Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Sisya    10/08/2009    12 recensioni
- Perché hai scelto me, Sasuke? - se ne uscì fuori lei ad un certo punto, fissandolo con un misto di curiosità e trepidazione.
- Come sarebbe a dire perché? - ribatté lui sulla difensiva, stringendosi nelle spalle - E poi non sono stato io a sceglierti. Ti sei scelta da sola -
Prima classificata al contest ''Kiss Me'' indetto da Kimly su EFP forum
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

The Guy of (her) dreams




Quella giornata si era preannunciata fin dall'inizio un assoluto, penoso fallimento, e no, non lo diceva tanto per dire.
Dopo esser miracolosamente riuscita a spegnere a tentoni la sveglia al primo tentativo, Sakura si era alzata dal letto concedendosi un bel sorriso incoraggiante e ben disposto verso il mondo intero. Neanche un secondo dopo, era inciampata nelle coperte disfatte facendo un volo a terra e pestando il naso. In rapida successione aveva poi scoperto che a) era finita l'acqua calda in bagno, b) sua madre non le aveva comprato i suoi biscotti preferiti, dichiarando invece che si era messa a dieta e pertanto poteva anche scordarseli perché cara, devo pensare alla mia linea, io e c) quell'impiastro brufoloso di suo fratello aveva avuto la malaugurata idea di nasconderle da qualche parte la cartella. Sakura aveva dovuto minacciarlo di buttare la sua adorata play dalla finestra per convincerlo a restituirgliela. E per concludere, sì, indovinato, aveva anche perso l'autobus ed era arrivata in classe senza più fiato e con trenta minuti di ritardo.
La vita di una liceale al suo primo anno poteva essere molto, molto snervante, e lei modestamente ne sapeva qualcosa.
Si era tolta lo zaino e si era seduta al suo posto, tentando di controllare il proprio respiro accelerato, ma ben lungi dallo sperare che sarebbe stato tutto lì, perché in fin dei conti Sakura era una persona piuttosto realistica, e lo sapeva benissimo che il peggio in realtà doveva ancora arrivare.


~


Beh. Non era andata tanto male.
Non così tanto male, insomma. C'erano anche degli aspetti positivi. Per esempio... era sopravvissuta. Dal suo punto di vista, anche questo era già qualcosa.
Seduta sulle gradinate spoglie dell'istituto, Sakura stava aspettando con la penna tra i denti e le fotocopie dei compiti in precario equilibrio sulle ginocchia. Ormai aveva preso l'abitudine di portarsi avanti mentre attendeva pazientemente che gli allenamenti pomeridiani di basket terminassero. In quel momento però stava trattenendo un leggero sospiro di frustrazione tra le labbra secche e infreddolite, e le ci volle qualche secondo per rendersi conto di star stritolando la propria penna nell'inutile tentativo di concentrarsi. Ma chi voleva prendere in giro, aveva i nervi a fior di pelle... Doveva cercare di calmarsi o come minimo le sarebbe venuto un attacco isterico.


Sasuke la raggiunse qualche altro minuto dopo e si fermò in piedi sul gradino dove lei era seduta, squadrandola dall'alto in basso, un sopracciglio inarcato come a chiedere spiegazioni. Spiegazioni che comunque non arrivarono, perché Sakura si affannò a mettere a posto i fogli nello zaino con aria corrucciata, e non disse nulla.
- Sei scalza - osservò allora lui senza alcuna sorta di tatto.
- Ma dai? - replicò lei senza scomporsi - Sono anche la fidanzata del ragazzo più popolare della scuola, pensa un po' -
- Ehi, Sakura-chan - rincarò la dose Naruto affiancandosi all'amico e fissandola a bocca aperta - Hai dello yogurt in testa, lo sapevi? -
- Grazie, ne ero al corrente. D'altra parte sono la fidanzata del ragazzo più popolare della scuola - rispose Sakura calcando volutamente l'ultima frase.
Sasuke trattenne una smorfia e si caricò lo zaino di lei in spalla senza fare ulteriori commenti.
Mentre scendeva le scale, Hinata si chinò a passarle un fazzolettino con un sorriso timido, per poi raggiungere Naruto e proseguire insieme a lui.
Sakura sospirò e fece per passarselo sui capelli, ma Sasuke glielo tolse di mano, sbuffando un ''faccio io'' e lo strofinò senza neanche troppa delicatezza sulla nuca impiastricciata della ragazza, che avvertì con una stretta al cuore i propri occhi riempirsi di lacrime. Che cosa patetica. Lui però non se ne accorse, o finse di non notarlo, e non disse niente nemmeno quando lei chinò il capo per nascondere il viso coi capelli e passarsi goffamente una manica sulle guance balbettando qualcosa riguardo a quanto fosse fastidioso tutto quel pulviscolo.

- Andiamo, sbrigati - dichiarò quindi Sasuke con tono apparentemente irritato.
Sakura si rimise in piedi in fretta passandosi i palmi sulla gonna e lo seguì giù per i gradini.
Ieri era toccato a una ciotola di udon bollente sulla sua divisa nuova.
Il giorno prima ancora invece si era ritrovata il proprio testo di biologia nel lavandino del bagno delle ragazze, e quello prima ancora la porta dello stesso bagno si era inceppata - ma tu guarda! - proprio quando c'era dentro lei, impedendole di uscire fino a quando una sua compagna mossa a compassione era arrivata a salvarla al suono della campanella. Oggi era stato il turno delle sue scarpe di volatilizzarsi misteriosamente dall'armadietto dello spogliatoio, e poi era toccato all'incidente - eh no, adesso basta, incidente un corno! - dello yogurt che si era presa in testa nel coro di risatine generali - oh, scusami tanto, sono stata abbagliata dalla tua fronte spaziosa, non volevo! -
''Lascia stare Sakura, vedrai che presto o tardi si stuferanno e ti lasceranno in pace'' si era detta all'inizio, cercando di far buon viso a cattivo gioco.
Ma andava avanti ormai da settimane, e a quanto pareva l'unica ad essere veramente stufa di quella situazione insostenibile era lei.
- Ho freddo. E mi sento così stupida… - mugugnò piano, sperando ingenuamente di ricevere un po' di conforto dal suo ragazzo.
Conforto, rifletté arricciandosi distrattamente una ciocca intorno al dito. Da Sasuke. Che pretese assurde aveva alle volte.
- Sai solo lamentarti - constatò infatti lui con tono piatto, camminando a circa un metro di distanza da lei. Sakura trasalì, punta sul vivo.
- Grazie tante, eh, grazie tante davvero. Si suppone che ti importi almeno un po' di me, sai? Mi stanno facendo passare un inferno, nel caso tu non l'abbia notato! -
Sasuke si fermò senza degnarla di un'occhiata e fissando dritto davanti a sé, le mani in tasca e il volto inespressivo, disse: - Allora ti lascio. -
A Sakura sembrò improvvisamente che qualcuno le avesse appena tirato un pugno dritto nello stomaco, perché smise persino di respirare.
- Che cosa? - balbettò smarrita, pregando di aver capito male.
- Ti lascio - ripeté lui con cadenza quasi annoiata, lasciando cadere lo zaino di lei ai suoi piedi.
Sakura rimase a fissarlo in lacrime mentre si allontanava da solo, a passi lenti e senza più badarle.
D'accordo che non era la sua giornata, ma … ma questo no, non lo accettava, era troppo. La cosiddetta goccia che faceva traboccare il vaso, ecco cos'era, un dannatissimo colpo di grazia. Prese un respiro profondo, e imponendo a se stessa di non mettersi a urlare, Sakura afferrò quasi a tentoni il primo libro che le capitò sotto mano e glielo tirò dietro, dritto sulla nuca. Probabilmente gli fece davvero male, ma in quel momento era troppo sconvolta per curarsene.
- Ma che…? - imprecò lui, voltandosi di scatto con un'espressione più allucinata che arrabbiata in realtà. Non ci riuscì neanche ad infuriarsi come avrebbe voluto, perché si ritrovò a dover fronteggiare una Sakura che singhiozzava senza ritegno e gli puntava contro un indice accusatorio e tremolante. Certo che quella ragazza era un vero disastro. Letteralmente.
- Non… non puoi. Ma che razza di persona sei? Che…? Se io sopporto tutto quanto, ogni scherzo, ogni cattiveria, lo faccio per te! Ho dello yogurt in testa, dannazione! Pensi forse che mi diverta? Che sia il mio passatempo preferito, farmi odiare dalla gente? Ma se è questo che devo sopportare per stare con te mi va bene, lo accetto, perché io ti amo, e mi sforzo di essere perfetta per te, anche in queste condizioni pietose. E se anche mi stavo lamentando prima, ne ho ogni diritto, va bene? Non posso essere sempre allegra e affascinante, cosa credi! E sarebbe tutto qui quello che hai da dire? Che vuoi lasciarmi, tanti saluti e grazie? È tutto qui?! - Sakura riprese fiato e fece per continuare, ma la mano di Sasuke fu più rapida e si posò con decisione sulla sua bocca, zittendola.
- Allora - cominciò, cercando di mantenere un tono distaccato ma riuscendoci ben poco, perché la risata che gli stava salendo alle labbra era troppo spontanea e assurdamente divertita - Punto primo, Sakura, mi spiace deluderti ma ti informo che tu hai la stessa carica di fascino di una vecchia ciabatta e… Non. Mordermi. Punto secondo. Adesso calmati e smettila di starnazzare, okay? Ci stanno guardando tutti… - aggiunse con una mezza smorfia, passando due dita libere sotto le sue palpebre gonfie - Punto terzo, sei proprio una palla al piede, Sakura, seriamente - commentò scuotendo la testa, ma adesso stava a tutti gli effetti ridendo - Non so davvero cosa stessi pensando quanto ho accettato di uscire con te. -
Le scostò prudentemente la mano dal viso e Sakura gli restituì un'occhiata torva da sotto la frangia scomposta. Molto, molto torva.
- 'fanculo Sas'ke, eh - borbottò, lottando contro il subdolo impulso incontrollato delle proprie labbra di curvarsi verso l'alto.
Ma non ebbe bisogno di sforzarsi troppo a lungo, perché la bocca di Sasuke un secondo dopo fu sulla sua.
Le sue mani le circondarono lente il viso in una stretta calda e insolitamente tenera, e lei fece risalire le proprie fino a chiudere i pugni sulla maglietta di lui, cercando quasi disperatamente una conferma che tutto quanto stava accadendo fosse reale. Con le labbra ancora incollate alle sue, sorrise nel bacio, provocando un piccolo sbuffo da parte di lui. Ma che le importava, sinceramente, se erano per strada, se lei era scalza e in condizioni a dir poco imbarazzanti?
Sasuke Uchiha, il ragazzo dei suoi (e non solo, era ormai stato appurato) sogni, la stava davvero baciando per la prima volta, e lei si sentiva a un palmo da terra.
- Mh - fece lui scostandosi con le labbra un po' più gonfie e lucide appena arricciate in una smorfia divertita - Sai proprio di yogurt. -
Sakura ridacchiò suo malgrado, rossa in viso, scostandosi appena per guardarlo negli occhi.
- Questo è perché effettivamente lo stavo mangiando anche io a mensa, prima che un altro mi arrivasse casualmente in testa. -
- Mmh. Vedi che ho ragione? Dovrei davvero lasciarti - considerò il giovane, facendole sgranare gli occhi - Così almeno la smetteranno, no? Non sarebbe meglio, per te? -
- Sasuke Uchiha - scandì lei lentamente, fissandolo seria - Ti avverto, prova a proporlo solo un'altra volta, e giuro che ti prendo, ti spezzo in due e ti rimonto al contrario. Non sto scherzando. -
Lui rise pianissimo, chinandosi di nuovo sulle sue labbra per succhiarne via il sapore e, per quanto riguardava Sakura, si scordò persino dove fosse, alzandosi in punta di piedi e cercando di ignorare il fatto che per giunta quel giorno non solo era rimasta senza scarpe ma - oltre al danno la beffa! - indossava pure delle calze piuttosto ridicole.
Di una cosa però era assolutamente certa. Si sarebbe occupata di tutto il resto più tardi. Perché in quel momento c'erano loro, loro soltanto.
Una mano di Sasuke s'insinuò sotto la divisa ad accarezzare un suo fianco nudo, e lì rimase, bollente.
Okay, considerò Sakura arrossendo miseramente, forse molto più tardi.


~



Due giorni dopo, erano seduti insieme sulle stesse gradinate a condividere il loro pranzo.
- Perché hai scelto me, Sasuke? - se ne uscì fuori lei ad un certo punto, fissandolo con un misto di curiosità e trepidazione.
- Come sarebbe a dire perché? - ribatté lui sulla difensiva, stringendosi nelle spalle - E poi non sono stato io a sceglierti. Ti sei scelta da sola. -
- Ma non è affatto vero! - protestò Sakura indignandosi - Avresti potuto avere qualsiasi altra ragazza volessi, ma hai scelto me! -
- Mh. Sì, forse, avrei potuto... - rispose lui vagamente, scrollando il capo con noncuranza.
- E quindi? -
- Quindi cosa? - chiese annoiato.
- Lo sai. Perché io? Perché proprio io? -
- Mh. Non so, forse quel giorno mi avevano drogato... Che c'è? Guarda che può capitare... - ipotizzò con un sorrisetto ironico.
- Sto parlando seriamente. Dimmi. Perché. Io. Ti. Piaccio. Pretendo di saperlo. Non sono la più bella, né la più intelligente o la più ammirata... -
- Sì, ma tu sei l'unica che... - incominciò lui, interrompendosi e richiudendo la bocca esitante.
- Che...? - lo incitò a continuare lei con un sorriso radioso, sbattendo le ciglia. Che amo? Che adoro? Che desidero al mio fianco?
- Che porta le calze con le paperelle, Sakura - concluse, e il ghigno che esibì avrebbe fatto sciogliere anche un ghiacciolo.

La ragazza abbassò lo sguardo sullo yogurt appena iniziato che aveva in mano, espirando e riflettendo con molta, molta calma.
Perché dopotutto, poteva anche amarlo da impazzire e bla bla bla, ma a certe cose alla fin fine c'era un solo modo per controbattere.
E Sasuke, in tutta sincerità, fece appena in tempo a vederlo arrivare, lo yogurt.




SPLAFF.



~

Udon: spaghetti di grano tenero piuttosto grossi, popolari sia nella cucina coreana che in quella giapponese.
Si servono in brodo guarniti di con tofu fritto o gamberi tempura (da Wikipedia)

Questa storia si è classificata prima al contest ''Kiss Me'' indetto da Kimly su EFP forum.
E io ancora stento a crederci sinceramente, ma sono comunque felicissima del risultato X°D
Ancora un grazie alla giudice, e complimenti alle altre podiste e a tutte le partecipanti ^O^
Grazie per essere arrivati a leggere fin qui. Un bacio <33

  
Leggi le 12 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Sisya