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Autore: danyazzurra    07/05/2020    14 recensioni
E se Lily e Scorpius, per caso, tornassero indietro nel tempo? E se tornassero al quinto anno dei loro genitori? E se volessero cercare di cambiare le cose? Ennesima Lily/ Scorpius... ennesima idea che mi è balzata in testa!! spero che leggerete e mi farete sapere!!
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Lily Luna Potter, Scorpius Malfoy | Coppie: Harry/Ginny, Lily/Scorpius
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Nuova generazione
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L’aula di pozioni era deserta a quell’ora, ma Lily voleva che fosse così.
Voleva approfittare dell’ora di cena di modo da poter preparare la Felix Felicis.
Non era mai stata una cima in pozioni, ma sapeva preparare quella e adesso più che mai le serviva.
Avrebbe voluto coinvolgere Alice, ma sapeva cosa le avrebbe detto. Sapeva che l’avrebbe rimproverata per la mancanza di maturità.
Ed in fondo era vero, senza contare che quello che stava facendo non era esattamente una mossa da Grifondoro.
Era una cosa scorretta e i Grifondoro non erano scorretti, ma a mali estremi, estremi rimedi e lei non poteva di nuovo vedere quel sorriso compiaciuto nel volto di Scorpius Malfoy.
L’indomani ci sarebbe stata la prima partita di Quidditch della stagione e lei non avrebbe perso, l’anno prima avevano vinto la prima partita, ma perso la seconda ed avevano ancora James in squadra, quest’anno partivano svantaggiati e non voleva rischiare.
Scorpius era il cercatore di Serpeverde e ancora le bruciava quando l’anno prima le aveva soffiato il boccino da sotto il naso.
Lei lo aveva visto per prima, ma lui lo aveva afferrato senza difficoltà.
Gli era bastato allungare una mano dato che era talmente tanto alto che le sue braccia erano lunghe quanto il suo torace.
Quindi meritava di poter usufruire della Felix, in fondo anche lui era come se barasse, era alto venti centimetri più di lei… non c’era storia.
Di conseguenza non si sarebbe sentita in colpa, avrebbe preso la pozione, avrebbe vinto la partita e tutti sarebbero stati felici e contenti.
In fondo, per una volta, non se ne sarebbe accorto nessuno.
“Che stai facendo?”
Lily trasalì, era talmente concentrata sul girare la pozione che non lo aveva sentito arrivare.
Alzò gli occhi senza smettere di mescolare la pozione. Doveva essere precisa o chissà cosa sarebbe venuto fuori.
Dieci giri in senso orario e tre in senso antiorario ripetuto per sette volte.
“Cosa ti sembra che stia facendo?” chiese di rimando cercando di non farsi distrarre da quegli occhi grigi che come sempre avevano il potere di calamitare il suo sguardo.
“Qualcosa di illegale” rispose lui annusando la pozione “l’odore si sente in tutto il corridoio” la provocò.
Lily sapeva benissimo che non poteva essere vero dato che era ancora troppo presto per riconoscerne l’odore per cui si limitò a scuotere la testa.
“In realtà mi sto esercitando per il compito di domani” disse continuando a mescolare.
Era il nono giro? O il decimo?
“A me sembra che tu stia facendo qualcosa che non devi fare e potrei dirlo a tuo fratello o peggio farti rapporto” disse battendo il dito sulla sua spilla di Caposcuola.
Lei guardò la spilla un secondo prima di portare lo sguardo nel suo. “Dillo pure ad Al, sai quanto mi interessa… sarà felice che mi alleni a pozioni…” affermò tornando a concentrarsi sul calderone davanti a lei.
Lui le sollevò il viso mettendole due dita sotto il mento e la fissò negli occhi “e questa pozione non c’entra niente con la partita di domani?”
Lily rimase per un attimo senza fiato. Perché doveva essere così attratta da quegli occhi?
Che le prendeva? Era cresciuta vedendolo quotidianamente dentro e fuori dalla scuola.
Era il migliore amico di suo fratello e non le era mai passato per la testa di considerarlo niente di più del fastidioso Serpeverde che frequentava casa sua e invece quell’anno era come se improvvisamente le avessero messo qualche pozione d’amore nella burrobirra.
Ogni volta che lo guardava, ogni volta che incrociava i suoi occhi provava una stupida morsa allo stomaco e si sentiva come se non riuscisse più a respirare.
All’inizio aveva dato la colpa all’estate, ma anche con il ritorno a scuola la situazione non era cambiata, si sentiva comunque attratta da lui.
Alice le diceva che si era presa una cotta bella e buona, ma Lily continuava a ripeterle che non era possibile. Probabilmente era chimica. Scorpius era un bel ragazzo e gli ormoni di quindicenne facevano il resto.
Scosse la testa per liberarsi e si riconcentrò sulla pozione. Aveva fatto i tre giri antiorari?
Aggiunse il biancospino e lo guardò “non tutto gira intorno a te e poi vincerò lo stesso” lo provocò e le sue labbra si stirarono in un sorriso.
“Sogna, Potter” ribattè “con tuo fratello in porta e me come cercatore, Grifondoro non ha speranza”.
Lily sbuffò “chi si loda s’imbroda ricordatelo, Malfoy” vide il suo sguardo confuso e rise “dimenticavo che sei un Purosangue viziato” lo prese in giro “comunque vuol dire che sei uno sbruffone e che quello che pensi non accadrà mai”.
Lui mise le mani sul tavolo. Una per lato del calderone e Lily sentì una scossa quando la sua mano sinistra venne in contatto con quella di Scorpius.
La spostò di scatto con la scusa di cambiare mano per girare la pozione. Che poi che giro era?
“Quello che penso accadrà eccome” le disse e negli occhi aveva una strana luce “domani vincerò e se succederà tu verrai ad Hogsmade con me il prossimo fine settimana”.
Lily aggrottò le sopracciglia mentre il cuore batteva come se fosse appena partito per correre una maratona.
“Cosa?” chiese piano “perché?” chiese ancora e lo vide scuotere le spalle.
“Ci vuole un motivo?”
“Certo che ci vuole” si arrabbiò lei “a parte il fatto che hai una decina di ragazze che vogliono venire ad Hogsmade con te mentre a me non me ne potrebbe fregar di meno, non pensi che anche mio fratello ti chiederebbe il motivo?”
Scorpius continuava a non togliersi quel sorriso dal volto e Lily lo avrebbe volentieri preso a schiaffi.
“Voglio andarci con te proprio per quel motivo… a te non importa ed io amo infastidire le persone…”
“Vai a infastidire qualcun'altra allora”.
Non esisteva. Non sarebbe andata ad Hogsmade con lui, a quel punto non sarebbe riuscita a nascondere la sua attrazione.
E lei non si sarebbe umiliata in quel modo.
“Potresti anche vincere” la provocò Scorpius e Lily sorrise.
In effetti lei aveva la Felix. Forse poteva guadagnarci più di una vittoria da quella pozione.
“Quindi se vincessi io cosa otterrei?”
Lui le sorrise malizioso “che vorresti?”
Darti uno schiaffo o un bacio e toglierti quel sorriso che mi manda fuori di testa dal viso, pensò dentro di sé, ma fortunatamente rimase in silenzio.
“Ti tingerai i capelli rosso e oro per un mese” disse invece.
“Non pensarci proprio”.
Lily rise furbescamente “allora niente patto… meglio così” disse voltandosi per prendere la cenere d’ebano, ma lui la fermò per un braccio.
“Affare fatto” le disse e le sue dita sulla pelle nuda le provocarono dei brividi.
Si guardarono un secondo, ma lui fu il primo a distogliere gli occhi “quindi direi che qua possiamo spengere” le disse e con un colpo di bacchetta spense il fuoco.
“No, aspetta!” gridò Lily, ma era troppo tardi.
Il composto iniziò a gonfiarsi sempre di più e loro erano così stupiti che per un attimo non riuscirono a fare altro che guardarlo.
“Fermalo” gli intimò Lily quando capì che stava succedendo qualcosa di sbagliato, lui puntò la bacchetta contro il calderone ma fu troppo tardi, proprio in quel momento il contenuto decise di esplodere inzuppandoli totalmente.
“Ma cosa stavi facendo? Volevi avvelenarmi?” le chiese arrabbiato togliendosi pezzi di pozione dai capelli “che schifo” commentò guardando quel liquido verde e denso e scrollandosi la mano.
“Ricordi che non gira tutto intorno a te?” gli chiese passandosi una mano in mezzo a quel groviglio che, per colpa della pozione, erano diventati i suoi capelli.
Alzò di nuovo gli occhi su di lui e lo vide ridere.
“Felice di farti ridere, Malfoy… chissà se riderai ancora così domani”.
Anche se adesso avrebbe dovuto rifare tutto da capo. Non avrebbe dovuto permettere a Malfoy di distrarla.
“Domani riderò anche di più” rispose alla provocazione “ora andiamo, ti accompagno fino alla torre…”
“Non mi è mai servito un cavaliere dall’armatura scintillante…”
Di nuovo quegli occhi confusi puntati su di lei.
“Mai pensato di aprire un libro babbano?” lo provocò.
“Perché dovrei?” ribattè.
“C’è sempre da imparare” gli rispose e poi sospirò “non importa comunque, quello voglio dire è: vattene che faccio da sola… e comunque prima devo pulire tutto questo casino”.
Scorpius inarcò le sopracciglia, Lily vide che non le credeva neanche un po’.
“Ci vuoi riprovare”.
“No che non voglio farlo”.
“Sì che vuoi, ma non lo farai…”
“Ah ah, divertente che tu voglia dirmi cosa posso e non posso fare” gli disse, ma non era affatto divertita.
I suoi occhi erano fuoco puro.
Gli voltò le spalle per prendere la bacchetta “levati dalle scatole o preparati a perdere gli attributi” lo minacciò.
Scorpius sollevò la bacchetta e così Lily fece con la propria pronta a difendersi.
“Vuoi attaccarmi?” gli chiese seria.
Scorpius scosse la testa “io non attacco le ragazze” chiarì e con un colpo di bacchetta tutta la pozione spiaccicata sul tavolo e sulle pareti cominciò a riassorbirsi.
“Mi piace fare altro con loro” le disse con un sorriso malizioso, ma Lily si voltò “per favore” gli disse “se adesso mi racconti le tue avventure amorose potrei vomitare…”
“Gelosa?” la provocò avvicinandosi.
Sì, disse la sua testa.
“Non dire stronzate, sei come un fratello fastidioso” uscì invece dalle sue labbra e lo vide sgranare gli occhi.
Il suo viso impallidì divenendo se possibile ancora più bianco e i suoi occhi divennero freddi. Sembravano non brillare più.
In realtà Scorpius stava cercando di non vomitare alla parola fratello.  Lily per lui non sarebbe mai stata una sorella.
Avrebbe voluto, sicuramente ci sarebbero stati meno problemi, ma purtroppo si era accorto da tempo che non era così.
“Hai ragione… un fratello” disse sentendo come se avesse una lametta in mezzo alla gola e non riuscisse più a parlare “io… ci vediamo domani, ora devo andare” aggiunse e le voltò le spalle uscendo dalla porta.
Lily lo guardò uscire, per un attimo dietro la sua solita maschera, gli era sembrato di leggere un’espressione ferita, ma perché avrebbe dovuto?
Sospirò e si guardò i capelli e la divisa, era sporchissima. Scorpius aveva pulito il laboratorio, ma lei era ancora piena di pozione, se la sentiva anche sulla pelle.
Merlino che schifo. Aveva decisamente bisogno di una doccia e la cosa la faceva innervosire perché sapeva che dopo non sarebbe più riuscita a tornare nel laboratorio di pozioni.
Dopo il coprifuoco era praticamente impossibile per lei scendere dalla torre fino ad arrivare nei sotterranei.
Troppe scale, troppi corridoi. Qualche Prefetto o qualche Caposcuola poteva davvero beccarla.
Scorpius avrebbe potuto beccarla.
Era sicura che pur di non farla tornare lì si sarebbe appostato davanti al laboratorio di pozioni.
Doveva davvero rinunciare.
Sbuffò innervosita ed uscì nel corridoio, aveva fatto a malapena qualche passo però che vide Scorpius fermo che fissava il vuoto.
“Che succede?” chiese raggiungendolo.
Le parve di sentirlo irrigidirsi “niente di importante credo, ma questo quadro… ricordi che qua ci fosse questo quadro?”
Lily guardò il quadro con tre persone sedute attorno ad un tavolo e una bottiglia di idromele in mezzo.
Sinceramente non ne aveva idea.
“Ma tu guardi tutti i quadri di Hogwarts?” gli chiese “sono più o meno un milione” gli disse cercando il suo sguardo, ma lui non la guardava.
“Qua solitamente c’è una giovane contadina che mi fa sempre l’occhiolino”.
Lily alzò gli occhi al cielo “ti metti ad impiegare il tuo fascino anche sui quadri?” gli chiese irritata.
“Trovi che abbia fascino?” la prese in giro e Lily alzò gli occhi al cielo “ti ricordi? Tu racconti e io vomito” lo prese in giro a sua volta, poi alzò le spalle “comunque, sarà andata a trovare un’amica” gli disse alludendo al fatto che i protagonisti dei quadri si spostavano continuamente.
“Sì, portandosi dietro anche il paesaggio?”
Lily scosse di nuovo le spalle “non lo so… è così importante?”
Stavolta fu lui a scuotere le spalle “immagino di no” le disse e riprese a camminare.
Lily accelerò il passo per stargli dietro, odiava che avesse le gambe così tanto più lunghe delle sue, ma dopo poco ci rinunciò.
Era chiaro che non volesse aspettarla. Probabilmente si era davvero offeso pensò mentre si guardava intorno.
Eppure qualcosa non tornava neanche a lei.
Forse non avrebbe saputo neanche dire precisamente cosa, ma erano sensazioni, piccole cose, quasi impercettibili che il suo cervello registrava come diverse.
Tipo la luminosità. Quei sotterranei le parevano così bui. Non erano così quando era scesa.
Sembrava che ci fossero meno fiaccole.
“Qualcosa non torna” disse piano, ma Scorpius la sentì ugualmente e si fermò girandosi verso di lei.
“Hai la mia stessa sensazione, allora?” le chiese e Lily annuì lentamente “è tutto uguale, ma sembra tutto diverso… mi dà i brividi” commentò.
Scorpius si voltò da un lato e dall’altro del sotterraneo.
“Se qualche Serpeverde ci sta giocando qualche scherzo…” lasciò la frase in sospeso, ma si passò la mano sulla cravatta quasi come se avesse paura che con la pozione spiaccicata sopra non ne vedessero il colore.
“Tutti sanno chi sei e tutti sanno che sei uno di loro… per cui non credo che sia uno dei tuoi amici…”
“Quindi è uno dei tuoi?” la interruppe.
“I Grifondoro non sono così stupidi” gli disse sorpassandolo e svoltando l’angolo, ma andò a sbattere contro qualcuno.
“Ehi! Stai attento” disse prima di alzare gli occhi e sbiancare.
Indietreggiò immediatamente di un passo e sbattè di nuovo contro qualcuno, ma stavolta ne riconobbe il profumo.
Scorpius era dietro di lei e le poggiò le mani sulle spalle quasi per proteggerla.
Anche lui doveva sapere che non era normale che si trovassero davanti quell’uomo.
“Bene, bene” disse lui “cosa ci fanno una Grifondoro e un Serpeverde nei sotterranei a quest’ora?” chiese.
Lily deglutì a vuoto. La testa continuava a dirle che non era possibile.
Era un sogno, o un incubo, ma sicuramente non era possibile.
“Penso che la pozione mi stia dando le allucinazioni” disse piano.
“Allora abbiamo la stessa allucinazione” rispose Scorpius sempre a voce bassissima.
“Direi dieci punti in meno a Grifondoro e altrettanti a Serpeverde grazie ai signori…”
Lasciò la frase in sospeso, ma né Lily né Scorpius diedero i loro nomi, Lily era troppo impegnata a fissare quel volto.
Quel naso adunco e quei capelli unti di cui aveva tanto sentito parlare.
L’uomo che suo padre aveva odiato per tanti anni prima di capire che in realtà lo aveva sempre protetto.
L’uomo di cui suo fratello portava il nome. Il secondo nome.
“Lei è davvero Severus Piton?” chiese senza riuscire a fermarsi.
“No che non lo è” rispose Scorpius prima che il professore potesse anche solo aprir bocca e lei si voltò verso di lui “non lo è? Dici sul serio?”
“Lily, Piton è morto tipo un milione di anni fa”.
Il professore sobbalzò al nome della ragazza e parve osservarla attentamente. Quei capelli non erano il rosso di Lily Evans eppure quella ragazzina davanti a lui gliel’aveva ricordata subito.
“Credo che voi dobbiate dirmi i vostri nomi e poi seguirmi dal professor Silente…”
“Ecco fatto” affermò Lily e si voltò verso Scorpius guardandolo in modo da sottolineare che aveva ragione.
Scorpius alzò gli occhi al cielo. Adorava che Lily a volte avesse ancora questi modi un po’ infantili.
“Ma come è possibile?” chiese guardando prima Lily e poi Piton più e più volte.
Lily sospirò cercando una risposta che non aveva e Scorpius cercò di far funzionare il cervello. Come avevano fatto a far arrivare Piton dal passato?
“Ma che pozione stavi facendo?” le chiese arrabbiato.
“Non sarebbe successo niente se non mi avessi distratto…” si oppose lei infastidita.
“Già… ma in fondo è quello che fanno i fratelli dispettosi” ribattè Scorpius e Lily sospirò.
Di questo passo non sarebbero arrivati da nessuna parte.
“Ora come facciamo a rimandarlo nel suo tempo?” chiese lei decisa a smuovere la situazione.
Si voltò per guardare l’ex professore dei loro padri e lo vide con le braccia incrociate e lo sguardo arguto.
Sembrava li stesse studiando. Probabilmente non si era perso una parola. Chissà se stava cominciando a capire cosa gli era successo.
“Credo che dovremmo parlarne con il professor Paciock” disse Lily e a quel punto un mezzo sorriso spuntò nel volto di Piton.
Sembrava che le parole Professor Paciock avessero avuto l’effetto di smuovere il suo volto che fino a quel momento era rimasto immobile come una statua di cera.
“Va bene, credo di aver visto abbastanza…” sentenziò guardandoli entrambi.
Lily capì per la prima volta cosa volesse dire suo zio Ron quando diceva che Piton era terrorizzante.
“Seguitemi” ordinò.
Lily sapeva che probabilmente non avrebbero dovuto andare in giro con lui, chiunque avrebbe potuto riconoscerlo, però lo aveva detto con un tono così autoritario che non era riuscita ad opporsi.
Lanciò un’occhiata a Scorpius e lo vide annuire seguendolo a sua volta.
Quando arrivarono nel corridoio centrale però Lily si fermò sul posto e si irrigidì.
Quella non era la vera Hogwarts.
Quella non era la loro Hogwarts.
Se nei sotterranei aveva avuto qualche dubbio, adesso che erano arrivati davanti alla Sala Grande ne aveva la certezza.
Quella non era la sua scuola.
Non aveva certo lo spirito di osservazione di Scorpius, ma molti di quei quadri non li aveva mai visti ed era tutto molto più buio e cupo proprio come le era sembrato nei sotterranei.
“Quando ci avete superato?” chiese Lily guardando le clessidre e notando che quella di Grifondoro era quasi priva di rubini.
“Non l’abbiamo fatto” rispose Scorpius e la sua voce era poco più di un sussurro.
Anche lui si stava guardando intorno e Lily era sicura che anche lui si stesse facendo le stesse domande.
Sentì un brivido freddo percorrerle la schiena mentre cercava di convincersi di essere solo in un brutto sogno.
 “Muovetevi” li spronò Severus, ma Lily non riuscì a farlo.
I ragazzi stavano uscendo dalla sala grande e le venne automatico cominciare a guardare i visi per trovarne almeno uno famigliare.
Alice, Albus, o uno dei mille cugini che frequentavano Hogwarts, ma non riusciva a riconoscere nessuno.
“Scorp” gemette sentendo l’angoscia attanagliarle la gola e lui la guardò “dev’esserci una spiegazione” cercò di rassicurarla.
Molti studenti li guardavano uscendo dalla sala e Lily si ricordò che erano pieni di pozione verde addosso.
“Andiamo!” ordinò perentorio Piton e questa volta non poterono esimersi dal muoversi, ma fecero pochissimi passi prima che Lily lo vedesse.
A capo basso e con i suoi zii accanto stava uscendo suo padre.
“Oddio” disse e automaticamente afferrò la mano di Scorpius stringendola.
Scorpius sentì una scossa elettrica e la guardò, ma vide che i suoi occhi erano puntati sulla porta della sala grande e lui ne seguì lo sguardo “Per Salazar” imprecò.
“Portaci da Silente” disse Scorpius portando subito l’attenzione su Piton e lui strinse gli occhi un attimo prima di voltarsi per precederli.
Lily fece per lasciargli la mano, ma lui la strinse ancora più saldamente “andiamo” le disse soltanto.
Lily non riusciva a proferire parola, sentiva ogni tanto lo sguardo di Scorpius addosso, ma era come se il suo cervello si fosse azzerato.
Quello era suo padre non c’erano dubbi e sembrava un ragazzo come lei.
Quando si fermarono davanti al gargoyle, Scorpius le picchiettò il dorso della mano con il pollice e Lily si rese conto di essere ancora per mano con lui.
“Scusa” disse sfilandola, ma lui scosse la testa “tornerà tutto a posto” le disse soltanto, ma la sua voce in quel momento era così rassicurante ed i suoi occhi così sicuri che Lily si ritrovò ad annuire.

COMMENTO: OK, ALLORA PRIMA DI TUTTO UN DISCLAIMER OVVERO SO CHE CI SONO ALTRE STORIE DI LILY E SCORP CHE VANNO INDIETRO NEL TEMPO, NE HO LETTE ALCUNE QUALCHE ANNO FA, ORA NON RICORDO I TITOLI, MA VI ASSICURO CHE QUESTA STORIA SARA’ MIA, NON E’ MIA INTENZIONE COPIARE NESSUNO IN TANTI ANNI DI EFP NON L'HO MAI FATTO E NON COMINCERO' ORA :))QUESTA E’ SOLO LA MIA NUOVA FOLLE IDEA… SO CHE COME IDEA NON E’ MOLTO ORIGINALE, MA MI E’ SEMPRE PIACIUTA L’IDEA DEL VIAGGIO NEL TEMPO COME SA CHI HA SEGUITO LA MIA “E SE DOMANI” ;)) E QUESTA VOLTA MI E’ PIACIUTO IMMAGINARE LILY E SCORP TORNARE INDIETRO ED INTERFACCIARSI CON I PROPRI GENITORI ED I GUAI CHE PASSAVANO AL QUINTO ANNO!!  INOLTRE TORNO A DESCRIVERE DEI LILY E SCORP ADOLESCENTI COSA CHE COME SAPETE NON FACCIO QUASI MAI, DATO CHE NE PREFERISCO LA VERSIONE ADULTA, MA QUA NON POTEVO FARE ALTRIMENTI : )) SPERO CHE QUESTA STORIA PIACERA’ A QUALCUNO E CHE MI FARETE SAPERE SE VALE LA PENA CONTINUARLA!! UN BACIONE A TUTTI!!
   
 
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