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Autore: SaWi    12/05/2020    2 recensioni
Lan WangJi, il petto oppresso e soffocato da un peso intangibile ma non meno opprimente, annaspò divorato dal nero che lo circondava. Con il frastornante martellare del suo cuore nei timpani, deglutì a vuoto e si strinse una mano al petto, affondando le dita con violenza nella stoffa e nella carne; sotto il suo palmo sudato, il suo corpo tremava e si scuoteva – l’adrenalina in ogni muscolo lo incitava a muoversi, a scattare per fuggire ed assieme attaccare.
Nonostante la presenza di Wei WuXian al suo fianco, Lan WangJi ha un incubo.
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Lan Wangji/Lan Zhan, Wei Ying/Wei WuXian
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Nero


 
Le iridi dorate si spalancarono al buio della notte. Lan WangJi, il petto oppresso e soffocato da un peso intangibile ma non meno opprimente, annaspò divorato dal nero che lo circondava. Con il frastornante martellare del suo cuore nei timpani, deglutì a vuoto e si strinse una mano al petto, affondando le dita con violenza nella stoffa e nella carne; sotto il suo palmo sudato, il suo corpo tremava e si scuoteva – l’adrenalina in ogni muscolo lo incitava a muoversi, a scattare per fuggire ed assieme attaccare.

Ma Lan WangJi non poteva; la rabbia e la disperazione, l’angoscia e il dolore che lo avevano risvegliato risiedevano ancora nel suo animo come una morsa attorno ai suoi polsi e al suo collo: rallentavano i suoi movimenti, mozzavano il suo respiro al punto che gli occhi pungevano, umidi.

L’unico gesto che gli fu concesso fu quello di voltare lentamente il capo di lato.

La pelle di un rosa profumato, una morbida punta di rosso, il riflesso brillante e sinuoso di una folta chioma: la notte non era più un nero banale, bensì una tela perfetta per i colori caldi di Wei WuXian.
Questi, placido e tranquillo, russava dolcemente al suo fianco. I capelli, scomposti e disordinati, incorniciavano il volto teneramente schiacciato contro le lenzuola su cui – come fosse un bambino – non mancava di sbavare; le labbra rosee e appena schiuse erano imbronciate in una smorfia infantile, spiritosa; le braccia erano raccolte contro il suo petto e a loro volta premute alla spalla di Lan WangJi; le gambe invece erano distese, attorcigliate e bollenti tra quelle più forti dello sposo.

Con un sospiro flebile e graffiato ad abbandonare le sue labbra, chiuse gli occhi stanchi.

Un incubo.

Accettando l’oscurità, il freddo silenzio della notte, Lan WangJi si lasciò cullare dal respiro lento e regolare di Wei WuXian. Con una naturalezza disarmante, ogni muscolo teso e rigido del suo corpo si distese, si rilassò, e il profumo frizzante e l’avvolgente tepore del marito lo avvolsero e abbracciarono, divenendo i protagonisti indiscussi dei suoi sensi. Come una calda coperta in inverno Wei WuXian lo protesse dal gelo, come una dolce e fragrante brezza Wei WuXian portò con sé la primavera.

Lan WangJi si sentì al sicuro, protetto, sereno. L’incubo appena vissuto, seppur non dimenticato, era ormai un ricordo lontano – un freddo asettico in un piccolo angolo della sua mente, rinchiuso dove non poteva più ferirlo né toccarlo.

L’opposto di quel che Wei WuXian poteva invece fare.

Fu con un leggero sbuffo, un curioso brontolio simile ad una risata affrettata, che il corpo al fianco di Lan WangJi si mosse e finì in un attimo sopra il suo petto al posto della coperta, lasciata ricadere di lato. Aprendo gli occhi, le sue pupille incontrarono le iridi azzurre e vispe del marito, il sorriso malizioso e dolce di un felino sornione.

«Lan Zhan, non dormi?»

Lan WangJi accennò un sorriso e sollevò una mano verso quel volto caldo, poggiando il palmo su una guancia morbida. Wei WuXian accolse il tocco con un sorriso ancora più ampio ed un lieve inclinare del capo; una ciocca spettinata ricadde in avanti, a coprire parte del suo viso, e Lan WangJi la scostò con dolcezza con l’altra mano. Prima però che potesse ritirare il braccio per portarlo sulla vita di Wei WuXian – dove si sarebbe più che volentieri riposato – le sue dita furono catturate dalle labbra del marito.

Morse appena l’indice, lo baciò con labbra umide e soffici – e poi si spostò sull’altra mano, a sfiorare e stuzzicare le dita che lo accarezzavano. Lan WangJi restò immobile ad osservarlo, il fiato sospeso e gli occhi scuri, rapiti.

«Mn, ero convinto che avessimo fatto l’amore abbastanza da stenderti fino al mattino… Sei proprio insaziabile, Lan Zhan.»

Corrucciandosi appena, Lan WangJi pizzicò entrambe le sue guance, ignorando il lamento esagerato che scaturì dalle labbra gonfiate del marito, il quale appariva ben più “insaziabile” anche mentre iniziava ad agitarsi insofferente.

«Un incubo.» mormorò comunque Lan WangJi in sua difesa, lasciando andare la presa per poggiare, finalmente, entrambe le mani lungo la squisita curva della schiena di Wei WuXian, poco sopra i glutei sodi e tondi, dolcemente segnati dal suo amore sotto il sottile strato di stoffa che li ricopriva.

«Mmmmh.» mugugnò Wei WuXian, cessando ogni movimento, malleabile al suo tocco. Il suo volto però era improvvisamente più serio, più attento e vigile, e Lan WangJi non voleva allarmarlo, non voleva turbare ulteriormente il suo sonno – altrimenti al mattino seguente chi sarebbe riuscito a svegliarlo prima dell’ora di pranzo?

«Non preoccuparti.» si affrettò a dire, lasciando risalire una mano lungo la sua schiena in una lenta e soffice carezza.

«Non sono preoccupato.»

Lan WangJi alzò un sopracciglio e schiuse le labbra, pronto a rispondere. Le sue parole non vennero però mai formate in concreto, perché Wei WuXian si sollevò leggermente sul suo petto, gli sorrise e baciò la sua clavicola sinistra, all’altezza della cicatrice che deturpava la sua pelle.

«Sai, anche io ogni tanto faccio qualche incubo.» sussurrò contro di lui, il respiro caldo ad inumidire la pelle sensibile al punto da farlo lievemente rabbrividire, spingendolo a rafforzare la sua presa sull’altro; le mani si poggiarono con più insistenza sulla sua schiena, premendolo a sé istintivamente. «Ma ogni volta, quando mi sveglio, tu sei sempre qui accanto.»

Sollevandosi ancora di più, il volto di Wei WuXian si riflesse meraviglioso negli occhi di Lan WangJi, il quale non mancò di cogliere quanto nascondessero quel dolce sorriso, quegli occhi grandi e luminosi. Si sentì debole, inerme e indifeso nei confronti del marito, ed era inebriante: non vi era paura, timore, ma solo gioia e arrendevolezza nel concedersi completamente all’altro.

«E anche quando non ci sei, perché ti svegli sempre così presto al mattino, resta il tuo profumo Lan Zhan. E le coperte sono sempre, sempre così calde…»

Lan WangJi sentì il proprio cuore accelerare, pompando sangue al suo volto, sulle orecchie che risaltarono in un rosso acceso tale che nemmeno il buio della jingshi riuscì a celarlo.

«Quindi, dato che il sottoscritto è un bravissimo marito, non è forse valido lo stesso anche per te, Lan Zhan?» proseguì Wei WuXian, sorridendogli sempre di più dolcemente, mentre con naturalezza portò una mano al suo volto per accarezzarlo. Lan WangJi chiuse e riaprì gli occhi, poggiandosi contro quel palmo.

Wei WuXian ridacchiò e arrossì leggermente, andando a stuzzicarlo sul lobo caldo per qualche momento – come per sdrammatizzare, come per distrarre Lan WangJi da come le sue guance si stavano facendo sempre più rosse sotto il suo sguardo.

«Quando ti svegli, io sono qui. E quando me ne vado a caccia, o semplicemente sono nella stanza accanto a farmi un bagno, o magari fuori a dar fastidio a tuo zio o agli altri discepoli… sono sempre qui, no?»

Incantato, Lan WangJi non poté far altro che annuire. Più che mai senza parole per esprimere quel che stava provando in quel momento, si limitava ad osservare il marito e a tentare di controllare le sue braccia, via via più strette attorno alla vita dell’altro.

«Mn.»

Ancora, Wei WuXian ridacchiò, e ancora le sue gote si fecero più rosse. Eppure non smise di guardarlo, non cessò di riflettersi nelle sue iridi e pupille, come volesse imprimersi a forza lì, sulla superficie sensibile e delicata dei suoi occhi.

Se anche li avesse chiusi, sarebbe sempre stato—

«Qui.» sussurrò il marito, facendo scivolare la mano che aveva accarezzato il suo volto in basso, lungo il collo, sotto la clavicola, sul costato. «Qui, Lan Zhan.»

Il palmo poggiò sul petto, all’altezza del cuore che per un istante sembrò arrestarsi. Un istante in cui Lan WangJi restò senza fiato, in cui schiuse le labbra per parlare e subito dopo le richiuse, non sapendo che dire. Semplicemente continuò a fissarlo, a stringerlo, a rubargli il calore e a berne il profumo.

Finché Wei WuXian non divenne talmente rosso da far invidia ai suoi tanto amati peperoncini.

«Aaaaah!» sbuffò, sprofondando totalmente sul petto di Lan WangJi, nascondendovi il volto. «Basta basta, ora basta!» borbottò lì, contro la stoffa bianca e calda. «Ora si dorme. Non credevo che sarei stato io a doverlo dire a te, ma si dorme!»

«Wei Yi—»

Una mano scattò alle labbra di Lan WangJi, soffocando ogni altra sillaba. Wei WuXian, le guance gonfie in un broncio infantile, aveva sollevato il volto esclusivamente per guardarlo con occhi affilati.
«È ora della nanna, su!»

Dopo qualche secondo di silenzio e immobilità, Lan WangJi finalmente annuì. La finta aria da genitore severo abbandonò il volto del marito che, tornando a sorridergli, scivolò giù dal suo petto e si sistemò comodamente al suo fianco, perfettamente a suo agio contro di lui. Differentemente dal solito però, invece di poggiare il capo sulle lenzuola per dormire come gli aveva appena intimato di fare, si sollevò su un gomito e lo osservò leggermente dall’alto.

A quel punto, Lan WangJi non fece alcuna domanda. Con un braccio tornò a cingergli la vita e con un sorriso baciò il palmo che era andato ad accarezzargli il volto.
Chiuse gli occhi, accogliendo di buon grado il buio – ormai era caldo, profumato e così ricco di colori.

«Buona notte, Lan Zhan.»

Quel dolce sussurro accompagnò i suoi sogni
 
*°*

 
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Spero vi sia piaciuta, anche se non è niente di elaborato o particolare!
Questa fic avrebbe dovuto far parte di un gruppo di fic brevi, ognuna delle quali avrebbe avuto come tema un colore e delle emozioni ad esso associate, ma non so se le farò mai - manco di costanza. Questa però era finita da un bel po' sul mio pc e... avevo scordato di postarla.
E niente, ribadisco, spero sia stata di vostro gradimento 8)
   
 
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