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Autore: Hikari_1997    09/05/2020    1 recensioni
Sesshomaru torna al villaggio per incontrare Rin, ripensando alle parole pronunciate dal padre.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jaken, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Rin/Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La primavera era ormai arrivata al villaggio Musashi, comitive di bambini si affrettavano a correre tra i prati raccogliendo qualche fiore mentre salutavano gioiosi le sacerdotesse.

L’aria era pregna di pollini, fiori, vapore acqueo e terra bagnata; Sesshomaru storse il naso, per quante volte visitava quel villaggio umano, non si sarebbe mai abituato.

-Padrone, qualcosa non va? –domandò Jaken, fedele e impiccione come al solito.

Il principe dei demoni lo ignorò bellamente dirigendosi verso il bosco che ospitava Goshinboku, nonostante quel miscuglio di odori, le sue narici sensibili gli avevano permesso di captare l’unica traccia che gli interessava veramente.

-Padrone-

-Jaken- disse Sesshomaru –Resta qui con Ah-Un-

-Ma-

-Fai quello che ho detto- rispose distaccato –altrimenti ti ammazzo-

Ignorando i piagnistei del Kappa, si addentrò nella foresta; alcuni umani affrettarono il passo spaventati alla sua vista.

-Stupidi esseri- pensò lui, finché non giunse ad una radura dove scorse l’esile figura di una ragazza dai capelli scuri.

Il kimono arancione le fasciava alla perfezione le forme di una giovane donna, le mani erano zeppe di margherite, il suo intramontabile sorrisone stampato in faccia.

-Rin-

La ragazza sussultò leggermente per poi voltarsi, le si illuminarono gli occhi nel vederlo camminare verso di lei.

-Sesshomaru-sama, siete tornato-

Il demone maggiore si inginocchiò vicino a lei –Cosa stavi facendo? –

-Oh, per festeggiare la nuova stagione Kaede ci ha chiesto di raccogliere dei fiori e creare delle composizioni, mi sta aiutando anche Kagome- spiegò continuando a cogliere i fiori.

Sesshomaru non parlò, restò ad osservare quella curiosa creaturina, felice come non mai mentre intrecciava i gambi delle margherite.

Per lui continuava ad essere un mistero, come aveva potuto una bambina, un essere umana, diventare una parte così importante della sua vita?

La brezza primaverile si alzò di colpo, i lunghi capelli del demone smossi verso Rin che cercava di acchiappare le margherite cadute dalle sue mani.

Sesshomaru si sporse in avanti recuperando alcuni dei fiori, cingendo il piccolo corpo della ragazzina.

Portò il braccio verso di lei, quasi abbracciandola.

Rin recuperò gli steli; incrociando le dita, piccole e minute, con gli artigli del demone cane.

-Grazie Sesshoma- nel voltarsi percepì la presenza delle labbra del demone sulle sue, lo sfiorarsi dei nasi, i respiri uniti.

Arrossì violentemente, occhi sgranati, affrettandosi ad allontanarsi cercando di scusarsi –Io, ecco … mi dispiace non volevo … non ho fatto apposta-

Sesshomaru non rispose subito, quel gesto improvviso aveva sorpreso anche lui; altra cosa che non aveva mai capito.

Quella ragazzina, quel fragile essere, era l’unica capace di sorprenderlo, l'unica che aveva messo in discussione tutti i suoi principi, l'unica che voleva proteggere a costo della sua stesa vita.

Sesshomaru era un demone maggiore, un guerriero, nessuna battaglia lo spaventava; eppure, era disposto a mollare tutto, a distrarsi da qualsiasi conflitto per metterla in salvo.

Sospirò finendo di raccogliere i fiori caduti a Rin –Torniamo al villaggio, Kaede ti starà cercando-

Rin annuì limitandosi a seguire il principe dei demoni, non sapendo che un curioso ed apprensivo Kappa, era paralizzato alla vista di quell’incidente.

   
 
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