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Autore: yolima90    11/05/2020    0 recensioni
Sirius sente che non è un buon padrino per Harry. Potrebbe fare di più. Ma chiuso in quelle quattro mura non può fare molto.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sirius Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Harry se ne era appena andato. Le vacanze natalizie erano finite. E di nuovo la casa era ripiombata in un silenzio tetro. 
Lupin era fuori, in missione. Per un mese non si sarebbero visti. Sua cugina, Tonks, anche lei era in missione, Romania, così aveva detto. Silente era a Hogwarts, Molly era dal marito moribondo. C'era solo lui in casa. E ci sarebbe stato ancora per un bel po'. Fino a quando la testa di Voldemort non sarebbe caduta. 
Sirius si spinse, mogio, in cucina. Detestava stare in quella casa degli orrori e odiava stare da solo. Non era mai stato una persona amante della solitudine. Lui amava divertirsi. Le feste. Il caos. Gente che grida. Gente che si bacia. L'alcol. 
Se vent'anni prima li avessero detto che sarebbe ritornato a casa dei suoi genitori e sarebbe dovuto restarci per un bel po', si sarebbe messo a ridere a crepapelle. 
Mise l'acqua sul fuoco e attese. Non poteva neanche mettere il naso fuori. Dio quanto gli mancava il sole. Era stato così felice quando aveva accompagnato Harry alla stazione.  Quanti mesi erano passati da allora? Troppi. Pensò.
Versò l'acqua in una tazza e immerse una bustina di tè dentro alla tazza. 
Ora che tutti erano fuori e lui era lì, poteva dedicarsi alle pulizie di primavera, come li ricordava quotidianamente, il suo vecchio amico Lupin. Certo, poteva farlo, ma perché? Si sarebbe stancato e non avrebbe risolto nulla. Quella vecchia arpia di sua madre li avrebbe incasinato tutto nel giro di cinque minuti. 
No.
Però. Già però...
Poteva vedere se trovava qualcosa di interessante su in soffitta. George e Fred li avevano detto, solo tre giorni prima, che c'era della roba interessante, su in soffitta. 
Così salì le scale mentre sua madre strillava da dietro il telo di stoffa che nascondeva il suo orrido volto.
Quando era bambino, amava rifugiarsi in soffitta. Lo faceva sentire protetto. 
Lì, nessuno e niente poteva farli del male.
Spinse la porta del vecchio studio di suo padre, e tirò giù la botola che portava in cima alla casa.
Iniziò a trafficare. Fred e George avevano ragione. C'erano molte cose interessanti in quella soffitta. Forse poteva venderle e farci qualche soldo, non che i soldi li mancassero, certo. Ma l'idea di togliersi di mezzo alcuni oggetti appartenuti ai suoi genitori, lo faceva sentire bene.
La soffitta non era molto grande, ma abbastanza spaziosa per potersi muovere tranquillamente. Sirius prese alcune scatole di cartone e iniziò a riempirle fino a quando non si bloccò. Si chinò e raccolse un peluche a forma di scimmia. Sorrise. E i suoi occhi si velarono di nostalgia.
Lo conosceva molto bene quel peluche. Lo aveva comprato lui, quattordici anni prima. Per il compleanno di Harry.
Lo aveva acquistato in un negozio babbano. L'aveva visto in vetrina e li era piaciuto.
Il piccolo peluche aveva la tuta da meccanico e sopra di esso vi era scritto "George, il meccanico". Harry ci era andato matto quando l'aveva visto. Gli era subito piaciuto. Ricordava ancora il volto del migliore amico, James, che lo prendeva in giro perché il giovane Sirius Black aveva fatto un regalino a un moccioso di un anno. Rimise giù il peluche e continuò le sue pulizie di primavera, con la promessa che un giorno lo avrebbe ridato al suo figlioccio.
Trovò altre cose che un tempo appartenevano ad Harry, come alcune macchinine giocattolo, in legno, un vecchio puzzle, dei pigiamini, e infine un libro di fiabe. Sirius si chiese come diamine fossero lì.  Non si ricordava di aver preso quella roba dalla casa dei Potter, dopo la morte di James e Lily. Si strofinò il mento e pensò. Forse era stato Lupin ma perché farlo? A quale scopo?
Si sedette per terra. Erano tutti regali che aveva fatto a Harry. I pigiamini li aveva comprati mentre Lily era in dolce attesa, le macchinine pure. Stava per lasciare stare quando udì la porta di ingresso aprirsi. Istintivamente si portò la mano alla bacchetta e si mise in posizione di combattimento. Possibile che lo avessero scoperto? Silente era stato così attento...
Attese che il nemico salisse le scale e si dirigesse verso la sua posizione. Quando vide sbucare una testa iniziò a mormorare parole ed agitare la bacchetta. 
"Sirius! Sono io! Razza di un idiota di un cane pulcioso!"
Lupin? Non lo aspettava prima di un mese, cosa ci faceva lì?
" Mettimi immediatamente giù!" gridò il vecchio amico. Sirius abbassò la bacchetta
" Cosa ci fa tu qui? Non eri in missione?"
" Certo! Che lo ero! Ma Silente mi ha richiamato, e ho pensato di passare di qui per prendere alcune cose, prima di partire per Hogwarts. Cosa stai facendo? Cos'è tutta quella roba?"
Gli occhi di Lupin corsero dai pigiamini al volto di Sirius e di nuovo caddero sui pigiamini.
" Cosa ci fai con tutta quella roba?" domandò l'amico.
" Stavo facendo pulizia quando ho trovato alcuni vecchi regali che feci a Harry, molti anni fa."
Lupin si passò una mano fra i capelli. Indossava dei jeans logori e una maglietta con la scritta che diceva "Hey!". 
" Me li ricordo...Harry adorava quello stupido peluche. Non lo mollava mai. Neanche per andare a letto."
" ...è che mi chiedevo chi li avesse portati qui...io non ricordo di averlo fatto"
"Sono stato io. Dopo la morte di Lily e James. Pensavo che fosse giusto raccogliere quello che era rimasto di casa Potter e portarlo qui. Spero che non sei arrabbiato..."
Sirius sussultò. Arrabbiato? E perché mai? Scosse la testa e sorrise.
" No, no, certo che no! Mi ha fatto piacere ritrovarli e mi domando...se all'epoca fossi stato meno uno stronzo, forse sarei stato un buon padrino per Harry. Dopo la morte di James, mi sono nascosto. Sono stato egoista, non ho pensato a Harry e di quanto avesse bisogno di me. Avrei potuto prenderlo e prendermene cura invece di permettere a Silente di portarlo dai suoi zii..."
Lupin, raccolse una macchina giocattolo da terra e disse: " Penso che fossimo tutti stravolti, vecchio mio. Tu più di tutti. Ma non ti devi incolpare per qualcosa che non hai fatto. Come potevi occuparti di Harry? Dopo poco ti arrestarono, ricordi?"
Certo che se lo ricordava...come dimenticarselo...
" Vero. Ma a volte mi domando se avessi potuto fare di più...salvare James e Lily..."
Lupin si schiarì la voce
" è inutile pensare al passato, Sirius. Fa solo male. "
Sirius si guardò intorno. Forse Lupin aveva ragione. 
" Va bene...non pensiamo al passato...pensiamo al presente. Secondo te sono un buon padrino, per Harry?"
Lupin, che aveva viaggiato per tutta la notte ed era stravolto. Si sedette su una vecchia panca piena di polvere. 
" Certo che lo sei."
" Ho pensato di chiedere a Silente di poter andare a Hogwarts. Potrei ..."
"Potresti fare niente. Sirius. Vorrei farti capire che non sei un animale in gabbia. "
Sirius rise. Era una risata tetra.
" Non sono un animale in gabbia? Guardami! Da quanti mesi sono chiuso qui? Non posso uscire, non posso fare due passi, ne andare a ubriacarmi, ne andare a trovare il mio figlioccio. Non posso andare in missione per l'Ordine. Posso solo stare qui in queste quattro mura. Remus io sto impazzendo! Sono in gabbia eccome!"
Sirius aveva ragione. Pensò, Lupin. Forse avrebbe potuto parlare con Silente. Convincerlo a cambiare idea sul suo amico. Ma Voldemort era sulle sue tracce. L'ultima notizia era quello di uccidere l'ultimo dei Black. 
Qualcosa si mosse nello stomaco di Lupin e non era la fame.
" Ok. Vuoi uscire? Vieni con me. A Hogwarts."
Lupin se ne pentì immediatamente. Ma ormai l'aveva detto. Gli occhi di Sirius brillarono. L'uomo si sedette anche lui sul freddo pavimento.
"Non mi prendere in giro, Remus..."
" Non sto scherzando. Puoi venire con me. Terremo gli occhi ben aperti e al primo segnale di pericolo ti rimando qui, a suon di calci nel sedere. Penso che in cucina sia rimasta un po' di polvere viaggiante di Molly. L'ha lasciata qui l'ultima volta."
La polvere viaggiante ti permetteva di spostarti in pochi secondi da un posto all'altro. La gettavi nel camino e via, ti ritrovavi dall'altra parte del mondo. Comoda per il loro caso.
" Silente s'infurierà. E' stato molto chiaro quando mi disse che mai e poi mai doveva abbandonare Grimmauld Place."
Fu il turno di Lupin ridere, questa volta.
" Da quando Sirius Black ha paura delle regole?"
Sirius guardò la macchina di legno nelle mani dell'amico. Andando a Hogwarts avrebbe potuto stare accanto a Harry. Prendersene cura come mai non aveva fatto. Certo avrebbe dovuto restare sotto la forma di un cane ma quello non era un problema. Si doveva solo ricordare di portarsi dietro un antipulci. Stranamente a Hogwarts le pulci erano di casa. 
" Va bene." disse Sirius " Partiamo."
Prepararono tutto. Presero una grossa borsa e misero dentro dolciumi, torte alle more, torte alle pesche ( le preferite di Hermione) regali per tutti, Sirius era convinto che non fosse tanto carino presentarsi con un solo regalo per Harry, li altri ci sarebbero rimasti male. Così aveva mandato Lupin a fare delle compere dell'ultimo minuto. Aveva preso un libro di Quidditch per Harry, un libro sulle storie per maghi per Hermione e dei nuovi maglioni per Ron con l'aggiunta di una scorta di caramelle a tutti gusti per un mese intero.
Lupin si raccomandò più volte con Sirius. Doveva starli vicino. Doveva obbedirli. Al primo segnale di pericolo, lui se ne sarebbe dovuto andare senza protestare. A Hogwarts sarebbe stato Felpato e nulla di più. Non gli era permesso prendere la sua vera forma neanche in posti sicuri.
Sirius si cambiò di vestiti e felice come una pasqua prese la forma di un grosso cane nero e si apprestò a partire mentre Lupin finiva le ultime cose. Dopo essersi accertati che nessuno avrebbe trovato il nascondiglio dell'Ordine entrarono nel grosso camino di casa Black e sparirono dopo poco.
Finalmente avrebbe potuto essere un vero padrino per Harry. Li sarebbe stato accanto. Sarebbe stato il padre che non aveva mai conosciuto, James sarebbe stato fiero del suo vecchio amico.





















 
   
 
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