DAUGHTER

La Fortezza Rossa era deserta, ma anche se così non fosse stato non le sarebbe importato di essere vista correre per i corridoi come una bambina, lei che era una regina. Una regina caduta, ormai.

Ma ancora una madre.

Scese in fretta i gradini che la separavano dal fiume, lo stesso dal quale la sua Myrcella era partita molti anni prima, venduta come fosse una merce, senza protezione e lontana da lei. E adesso, in quello stesso luogo, lei sarebbe finalmente tornata.

A casa, al sicuro, tra le braccia di sua madre che mai le avrebbe permesso di lasciarla di nuovo.
Si fermò ai piedi delle scale, trepidante, emozionata come non era da tempo in attesa di riabbracciare sua figlia.
Una piccola imbarcazione si stava avvicinando a lei. Notò subito Jaime, un sorriso rassicurante dipinto in volto.

Sta bene, le stava dicendo. Nostra figlia è salva.

Accanto a lui vi erano due giovani e il cuore di Cersei perse un battito – o forse lo riacquistò – vedendo la fanciulla che guardava nella sua direzione. Era più alta di come la ricordava, i capelli più lunghi e dorati, il volto più raggiante.
Fece qualche passo in avanti. Doveva sentire sua figlia accanto a sé, accarezzarle il volto e baciarle i capelli. Doveva sapere che era reale e che non stava impazzendo.

La nave attraccò e prima ancora che fosse del tutto ferma, Myrcella scese a terra. Si voltò verso di lei, sorridendole raggiante.

E Cersei ebbe paura.

Quando sua figlia se ne era andata, lei non era così sporca, così marcia. Mentre lei si era consumata nell’odio e nella vendetta, Myrcella era cresciuta nell’amore e nella serenità. Che diritto aveva di sporcare un essere così puro?

«Madre.»

Una parola. Non ricordava quando era stata pronunciata l’ultima volta, da chiunque. Da quelle labbra, era passato davvero troppo tempo.

Allargò le braccia e Myrcella corse da lei, come faceva spesso da bambina per cercare conforto. Anche se, forse, era sempre stata Cersei a ricercarlo nella bontà di sua figlia.

Mentre le lacrime di Myrcella le bagnavano la spalla e anche il suo viso si rigava di lacrime di gioia, Cersei scoprì che una parte del suo cuore, quella che era rimasta sepolta in quel luogo il giorno in cui Myrcella era partita per Dorne, era finalmente tornata al suo posto.

E mentre accarezzava i soffici capelli della sua bambina e la sentiva finalmente al sicuro tra le sue braccia, a casa, pensò che non dovesse essere così malvagia se era riuscita a portare al mondo un amore così puro.
 
 
 




Note:
In onore della festa della mamma ho voluto scrivere questa breve flash che mi bazzicava in testa da un po’. Questa fanfic parte da una semplicissimo presupposto: D&D non hanno reso Ellaria una scema e lei dunque non ha mai ucciso Myrcella ^^” La sua morte è stata una delle più dolorose e ingiuste in tutto Game of Thrones, insieme a quella di Shireen, e ho voluto provare a immaginare uno scenario più positivo ^^ Spero che vi sia piaciuta e che vorrete lasciarmi un parere, anche piccolino ❤
Intanto vi saluto e faccio gli auguri a tutte le mamme del mondo!
Baci, pampa