche io un po’ di musica italiana…chissà, magari potrò imparare qualcosa in questo modo.” Disse la donna, ridacchiando.

Il ragazzo non ci pensò due volte e salì di corsa in camera sua, prese il vinile e lo posizionò sul suo prezioso giradischi. Successivamente toccò la puntina di quel riproduttore e la poggiò delicatamente sul disco. Iniziò a partire la prima canzone e la voce di quel cantante italiano a lui ancora sconosciuto cominciò a riempire tutta la stanza. “Resta cu’mme” era il titolo di quella canzone, Harry provava a leggerne a voce alta il titolo storpiando un po’ le parole ma curioso del suo significato.
(https://www.youtube.com/watch?v=VlOc-kvqbgQ)
“Resta cu' mme
Pe' carità
Stattè cu' mme
Nun me lassà
Famme penà
Famme sufrí
Famme dannà
Ma dimme si”
Domenico Modugno – Resta cu’mme
 
Passarono alcuni minuti ed il giovane cominciò a concentrarsi sulla melodia di quella canzone. Era dolce e quasi…malinconica, nonostante non sapesse neanche una parola d’italiano, avrebbe potuto giurarci. Fu sempre più incuriosito da quel vinile e decise di leggerne tutti i titoli scritti nel retro della copertina. Vi era però un titolo, tra i tanti, che lo attirava già tantissimo solamente leggendolo. Magari era una sua semplice impressione ma…sentiva che avrebbe adorato quella canzone già al primo ascolto.
Le canzoni continuavano ad andare avanti, una dopo l’altra e lui era davvero sorpreso da come delle melodie a lui straniere potessero prenderlo così tanto, eppure funzionava. Amava già la voce di quel cantante, così calda ed avvolgente, come un tiepido abbraccio durante una serata ventosa in riva al mare.
Partì l’ultima canzone di quel vinile ed Harry si affacciò, come suo solito, alla finestra per guardare un’ultima volta, quella sera, la Luna.
Non sapeva, però, che l’ultima canzone che il suo giradischi stesse trasmettendo fosse proprio quella che lui aspettava di ascoltare di più, e che, per qualche strano scherzo del destino, fosse intitolata “Notte di Luna calante”.

La canzone era partita da pochi, pochissimi secondi e lui se ne stava lì ad osservare l’ignoto, con il naso all’insù. Fuori non c’era un’anima, era tutto così tranquillo, credeva Harry. Quella canzone, inspiegabilmente, riuscì a provocargli un brivido lungo la schiena. Assurdo, pensò, lui ne non capiva neanche una parola.
Quando, ad un tratto, sentì tossire qualcuno non molto lontano da casa sua.
Abbassò rapidamente lo sguardo e fu lì che lo vide.
 
https://www.youtube.com/watch?v=Kpwx0UcSqfg
"Oh, oh, oh, oh
Che profumo di mare
Oh, oh, oh, oh
Piove argento dal cielo
Notte di luna calante
Notte d'amore con te
Lungo le spiagge deserte
A piedi nudi con me"
Domenico Modugno – Notte di Luna calante
 
Inizialmente non riusciva a capire chi o cosa fosse, riusciva soltanto a sentire dei brevi colpi di tosse. Brevi, ma rumorosi. Abbastanza rumorosi da distrarlo dalla sua musica e dalla sua Luna. Cominciò quindi a cercare ovunque, i suoi occhi saettavano in ogni direzione fino a quando una figura gli si rivelò davanti.
Era un ragazzo. Stava appoggiato ad un lampione poco distante da casa di Harry, teneva in mano una sigaretta e, probabilmente, era stata quella la causa del suo continuo tossire, pensò Harry.
Styles non poté fare a meno di notarlo. Poteva riuscire a vederlo perfettamente, poiché non fosse così distante come credeva. E, la prima cosa che riuscì ad osservare con chiarezza fu la sua figura esile ma che riusciva ad adattarsi perfettamente a lui. Il riccio continuò a scrutarlo attentamente, c’era qualcosa in quel ragazzo che, stranamente, lo incuriosiva…e anche parecchio. Vide che se ne stava lì, silenzioso come la notte stessa, a fumare la sua sigaretta. Osservò il profilo del ragazzo e, porca miseria, era perfetto. Mostrava una mascella squadrata, un naso perfettamente scolpito dagli dei e…colpo di grazia per Harry, proprio in quel momento, sollevò la testa per ammirare la sua adorata Luna.
Rimase estasiato per alcuni secondi da ciò che vide, poiché quel ragazzo non osservava solamente la Luna, ma la sfidava…Non era da tutti riuscire ad osservare il cielo notturno in quel modo, tanto meno da Harry e, per questo, lui ne era sempre più affascinato. Nel frattempo, “lo sconosciuto”, continuava a fumare la sua sigaretta. Indossava una semplice t-shirt bianca, dei jeans scuri e delle bretelle nere che riuscivano a mettere in risalto quel corpicino piccolo ma pieno di curve, poté constatare il giovane. Era incredibilmente attraente. Stava iniziando a respirare a fatica, non era normale ciò che stesse provando in quel momento, non era giusto.
Ma proprio in quel preciso istante, il ragazzo misterioso spostò lo sguardo nella sua direzione ed Harry arrossì così violentemente che dovette ringraziare tutti i santi del paradiso che fosse notte. “Fottuto” sussurrò Harry.
“Ehi! Che fai lì? Mi spiavi, per caso?” Disse ridendo il giovane ignoto.
Harry avrebbe voluto sparire in quel preciso istante. Ma non poteva smettere di guardarlo. Proprio non riusciva. Sotto la luce del lampione poteva notare meglio i suoi occhi, erano blu. Ma non era un semplice blu. Era lo stesso colore del cielo visto solo poche ore prima…non poteva crederci.
“Allora? Non rispondi? Il gatto ti ha per caso mangiato la lingua?” Continuava ridendo il ragazzo.
Harry era diventato paonazzo, ma si sforzò di parlare.
“Ehm, no. Io so parlare, certo che so parlare, nessun gatto mi ha mai fatto niente. E comunque, no-non ti stavo spiando.” Riuscì a dire ciò quasi sussurrando, ma l’altro riuscì fortunatamente a capire. Aveva 19 fottutissimi anni, per Dio. Perché era imbarazzato come fosse un bambino il primo giorno d’asilo? Harry era frustrato. Certo che sapeva parlare, era la cosa che gli riusciva meglio. I suoi discorsi di incoraggiamento erano i migliori. Non capiva proprio cosa gli stesse accadendo, proprio non riusciva.
“Beh, peccato…Perché, sai, io è da giorni che ti “spio”. Rispose a sua volta il misterioso ragazzo. Stava ridendo di gusto.
A quel punto Harry pensò di trovarsi in un sogno, un incubo dal quale non riuscisse a svegliarsi.
“Tu cosa?” Ebbe solo il coraggio di dire.
“Giuro! E’ da giorni che passo di qui dopo il lavoro,  ma ogni volta ti trovo con il naso rivolto verso l’alto ad osservare il cielo. Questa è la prima volta che ti accorgi di me, quindi, beh…complimenti, amico!” Rispose ancora una volta quel forestiero.
Adesso il cuore di Harry stava battendo all’impazzata. Non poteva essere vero, non doveva esserlo. Era terrorizzato.
“Beh, comunque…Io sono Louis, Louis Tomlinson.” Disse ad un tratto l’anonimo ragazzo, sorridendo.
Louis. Louis. Louis. Quel nome rimbombò almeno tre volte nella testa di Harry, come un martello pneumatico. Cosa stava accadendo? Era stato catapultato in un film a sua insaputa, per caso? In tutta la sua vita non era mai successa una cosa simile.
“Io-Io sono Harry, Harry Styles.” Continuava a balbettare e si sentiva un emerito idiota. Voleva sprofondare.
“Oh, piacere di conoscerti Harry. Finalmente, aggiungerei.” E…Dio, il suo sorriso. Ma cos’era? Harry, basta, datti una regolata, si diceva mentalmente.
Il ragazzo cominciò ad avvicinarsi sempre più sotto casa del riccio fino a quando si fermò. Rimase fermo nel punto esatto in cui la luna riusciva ad illuminare perfettamente il suo viso e…Harry stava per mancare di qualche battito. La visione di quel ragazzo, sotto la pallida luce della Luna era sinceramente troppo da sopportare. Quel forestiero doveva per forza essere un essere mitologico, o qualcosa del genere, poiché troppo bello per esser vero. Brillava davvero, come fosse argento puro. Da togliere il fiato solo a guardarlo.

Oh, aspetta…Queste furono le stesse cose che pensò solo qualche ora prima, mentre stava osservando il cielo. “Ci si potrebbe innamorare sotto questa Luna, stasera.” Aveva detto lui.

In tutto ciò, la canzone del vinile di Harry continuava a scorrere e a risuonare ovunque. (Da quel momento in poi avrebbe continuato a suonare anche nel cuore di Harry ma questo, lui,  non lo sapeva ancora). 
“Notte di luna calante
Notte d'amore con te
Lungo le spiagge deserte
A piedi nudi con me
Notte di luna d'estate
Ultima notte d'amor
Quando col vento
L'autunno ritornerà
Nulla di noi resterà

Domenico Modugno – Notte di Luna Calante
 
Harry non poté fare a meno di pensare a come il viso di quel ragazzo così affascinante si adattasse perfettamente alla luce della Luna. Era davvero d’argento quell’essere umano. E quella canzone, che pareva non terminare mai, era così adatta in quel momento…pur non sapendo nulla di cosa quella voce stesse cantando.  Era tutto così surreale, pensava lui. Dopo una manciata di secondi, decise di farsi coraggio e continuare a parlare ma venne preceduto dalla voce del giovane.
“Stai ascoltando musica lassù! La sentivo già prima, per questo mi sono fermato. Cosa ascolti?” Chiese Louis incuriosito, lo era davvero, glielo si poteva leggere negli occhi.
“Domenico Modugno, è un cantante italiano. E’ un vinile che mi ha regalato mio padre dall’Italia.” Harry non sapeva perché gli stesse dando tutte quelle informazioni ma lo fece e basta.
“Oh, capisco…Mia nonna aveva origini italiane! Mi ha insegnato un po’ di cose quando andavo a trovarla da piccolo. Ad esempio, da quello che sento da quaggiù, credo che quella canzone che stai ascoltando adesso parli della Luna. Sembra bella.”
Harry stava per morire. Sul serio. La sua vita poteva benissimo finire lì.
La Luna? Sul serio? Dopo tutte queste coincidenze? Dio aveva deciso di prendersela con lui, quella sera. Per forza.

O forse…sarebbe potuto essere il destino?

Harry, però, scacciò subito via quell’ultimo pensiero dalla sua mente e fece lui una domanda a Louis.

“Quindi…come mai mi spiavi?”  Chiede in evidente imbarazzo.
“Ti trovavo interessante e… carino. Ed eccomi qui!” Risponde Louis spavaldo.
“Ma…queste cose, noi non- è imposs –“ Dice Harry, visibilmente scosso.
“Harry Styles, calmati. Respira. E’ tutto okay. Capita. So cosa stai cercando di dirmi e so anche come la pensano gli altri, ma a me non importa. Sono sicuro che un giorno questi problemi non esisteranno più…e che un giorno saremo liberi di amare alla luce del sole chi ci pare.”

Harry era scioccato. Totalmente. Non aveva mai sentito parlare qualcuno così apertamente riguardo l’omosessualità prima d’ora. Certo, in quegli anni la questione stava iniziando ad emergere sempre più, ma non era ben vista dal mondo. Onestamente, se Harry provava a pensarci, non si era mai posto la domanda. Magari, trovava un po’ strano il fatto che nessuna ragazza del suo liceo la attirasse e cose del genere ma…quella di Louis era un’altra verità che gli era stata sbattuta in faccia nuda e cruda.

“Wow, Louis. Sei coraggioso a pensarla così. Io non riuscirei.” Ed era vero. Harry era tremendamente terrorizzato da un’idea del genere. Ammirava silenziosamente il coraggio e la fierezza di quel ragazzo davanti a sé, avrebbe voluto avere la sua stessa capacità di sognare così in grande… Avrebbe anche voluto abbracciarlo in quel preciso istante, in realtà, ma questo Louis non lo saprà mai.
“Beh, Harry…la vita non può essere soltanto bianca, no? Ogni tanto io credo ci voglia anche qualcuno che la sporchi! Che la renda movimentata, quasi pericolosa, ecco. Immagina poter vivere con l’adrenalina in corpo per tutta la tua vita, non è magnifico?” Rispose prontamente Louis, mentre guardava Harry divertito.
Harry abbozzò un sorriso e “Sei un folle, Louis Tomlinson.”
Gli piaceva, gli piaceva da matti. Ed era una pazzia, una cosa totalmente insensata ed irrazionale che, però, sembrava funzionare bene. Lo ammise a se stesso e, da quello scambio di battute, continuarono a parlare tutta la notte, sotto lo sguardo vigile della silenziosa Luna.

Harry scoprì che Louis avesse 21 anni, che fosse un operaio, che lavorasse praticamente tutto il giorno, la musica jazz e le sigarette e non rinunciava mai ad una bella birra fresca con il suo amico di vecchia data…un certo Niall Horan. A detta di Louis, un irlandese biondo platino con la risata più contagiosa di tutta New Orleans. Tra le altre cose Harry memorizzò subito il suo colore preferito: era il blu, blu notte per la precisione.

C’era qualcosa in quel ragazzo che lo attirava da matti. Poté capire che, sotto quella corazza spavalda e intrepida, ci fosse anche un ragazzo sensibile e molto umile…Pronto a farsi in quattro per le persone che amava.

Louis, dal canto suo, scoprì l’enorme passione per gli astri di Harry, che amasse la scrittura, e che adorasse cucinare. Un ragazzo abbastanza introverso, intuì Tomlinson, ma che, se con la persona giusta, era capace di parlare ininterrottamente per tutta la notte. Ed è quello che fecero.
A Louis balenò in mente il pensiero che, magari, sarebbe potuto essere lui la sua persona giusta, chissà. Ma questo non lo disse ad Harry.

In tutto ciò, la Luna continuava ad osservarli in silenzio, sorridendo sorniona.

Chiacchierarono per ore, senza mai fermarsi. Parlarono fino alle 6 del mattino.
Harry rimase così affascinato da Louis e dal suo intero mondo che dimenticò pure di spegnere il suo giradischi una volta terminato il vinile.

“Lou, Cristo Santo, sono già le 6 del mattino! Abbiamo parlato così tanto!”
“Davvero? Credimi, H…le ore sono davvero volate stanotte.”
Si conoscevano da soltanto poche ore e, senza rendersene conto, avevano già iniziato a chiamarsi coi loro nomignoli. Ah, questi ragazzi…
“Anche per me, anche per me…” Harry sorrideva.
“Okay…credo che adesso sia arrivato il momento di tornare a casa, altrimenti non vado più via.” Louis stava sorridendo ampiamente, non riusciva a non farlo.
“Va bene, Lou…vai a casa adesso!” Rispose Harry, ricambiando il sorriso.
“Vado, vado…” Louis diede un’ultima occhiata alla finestra di Harry e cominciò ad incamminarsi.
Louis stava già andando per ritornare a casa quando si sentì richiamare da Harry
“Louis?”
“Si, Harry?”
“Sono stato davvero bene stanotte.” Non si era mai sbilanciato così tanto in vita sua, ma era vero. Non si era mai sentito così prima di quella notte, e, nonostante avesse una paura folle, allo stesso tempo, non voleva lasciar andare via Louis.
“Anche io, Haz…Anche io. Chi lo sa, magari questi potrebbero diventare dei veri e propri incontri abituali, non credi? Saremo i nuovi Romeo e Giulietta! E la Luna sarà la nostra unica testimone” Rispose Louis ridendo, ma, in fondo, lui ci sperava davvero. Ci sperava davvero tanto. Voleva rivedere il sorriso di Harry con quelle due fossette adorabili e voleva rimanere sveglio tutta la notte per raccontargli tutti i suoi più preziosi e minuziosi segreti.

Si erano conosciuti in poche ore e adesso volevano colorarsi a vicenda con le loro sfumature più belle…Come un’alba ed un tramonto, insieme.

“Eh, chi lo sa!” Disse Harry, ridendo. Il suo cuore batteva all’impazzata mentre salutava con la mano Louis che, nel frattempo, si era già incamminato per la via di casa.

La Luna, La Luna…lei c’entra sempre.

Harry rimase altri 5 minuti buoni a fissare fuori dalla finestra e sorrideva, sorrideva e sorrideva. Com’era possibile che un simile incontro, del tutto inaspettato e casuale, lo rendesse così?

Quando decise di mettersi a letto, crollò in un sonno profondo in pochissimo tempo ma, non si accorse che il vinile era ancora in funzione e, per purissimo caso, stava ancora riproducendo la stessa canzone della notte prima: “Notte di Luna calante”.  

Quella volta, Harry sognò un paio di occhi blu notte.
 
Se Harry Styles, durante quelle prime ore del giorno, dormiva beatamente sognando un paio d’occhi notturni al contempo, Louis Tomlinson, passeggiando per ritornare a casa, non riusciva a smettere di pensare a due fossette profonde che contornavano il timido sorriso di un certo Harry, quindi si mise canticchiare la cosiddetta canzone della Luna con un sorriso a 32 denti “Nooootte di lunaaa calanteee” era tutto quello che riusciva a dire. Era già andato.
 

New Orleans stava ricominciando a svegliarsi, era il 25 Maggio del 1960 e sembrava essere tutto come prima: colori, musica e movimento. Ma vi era una cosa nuova, segreta agli occhi di tutti.

Tranne un paio.
 
Forse quei due non lo sapranno mai ma..
vedendoli insieme, la Luna, quella notte, non smise di sorridere.  

E continuerà a farlo per molte altre notti.
  
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