The Guy of (her) dreams
Quella
giornata si era preannunciata fin dall'inizio un assoluto, penoso
fallimento, e no, non lo diceva tanto per dire.
Dopo
esser miracolosamente riuscita a spegnere a tentoni la sveglia al
primo tentativo, Sakura si era alzata dal letto concedendosi un bel
sorriso incoraggiante e ben disposto verso il mondo intero. Neanche
un secondo dopo, era inciampata nelle coperte disfatte facendo un
volo a terra e pestando il naso. In rapida successione aveva poi
scoperto che a) era finita l'acqua calda in bagno, b) sua madre non
le aveva comprato i suoi biscotti preferiti, dichiarando invece che
si era messa a dieta e pertanto poteva anche scordarseli
perché
cara, devo pensare alla mia linea, io
e c) quell'impiastro brufoloso di suo fratello aveva avuto
la
malaugurata idea di nasconderle da qualche parte la cartella. Sakura
aveva dovuto minacciarlo di buttare la sua adorata play dalla
finestra per convincerlo a restituirgliela. E per concludere, sì,
indovinato, aveva
anche
perso l'autobus ed era arrivata in classe senza più fiato e
con
trenta minuti di ritardo.
La
vita di una liceale al suo primo anno poteva essere molto, molto
snervante, e lei modestamente ne sapeva qualcosa.
Si
era tolta lo zaino e si era seduta al suo posto, tentando di
controllare il proprio respiro accelerato, ma ben lungi dallo sperare
che sarebbe stato tutto lì, perché in fin dei
conti Sakura era una
persona piuttosto realistica, e lo sapeva benissimo che il peggio in
realtà doveva ancora arrivare.
~
Beh.
Non era andata tanto male.
Non così tanto male, insomma.
C'erano anche degli aspetti positivi. Per esempio... era
sopravvissuta. Dal suo punto di vista, anche questo era già
qualcosa.
Seduta
sulle gradinate spoglie dell'istituto, Sakura stava aspettando con la
penna tra i denti e le fotocopie dei compiti in precario equilibrio
sulle ginocchia. Ormai aveva preso l'abitudine di portarsi avanti
mentre attendeva pazientemente che gli allenamenti pomeridiani di
basket terminassero. In quel momento però stava trattenendo
un
leggero sospiro di frustrazione tra le labbra secche e infreddolite,
e le ci volle qualche secondo per rendersi conto di star stritolando
la propria penna nell'inutile tentativo di concentrarsi. Ma chi
voleva prendere in giro, aveva i nervi a fior di pelle... Doveva
cercare di calmarsi o come minimo le sarebbe venuto un attacco
isterico.
Sasuke
la raggiunse qualche altro minuto dopo e si fermò in piedi
sul
gradino dove lei era seduta, squadrandola dall'alto in basso, un
sopracciglio inarcato come a chiedere spiegazioni. Spiegazioni
che comunque non arrivarono, perché Sakura si
affannò a mettere a posto i fogli nello zaino con aria corrucciata, e non disse nulla.
-
Sei scalza - osservò allora lui senza alcuna sorta di tatto.
-
Ma dai? - replicò lei senza scomporsi - Sono anche la
fidanzata del
ragazzo più popolare della scuola, pensa un po' -
-
Ehi, Sakura-chan - rincarò la dose Naruto affiancandosi
all'amico e
fissandola a bocca aperta - Hai dello yogurt in testa, lo sapevi? -
-
Grazie, ne ero al corrente. D'altra parte sono la fidanzata
del ragazzo più popolare della
scuola - rispose Sakura calcando volutamente l'ultima frase.
Sasuke
trattenne una smorfia e si caricò lo zaino di lei in spalla
senza
fare ulteriori commenti.
Mentre
scendeva le scale, Hinata si chinò a passarle un
fazzolettino con un
sorriso timido, per poi raggiungere Naruto e proseguire insieme a
lui.
Sakura
sospirò e fece per passarselo sui capelli, ma Sasuke glielo
tolse di
mano, sbuffando un ''faccio io'' e lo strofinò senza neanche
troppa
delicatezza sulla nuca impiastricciata della ragazza, che
avvertì
con una stretta al cuore i propri occhi riempirsi di lacrime. Che
cosa patetica. Lui però non se ne accorse, o finse di non
notarlo, e
non disse niente nemmeno quando lei chinò il capo per
nascondere il
viso coi capelli e passarsi goffamente una manica sulle guance
balbettando qualcosa riguardo a quanto fosse fastidioso tutto quel
pulviscolo.
-
Andiamo, sbrigati - dichiarò quindi Sasuke con tono
apparentemente
irritato.
Sakura
si rimise in piedi in fretta passandosi i palmi sulla gonna e lo
seguì giù per i gradini.
Ieri
era toccato a una ciotola di udon bollente sulla sua divisa nuova.
Il
giorno prima ancora invece si era ritrovata il proprio testo di
biologia nel lavandino del bagno delle ragazze, e quello prima ancora
la porta dello stesso bagno si era inceppata - ma tu guarda! -
proprio quando
c'era dentro
lei, impedendole di uscire fino a quando una sua compagna mossa a
compassione era arrivata a salvarla al suono della campanella. Oggi
era stato il turno delle sue scarpe di volatilizzarsi misteriosamente
dall'armadietto dello spogliatoio, e poi era toccato all'incidente -
eh no, adesso basta, incidente un corno! - dello
yogurt che si era presa in testa nel coro di risatine generali - oh,
scusami tanto, sono stata abbagliata dalla tua fronte spaziosa, non
volevo! -
''Lascia
stare Sakura, vedrai che presto o tardi si stuferanno e ti lasceranno
in pace'' si era detta all'inizio, cercando di far buon viso a
cattivo gioco.
Ma
andava avanti ormai da settimane, e a quanto pareva l'unica ad essere
veramente stufa di quella situazione insostenibile era lei.
-
Ho freddo. E mi sento così stupida…
- mugugnò piano,
sperando ingenuamente di ricevere un po' di conforto dal suo ragazzo.
Conforto,
rifletté arricciandosi distrattamente una ciocca intorno al
dito. Da
Sasuke. Che pretese assurde aveva alle volte.
-
Sai solo lamentarti - constatò infatti lui con tono piatto,
camminando a circa un metro di distanza da lei. Sakura
trasalì,
punta sul vivo.
-
Grazie tante, eh, grazie tante davvero. Si suppone che ti importi
almeno un po' di me, sai? Mi stanno facendo passare un inferno, nel
caso tu non l'abbia notato! -
Sasuke
si fermò senza degnarla di un'occhiata e fissando dritto
davanti a
sé, le mani in tasca e il volto inespressivo, disse: -
Allora ti
lascio. -
A
Sakura sembrò improvvisamente che qualcuno le avesse appena
tirato
un pugno dritto nello stomaco, perché smise persino di
respirare.
-
Che cosa? - balbettò smarrita, pregando di aver capito male.
-
Ti lascio - ripeté lui con cadenza quasi annoiata, lasciando
cadere
lo zaino di lei ai suoi piedi.
Sakura
rimase a fissarlo in lacrime mentre si allontanava da solo, a passi
lenti e senza più badarle.
D'accordo
che non era la sua giornata, ma … ma questo
no, non lo accettava, era troppo. La cosiddetta goccia che
faceva traboccare il vaso, ecco cos'era, un dannatissimo colpo di grazia. Prese
un respiro profondo, e imponendo a se stessa di non mettersi a
urlare, Sakura afferrò quasi a tentoni il primo libro che le
capitò
sotto mano e glielo tirò dietro, dritto sulla nuca. Probabilmente
gli fece davvero male, ma in quel momento era troppo sconvolta per
curarsene.
-
Ma che…? - imprecò lui, voltandosi di scatto con
un'espressione
più allucinata che arrabbiata in realtà. Non ci
riuscì neanche ad
infuriarsi come avrebbe voluto, perché si ritrovò
a dover
fronteggiare una Sakura che singhiozzava senza ritegno e gli puntava
contro un indice accusatorio e tremolante. Certo che quella ragazza
era un vero disastro. Letteralmente.
-
Non… non puoi. Ma che razza di persona
sei? Che…? Se io
sopporto tutto quanto, ogni scherzo, ogni cattiveria, lo faccio per
te! Ho dello yogurt in testa,
dannazione! Pensi forse che
mi diverta? Che sia il mio passatempo preferito, farmi odiare dalla
gente? Ma se è questo che devo sopportare per stare con te
mi va
bene, lo accetto, perché io ti amo, e mi sforzo di
essere
perfetta per te, anche in queste condizioni pietose. E se anche mi
stavo lamentando prima, ne ho ogni diritto, va bene? Non posso essere
sempre allegra e affascinante, cosa credi! E sarebbe tutto qui quello
che hai da dire? Che vuoi lasciarmi, tanti saluti e grazie?
È tutto
qui?! - Sakura riprese fiato e fece per continuare, ma la mano di
Sasuke fu più rapida e si posò con decisione
sulla sua bocca,
zittendola.
-
Allora - cominciò, cercando di mantenere un tono distaccato
ma
riuscendoci ben poco, perché la risata che gli stava salendo
alle
labbra era troppo spontanea e assurdamente divertita - Punto primo,
Sakura, mi spiace deluderti ma ti informo che tu hai la stessa carica
di fascino di una vecchia ciabatta e… Non. Mordermi. Punto
secondo. Adesso calmati e smettila di starnazzare, okay? Ci stanno
guardando tutti… - aggiunse con una mezza smorfia, passando
due
dita libere sotto le sue palpebre gonfie - Punto terzo, sei proprio
una palla al piede, Sakura, seriamente - commentò scuotendo
la
testa, ma adesso stava a tutti gli effetti ridendo - Non so davvero
cosa stessi pensando quanto ho accettato di uscire con te. -
Le
scostò prudentemente la mano dal viso e Sakura gli
restituì
un'occhiata torva da sotto la frangia scomposta. Molto, molto torva.
-
'fanculo Sas'ke, eh - borbottò, lottando
contro il subdolo
impulso incontrollato delle proprie labbra di curvarsi verso l'alto.
Ma
non ebbe bisogno di sforzarsi troppo a lungo, perché la
bocca di
Sasuke un secondo dopo fu sulla sua.
Le
sue mani le circondarono lente il viso in una stretta calda e
insolitamente tenera, e lei fece risalire le proprie fino a chiudere
i pugni sulla maglietta di lui, cercando quasi disperatamente una
conferma che tutto quanto stava accadendo fosse reale. Con le labbra
ancora incollate alle sue, sorrise nel bacio, provocando un piccolo
sbuffo da parte di lui. Ma che le importava, sinceramente, se erano
per strada, se lei era scalza e in condizioni a dir poco
imbarazzanti?
Sasuke
Uchiha, il ragazzo dei suoi (e non solo, era ormai stato appurato)
sogni, la stava davvero baciando per la prima
volta, e lei si
sentiva a un palmo da terra.
-
Mh - fece lui scostandosi con le labbra un po' più gonfie e
lucide
appena arricciate in una smorfia divertita - Sai proprio di yogurt. -
Sakura
ridacchiò suo malgrado, rossa in viso, scostandosi appena
per
guardarlo negli occhi.
-
Questo è perché effettivamente lo stavo mangiando
anche io a mensa,
prima che un altro mi arrivasse casualmente
in testa. -
-
Mmh. Vedi che ho ragione? Dovrei davvero lasciarti -
considerò il
giovane, facendole sgranare gli occhi - Così almeno la
smetteranno,
no? Non sarebbe meglio, per te? -
-
Sasuke Uchiha - scandì lei lentamente, fissandolo seria - Ti
avverto, prova a proporlo solo un'altra volta, e giuro che ti prendo,
ti spezzo in due e ti rimonto al contrario. Non sto scherzando. -
Lui
rise pianissimo, chinandosi di nuovo sulle sue labbra per succhiarne
via il sapore e, per quanto riguardava Sakura, si scordò
persino
dove fosse, alzandosi
in punta di
piedi e cercando di ignorare il fatto che per giunta quel giorno non
solo era rimasta senza scarpe ma - oltre al danno la beffa! -
indossava pure delle calze piuttosto ridicole.
Di
una cosa però era assolutamente certa. Si sarebbe occupata
di tutto
il resto più tardi. Perché in quel momento
c'erano loro, loro
soltanto.
Una
mano di Sasuke s'insinuò sotto la divisa ad accarezzare un
suo
fianco nudo, e lì rimase, bollente.
Okay,
considerò Sakura arrossendo miseramente, forse molto
più tardi.
~
Due
giorni dopo, erano seduti insieme sulle stesse gradinate a
condividere il loro pranzo.
-
Perché hai scelto me, Sasuke? - se ne uscì fuori
lei ad un certo
punto, fissandolo con un misto di curiosità e trepidazione.
-
Come sarebbe a dire perché? - ribatté lui sulla
difensiva,
stringendosi nelle spalle - E poi non sono stato io a sceglierti. Ti
sei scelta da sola. -
-
Ma non è affatto vero! - protestò Sakura
indignandosi - Avresti
potuto avere qualsiasi altra ragazza volessi, ma hai scelto me!
-
-
Mh. Sì, forse, avrei potuto... - rispose lui vagamente,
scrollando
il capo con noncuranza.
-
E quindi? -
-
Quindi cosa? - chiese annoiato.
-
Lo sai. Perché io? Perché proprio io? -
-
Mh. Non so, forse quel giorno mi avevano drogato... Che c'è?
Guarda
che può capitare... - ipotizzò con un sorrisetto
ironico.
-
Sto parlando seriamente. Dimmi. Perché. Io. Ti. Piaccio.
Pretendo di
saperlo. Non sono la più bella, né la
più intelligente o la più
ammirata... -
-
Sì, ma tu sei l'unica che... - incominciò lui,
interrompendosi e
richiudendo la bocca esitante.
-
Che...? - lo incitò a continuare lei con un sorriso radioso,
sbattendo le ciglia. Che amo? Che adoro? Che desidero al mio
fianco?
-
Che porta le calze con le paperelle, Sakura - concluse, e il ghigno
che esibì avrebbe fatto sciogliere anche un ghiacciolo.
La
ragazza abbassò lo sguardo sullo yogurt appena iniziato che
aveva in
mano, espirando e riflettendo con molta, molta calma.
Perché
dopotutto, poteva anche amarlo da impazzire e bla bla bla, ma a certe
cose alla fin fine c'era un solo modo per controbattere.
E
Sasuke, in tutta sincerità, fece appena in tempo a vederlo
arrivare,
lo yogurt.
SPLAFF.
~
Udon:
spaghetti di grano tenero piuttosto grossi, popolari sia nella cucina
coreana che in quella giapponese.
Si
servono in brodo guarniti di con tofu fritto o gamberi tempura (da
Wikipedia)
Questa storia si è classificata prima al
contest ''Kiss Me'' indetto da Kimly su EFP forum.
E io ancora stento a crederci sinceramente, ma sono comunque
felicissima del risultato X°D
Ancora un grazie alla giudice, e complimenti alle altre podiste e a
tutte le partecipanti ^O^
Grazie per essere arrivati a leggere fin qui. Un bacio <33