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Autore: PsycoMoon    11/05/2020    4 recensioni
Salve a tutti! Lo ammetto, il rewatch di Inuyasha mi ha fatto tornar la voglia di scrivere e.. la storia mi è piombata in mente.
Cosa è successo dopo che Sesshomaru ha lasciato Rin al villaggio? Che deciderà Rin? Come ha vissuto in questi anni?
Risponderò a queste e altre domande, in questa storia che vede il ritorno di un vecchio trio che nel suo piccolo, contribuirà a combattere durante il bel mezzo della Guerra di Onin.
Un giappone diviso tra periodi di pace e guerre sanguinolenti.
Un destino che è un'incognita sul futuro di esseri umani e demoni.
spero vi piaccia, ovviamente non mancate di farmi sapere il vostro parere nei commenti!! Spero di riuscire a pubblicare un capitolo a settimana!
Buona lettura!
Genere: Avventura, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kagome, Kohaku, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate
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Erano passati 10 anni da quando la sfera dei quattro spiriti aveva cessato d'esistere e oramai, quelle avventure, quei mesi d'incessante tensione stavano andando man mano a fondersi con i racconti narrati attorno al focolare domestico.

Vi era stato un periodo di assoluta pace, in cui pareva che persino i demoni si stessero tramutando in un vecchio incubo d'inverno, se non fosse stato per quei pochi mezzi demoni che oramai si erano inseriti nella civiltà umana.

Tutto scorreva placido e calmo, come il corso di un fiume in piena primavera; persino lo Shogun pareva stesse tenendo le redini per evitare la ricaduta in inutili guerre.
Le guerre. Già. Se non avesse già visto con i propri occhi, quanto il destino può lacerare la pace con inutili versamenti di sangue d'innocente, di certo anche Rin si sarebbe dedicata alla vita quotidiana di una ragazza semplice, armata solo dei suoi sogni; invece, nei suoi sogni, vi era un mondo intero da scoprire, demoni malvagi da uccidere, innocenti da salvare, perché sì, un giorno quella pace sarebbe stata rotta da un brigante, un generale bramoso di potere e lei, sì, proprio lei, avrebbe aiutato a proteggere le innumerevoli vocì d'innocenti che si sarebbero innalzate dal suolo!

 

"Rin! Ma a cosa stai pensando oggi? Dai, è stato avvistato un millepiedi gigante poco lontano dai campi, dobbiamo muoverci o rischiamo che aggredisca qualche contadino!"

la voce maschile fece tornare la ragazza alla sua realtà, la quale scosse il capo come per voler cacciare l'immagine cui volgeva la sua attenzione per concentrarsi sulle parole rivoltele: "Arrivo Kohaku! Un altro millepiedi? Ma è già il secondo questa settimana!"- disse alzando un po' gli occhi al cielo -"Inizio a credere che vi sia un nido o qualcosa di simile"- "almeno.."- interruppe il ragazzo-"Sempre meglio di demoni megalomani che vogliono distruggere il mondo o cose simili. Alle volte mi chiedo da dove sia iniziato tutto, sarebbe bello poter sigillare tutti i demoni da dove sono venuti. Certo, comunque ci sarebbe ancora del male su questo mondo, ma sarebbero meno esseri con poteri strani, saremo tutti... umani.. che ne pensi?"

Fu un istante. Breve, ma abbastanza durevole per zittire il ragazzo che si accorse, tardi, di aver toccato un tasto delicato, un nervo ancora scoperto della giovane Rin che gli dedicò un'occhiata così fredda che quasi pareva lo avesse folgorato.

"Uomini..."

"Scusa non..."

"Demoni.... cosa cambia?! E poi non mi aspettavo una tal affermazione proprio da te! Inuyasha, dopotutto è anche lui per metà demone! E Shippo? Kirara? Se dovessimo seguire e assecondare il tuo discorso, anche loro dovrebbero cessare d'esistere. Non è l'essere demone, uomo o mezzo demone che ti fa capire cosa sia bene o male. Ma è come si usa la libertà che ti mette dall'una o dall'altra parte. E ora. Credo sia il caso di fare silenzio e dedicarci al nostro lavoro."

Non era arrabbiata veramente con Kohaku, era però infastidita dalla leggerezza eccessiva di quelle parole. Sapeva che per il ragazzo, Inuyasha e tutti erano oramai parte di una grande famiglia e quelle piccole differenze "raziali" non esistevano oramai da molto, troppo.
Però una cosa era certa: in tempi di pace o di guerra, i demoni venivano sempre visti come qualcosa di negativo e i mezzi demoni ancor più ghettizzati come reietti perché ne demoni, nè uomini.

Il solo pensiero di quanti nonostante i tempi di pace stessero soffrendo a causa della superficialità proprio di quell'essere "indifeso" che avrebbe dovuto capire come ci si sente a essere trattati come se fosse un niente creava un nodo nello stomaco della giovane, la quale, però continuava ad aggrapparsi alla consapevolezza che così come esistevano demoni malvagi, neutrali, buoni esistevano altrettanti esseri umani con le medesime caratteristiche.

Un profondo sospiro le fece cacciar via tutti i pensieri negativi mentre il vento accarezzava delicatamente i lunghi capelli corvini. Le venne spontaneo socchiudere per un istante gli occhi lasciandosi carezzare dalla brezza e dal suo profumo.

 

(che piacevole sensazione... eppure... sento qualcosa di familiare... è un profumo leggero... troppo... eppure, mi da una sensazione.. di sicurezza...deve essere la primavera, chi può dirlo)

Mentre pensava ciò un rumore la fece sussultare: poco distante, dietro una sterpaglia qualcosa si era mosso.
I due ragazzi si avvicinarono e trovarono un millepiedi lungo due metri e mezzo che stava strangolando un lupo. I tre occhi rossi dell'essere si voltarono verso i ragazzi.

 

"Ci penso io" disse Kohaku

"è un cucciolo, la madre non sarà lontana, tu pensa a lui, io vado a vedere più avanti se ce ne sono altri" aggiunse Rin mentre, senza neanche ascoltare la risposta del compare, già stava correndo seguendo le orme lasciate sull'erba.
Dovette correre per diverso tempo, verso i confini del feudo per poi vederlo: un immenso demone violaceo dalle fattezze di un millepiedi di almeno 10 metri di lunghezza che con le sue fauci stava finendo di masticare quel che un tempo fu un cinghiale.

(Che roba rivoltante...ha qualcosa di strano... ma cosa?)

 

Mentre la mente cercava di memorizzare i dettagli del mostro, le mani andarono sui fianchi ad estrarre le due katane che portava alla cintola.

 

(Non va bene, devo pensare in maniera più veloce, devo essere pronta per quando tornerà a prendermi... se esito con un verme troppo cresciuto..)

 

Impugnatura decisa e agili i passi che la portarono ad avvicinarsi verso la bestia e fu così che potè osservarla meglio e notare le peculiarità strane: sul dorso aveva una fitta peluria composta da aghi, un po' come quelli dei porcospini; le zampe erano nere come la pece e la sua saliva era di un colore viola scuro, molto scuro e più si avvicinava più poteva sentire un odore nauseabondo provenire dalle gocce di saliva cadute in terra.

L'occhio andò a osservare come l'erba seccava ove la saliva cadeva e non ebbe dubbi su come muoversi seppur con un leggero timore poiché era molto grande e per quanto si fosse allenata in quegli anni, affrontare certi esseri così imponenti, per quanto rivoltanti, faceva sempre un dato effetto, forse, anche perché solo con una persona si sentiva così sicura da non temere neanche il più atroce dei mostri.

 

(Devo colpire ora che è distratto! La ghiandola velenifera generalmente in queste creature è nella parte superiore, a un ottavo del corpo rispetto alla testa. La peluria che ha sul dorso lo rinforza, questo significa che nella pancia è il suo punto devole perché è il punto più molle... devo colpire lì!)

la distanza fu perfetta da permetterle di terminare di formulare il pensiero e colpire con il primo fendente la parte centrale dell'essere che, come tutti i vermi iniziò a contorcersi su se stesso, mentre, il secondo colpo venne lesto all'altezza delle tempie.

Dopo poco la creatura, finì di dimenarsi. Era debole, si... ma avrebbe potuto fare molti danni se fosse andato oltre.

 

(io qui ad ammazzare millepiedi giganti. Il signor sesshomaru chissà dove a visitare chissà che città nuove...)

Sbuffò per poi avviarsi per andare verso il compagno che aveva lasciato dietro per avvisarlo che vi era la carcassa da smaltire.

 

Track

 

Un suono secco, alle sue spalle la fece bloccare. Si voltò lentamente e potè vedere che la salma del demone ammazzato si stava aprendo come fosse un bozzolo e da lì erano sbucate due ali dalla tonalità lilla, mentre una sorta di falena usciva mostrandosi in tutte le sue brutture.
Le zampe filiformi ricoperte di peli si univano a un corpo grosso e tozzo ricoperto di verruche; due occhi neri che quasi fuoriuscivano dalle orbite e una sorta di probscide a terminare la sgraziata cratura che si stava già alzando in volo.

Il suono delle ali era come lo stridio di una lavagna e portò la ragazza a coprirsi le orecchie, mentre una strana polvere cadeva dalle ali. Rin notò uno scoiattolo cadere morto da un albero proprio sotto alla creatura e poté così comprendere che quelle spore erano velenose.
Trattenne quanta più aria che poté per poi concentrarsi sulle sue armi. Kagome era stata un'ottima insegnante e grazie a lei aveva compreso come la propria forza spirituale potesse divenire materia tangibile, inoltre, l'essere tornata in vita l'aveva posta in una posizione di neutralità tra la vita e la morte, come il filo conduttore unisce un umano e un demone in un mezzo demone...

Due fendenti incrociati in aria, sferrarono un attacco mirato alla falena, la quale, sfortunatamente si spostò.

 

(l'ho macata!)

 

L'aria che aveva trattenuto fino a poco prima uscì tutt'assieme respirando quell'aria intrisa di veleno: quanto è fragile il corpo umano, in men che non si dica le ginocchia già avevano ceduto.
In un battito d'ali, la creatura si stava fiondando su di lei quando... d'improvviso qualcosa l'aveva lacerata. I pezzi di demone caddero grondanti di sangue in terra.

Una figura dava le spalle a Rin e i lunghi capelli bianchi erano mossi armoniosamente dal vento come se danzassero, mentre la figura intera era avvolta da bianche e candide vesti.

 

(nobile... Sesshomaru...)

 

qualsiasi parola avesse voluto proferire, le si bloccò in gola, mentre tutto divenne buio e sotto la sua pelle, sotto il suo corpo, la pressione della terra fredda e spoglia.

   
 
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