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Autore: storiedellasera    07/05/2020    1 recensioni
Un voyeur, intento a spiare delle persone, diventa testimone di uno strano evento.
Genere: Horror, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sono una brava persona.
Mi dicevo spesso che non facevo del male a nessuno ma era solo una scusa per acquietare i miei sensi di colpa. Sono un voyeur… un guardone.
Il mio appartamento, situato al terzo piano di una decadente palazzina, si trova vicino a una bellissima spiaggia, un luogo perfetto per il mio vizio così innocuo e al tempo stesso spregevole.
Riuscivo a vedere il mare dalla mia stanza da letto e qualche mese fa comprai un telescopio professionale… non per ammirare le stelle.

Se non vivete vicino al mare allora non potete immaginare quante cose possono accadere su un spiaggia… specialmente quando cala il sole.
La mia potente lente riusciva a catturare ogni genere di persona: dalla coppia di anziani che passeggia durante una romantica sera a uno spacciatore che vende droga con il favore delle tenebre.
Tutti loro, in momenti diversi, condividono la spiaggia vicino la mia casa.
E io ero il loro osservatore latente, una figura onnisciente che li osservava dall’alto.

Le coppiette di giovani innamorati erano i miei soggetti preferiti da spiare.
Ammetto che attendevo con trepidazione l’arrivo di due fidanzati in cerca di un luogo appartato e romantico. E la spiaggia è un luogo adatto per loro.

Una notte, apparentemente tranquilla, vidi una coppia di giovani ragazzi in spiaggia.
Il mio telescopio era già posizionato e settato per catturarli.
Lui era un ragazzo alto e ben slanciato, lei una meravigliosa creatura dai lunghi capelli lisci. Ho spiato tante ragazze ma nessuna era bella come lei.
Dalla mia posizione non potevo sentirli ma coglievo ogni loro singolo movimento.
Mentre si avvicinavano al mare, le cui acque erano terrificanti e buie come ogni altra notte, il ragazzo sembrava sbalordito e persino commosso ma non riuscivo a capirne il motivo.
Aveva gli occhi spalancati, sorrideva e spesso si afferrava i capelli. Capivo che stava tempestando di domande la sua ragazza.
Lei ignorava quei quesiti, saltellava e teneva per mano il giovane, rideva e indicava le acque buie del mare. Si separò poi da lui e gli lanciò un’occhiata maliziosa e seducente.
Un brivido mi travolse quando spiai quegli occhi carichi di desiderio… ed ebbi più di un sussulto quando la vidi sbottonarsi la camicetta.

Mentre continuava a spogliarsi, la ragazza non smetteva di fissare  il suo ragazzo con aria provocante. Camminava lentamente all’indietro, verso le acque buie.
Voleva tuffarsi in mare.
Il giovane infine cedette all’invito di quella meravigliosa creatura.
Si spogliò anche lui ed entrambi entrarono in acqua.
Li vedevo nuotare e giocare. Iniziarono a baciarsi per poi recarsi dietro gli scogli.
Frustrato attesi che tornassero ma non lo fecero.
Controllai la spiaggia e le acque buie senza mai distogliere il mio sguardo. Neanche mi resi conto che nel frattempo erano passate diverse ore.
Pensai che i ragazzi erano usciti fuori dall'acqua da un altro punto della spiaggia… un punto lontano dal mio sguardo.
Ma i loro vestiti erano ancora lì.
Iniziai a preoccuparmi e allora decisi di fare una cosa che non avevo mai fatto in passato: mi recai in spiaggia.

L’aria frizzante della notte mi fece rabbrividire.
Sentivo il fruscio della sabbia sotto le mie scarpe, il dolce infrangersi delle onde a riva e il mio respiro affannoso. Trovai i vestiti dei due ragazzi e, paradossalmente, mi sentii sollevato… poiché iniziavo a credere di aver solo immaginato quella coppia raggiungere la spiaggia e tuffarsi in mare.
Ma il sollievo durò solo pochi secondi, perché quando alzai lo sguardo verso quelle buie acque iniziai ad avere paura.
Il mare, visto da vicino durante la notte, è probabilmente lo cosa più spaventosa che possa esistere.
I movimenti delle onde, appena percepibili nel buio infinito, riuscivano a comunicarmi quanto fossero immense e profonde quelle acque.
Mi chiesi quali tipi di creature potessero vivere in quel mondo a noi sconosciuto.
Chissà quali e quanti mostri mi stavano fissando in quel momento?
In quella notte infatti, di fronte allo sconfinato mare, ebbi la sensazione di essere spiato da qualcosa di orribile.
Mi sentii indifeso e terrorizzato. Corsi rapidamente nella mia casa e chiusi la porta a chiave.
La paura non lasciava la mia anima e, per la prima volta nella mia vita, mi rifiutai di guardare la spiaggia dalla mia finestra.

Il mattino seguente accesi la televisione.
C’era una notizia al telegiornale: il corpo senza vita del ragazzo che spiai la sera prima fu ritrovato in mare a circa mezzo chilometro da casa mia. A quanto pare la corrente lo aveva trasportato verso una zona balneare.
Il cadavere, durante la notte, era stato martoriato da diverse creature che avevano banchettato sulla sua carne.

Quella notizia fece il giro di tutti i canali.
Le autorità non rivelarono altri dettagli ma non si escluse neanche l’ipotesi di suicidio.
Pare infatti che un anno fa la fidanza del ragazzo annegò in mare, vicino al luogo dove fu trovato il corpo scempiato del giovane. Il corpo della ragazza invece non fu mai ripescato.
Uno dei tanti telegiornali mostrò la foto di quella povera sventurata.
Era una meravigliosa creatura dai lunghi capelli lisci.

Inutile dire che quell’ultima notizia mi gelò il sangue nelle vene.
Per tutto il giorno mi sentii confuso e terrorizzato. Quando arrivò la notte chiusi del tutto le tende nella mia stanza da letto. Non volevo vedere la spiaggia o le acque buie del mare.
Non volevo più perpetrare il mio vizio.
Non volevo più spiare.

Ma più i giorni passavano e più la mia natura mi tentava.
Sono inetto… siamo tutti uomini inetti, prima o poi cediamo ai nostri impulsi.
Fu così che una notte presi di nuovo il telescopio e volsi il mio sguardo, per un’ultima volta, verso il mare.
Tra quelle acque buie, vicino gli scogli, due occhi maliziosi stavano guardando in direzione della mia camera.
Una creatura meravigliosa dai lunghi capelli lisci mi stava osservando.
Il suo sorriso mi incantava e mi costringeva a innamorarmi di lei.

Lascio questa lettera in casa mia.
Consideratela un biglietto d’addio, una confessione per espiare i miei peccati.
Devo andare, non posso più trattenermi.
Tra quelle acque buie lei mi attende.





   
 
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